Distributismo: differenze tra le versioni

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== Teoria sociale ==
{{citazioneSenza necessariafonte|La teoria distributista concorda in parte con la [[Piero Sraffa|scuola raffiana]] e [[Silvio Gesell|geselliana]] mentre è in totale disaccordo con quella [[Karl Marx|marxista]]. Secondo la teoria distributista il valore delle merci è si condizionato dalla quantità di moneta circolante, ma influenzato dalla sua distribuzione. Ovvero è consapevole che in un'economia di tipo liberalcapitalista siano le differenze a fare i prezzi e ad adeguare ogni valore alla sua possibilità di accesso a livello piramidale. Ma proprio sulla base di ciò sostiene che se la "piramide" venisse "spianata" varierebbe solo di poco il valore intrinseco iniziale e finale delle merci, in quanto non è il mercato il punto centrale, ma la produzione. Ovverosia il valore delle merci si adeguerebbe alle mutate condizioni della domanda-offerta. Questo non comporterebbe cambiamenti sostanziali nella produzione ed alla fine nemmeno nella distribuzione, ma comporterebbe una razionalizzazione del lavoro e del sistema sociale. In quanto i prodotti creati vanno comunque distribuiti, al prezzo adeguato alle richieste di mercato. Il punto focale quindi secondo i distributisti non è il mercato ed il valore nominale delle merci, bensì la loro produzione. Per questo motivo essi auspicano un sistema sociale che preveda il capovolgimento del concetto di lavoro come "valore mercantile" in quello di "[[Meritocrazia|merito]]". Nella pratica questo significa che nessuno dovrebbe più poter utilizzare un essere umano al pari di una "merce" dotata di relativo prezzo. Ognuno invece dovrebbe essere messo nella possibilità di far valere le sue capacità, nell'interesse personale e quindi solo indirettamente nell'interesse collettivo. Cose che, secondo i distributisti, oggi non è. Secondo essi odiernamente le gerarchie sociali non sono basate sul merito e sulle capacità ma sulla furbizia, sulla prevaricazione, e sui beni ereditati.
 
Nel capitalismo, un'entità produttiva è di proprietà di una persona o di una [[società (sociologia)|società]] di persone anche estranee alla produzione, mentre la produzione è affidata a lavoratori dipendenti.
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== Teoria geopolitica ==
=== Ordine politico ===
Il distributismo teoricamente non favorisce un sistema politico su un altro, può andare da [[democrazia]] a [[monarchia]]. Tuttavia come è comprensibile, i [[Plutocrazia|poteri forti]] che caratterizzano i sistemi politici ottocenteschi sono avversi al distributismo, {{cnSenza fonte|e quindi è assai difficile immaginare applicato il distributismo in un sistema democratico, oppure liberale, oppure monarchico.}} Il distributismo però non supporta gli ordini politici caratterizzati da [[individualismo]] o [[statalismo]] quali il capitalismo e il comunismo. Il distributismo non supporta nemmeno l'[[anarchismo]], ma alcuni distributisti, ad esempio [[Dorothy Day]], sono stati anche anarchici. In quanto secondo essi l'anarchia è la base ideale del liberalcapitalismo inteso come consuetudine antropologica.
 
=== I partiti politici ===
{{cnSenza fonte|Il distributismo non prevede la regolamentazione della vita politica tramite [[partito politico|partiti politici]] o sindacati (ma non esplicitamente proibiti), ma solo tramite le ''Corporazioni'' nell'elezione piramidale ([[democrazia organica]]) di uomini capaci}} conosciuti di persona via via ai livelli maggiori, determinando che ad ogni elezione i votanti siano fino ad un certo numero e non oltre. {{cnSenza fonte|Ossia i lavoratori votano il loro rappresentante; esso vota assieme ai rappresentanti delle altre aziende della sua corporazione della sua città per il rappresentante cittadino; esso vota assieme ai rappresentanti delle altre città della sua corporazione per il rappresentante provinciale; esso vota assieme ai rappresentanti delle altre provincie della sua corporazione per il rappresentante regionale; esso vota assieme ai rappresentanti delle altre regioni della sua corporazione per il rappresentante statale (deputato, presidente, ministro, ecc);}} {{cnSenza fonte|anche ruoli intermedi (questore, prefetto, regioni, province, ministeri, ecc) vengono aboliti e sostituiti dalle corporazioni.}} Essi sostengono ciò equivalga all'abolizione del concetto attuale di "Stato" (per questo a volte identificati come teorie anarchiche).
 
=== Guerra ===
Il distributismo è solito utilizzare la pragmatica per determinare se una guerra deve essere combattuta o meno. Ogni opinione è personale. Sia Chesterton che Belloc si opposero all'imperialismo britannico, in generale, così come specificamente contro le [[guerre boere]], ma sostennero il coinvolgimento britannico nella [[prima guerra mondiale]]. {{cnSenza fonte|Nella [[seconda guerra mondiale]], invece, i distributisti furono tendenzialmente neutrali oppure favorevoli all'[[Potenze dell'Asse|Asse]] non potendo idealisticamente schierarsi con il capitalismo e il comunismo degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]].}}
 
== Influenza ==