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=== L'età barbarica e l'alto Medioevo ===
Con l’inizio dell’[[alto Medioevo]], a partire dal [[VI secolo]], la città di Treviso attraversò una fase di profonda trasformazione. Le vie fluviali, in particolare il [[Sile]] e i suoi [[Affluente|affluenti]], assunsero un ruolo centrale nella vita economica e strategica del territorio. Il nucleo urbano si consolidò attorno all’isola naturale formata dal [[Botteniga|Cagnan]], dalla Roggia e dal Sile, dove la conformazione idrografica permetteva l’approdo di imbarcazioni e favoriva i traffici locali.
La decadenza del tardo periodo romano dal 284 al 476 si fece sentire anche a Treviso benché, all'indomani della [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] e durante il [[Regno ostrogoto|regno]] di [[Teodorico il Grande|Teodorico]], la città fosse ancora un centro annonario di prim'ordine<ref>{{cita|Michieli|pp. 49-50}}.</ref>. Contesa nel corso del [[VI secolo]] tra [[Ostrogoti]] e [[Bizantini]], secondo la tradizione la città diede i natali a [[Totila]], glorioso capo militare germanico che vinse i Bizantini proprio alle porte di Treviso<ref>{{cita|Michieli|p. 51}}.</ref>.
 
Dopo la [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell’Impero Romano d’Occidente]] nel [[476|476 d.C.]], Treviso fu contesa tra [[Ostrogoti]] e [[Impero bizantino|Bizantini]], e secondo la tradizione locale, proprio nei pressi della città nacque [[Totila]], condottiero ostrogoto che sconfisse i Bizantini. Con l’arrivo dei [[Longobardi]], Treviso venne elevata a sede di uno dei trentasei [[Ducati longobardi|ducati del regno]], e fu dotata di una [[Zecca (moneta)|zecca]] che rimase attiva per secoli, coniando monete anche sotto i [[Carolingi]] e successivamente durante il [[Repubblica di Venezia|dominio veneziano]].
Conquistata dai [[Longobardi]], fu eretta a [[Ducato di Treviso|sede]] di uno dei trentasei [[Ducati longobardi|ducati]] del [[Regno longobardo|regno]] e venne dotata di un'importantissima zecca<ref>{{cita|Michieli|pp. 53-57}}.</ref><ref name="Treviso, 2 pp. 3-35">{{cita|Brunetta|vol. 2, ''Dall'età longobarda al Secolo X'' di Stefano Gasparri, pp. 3-35}}.</ref>. Quest'ultima continuò a fiorire anche sotto i [[Carolingi]], sotto i quali il locale vescovo ebbe il titolo di conte (da non confondere con il titolo di conte di Treviso dei [[Collalto]] che mantennero per molto tempo poteri sulla città, anche se limitati nel corso dei secoli) e ancora sotto la [[Serenissima]] vi si coniava il [[bagattino]]<ref>Adriano Augusto Michiel, Storia di Treviso, pp. 59-62.</ref>.
 
[[File:Treviso - Palazzo dei Trecento - Foto di Paolo Steffan.jpg|miniatura|Il [[Palazzo dei Trecento]], attuale sede del Consiglio Comunale della Città]]
Nel corso del [[IX secolo]], sotto l’influenza carolingia, il [[vescovo di Treviso]] assunse anche il titolo di [[conte]], consolidando il potere ecclesiastico sulla città. La struttura urbana si sviluppò attorno al cardo e al decumano massimo, identificabili oggi con l’asse via [[Calmaggiore]]–via Indipendenza e via Martiri della Libertà, rispettivamente. L’umbilicus agri, centro della centuriazione romana, si trovava nei pressi dell’attuale [[Postioma]], ai confini fra [[Paese (Italia)|Paese]] e il territorio comunale del capoluogo, a testimonianza della continuità territoriale tra epoca romana e medievale.[[File:Treviso - Palazzo dei Trecento - Foto di Paolo Steffan.jpg|miniatura|Il [[Palazzo dei Trecento]], attuale sede del Consiglio Comunale della Città]]
 
=== L'età comunale ===