Allen Welsh Dulles: differenze tra le versioni
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Allen Dulles, sotto la responsabilità politica di [[Dwight D. Eisenhower|Eisenhower]], mandò il generale [[Edward Lansdale]], nell'ottobre del 1956, come capo della missione militare e poi come direttore della stazione CIA a [[Saigon]] capitale del [[Vietnam del Sud]]<ref>{{Cita|Fitzgerald}} pag. 76.</ref> e come consigliere di [[Ngô Đình Diệm|Ngo Diem]].<ref>{{Cita|Fitzgerald}} pag. 77.</ref> La [[guerra del Vietnam]] sarebbe iniziata con Kennedy solo il decennio seguente.
====Rivoluzione ungherese del 1956====
Nel contesto della [[rivoluzione ungherese del 1956]], John Foster Dulles e Allen Dulles, ebbero un ruolo significativo. Il governo degli Stati Uniti, pur esprimendo sostegno al desiderio di libertà del popolo ungherese e a [[Imre Nagy]], adottò infine un approccio cauto, temendo l'[[escalation]] in un conflitto più ampio con l'Unione Sovietica.
L'amministrazione Eisenhower, compresi i fratelli Dulles, optò per una politica volta a "tenere la pentola sul fuoco" nell'Europa orientale, incoraggiando la graduale erosione dell'influenza sovietica senza rischiare uno scontro diretto. Una delle principali preoccupazioni era che un intervento diretto degli Stati Uniti, sia militare che tramite azioni segrete, potesse scatenare una [[guerra nucleare]] con l'Unione Sovietica.
[[Radio Free Europe]] ebbe un ruolo importante nella trasmissione delle notizie sulla rivoluzione e sulle reazioni occidentali, nonché nella diffusione di informazioni sul [[Sul culto della personalità e le sue conseguenze|"discorso segreto" di Kruscev]] e sugli sforzi di [[liberalizzazione]] e [[destalinizzazione]] in altri paesi del [[blocco orientale]]. Sebbene le trasmissioni di RFE mirassero a incoraggiare la resistenza, è importante notare che non incitavano esplicitamente alla rivolta armata prima della rivoluzione. La radio sostenne la rivoluzione ungherese, ma molti insorti credettero erroneamente che gli Stati Uniti sarebbero intervenuti contro l'invasione sovietica, cosa che violava la politica proclamata da Dwight Eisenhower, che rifiutò di intervenire militarmente. Gli USA non intervennero, nonostante le richieste di aiuto dei ribelli ungheresi, per timore di una [[Terza guerra mondiale|guerra tra superpotenze]] una volta violati gli [[accordi di Yalta]]. Gli Stati Uniti speravano che l'[[ONU]] assumesse una posizione più decisa, ma alla fine la risposta delle Nazioni Unite fu limitata. Alla fine gli USA si limitarono ad operazioni di salvataggio ed esfiltrazione di insorti ungheresi e dissidenti.<ref>John Foster Dulles and the Diplomacy of the Cold War, 2021</ref>
==== Operazione 40 ====
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