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Durante il [[ventennio fascista]] fu un[[segretario gerarcafederale]] minoredi del[[Quiliano]], suo paese natio<ref>Savonesi nella guerra civile spagnola vol 1, Antonio Martino, p.138, 2024, ISBN: 9781445280042</ref><ref name="empoli">Claudio Biscarini, [https://www.dellastoriadempoli.it/il-primo-sangue-di-claudio-biscarini/ ''Il primo sangue''], dellastoriadempoli.it, 15 novembre 2013.</ref>. Partecipò come volontario alla [[guerra civile spagnola]] e ricevette piccoli incarichi dal [[Partito Nazionale Fascista]], come ad esempio quello di recarsi a Verona alla vigilia dell'[[armistizio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] per gestire l'amministrazione controllata di un'azienda<ref name="bocca">[[Giorgio Bocca]], [https://books.google.it/books?id=A-eFegTw3zMC&pg=PT73&lpg=PT73&dq=%22piero+cosmin%22&source=bl&ots=7Y59viJxRm&sig=ACfU3U3WmStxBQEkd-aj__jrBHXBdA5oYA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwixiMrE6736AhUQy6QKHdVgCqE4HhDoAXoECBIQAw#v=onepage&q=%22piero%20cosmin%22&f=false ''Storia dell'Italia partigiana''], Feltrinelli, Milano, 2012.</ref>. Proprio mentre si trova nel capoluogo scaligero, riceve la notizia dell'armistizio; il [[14 settembre]], dopo aver tentato invano di contattare le gerarchie fasciste, riapre il fascio di Verona, che era stato chiuso immediatamente dopo l'[[armistizio dell'8 settembre 1943|armistizio]]<ref name=bocca/>. Aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] e fu il [[Capo della Provincia|prefetto]] di [[Verona]] (settembre 1943 - maggio [[1944]]) e di [[Venezia]] (maggio - luglio 1944) della RSI<ref name="italo">[http://www.italoeuropeo.com/2008/03/18/la-fuga-non-era-tra-i-progetti-di-mussolini-allepilogo/ ''La fuga non era tra i progetti di Mussolini all’epilogo''], italoeuropeo.com, 18 marzo 2008.</ref>.
In qualità di prefetto provvide a prendere in consegna gli ex [[gerarca|gerarchi]] [[fascismo|fascisti]] ([[Galeazzo Ciano]], [[Giovanni Marinelli]], [[Luciano Gottardi]], [[Carlo Pareschi]], [[Emilio De Bono]] e [[Tullio Cianetti]]) che avevano votato l'[[Caduta del fascismo|ordine del giorno Grandi]] durante il [[Gran consiglio del fascismo|Gran consiglio]] del [[25 luglio]] [[1943]], i quali furono condannati a morte dal [[Tribunale speciale per la difesa dello Stato della RSI|tribunale straordinario]] di Verona nel [[1944]]. Accanito accusatore dei gerarchi "traditori", manifestò un [[antisemitismo]] intransigente e duro<ref>Alberto Cifelli, ''I prefetti del Regno nel ventennio fascista'', Roma, SSAI, 1999, p. 60.</ref>. Nei primi giorni del [[1945]] [[Guido Buffarini Guidi]] lo impiegò presso il Ministero dell'Interno<ref name=italo/>.
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