Volterra: differenze tra le versioni

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La città mantenne dei buoni rapporti con Roma e nel corso della [[seconda guerra punica]] fornì a [[Publio Cornelio Scipione (console 218 a.C.)|Scipione]] grano e navi. La fedeltà venne ricompensata e nel [[90 a.C.]] i volterrani ottennero la cittadinanza romana. Pochi anni dopo la città venne coinvolta nella [[Guerra civile romana (83-82)|guerra civile tra Mario e Silla]] schierandosi con [[Gaio Mario|Mario]] e accogliendo, all'interno delle sue mura, i resti dell'esercito mariano; [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] diresse personalmente l'assedio alla città che resistette per due anni (82-80 a.C.);<ref name="StraboneItaliaV2.6">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 2,6.</ref> dopo i quali, con la popolazione stremata, la città si arrese subendo un devastante saccheggio. Volterra e i suoi abitanti furono privati del diritto di cittadinanza e il suo territorio fu dichiarato [[ager publicus]]. Dopo l'abdicazione di Silla, Volterra, difesa da [[Cicerone]], amico dei ''Caecinae'' (i ''Ceicna'' dell'epoca etrusca) la più potente famiglia volterrana, riuscì a ritornare in possesso di gran parte delle terre confiscate e a godere di un periodo di prosperità e di crescita urbanistica testimoniato dalla costruzione del [[Teatro romano di Volterra|teatro]] e da un quartiere residenziale posto nell'area di Vallebona.
 
Ma furono gli ultimi bagliori. La città era isolata dal punto di vista viario, non era più necessaria come fortezza dopo l'assoggettamento dei Galli, il trasferimento nella capitale delle famiglie più ricche e la crisi economica che colpì i municipi italici nel [[I secolo d.C.]] portò la città a decadere in [[Impero romano|epoca imperiale]]. In quello stesso I secolo d.C. nacquero a Volterra due dei suoi figli più celebri: [[Aulo Persio Flacco]] nel [[34|34 d.C.]], e [[San Lino]], eletto nel [[67|67 d.C.]] secondo papa della storia e [[martirioMartirio (Cristianesimocristianesimo)|martirizzato]] nel [[76|76 d.C.]]
 
Negli anni della crisi e della decadenza dell'impero romano, Volterra non ha lasciato nessuna notizia di sé.
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opinasi che l'origine più lontana e remota di questa distintissima famiglia, sia di Volterra, dalla quale città ancora preso il nome. Lo stemma lo si è prelevato dall'archivio locale, anno III° N.478. Gli antenati discendono dai famosi cavalieri della stella, ordine istituito da Re Roberto il Devoto, nell'anno 1022. Detti cavalieri combatterono e versarono il loro sangue per la fede Cristiana. I Volterrani poi primeggiarono sempre per dovizie, per fasto e per le alte cariche, da loro sostenute nella Toscana, dove hanno sempre fiorito. Furono ancora feudatari ragguardevoli. Per ciò che concerne i significati araldici, consultando la preziosa opera del Ginanni, troviamo avvalorato primieramente, quanto sopra si è detto, inquantoche le due stelle, sono il contrassegno del sudetto cavalierato. La terra (globo) ha analogia con il cognome stesso. Infine il castello addimostra appunto feudatari, feudatari illustri, giacche niuno poteva mettere il castello nella propria arma, se realmente non lo possedeva, d'altra parte niuno poteva fabbricare castelli se non apparteneva ad illustre e doviziosa famiglia.
 
Questa famiglia all'epoca del loro regno era fra le famiglie d'Italia più ricche e possedeva fra le corone più importanti e belle d'Italia: una corona d'oro massiccio con diamanti, perle, rubini, smeraldi e tante altre pietre preziose. Inoltre la famigla posside due scettri uno del potere temporale e uno per il potere politico (entrambi d'oro e tempestati di pietre preziose) e infine il globo sormontato da una croce d'oro per il potere spirituale.
 
=== Simboli ===
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==== Oratori e cappelle ====
* [[Oratorio della Visitazione (Volterra)|Oratorio della Visitazione]]
* [[Oratorio dei Santi Quirico e Giulitta]]
* [[Oratorio di Sant'Ottaviano in Collina]]
* [[Oratorio di Santa Margherita in Casazano]]
* [[Oratorio della Madonna della Neve (Villamagna)|Oratorio della Madonna della Neve]]