Jim Morrison: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Amirzat (discussione | contributi)
rimozione ingiustificata
Etichetta: Annulla
Riga 155:
Venerdì 2 luglio Jim, attorno all'ora di [[pranzo]], uscì e andò a dettare un [[telegramma]] telefonico all'editor della casa editrice [[Simon & Schuster]] di New York Jonathan Dolger, il quale era in procinto di ripubblicare in edizione [[tascabile]] il suo libro di poesie ''The Lords and The New Creatures'', comunicandogli la [[volontà]] di non apporre più in [[copertina]] l'ormai iconica foto di Joel Brodsky che lo rappresentava giovanissimo e bellissimo, ma un più recente scatto di lui con la [[barba]] eseguito da Edmund Teske. Depresso e silenzioso, passò il seguente [[pomeriggio]] con l'amico Alain Ronay: pranzarono in Place des Vosges, per poi girare per locali fin quasi a sera, con l'ultimo drink in [[Place de la Bastille]]. Ronay dichiarò di aver salutato Jim per l'ultima volta nella stessa [[piazza]] prima di scendere nella [[Metropolitana di Parigi|metropolitana]], descrivendolo tormentato dalla [[tosse]] e dal [[singhiozzo]], gonfio e con un brutto aspetto; scendendo le [[Scala (architettura)|scale]], si era voltato per dargli un'ultima occhiata. Secondo la versione ufficiale, Pam dichiarò che in seguito quella stessa sera Jim era uscito da solo per cenare, poi era ritornato per andare con lei in ''rue Buffault'' (distante oltre 3 km e mezzo) per vedere il film [[western]] psicologico consigliato da Alain Ronay ''[[Notte senza fine (film 1947)|Notte senza fine]]'', di [[Raoul Walsh]], nel [[cinema d'essai]] ''Action La Fayette'', che lo proiettava in lingua originale con i [[Sottotitolo|sottotitoli]] francesi; poi entrambi erano rientrati, fermandosi prima ad un ristorante cinese aperto in tarda ora in ''rue Saint-Antoine'', dove Jim mangiò [[pollo]] in [[agrodolce]]. Attorno all’una giunsero a casa. Si misero ad ascoltare dei dischi dei Doors: Jim sedette con davanti a sé un [[taccuino]] nell'attesa di [[ispirazione]], sorseggiando di tanto in tanto una bottiglia di [[whisky]], mentre Pamela lavò dei [[Piatto (stoviglia)|piatti]] sporchi, e poi si mise a preparare strisce di eroina in [[polvere]], droga che Jim odiava ma che quella notte inalò con lei, forse perché Pam gli aveva fatto credere fosse [[cocaina]]. Guardarono anche i loro filmini vacanzieri in [[Super 8 millimetri|Super 8]]; Pam andò a [[letto]] attorno alle 2:20, Jim non molto tempo dopo, lasciando suonare l'ultimo disco fino alla conclusione.
 
A notte fonda, dopo le 3.30 o forse alle 4, Pam si svegliò, sentendo Jim avere il respiro pesante e rantolare; cercò di svegliarlo scuotendolo, ma invano; gli diede allora degli [[Schiaffo|schiaffi]], e Jim si svegliò, inizialmente non sapendo dove si trovasse. Poi egli rifiutò la proposta di Pam di chiamare un medico e decise invece di farsi un [[Bagno (immersione del corpo)|bagno]] caldo. Pam lo accompagnò e aiutò a entrare nella [[vasca da bagno]], poi tornò a dormire, per risvegliarsi brevemente poco dopo, senza che Jim fosse ritornato a letto. Lo trovò nella vasca con del sangue che usciva dal [[naso]]; al suo arrivo le disse che aveva la [[nausea]] e stava per vomitare, così lei corse in [[Cucina (architettura)|cucina]] a prendere una [[pentola]] per raccogliere il [[vomito]], che era composto da cibo seguito da grumi di sangue; Pam poi ripulì la pentola. Jim, sempre assistito da Pam, ebbe altri due fiotti di vomito; sempre rifiutando il medico, sembrò stare meglio, dicendo a Pam di sentirsi strano ma non malato, e di tornare a letto perché presto l'avrebbe raggiunta; lei, avendo notato del colore riaffiorargli sul [[viso]] impallidito, ripulita per la terza volta la pentola tornò a letto rassicurata. Alle 8 circa, Pam si alzò dal letto per recarsi in bagno, dove scoprì il corpo esanime di Jim ancora immerso nell'acqua della vasca, ancor calda, con gli [[Occhio|occhi]] chiusi. Notandogli sul viso reclinato un leggero [[sorriso]] credette inizialmente a uno [[scherzo]] e gli disse di smetterla perché le stava facendo [[paura]], ma poi notò una traccia di sangue scesa dalla [[narice]] destra; da sola e sconvolta lo scosse, inutilmente; poi cercò di tirarlo fuori dalla vasca, senza riuscirci; successivamente non parlando ancora bene il [[Lingua francese|francese]] chiamò, come racconterà in seguito, la casa della regista Agnès Varda in rue Daguerre per parlare con Alain Ronay, che alloggiava da lei; rispose lo stesso Ronay, a cui Pam piangendo disse di non riuscire a svegliare Jim nella vasca e di credere che stia morendo. Ronay andò a svegliare la Varda, la quale alle 9.21 chiese telefonicamente l'intervento dei [[Brigade de sapeurs-pompiers de Paris|vigili del fuoco]] (che si occupavano anche di emergenze mediche) in rue Beautreillis, senza rivelare, su indicazione di Ronay, che la persona in pericolo fosse una celebrità. Una pattuglia venne quindi inviata per "asfissia o soffocamento" di una persona non specificata, e arrivò prontamente alle 9.24. Il pompiere Alain Raisson e la sua squadra ascoltando le indicazioni di Pam sollevarono Jim e lo portarono in salotto; adagiatolo sul pavimento, Raisson tentò inutilmente di rianimare il musicista con il [[massaggio cardiaco]]. Poi adagiarono il corpo sul letto. Giunsero anche, in macchina, Agnès Varda e Alain Ronay, quest'ultimo rifiutando di vedere il corpo, sul quale venne adagiata una coperta. Alle 9.45 giunse con alcuni agenti l'[[ispettore]] di [[Police nationale|polizia]] Jaques Manchez, e di conseguenza la squadra dei vigili del fuoco se ne andò; Manchez esaminò l'[[appartamento]] e il corpo, e raccolse la deposizione di Pam (con Ronay che faceva da interprete) e dei presenti. Pam molto probabilmente ricevette poi una telefonata dal Conte de Breteuil, a cui divulgò la notizia. I tempi si dilatarono, e alle 2.30 del pomeriggio nel municipio del 4° ''[[Arrondissement municipali di Parigi|arrondissement]]'' ad opera degli [[Impiegato|impiegati]] Michel Gagnepain e Annie Jacqueline Françoise Tarin in Moreno venne redatto il certificato di morte, attribuito a uno "scrittore" dal doppio cognome Douglas Morrison e di nome James. Soltanto attorno alle 18 arrivò il medico legale Max Vassille. L'ispettore Manchez avvertì Ronay che sarebbe dipeso dall'opinione del medico se aprire un'[[inchiesta]] o meno. Il [[Professore|professor]] Vassille, dopo un frettoloso esame del cadavere volto ad escludere eventuali traumi e buchi di [[Siringa (medicina)|siringa]] alle braccia e apprese da Ronay le cattive condizioni di salute di Jim, il suo essere fiacco e dolorante e il suo abuso di alcool (Ronay negò uso di droghe), ne dedusse un problema alle coronarie e redasse nel "''Rapport médico-légal''" che la morte del cantante era avvenuta attorno alle 5 di mattina per infarto e relativo arresto cardiaco, probabilmente dovuti allo sbalzo di [[temperatura]] del bagno caldo<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|titolo=Les derniers jours de Jim Morrison|lingua=it|accesso=18 aprile 2024|url=https://www.youtube.com/watch?v=dH-haDXDvYE}}</ref>.
 
Da quel pomeriggio stesso, per evitare clamore mediatico, Agnès Varda e Alain Ronay decisero di non divulgare la notizia, persino inventando scuse a chi telefonava (come l'amico giornalista Hervé Muller, che telefonò in quei momenti, al quale Ronay disse che Jim e Pam erano usciti, e in seguito altri colleghi giornalisti, ai quali Pam disse che Jim era in una [[Clinica (struttura)|clinica]] fuori Parigi), anche se il Conte de Breteuil stava già facendo circolare la voce nei locali. Anche l'[[ambasciata]] statunitense non divulgò la notizia. Il giorno dopo, domenica 4 luglio, Varda si occupò di organizzare una veglia funebre privata, facendo allestire la bara nel soggiorno dell'appartamento dove Jim morì. Nel frattempo il discografico e promoter Clive Selwood, venuto a sapere in [[Inghilterra]] dalle telefonate di tre giornalisti francesi della voce che circolava a Parigi, verso sera aveva avvertito telefonicamente il giovane impresario dei ''Doors'' a Los Angeles Bill Siddons (con la [[moglie]] accanto che, uditi gli squilli, aveva presagito la morte di Jim), chiedendogli conferma; Siddons non ne sapeva nulla, perciò telefonò a Pamela, che non rispose; riprovò dopo circa mezz'ora ed ebbe risposta: Pam dopo iniziale reticenza, con Siddons che le dovette dire che le stava parlando da amico, piangendo gli rivelò tutto. Siddons prenotò telefonicamente il primo volo per Parigi, poi telefonò a Ray Manzarek rivelandogli la notizia: il tastierista si disse incredulo poiché già altre volte era circolata quella voce, e affermò che senza [[Prova (diritto)|prove]] non avrebbe creduto. Siddons telefonò poi ai migliori amici di Jim: Frank Lisciandro (il quale aveva già programmato di recarsi a Parigi con sua moglie a trovare Jim) e Babe Hill, riuniti per il pranzo del [[Giorno dell'Indipendenza (Stati Uniti d'America)|Giorno dell'Indipendenza]] a casa del primo, e andò a trovare gli altri due componenti della band per portare la notizia. Il giorno dopo, lunedì 5 al mattino, salì sull'[[aeroplano]], e attorno alle 6.30 (ora di Parigi) di martedì 6 luglio atterrò nella [[Capitale (città)|capitale]] francese e prese un [[taxi]] per rue Beautreillis, dove trovò la [[bara]] già chiusa.
 
Dopo aver vagliato senza successo alcuni cimiteri di [[campagna]], Varda e gli altri decisero di farlo seppellire presso il vicino cimitero di Père-Lachaise, poiché uno dei pochi aperti a stranieri, ivi compresi molti artisti morti a Parigi, tra cui i tanto imitati [[poeti maledetti]] del [[Decadentismo]], come appunto [[Tomba di Oscar Wilde|Oscar Wilde]]. Il tutto prima che la notizia divenisse di dominio pubblico. La sepoltura di Jim Morrison avvenne alle 9 del mattino di mercoledì 7 luglio, nella seconda fila del settore n. 6, alla confluenza con i settori 5-14-16, senza rito religioso e senza [[lapide]]. La cerimonia fu molto breve, solo 8 minuti, senza nemmeno aspettare il termine dell'inumazione, ed alla presenza di pochissimi: Bill Siddons, Alain Ronay, Pamela Courson, Agnès Varda e la canadese Robin Wertle, la segretaria di Jim a Parigi. Pamela, seguendo una volontà espressa in passato dallo stesso Jim, recitò qui i versi finali del [[poema]] ''Celebrazione della Lucertola'':