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=== La concezione intellettualistica dei Greci ===
[[File:Socrates Louvre.jpg|thumb|upright=0.7|[[Socrate]]]]
Una visione [[intellettualismo|intellettualistica]] della volontà, condizionata dal sapere, era nelle tesi di [[Socrate]] basate sul principio della naturale attrazione verso il [[bene (filosofia)|Bene]] e dell'involontarietà del [[male]]: l'uomo per sua natura è orientato a scegliere ciò che è bene per lui. La virtù è scienza, e consiste nel dominio di sé<ref>«Socrate ha espressamente identificato la libertà con l'enkràteia.[...] Prima di lui la libertà aveva un significato quasi esclusivamente giuridico e politico; con lui assume il significato morale di dominio della razionalità sull'animalità» (G. Reale, ''Il pensiero antico'', Vita e Pensiero, Milano 2001, pag. 92).</ref> e nella capacità di dare ascolto alle esigenze dell'anima.<ref>«Tutta la mia attività, lo sapete, è questa: vado in giro cercando di persuadere giovani e vecchi a non pensare al fisico, al denaro con tanto appassionato interesse. Oh! pensate piuttosto all'[[anima]]: cercate che l'anima possa divenir buona, perfetta» (cit. da ''Apologia di Socrate'', 29 d - 30 b, trad. di E. Turolla, Milano-Roma 1953).</ref> Se non si fa il Bene, è perché non lo si conosce.
Il male quindi non dipende da una libera volontà, ma è la conseguenza dell'[[ignoranza]] umana che scambia il male per bene, proiettando quest'ultimo sui piaceri o su qualità esteriori. [[Platone]] approfondì quest'aspetto dell'etica socratica, in particolare nel ''[[Gorgia (dialogo)|Gorgia]]'' e nel ''[[Filebo (dialogo)|Filebo]]''.
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