Elisabetta II del Regno Unito: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Etichetta: Annullato
Etichetta: Annullato
Riga 148:
 
Nel 1956, [[Anthony Eden]], primo ministro inglese e [[Guy Mollet]], suo omologo francese, discussero la possibilità di un'adesione della [[Francia]] al [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth]]. Tuttavia, tale proposta non fu mai approvata e l'anno seguente la Francia aderì al [[Trattato che istituisce la Comunità economica europea|Trattato di Roma]], istitutivo della Comunità Economica Europea<ref>{{Cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/6261885.stm|titolo=When Britain and France nearly married|accesso=7 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070117021254/http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/6261885.stm|urlmorto=no}}</ref>. Nel novembre dello stesso anno, sempre il Regno Unito e la Francia si resero protagonisti della [[Crisi di Suez]]: i due stati invasero l'[[Egitto]] in un disastroso tentativo di prendere il controllo del Canale. Secondo le parole di [[Louis Mountbatten|Lord Mountbatten]], Elisabetta II era apertamente contraria all'operazione, affermazione che verrà negata da Eden, il quale, tuttavia, rassegnò le dimissioni due mesi dopo.
 
[[File:Koninklijke vorsten voor het staatsbanket, Bestanddeelnr 909-4309.jpg|thumb|upright=1.2|Elisabetta II e la famiglia reale olandese durante la visita di stato nei [[Paesi Bassi]]; marzo 1958]]
 
La successione di Eden richiese un intervento diretto di Elisabetta II per via dell'assenza di un meccanismo interno al [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] volto ad individuare un nuovo leader. Eden consigliò di consultare Lord Salisbury, il [[Lord presidente del Consiglio]]. A loro volta Lord Salsibury e Lord Kilmuir, il [[Lord cancelliere|Lord Cancelliere]], consultarono il [[Gabinetto del Regno Unito|Gabinetto]], [[Winston Churchill]] e il "Comitato del 1922", un comitato interno del Partito Conservatore. La scelta finale della regina, ricadde su [[Harold Macmillan]]<ref>{{Cita|Marr|pagg. 175-176|Marr}}; {{Cita|Pimlott|pagg. 256-260|Pimlott}}; {{Cita|Roberts|pag. 84|Roberts}}</ref>.
 
[[File:Koninklijke vorsten voor het staatsbanket, Bestanddeelnr 909-4309.jpg|thumb|upright=1.2|Elisabetta II e la famiglia reale olandese durante la visita di stato nei [[Paesi Bassi]]; marzo 1958]]
 
La crisi di Suez e la gestione della successione di Eden portarono alle prime aperte critiche nei confronti di Elisabetta II. Nel 1957, Lord Altrincham la accusò, su un giornale di cui era proprietario ed editore, di essere "poco empatica" (''out of touch''), suscitando a sua volta lo sdegno di personaggi pubblici e della gente comune<ref>{{Cita|Brandreth|pag. 374|Brandreth}}; {{Cita|Pimlott|pagg. 280-281|Pimlott}}; {{Cita|Shawcross|pag. 76|Shawcross}}</ref>. Sei anni dopo, nel 1963, [[Harold Macmillan|Macmillan]] rassegnò le proprie dimissioni, suggerendo alla regina di nominare [[Alec Douglas-Home]] come suo successore, consiglio che la Regina seguì. Nuove critiche giunsero a seguito di tale nomina, essendo stata compiuta su consiglio di un ristretto gruppo di persone. Due anni dopo il [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] pose fine alle critiche rivolte verso la monarca, adottando un meccanismo formale per la designazione di un nuovo leader, evitando un intervento diretto della regnante, considerato improprio nell'ambito di una monarchia parlamentare<ref>{{Cita|Pimlott|pagg. 324-335|Pimlott}}; {{Cita|Roberts|pag. 84|Roberts}}</ref>.