Impianto di raffreddamento: differenze tra le versioni
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Questo tipo di raffreddamento è il più efficiente e si distingue in ciclo aperto e ciclo chiuso; quest'ultimo generalmente è costituito da un [[Raffreddamento a liquido|radiatore]], che viene alimentato da un circuito dell'acqua quando la [[valvola termostatica]] si apre e tale liquido viene generalmente messo in moto da una pompa (sistema forzato), altrimenti viene utilizzato il sistema a sifone, cioè non viene usato nessun dispositivo per il pompaggio. Tale sistema ha tuttavia una costanza di funzionamento leggermente inferiore agli altri sistemi, soprattutto a veicolo fermo. 
I mezzi come le automobili, camion o moto di grande [[cilindrata]], vengono muniti di [[ventilatore]], in modo che, a veicolo fermo, questi possano garantire uno scambio maggiore d'aria e quindi potenziare il raffreddamento. 
===Impianto ad olio=== 
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==Raffreddamento nei motori a combustione interna== 
Non tutto il calore fornito al fluido (aria) durante la combustione si traduce in lavoro di espansione del fluido stesso. Generalmente, se si considera un tipico motore alternativo a pistoni per propulsione veicolare, circa un terzo dell'energia si traduce in lavoro utile. Un altro terzo è dissipato attraverso i gas di scarico che, sebbene arrivati a fine espansione, possiedono ancora una considerevole energia in termini di pressione e temperatura (che sempre più spesso viene parzialmente recuperata tramite un [[turbocompressore]] di sovralimentazione). Il rimanente terzo di energia termica si trasmette dal fluido agli elementi costruttivi del motore, aumentandone la temperatura. Questa però va mantenuta entro certi limiti per impedire la degradazione delle caratteristiche meccaniche di questi componenti, o la loro fusione. Anche l'olio lubrificante non deve eccedere una certa temperatura per mantenere il suo potere lubrificante. Il calore in eccesso va quindi sottratto mediante l'impianto di raffreddamento. 
Si tratta di un "male necessario", perché è energia termica che viene dissipata anziché rimanere immagazzinata nel fluido fornendo lavoro utile, però ciò è indispensabile per l'integrità del motore. Poiché si vuole minimizzare questo scambio termico dissipativo, che riduce il rendimento globale del motore e aumenta i consumi, si cerca di far lavorare il motore alla temperatura più alta possibile, compatibilmente con i materiali costruttivi, l'olio lubrificante e, se raffreddato a liquido, col punto di ebollizione dello stesso. 
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