=== 1960: origini del concetto ===
Il filosofo francese [[Pierre-André Taguieff]] sostiene che la prima ondata di "nouvelle judéophobie" è emersa nel [[mondo arabo]]-[[Paesi islamici|musulmano]] e nella sfera sovietica dopo la [[Guerraguerra dei sei giorni]] del 1967. Cita i documenti di Jacques Givet (1968) e dello storico Léon Poliakov (1969) che discutono l'idea di un nuovo antisemitismo radicato nell'antisionismo.<ref>[[Pierre-André Taguieff]] cites the following early works on the new antisemitism: Jacques Givet, ''La Gauche contre Israel? Essai sur le néo-antisémitisme, Paris 1968; idem, "Contre une certain gauche," ''Les Nouveaux Cahiers'', No. 13-14, Spring-Summer 1968, pp. 116–119; Léon Poliakov, ''De l'antisionisme a l'antisémitisme, Paris 1969; Shmuel Ettinger, "Le caractère de l'antisémitisme contemporain," ''Dispersion et Unité'', No. 14, 1975, pp. 141–157; and Michael Curtis, ed., ''Antisemitism in the Modern World, Boulder, 1986. All cited in [[Pierre-André Taguieff]]. ''Rising from the Muck: The New Anti-Semitism in Europe''. Ivan R. Dee, 2004, p. 159-160, footnote 1.''</ref> Sostiene che i temi antiebraici si sono incentrati sulle figure demoniache di Israele e su quello che definisce "sionismo del mondo fantastico": gli ebrei complottano insieme, cercano di conquistare il mondo e sono imperialisti e assetati di sangue, il che ha dato origine alla riattivazione di storie di omicidi rituali e di avvelenamento delle scorte di cibo e acqua.<ref name="Taguieff" />
=== Anni '70: i primi dibattiti ===
Scrivendo nel 1973 sul Congress Bi-Weekly dell'[[American Jewish Congress]], il ministro degli esteri israeliano [[Abba Eban]] identificò l'[[antisionismo]] come "il nuovo antisemitismo":<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://lists.peacelink.it/pace/2007/11/msg00153.html|titolo=Gilad Atzmon- The Politics of Anti-Semitism - pace@peacelink.it|sito=Liste PeaceLink|accesso=15 aprile 2025}}</ref><blockquote>Abbiamo assistito all'ascesa della nuova sinistra che identifica Israele con l'establishment, con l'acquisizione, con il compiacimento, con, di fatto, tutti i nemici fondamentali... Non ci si può sbagliare: la nuova sinistra è l'autrice e la progenitrice del nuovo antisemitismo. Uno dei compiti principali di qualsiasi dialogo con il mondo gentile è dimostrare che la distinzione tra antisemitismo e antisionismo non è affatto una distinzione. L'antisionismo è solo il nuovo antisemitismo. Il vecchio antisemitismo classico dichiarava che gli stessi diritti appartengono a tutti gli individui della società, tranne che agli ebrei. Il nuovo antisemitismo afferma che il diritto di stabilire e mantenere uno Stato nazionale sovrano indipendente è prerogativa di tutte le nazioni, a patto che non siano ebree. E quando questo diritto viene esercitato non dalle Isole Maldive, non dallo Stato del Gabon, non dalle Barbados... ma dalla più antica e autentica di tutte le nazioni, allora si dice che questo è esclusivismo, particolarismo e una fuga del popolo ebraico dalla sua missione universale.</blockquote>Nel 1974, Arnold Forster e Benjamin Epstein della [[Anti-Defamation League]] pubblicarono il libro Il nuovo antisemitismo. Essi esprimevano preoccupazione per quelle che descrivevano come nuove manifestazioni di antisemitismo provenienti da figure della sinistra radicale, della destra radicale e filo-arabe negli Stati Uniti. Forster e Epstein sostengono che si tratta di indifferenza nei confronti delle paure del popolo ebraico, di apatia nei confronti dei pregiudizi antiebraici e di incapacità di comprendere l'importanza di Israele per la sopravvivenza degli ebrei.<ref name="ForsterEpstein324">{{Cita libro|nome=Arnold|cognome=Internet Archive|nome2=Benjamin R.|cognome2=Epstein|titolo=The new anti-Semitism|url=https://archive.org/details/newantisemitism00fors|accesso=15 aprile 2025|data=1974|editore=New York, McGraw-Hill|ISBN=978-0-07-021615-0}}</ref>
[[File:Protests Edinburgh 10 1 2009 5.JPG|miniatura|Un cartello esposto durante una protesta a [[Edimburgo]], in [[Scozia]], il 10 gennaio 2009]]
Recensendo il lavoro di Forster ed Epstein su Commentary, Earl Raab, direttore fondatore del Nathan Perlmutter Institute for Jewish Advocacy della Brandeis University, ha sostenuto che un "nuovo antisemitismo" sta effettivamente emergendo in America, sotto forma di opposizione ai diritti collettivi del popolo ebraico, ma ha criticato Forster ed Epstein per averlo confuso con i pregiudizi anti-Israele.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.commentary.org/articles/earl-raab-2/is-there-a-new-anti-semitism/|titolo=Is There a New Anti-Semitism?|sito=Commentary Magazine|data=1º maggio 1974|accesso=15 aprile 2025}}</ref> Allan Brownfeld ha scritto sul Journal of Palestine Studies che la nuova definizione di antisemitismo di Forster e Epstein banalizza il concetto trasformandolo in "una forma di ricatto politico" e "un'arma con cui mettere a tacere qualsiasi critica a Israele o alla politica statunitense in Medio Oriente",<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Allan|cognome=Brownfeld|data=1º aprile 1987|titolo=Anti-Semitism: Its Changing Meaning|rivista=Journal of Palestine Studies|volume=16|numero=3|pp=53–67|lingua=en|accesso=15 aprile 2025|doi=10.2307/2536789|url=https://www.tandfonline.com/doi/full/10.2307/2536789}}</ref> mentre Edward S. Shapiro, in "''A Time for Healing: American Jewry Since World War II''", ha scritto che "Forster e Epstein insinuavano che il nuovo antisemitismo fosse l'incapacità dei gentili di amare abbastanza gli ebrei e Israele".<ref>{{Cita libro|lingua=en|nome=Edward S.|cognome=Shapiro|titolo=A Time for Healing: American Jewry Since World War II|url=https://books.google.it/books/about/A_Time_for_Healing.html?id=f6clJqe_Ak0C&redir_esc=y|accesso=15 aprile 2025|data=1995-05|editore=JHU Press|p=47|ISBN=978-0-8018-5124-7}}</ref>
|