Pitigrilli: differenze tra le versioni

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Nel 1936, ancora ufficialmente coniugato per la legge italiana con Riri, sposò in Svizzera, con rito civile e in seguito cattolico (tecnicamente bigamo per la legge italiana fino a quando rimase vedovo della prima moglie), la torinese [[Lina Furlan]] (1903-2000), la prima donna avvocato penalista d'Italia, che era il suo legale quando Pitigrilli aveva intentato causa affinché il figlio Gianni fosse esentato dalle [[leggi razziali fasciste]]. Rimase con lei fino alla morte. Il matrimonio religioso fu officiato per procura nel 1940 da monsignor Montini, il futuro [[Paolo VI]]. [[Bruno Segre]] descrisse la Furlan come una "fervente cattolica e [[antisemita]]".<ref name=segrebruno/> Già allieva di [[Luigi Einaudi]], era un avvocato dall'oratoria molto accesa, con diverse cause vinte in favore di donne accusate di vari crimini<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/08/26/la-signora-grandi-firme.html|titolo=La Signora Grandi Firme - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-13}}</ref> e per questo molto ammirata<ref>{{Cita web|url=https://www.ildubbio.news/cultura/il-senso-per-la-giustizia-di-lina-furlan-prima-penalista-italiana-pfmj2l4e|titolo=Il senso per la giustizia di Lina Furlan, prima penalista italiana|autore=Giulia Merlo|sito=www.ildubbio.news|lingua=it|accesso=2023-03-13}}</ref>, ma le sue idee, sempre secondo Bruno Segre, forse influenzarono anche Pitigrilli, l'ex "gaudente e [[Libertino (sociologia)|libertino]]" che divenne più conservatore.<ref name=segrebruno/>
 
Da quell'unione nacque, nel 1943, il figlio Pier Maria Furlan<ref>Enzo Magrì, ''op.cit.''</ref> (poi Pier Maria Furlan Pitigrilli - Torino, 15 aprile 1943 - Torino, 19 gennaio 2022 <ref name="cognome"> {{Citacita webnews|autore=|url=https://www.lastampa.it/cultura/2016/12/05/news/prendo-il-cognome-di-mio-padre-pitigrilli-1.34751210|titolo="Prendo il cognome di mio padre Pitigrilli"|sitopubblicazione=La Stampa|data=5 dicembre 2016-12-05|accesso=20 dicembre 2019-12-20}};</ref><ref>
{{cita news|autore=|url=https://torino.repubblica.it/cronaca/2021/03/06/news/intervista_pier_maria_furlan_psichiatra-290600346/|titolo=Lo psichiatra Pier Maria Furlan: «Su una nave per New York ho capito la mia vocazione»|pubblicazione=la Repubblica|data=6 marzo 2021|accesso=11 agosto 2025}}</ref>), che divenne noto psichiatra, docente di Psichiatria all'Università di Torino e poi preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia nello stesso ateneo<ref>https://www.lastampa.it/torino/2022/01/21/news/morto_lo_psichiatra_pier_maria_furlan_figlio_di_pitigrilli_diede_una_spallata_al_manicomio_di_collegno-2837165/ </ref>.
 
Nel [[1940]] Pitigrilli rischiò, in quanto ebreo, di finire [[campi per l'internamento civile nell'Italia fascista|internato]]<ref>«Spia dell'OVRA e provocatore. Nella proposta di internamento (provvedimento adottato per non scoprirne l'attività) si raccomanda di tenere conto che si tratta di un noto scrittore e che perciò va internato in una località di suo gradimento. Liberato il 14/9/1940». In Simonetta Carolini (a cura di), ''"Pericolosi nelle contingenze belliche". Gli internati dal 1940 al 1943'', Roma, 1987, (ANPPIA), p. 260.</ref> al[[l'Aquila]], se non fosse stato per l'interessamento di [[Edvige Mussolini]] che gli valse la liberazione. Terminò poco dopo il suo ruolo nell'OVRA. Dopo l'[[8 settembre 1943]] e l'occupazione nazista dell'Italia, decise di riparare in [[Svizzera]], cominciando a scrivere articoli di tono antifascista; il parroco di [[Voldomino]], don [[Piero Folli]], lo aiutò a valicare il confine tra [[Dumenza]] e [[Astano]] e lì rimase, con la famiglia, fino al [[1947]].