Tipi psicologici: differenze tra le versioni

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Un'accentuata tendenza alla solitudine deve proteggerlo dalle influenze dell'inconscio; ma questo in genere lo sprofonda di più nel conflitto che lo corrode interiormente. Il pensiero del tipo introverso è positivo e sintetico per quanto riguarda lo sviluppo delle idee che sempre più si avvicinano alle immagini primordiali valide in eterno. Ma, appena i legami con l'esperienza oggettiva si allentano, queste idee prendono la forma mitologica, sono dunque false per la situazione del momento. Perciò questo pensiero ha valore nella misura in cui esso può mantenere con i fatti conosciuti relazioni evidenti e comprensibili. Divenuto mitologico, la sua importanza svanisce ed esso si perde in se stesso".</small> Carl Jung, ''Tipi psicologici'', 1973, pp. 355-358.</ref>
 
In realtà, nel primo capitolo dell'opera, parlando della vera causa della differenza tra gli approcci analitici di Freud e Adler, Jung sostiene che il primo debba venire annoverato tra gli "estroversi", mentre il secondo tra gli "introversi":<ref>Di diversa opinione, invece, è l'allieva di Jung [[Marie-Louise von Franz]], secondo la quale Freud "era un tipo di sentimento introverso, di conseguenza i suoi scritti presentano le caratteristiche del suo pensiero estroverso inferiore. In tutte le sue opere le idee fondamentali sono poche". ''Tipologia psicologica'', TEADUE, 1996, p. 85.</ref>
{{citazione|Freud vorrebbe garantire il deflusso indisturbato delle pulsioni verso i loro oggetti. Adler invece vorrebbe rompere l'ostile incantesimo degli oggetti per salvare l'Io dal soffocare entro la propria corazza. Il primo modo di vedere dovrebbe perciò essere essenzialmente estroverso, il secondo invece introverso… L'estroverso ricondurrà cioè le sue fantasie affioranti dall’ inconscio al loro contenuto pulsionale, corrispondentemente alla sua teoria; l'introverso invece alla sua aspirazione alla potenza".<ref>Carl Jung, ''Tipi psicologici'', 1984, 69.</ref>}}