Francisco Pi y Margall: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = FrancescFrancisco Pi iy Margall
|immagine = Pi y margall.jpg
|didascalia =Francesc Pi i Margall
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}}
{{Bio
|Nome = FrancescFrancisco
|Cognome = Francisco Pi iy Margall
|PreData = {{catalano|Francisco Pi y Margall}} <small>{{Abbr|pron.|pronuncia}} [[lingua catalana|catalana]]:</small> {{IPA|/fɾənˈsɛskˈpij mərˈɡaʎ/}}
|PostCognomeVirgola = [[castiglianizzazione|castiglianizzato]] come '''Francisco Pi y Margall'''
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Barcellona
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|Nazionalità = spagnolo
|Immagine = Francisco Pi y Margall.jpg
|Didascalia = FrancescFrancisco Pi iy Margall, presidente della [[Prima Repubblica spagnola]] dall'11 giugno al 18 luglio [[1873]].
}}
 
Profondamente influenzato dal pensiero dell'[[Anarchismo|anarchico]] [[Mutualismo|mutualista]] [[Pierre-Joseph Proudhon]], oltreché dalla tradizione [[Radicalismo|radical]]-[[Liberalismo|liberale]] incarnata da intellettuali quali [[Richard Price (filosofo)|Richard Price]], [[Joseph Priestley]], [[Thomas Paine]] e [[Thomas Jefferson]]<ref name="theanarchistlibrary.org">"The first movement of the Spanish workers was strongly influenced by the ideas of Pi i Margall, leader of the Spanish Federalists and disciple of Proudhon. Pi y Margall was one of the outstanding theorists of his time and had a powerful influence on the development of ''libertarian'' ideas in Spain. His political ideas had much in common with those of [[Richard Price (filosofo)|Richard Price]], [[Joseph Priestley|Joseph Priestly]], [[Thomas Paine]], [[Thomas Jefferson|Jefferson]], and other representatives of the Anglo-American liberalism of the first period. He wanted to limit the power of the state to a minimum and gradually replace it by a ''Socialist'' economic order." [https://theanarchistlibrary.org/library/rudolf-rocker-anarchosyndicalism "Anarchosyndicalism" by Rudolf Rocker]</ref>, Pi iy Margall s'impegnò attivamente al fine di rendere l'intera [[Spagna]] una [[stato federale|federazione]] [[Socialismo libertario|socialista libertaria]], decentralizzata, cantonalistica e anti-statalistica, attraverso un'intensa attività parlamentare nelle file di partiti liberal-democratici e repubblicani. Fu il secondo presidente della [[Prima Repubblica spagnola]] dall'11 giugno al 18 luglio del [[1873]]. Gli succedette [[Nicolás Salmerón]]<ref>"These translations were to have a profound and lasting effect on the development of Spanish anarchism after 1870, but before that time Proudhonian ideas, as interpreted by Pi, already provided much of the inspiration for the federalist movement which sprang up in the early 1860's." George Woodcock. ''Anarchism: a history of libertarian movements''. p. 357</ref><ref name="britannica.com">[https://www.britannica.com/EBchecked/topic/22753/anarchism/66525/Anarchism-in-Spain#ref539322 "Anarchism" at the ''Encyclopædia Britannica'' online.]</ref>.
 
== Biografia ==
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Anni più tardi scatenò la reazione degli ambienti cattolici con la sua ''Historia de la pintura'': non solo dovette essere sospesa la pubblicazione, ma le copie furono ritirate dal commercio e il suo autore fu denunciato per offese alla religione cattolica.
 
Nel [[1848]] si iscrisse al Partito Democratico. La rivolta popolare di [[Madrid]] nel [[1854]] ebbe un ruolo determinate nel convertirlo in un attivista politico di primo piano dell'area progressista, infatti pubblicò un proclama dove si chiedeva di distribuire le armi al popolo e la convocazione con suffragio universale delle camere, perché sancissero la libertà di stampa, di coscienza, di insegnamento, di riunione, di associazione e molte altre ancora. Principi democratici talmente progressisti per quei tempi in [[Spagna]], e in [[Europa]], che costarono a Pi iy Margall il carcere.
 
Espose il suo credo politico in ''La reacción y la revolución'', dove attaccò la monarchia, la proprietà fondiaria e la Chiesa, proponendo come soluzione politica una rivoluzione democratica permanente a base popolare e federalista, ponendo l'accento sul primato della libertà dell'individuo e del libero arbitrio, cosa questa che gli valsero l'accusa di anarchismo.
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Il Governo presto proibì questa sua attività di proselitismo politico. È di questi tempi la polemica sulla democrazia che lo contrappose a [[Emilio Castelar]], i cui seguaci lo accusarono di non essere un vero democratico in quanto propugnatore del socialismo, a cui Pi rispose con la cosiddetta ''Declaración de los Treinta'' dove trenta firmatari affermavano essere democratiche entrambe le tendenze.
 
Gli avvenimenti che porteranno poi i progressisti al Governo indussero Pi iy Margall a esiliarsi a [[Parigi]]. Qui ebbe modo di approfondire il pensiero di [[Proudhon]], di cui tradusse in castigliano le opere principali, dando indirettamente e involontariamente una mano alla nascita del movimento anarchico in Spagna. A [[Parigi]] entrò in contatto con i gruppi positivisti ed elaborò la sua idea rivoluzionaria basata sull'abolizione di ogni forma di autorità sostituendola con un patto federalista. Fu seguace anche di [[Johann Gottfried Herder|Herder]] e di [[Hegel]].
 
A seguito della rivoluzione del [[1868]], detta anche la ''[[Prima Repubblica spagnola|Gloriosa]]'', rientrò in [[Spagna]] dall'esilio francese. Il Partito democratico intanto si scisse, una parte sosteneva la monarchia democratica e costituzionale, l'altra parte, fautrice della Repubblica federalista, fondò il Partito Repubblicano Democratico Federale di cui Pi iy Margall divenne il massimo responsabile nel [[1870]].
 
Nel frattempo, nel [[1869]], era stata approvata la Costituzione a base monarchico-democratica con a capo il nuovo re eletto, [[Amedeo I di Spagna|Amedeo di Savoia]], che però abdicherà l'11 febbraio [[1873]], mentre lo stesso giorno l'Assemblea Nazionale proclamava la [[Prima Repubblica spagnola]], di cui fu eletto primo Presidente [[Estanislao Figueras]].
Alle dimissioni di [[Estanislao Figueras|Figueras]] dell'11 giugno [[1873]], Pi iy Margall fu eletto secondo presidente della repubblica.
 
Il suo programma di governo contemplava grandi riforme, rivoluzionarie per quei tempi, come ad esempio:
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* L'estensione del diritto di associazione alla classe operaia
* La riduzione dell'orario di lavoro
Sotto la sua presidenza fu approvata la [[Costituzione del 1873 (Spagna)|Costituzione del 1873]]<ref>{{es}} [https://es.wikisource.org/wiki/Proyecto_de_Constituci%C3%B3n_Federal_de_la_Rep%C3%BAblica_Espa%C3%B1ola_de_1873/T%C3%8DTULO_I:_De_la_Naci%C3%B3n_Espa%C3%B1ola Proyecto de Constitución Federal de la República Española de 1873]</ref>, una delle più avanzate d'Europa che fu modello per molte altre successive. Troppo in avanti rispetto ai tempi, troppo debole il suo governo per attuarla, non riuscì a entrare in vigore. Le spinte separatiste, soprattutto nel sud della Spagna, innescate dalla lentezza dell'avvio della sua politica federalista, la guerra carlista unita a problemi di politica estera come la guerra di indipendenza cubana furono alla base delle dimissioni di Pi iy Margall il 18 luglio [[1873]]. Gli succedette, per breve tempo anche lui, [[Nicolás Salmerón]] che ebbe modo di constatare il grande lavoro svolto dal suo predecessore che lasciò il bilancio dello stato in grande attivo grazie alla sua oculata politica di risparmi.
<br />Ritiratosi temporaneamente dalla politica attiva si dedicò a scrivere la storia della breve esperienza repubblicana in ''La República de 1873''. Fu incarcerato per breve tempo durante la repressione violenta del generale [[Manuel Pavía]] seguita alla Restaurazione borbonica e subì anche un attentato.