Formula 1: differenze tra le versioni
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L'anno seguente il nome della formula venne cambiato con quello attuale per via della nascita della [[Formula 2]]. Nel 1949 vennero scelti sette Gran Premi validi per l'assegnazione del trofeo. Nel frattempo, Varzi era morto sul circuito di Berna e Nuvolari, ammalato, non riuscì più a tornare in pista, mentre l'avventura della Cisitalia naufragò per mancanza di fondi. Sullo scenario del 1950 si presentarono molti nomi nuovi, che presero il posto degli assi dell'anteguerra. A mettersi subito in mostra fu [[Juan Manuel Fangio]], che il 10 aprile vinse su Maserati il Gran Premio di [[Pau (Francia)|Pau]].<ref name=":1">{{Cite web |date=13 October 2003 |title=Michael Schumacher surclasse ses rivaux et dépasse Juan Manuel Fangio |url=https://www.lemonde.fr/archives/article/2003/10/13/michael-schumacher-surclasse-ses-rivaux-et-depasse-juan-manuel-fangio_337886_1819218.html |access-date=18 May 2023 |website=Le Monde |archive-date=18 May 2023 |archive-url=https://web.archive.org/web/20230518140148/https://www.lemonde.fr/archives/article/2003/10/13/michael-schumacher-surclasse-ses-rivaux-et-depasse-juan-manuel-fangio_337886_1819218.html |url-status=live }}</ref>
Un mese dopo si disputò la prima gara valida per il campionato, il [[Gran Premio di Gran Bretagna 1950|Gran Premio di Gran Bretagna del 1950]].<ref>{{Cite web |last=Cooper |first=Adam |date=13 May 2020 |title=Remembering F1's first world championship race 70 years on |url=https://www.motorsport.com/f1/news/first-f1-race-silverstone-1950/4791619/ |url-status=live |archive-url=https://web.archive.org/web/20200606181346/https://www.motorsport.com/f1/news/first-f1-race-silverstone-1950/4791619/ |archive-date=6 June 2020 |access-date=11 September 2024 |website=[[Motorsport.com]]}}</ref><ref>{{Cite web |date=27 May 2021 |title=Facts you may not know about Silverstone Circuit and its place on the F1 calendar |url=https://www.silverstonemuseum.co.uk/about-us/our-organisation/blog/facts-you-may-not-know-about-silverstone-circuit/ |access-date=18 May 2023 |website=Silverstone Museum |archive-date=18 May 2023 |archive-url=https://web.archive.org/web/20230518141045/https://www.silverstonemuseum.co.uk/about-us/our-organisation/blog/facts-you-may-not-know-about-silverstone-circuit/ |url-status=live }}</ref> Al titolo piloti seguì un titolo per i costruttori nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1958|1958]].<ref>{{cite news |last=Lawton |first=James |date=18 September 2011 |title=Hamilton still on track to greatness |url=https://www.independent.co.uk/sport/motor-racing/james-lawton-hamilton-still-on-track-to-greatness-397525.html |url-status=live |archive-url=https://ghostarchive.org/archive/20220525/https://www.independent.co.uk/sport/motor-racing/james-lawton-hamilton-still-on-track-to-greatness-397525.html |archive-date=25 May 2022 |access-date=2 November 2021 |work=[[The Independent]] |___location=London}}</ref> Per i primi due anni le corse per vetture di Formula 1 non sono state organizzate in un [[campionato]]; subito però hanno assunto il nome di "[[Gran Premio di Formula 1|Gran Premi]]" e hanno avuto rilievo internazionale (venivano organizzate in vari paesi d'[[Europa]]). Nel 1950 venne organizzato il primo [[Campionato mondiale di Formula 1]], così denominato anche se di fatto si svolgeva a livello europeo, che venne vinto da [[Nino Farina]] a bordo di una [[Alfa Romeo 158]]; nel calendario di questa prima edizione venne inserita anche la [[500 Miglia di Indianapolis]], ma nessuno dei piloti e delle squadre impegnati nelle altre gare del mondiale la disputò.
Nel corso dei decenni sono stati organizzati anche dei campionati di rilievo nazionale per vetture di Formula 1 (ad esempio quello sudafricano e la [[Formula 1 Aurora|British Formula One Series]] che si corse tra il 1978 e il 1982 nel [[Regno Unito]]) e fino al 1983 si disputarono anche molti Gran Premi non valevoli per un campionato.
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I primi quattro campionati vennero dominati dalle auto e dai piloti italiani: [[Nino Farina]] vinse il campionato del 1950 con l'[[Alfa Romeo 158]]; [[Alberto Ascari]] vinse quelli del 1952 e 1953 sulla Ferrari 500.
Nel 1951, il titolo andò invece all'[[Argentina|argentino]] [[Juan Manuel Fangio]], che vinse il primo dei suoi cinque titoli mondiali, alla guida dell'[[Alfa Romeo 159 (F1)|Alfa Romeo 159]].<ref>{{Cite web |last=Seymour |first=Mike |date=7 December 2023 |title=In Numbers: How Verstappen compares to other F1 greats at this stage of his career |url=https://www.formula1.com/en/latest/article/in-numbers-how-verstappen-compares-to-other-f1-greats-at-this-stage-of-his.m8QeD2t7xQGjmY4tqTd0q |url-status=live |archive-url=https://web.archive.org/web/20240521103406/https://www.formula1.com/en/latest/article/in-numbers-how-verstappen-compares-to-other-f1-greats-at-this-stage-of-his.m8QeD2t7xQGjmY4tqTd0q |archive-date=21 May 2024 |access-date=13 September 2024 |website=Formula1.com |language=en |quote=Juan Manuel Fangio—Stats after 51 Grands Prix: 5 world titles, 24 wins (47%), 35 podiums (68.6%), 29 pole positions (56.8%)}}</ref> Gli altri quattro titoli li conquistò alla guida di [[Mercedes-Benz (automobilismo)|Mercedes]] (due titoli), [[Maserati Squadra Corse|Maserati]] (un titolo) e [[Scuderia Ferrari|Ferrari]] (titolo, quest'ultimo, portando in gara le [[Lancia D50|Lancia-Ferrari D50]]). Protagonista del decennio fu anche il britannico [[Stirling Moss]], che vinse molte gare ma non riuscì mai a vincere il titolo, e per questo appellato come ''The King without Crown'' ("Il re senza corona").<ref>{{cite web |url = http://www.autocoursegpa.com/season_decade~decade_id~1.htm |title = Decade seasons 1950–1959 |access-date =17 November 2007 |publisher= Autocourse |url-status = usurped |archive-url = https://web.archive.org/web/20070807233339/http://www.autocoursegpa.com/season_decade~decade_id~1.htm |archive-date = 7 August 2007}}</ref>
Nel 1958 venne battuto da [[Mike Hawthorn]] su Ferrari, che così fu il primo britannico a laurearsi campione del mondo; mentre la [[Vanwall]] con cui correva Moss conquistò il primo titolo riservato ai costruttori.<ref>{{cite news |first= Bill |last= Tuckey |title= Moss returns to scene of GP victory |work= The Age |___location= Australia Company|date= 28 January 1994|quote= the all-conquering Mercedes-Benz cars... When the Germans withdrew from racing after the Le Mans 24-hour tragedy}}</ref><ref>{{Cite web |date=7 July 2014 |title=Matters of moment, January 1956 |url=https://www.motorsportmagazine.com/archive/article/january-1956/11/matters-of-moment-january-1956/ |access-date=13 September 2024 |website=Motor Sport Magazine |language=en-GB}}</ref>
Gli anni Cinquanta furono il decennio delle auto a motore anteriore; ma proprio nel 1958 fece la sua apparizione la Cooper-Climax a motore posteriore, che con Stirling Moss e Maurice Trintignant vinse i due primi Gran Premi della stagione, per poi dominare nei due anni seguenti. Si trattò dell'evoluzione dei positivi esperimenti attuati negli anni precedenti dallo stesso Cooper in [[Formula 3]], anche se il motore posteriore si era già visto sulla [[Auto Union]] "Tipo A" progettata da [[Ferdinand Porsche]], che corse con successo tra il 1934 e il 1939.<ref>{{Cita libro | cognome = Autori Vari | titolo = Enciclopedia dell'auto - vol. 3 | editore = De Agostini|data=1986 | p = 501}}</ref> Le ultime auto a motore anteriore corsero nel campionato 1960.
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=== Anni 1970: sviluppo delle monoposto ===
Dopo la comparsa nel 1970 della rivoluzionaria [[Lotus 72]] e nel 1978 dell'altrettanto strabiliante [[Lotus 79]], nulla fu più come prima: le auto di Formula 1 cambiarono completamente volto e nell'arco di dieci anni vennero totalmente trasformate. Ingegneri, tecnici aerodinamici e costruttori di pneumatici impressero all'automobilismo una vorticosa evoluzione che contrassegnò tutto il decennio.<ref name="guardian280397">{{cite news |first=Richard |last=Williams|title=The Formula for Striking It Rich|work=The Guardian |publisher=Guardian Newspapers |date=28 March 1997}}</ref><ref name="mrformula">{{cite news |date=13 March 1997 |title=Mr Formula One |page=72 |newspaper=The Economist |publisher=Economist Newspapers |url=https://www.economist.com/business/1997/03/13/mr-formula-one |archive-url=https://archive.today/20231014115131/https://www.economist.com/business/1997/03/13/mr-formula-one |archive-date=14 October 2023}}</ref>
Nel 1970 il mondiale venne assegnato “alla memoria” a [[Jochen Rindt]], morto proprio alla guida della Lotus 72, nelle prove del Gran Premio d'Italia. Nella battaglia per la sicurezza si schierò in prima fila lo scozzese [[Jackie Stewart]], grazie al quale vennero adottati progressivamente le tute ignifughe, le cinture di sicurezza e il casco integrale.<ref>{{Cita libro | cognome = Gianni Cancellieri| nome = Cesare De Agostini | titolo = 33 anni di Gran Premi iridati - volume 2 | editore = Conti Editore|data=1983 | p = 23}}</ref> Tutti dispositivi che fino ad allora erano rimasti sconosciuti e che salvarono la vita a [[Niki Lauda]] al Nürburgring nel 1976.
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Soltanto due donne (entrambe italiane) hanno partecipato a Gran Premi di Formula 1: [[Maria Teresa de Filippis]] negli anni Cinquanta e [[Lella Lombardi]] negli anni Settanta, mentre la britannica [[Divina Galica]], la sudafricana [[Desiré Wilson]] e l'altra italiana [[Giovanna Amati]] hanno preso parte soltanto alle prove, senza riuscire a qualificarsi per un Gran Premio.
Nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1979|1979]], la nascita della [[Federazione Internazionale dell'Automobile|FISA]] (''Fédération Internationale du Sport Automobile'') diede il via a una disputa, durata diversi anni, tra quest'ultima (presieduta da [[Jean-Marie Balestre]]) e la [[FOCA]] (''Formula One Constructors Association'', guidata da Bernie Ecclestone), concernente le questioni tecniche, ma soprattutto il controllo dei diritti televisivi.<ref>{{cite web |author=The Racing Analyst |url=http://www.allinsport.ch/allinsport-opinion/the-fisa-foca-war/ |title=The FISA-FOCA War | Allinsport |publisher=Allinsport.ch |date=12 September 2013 |access-date=13 October 2015 |archive-date=12 July 2015 |archive-url=https://web.archive.org/web/20150712233304/http://www.allinsport.ch/allinsport-opinion/the-fisa-foca-war/ |url-status=live }}</ref>
Dal punto di vista motoristico, questo periodo venne dominato dal motore [[Ford Cosworth DFV|Ford Cosworth]], che vinse ben 155 Gran Premi (il primo in Olanda nel 1967 con Jim Clark; l'ultimo a Detroit nel 1983 con [[Michele Alboreto]]).
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Il [[Campionato mondiale di Formula 1 1981|1981]] vide la sottoscrizione del cosiddetto "[[Patto della Concordia]]" (dal nome della piazza parigina [[Place de la Concorde]], dov'è la sede della Federazione), un contratto che obbligava le squadre a competere nel campionato del mondo suddividendosi i proventi sui diritti televisivi. Si mise così termine alla guerra tra FISA e [[Formula One Constructors Association|FOCA]], che aveva raggiunto l'apice con la cancellazione di due gran premi già disputati e dichiarati non validi per il titolo: quelli di Spagna del 1980 e del Sudafrica nel 1981. Di fatto questo accordo consentiva a [[Bernie Ecclestone]] di iniziare la scalata al controllo completo dello sport a livello finanziario.
Nel [[Gran Premio del Sudafrica 1982]] si registrò un clamoroso sciopero dei piloti; nel successivo [[Gran Premio del Brasile 1982|Gran Premio del Brasile]] vennero squalificati Nelson Piquet e Keke Rosberg (giunti rispettivamente primo e secondo), perché le loro vetture risultarono sotto peso. Ciò generò una clamorosa protesta delle squadre britanniche, che disertarono il [[Gran Premio di San Marino 1982|Gran Premio di San Marino]]. A fine anno, la [[Federazione Internazionale dell'Automobile|FIA]] abolì per motivi di sicurezza il cosiddetto [[Effetto suolo (automobilismo)|effetto suolo aerodinamico]] dalla [[Campionato mondiale di Formula 1 1983|stagione 1983]] (una tecnologia che, peraltro, non avrebbe avuto alcuna possibilità di sviluppo sulle auto di serie).<ref>{{Cite web|title=Active suspension|url=https://www.motorsportmagazine.com/archive/article/december-2001/69/active-suspension|access-date=26 January 2022|website=Motor Sport Magazine|date=7 July 2014|language=en-GB|archive-date=5 January 2022|archive-url=https://web.archive.org/web/20220105152745/https://www.motorsportmagazine.com/archive/article/december-2001/69/active-suspension|url-status=live}}</ref><ref>{{cite news |first=Maurice|last=Hamilton|title=Pros and cons of being just Williams; A quiet achiever keeps his head down as the new season gets under way with familiar high anxiety and a squealing over brakes |work=The Observer |publisher=Guardian Newspapers|date=8 March 1998}}</ref>
[[File:Keke Rosberg Williams FW09 1984 Dallas F1.jpg|thumb|[[Keke Rosberg]] riportò il motore Honda alla vittoria dopo diciassette anni, nel [[Gran Premio degli Stati Uniti d'America|Gran Premio di Dallas]] del 1984.]]
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[[File:Ayrton Senna 1988 Canada.jpg|thumb|L'imbattibile [[McLaren MP4/4]], monoposto capace di affermarsi in 15 gare su 16 nel campionato 1988 grazie alla coppia di amici-rivali [[Alain Prost]] e [[Ayrton Senna]], protagonisti tra gli anni Ottanta e Novanta di un [[Rivalità Prost-Senna|acceso dualismo]].]]
Le squadre siglarono un secondo "Patto della Concordia" nel 1992 e un terzo nel 1997, che è scaduto alla fine del 2007.<ref>{{cite web| url = http://www.grandprix.com/ft/ftjs031.html| title = Who owns what in F1 these days?| access-date =17 November 2007| publisher=Grandprix.com| archive-url = https://web.archive.org/web/20070312003448/http://www.grandprix.com/ft/ftjs031.html| archive-date = 12 March 2007 }}</ref>
=== Anni 1990: elettronica e agonismo ===
Nei primi anni Novanta le squadre introdussero massicciamente diversi aiuti elettronici nella guida: le [[Sospensione attiva|sospensioni attive]], il [[Cambio robotizzato|cambio semiautomatico]], il [[controllo della trazione]] e il [[sistema anti bloccaggio]] delle ruote in frenata. Alcune di queste innovazioni vennero introdotte sulle auto di serie. La FIA, consapevole che tanta tecnologia tendesse ad attenuare molto le abilità dei piloti, abolì l'assistenza elettronica nel 1994.<ref>{{Cita libro | cognome = Mapelli | nome = Enrico | titolo = I dati della Formula 1 | editore = Nada|data=2000 | p=169| isbn=88-7911-217-1}}</ref> Molti osservatori sostennero che tale abolizione derivasse dal fatto che la FIA non avesse i mezzi necessari per supportare tali aiuti ai piloti e così, negli anni seguenti, l'elettronica ritornò gradualmente nelle competizioni, anche se in maniera meno massiccia.<ref name=MarshallDeaths2000s>{{cite news |url = http://news.bbc.co.uk/sport1/hi/motorsport/formula_one/1203620.stm |title = F1's pressing safety question |access-date = 26 December 2007 |work = BBC News |date = 5 March 2001 |archive-date = 1 March 2009 |archive-url = https://web.archive.org/web/20090301162432/http://news.bbc.co.uk/sport1/hi/motorsport/formula_one/1203620.stm |url-status = live }}</ref>
Sulle piste, la [[McLaren]] e la [[Williams F1|Williams]] dominarono le gare. Motorizzata dalla [[Honda Racing F1 Team|Honda]] e dalla Mercedes-Benz la McLaren vinse, nel periodo 1989-1999, nove campionati (quattro costruttori, cinque piloti), mentre la Williams motorizzata dalla [[Renault]] vinse anch'essa nove titoli (cinque costruttori, quattro piloti). La rivalità nata tra il brasiliano [[Ayrton Senna]] e il francese [[Alain Prost]] raggiunse l'apice nel periodo 1988-1990, e continuò anche dopo il ritiro del primo campione del mondo transalpino nel 1993. Senna morì tragicamente nel Gran Premio di San Marino del 1994, quando un pezzo della sospensione anteriore destra gli perforò il casco nell'incidente avvenuto nella curva del Tamburello.
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[[File:Hakkinen.jpg|thumb|Il finlandese [[Mika Häkkinen]], 2 volte campione del mondo con la sua McLaren-Mercedes a fine anni Novanta.]]
Dopo il bando ai motori turbo-compressi nel 1989, i frazionamenti più usati furono a 8-10-12 cilindri con cilindrata di 3,5 litri; dal 1995 la cilindrata venne ulteriormente ridotta a 3 litri, con il ''circus'' che si standardizzò verso propulsori aspirati a 10 cilindri. Durante questo periodo, le statistiche mostrarono la supremazia indiscussa dei motori Ferrari e Renault: la scuderia italiana conquistò sei titoli per la categoria costruttori e cinque per i piloti, mentre quella francese si aggiudicò entrambi i titoli costruttori e piloti del biennio 2005-2006 con una macchina totalmente autoprodotta.<ref>{{cite news |title=Schumacher makes history |work=BBC Sport |date=21 July 2002 |url=http://news.bbc.co.uk/sport1/hi/motorsport/formula_one/2141834.stm |access-date=12 September 2006 |archive-date=5 May 2009 |archive-url=https://web.archive.org/web/20090505185104/http://news.bbc.co.uk/sport1/hi/motorsport/formula_one/2141834.stm |url-status=live }}</ref> In particolare, la Renault fu innovatrice durante questo periodo redigendo un progetto come il motore 111° a 10 cilindri per la RS23 partecipante alla stagione 2003, con il centro gravitazionale del motore spostato verso il basso così da rendere più maneggevole la guida; i risultati sul campo dimostrarono la poca affidabilità e pesantezza di tale sistema, sicché il team francese tornò a una configurazione più convenzionale. La Ferrari fu quella che ebbe i maggiori benefici dall'era del motore V10, vincendo sei titoli costruttori consecutivi nel periodo 1999-2004.
Molti record sono stati battuti nei primi anni del XXI secolo dal pilota tedesco [[Michael Schumacher]] su una Ferrari rinata. Nel [[Gran Premio del Belgio]] del 2001 fissò con cinquantadue il nuovo record di gran premi vinti, ritirandosi alla fine della stagione 2006 con novantuno vittorie all'attivo.
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==== Il passaggio dal V10 al V8 (2006-2013) ====
Il 2005 ha segnato anche la fine dell'era dei motori V10 con cilindrata {{TA|3 000 cm³}} nella Formula 1: nella stagione 2006 la FIA impose a tutte le squadre l'utilizzo di motori con otto cilindri a V di 90° e cilindrata di {{TA|2 400 cm³}}.<ref>{{cite web |title=FIA Rules & Regulations Sporting Regulations: 2006 season changes |website=Formula1.com |url=http://www.formula1.com/insight/rulesandregs/13/995.html |access-date=11 May 2006|archive-url = https://web.archive.org/web/20061109185035/http://www.formula1.com/insight/rulesandregs/13/995.html |archive-date = 9 November 2006|url-status=dead}}</ref> L'unica squadra che richiese una deroga per correre con il vecchio V10 3 litri fu la Toro Rosso, che corse quindi con un motore Cosworth dell'anno precedente, ma con una flangia di strozzatura di {{M|77|ul=mm}} e un regime di rotazione limitato a {{TA|16 700}} [[Giri al minuto|giri/minuto]]. Tutte le altre squadre corsero con motori V8 conformi alle nuove normative: Renault, Ferrari, Honda, BMW, Toyota corsero con motori propri, Red Bull con motore Ferrari, Williams con motore Cosworth, McLaren con Mercedes, Midland con Toyota e Super Aguri con Honda.
[[File:Fernando Alonso 2006 Canada.jpg|thumb|[[Fernando Alonso]] e la [[Renault F1|Renault]] hanno posto fine alla lunga egemonia Ferrari, con la doppietta piloti-costruttori maturata nelle stagioni 2005 e 2006. Il primo titolo conquistato dal pilota spagnolo, fu contestualmente l'ultimo in palio nell'era dei [[Motore V10|motori V10]].]]
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