Stalin e antisemitismo: differenze tra le versioni

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=== Israele ===
Dalla fine del 1944 in poi, Stalin adottò una politica estera filo-[[sionista]], a quanto pare credendo che il nuovo paese avrebbe assunto uno stampo socialista così da accelerare il declino dell'influenza britannica in [[Medio Oriente]].<ref>{{Cita libro|nome=Paul|cognome=Johnson|titolo=A History of the Jews|url=https://archive.org/details/historyofjews0000john_g1i3|anno=1987|p=[https://archive.org/details/historyofjews0000john_g1i3/page/527 527]}}</ref> Pertanto nel novembre 1947 l'Unione Sovietica insieme agli altri paesi del blocco sovietico votò a favore del Piano di spartizione della Palestina delle Nazioni Unite,<ref>{{Cita web|url=http://www.mfa.gov.il/MFA/Peace%20Process/Guide%20to%20the%20Peace%20Process/UN%20General%20Assembly%20Resolution%20181|titolo=UN General Assembly Resolution 181|autore=Israel Ministry of Foreign Affairs}}</ref> piano che aprì la strada alla nascita dello Stato di Israele. Il 17 maggio 1948, tre giorni dopo che Israele dichiarò l'indipendenza, l'Unione Sovietica concesse all'Israele il riconoscimento ''de jure'',<ref>{{Cita pubblicazione|url=https://www.jstor.org/pss/2193961|titolo=Recognition of Israel|editore=The American Journal of International Law|volume=4|numero=3|data=luglio 1948}}</ref> diventando il secondo Stato a riconoscere lo stato ebraico (preceduto solo dal riconoscimento ''de facto'' degli Stati Uniti) e il primo paese a riconoscere Israele ''de jure''. Durante il conflitto arabo-israeliano del 1948 l'URSS sostenne Israele con armi fornite attraverso la Cecoslovacchia.<ref>{{Cita web |titolo=Israel's Allies in 1948; The USSR, Czechoslovakia, American Mainline Churches and the Left |url=http://www.canadafreepress.com/index.php/article/27868 |data=20 settembre 2010 |autore=Norman Berdichevsky}}</ref>
 
Stalin iniziò una nuova epurazione reprimendo i suoi alleati dei tempi di guerra, il [[Comitato Antifascista Ebraico Antifascista]]. Nel gennaio 1948, per ordine personale di Stalin, a [[Minsk]] fu assassinato [[Solomon Michoėls]], omicidio camuffato da incidente d'auto. Mikhoels fu portato nella dacia dell'MGB e ucciso, insieme al suo collega non ebreo Gòlubov-Potàpov, sotto la supervisione del viceministro della sicurezza di stato Sergèi Ogoltsòv. I corpi furono poi scaricati sul ciglio di una strada.<ref name="reflections">{{Cita libro|autore=Robert Conquest|titolo=Reflections on a Ravaged Century|url=https://archive.org/details/reflectionsonra00conq|editore=Norton|anno=2000|ISBN=0-393-04818-7|p=[https://archive.org/details/reflectionsonra00conq/page/101 101]}}</ref><ref>{{Cita web|nome=Mark|cognome=Deutch|url=http://www.mk.ru/blogs/idmk/2005/09/06/mk-daily/60646/|titolo=Как убивали Mихоэлса|lingua=ru|sito=Moskovskij Komsomolets|data=6 settembre 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070527162142/http://www.mk.ru/blogs/idmk/2005/09/06/mk-daily/60646/}}</ref>
 
Nonostante l'iniziale disponibilità di Stalin a sostenere Israele, vari storici ipotizzano che l'antisemitismo alla fine degli [[anni quaranta]] e all'inizio degli [[anni cinquanta]] fosse motivato dalla possibile percezione di Stalin degli ebrei come una potenziale "quinta colonna" nella prospettiva di uno Stato israeliano di matrice filo-occidentale in Medio Oriente, come suggerito da [[Orlando Figes]]:
 
{{citazione|Dopo la fondazione di Israele nel maggio 1948 e il suo allineamento con gli USA durante la guerra fredda, i 2 milioni di ebrei sovietici, che erano sempre rimasti fedeli al sistema sovietico, furono descritti dal regime stalinista come una potenziale quinta colonna. Nonostante la sua personale antipatia per gli ebrei, Stalin era stato uno dei primi sostenitori di uno statoStato ebraico in [[Palestina]], che aveva sperato di trasformare in un satellite sovietico in Medio Oriente, ma poiché la leadership dello stato emergente si era dimostrata ostile agli approcci dell'Unione Sovietica, Stalin ebbe sempre più paura del sentimento filo-israeliano tra gli ebrei sovietici. I suoi timori si rafforzarono dopo l'arrivo a Mosca nell'autunno 1948 di Golda Meir come prima ambasciatrice israeliana in URSS. In occasione della sua visita a una sinagoga di Mosca durante lo Yom Kippur (13 ottobre), per le strade sfilarono migliaia di persone, molte delle quali gridavano "Am Yisroel Chai!" - una tradizionale affermazione di rinnovamento nazionale per gli ebrei di tutto il mondo, ma per Stalin un pericoloso segno di "nazionalismo ebraico borghese" che sovvertiva l'autorità dello stato sovietico.<ref>{{Cita libro|cognome=Figes|nome=Orlando|anno=2008|titolo='The Whisperers: Private Life in Stalin's Russia'|città=New York|editore=Picador USA|p=493|ISBN=978-0-312-42803-7}}</ref>
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