Allen Welsh Dulles: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 178:
====Rivoluzione ungherese del 1956====
Nel contesto della [[rivoluzione ungherese del 1956]], John Foster Dulles e Allen Dulles ebbero un ruolo significativo. Il governo degli Stati Uniti, pur esprimendo sostegno al desiderio di libertà del popolo ungherese e a [[Imre Nagy]], adottò infine un approccio cauto, temendo l'[[Spirale bellica|escalation]] in un conflitto più ampio con l'Unione Sovietica. L'amministrazione Eisenhower, compresi i fratelli Dulles, optò per una politica volta a "tenere la pentola sul fuoco" nell'Europa orientale, incoraggiando la graduale erosione dell'influenza sovietica senza rischiare uno scontro diretto. Una delle principali preoccupazioni era che un intervento diretto degli Stati Uniti, sia militare che tramite azioni segrete, potesse scatenare una [[guerra nucleare]] con l'Unione Sovietica.
[[Radio Free Europe]] ebbe un ruolo importante nella trasmissione delle notizie sulla rivoluzione e sulle reazioni occidentali, nonché nella diffusione di informazioni sul [[Sul culto della personalità e le sue conseguenze|"discorso segreto" di Kruscev]] e sugli sforzi di [[liberalizzazione]] e [[destalinizzazione]] in altri paesi del [[blocco orientale]]. Sebbene le trasmissioni di RFE mirassero a incoraggiare la resistenza, è importante notare che non incitavano esplicitamente alla rivolta armata prima della rivoluzione. La radio sostenne la rivoluzione ungherese, ma molti insorti credettero erroneamente che gli Stati Uniti sarebbero intervenuti contro l'invasione sovietica, cosa che violava la politica proclamata da Dwight Eisenhower, che rifiutò di intervenire militarmente. Dulles difese la radio ma prese le distanze da certi servizi che ventilavano agli insorti l'intervento americano. Gli USA non intervennero, nonostante le richieste di aiuto dei ribelli ungheresi, per timore di una [[Terza guerra mondiale|guerra tra superpotenze]] una volta violati gli [[accordi di Yalta]]. Gli Stati Uniti speravano che l'[[ONU]] assumesse una posizione più decisa, ma alla fine la risposta delle Nazioni Unite fu limitata. Alla fine gli USA si limitarono ad operazioni di salvataggio ed esfiltrazione di insorti ungheresi e dissidenti.<ref>John Foster Dulles and the Diplomacy of the Cold War, 2021</ref> Circa 200.000 ungheresi espatriarono, quasi tutti in [[Austria]], e ci furono 2500 morti. Alcune fonti citano una frase di Allen Dulles secondo cui una rivolta più violenta, anche con un numero elevato di vittime, avrebbe potuto essere più efficace a lungo termine ("mi sarei sentito molto meglio... se ci fossero state... diecimila persone uccise"), ma probabilmente si sarebbe riferito, in una conversazione sulla [[rivolta di Poznań]], ammirata da Dulles, alla ribellione cecoslovacca di [[Brno]] finita in un nulla di fatto ("mi sarei sentito molto meglio al riguardo, e il popolo cecoslovacco avrebbe avuto una stima molto più alta nel mondo se ci fossero state mille o diecimila persone uccise. Uccidiamo più persone sulle strade ogni giorno senza motivo...bisogna correre dei rischi e", citando [[Vladimir Lenin]], "non si può fare una frittata senza rompere le uova"). Dulles avrebbe voluto intervenire invece per salvare gli insorti dei [[Rivolte del 1953 nella Germania Est|moti di Berlino Est del 1953]].<ref>{{cita web|url=https://www.historynewsnetwork.org/article/allen-dulles-id-have-felt-much-betterif-there-had-}}</ref> Dulles nutriva dubbi sulla proposta di una dichiarazione in occasione dell'anniversario della rivolta, mettendone in dubbio l'impatto sul popolo ungherese. La rivolta favorì comunque un enorme sentimento [[Antisovietismo|antisovietico]] all'est.
==== Operazione 40 ====
|