Good Bye, Lenin!: differenze tra le versioni

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* Vari sono gli omaggi alla filmografia di [[Stanley Kubrick]] presenti nel film: il [[cortometraggio]] matrimoniale di Denis, e il momento in cui Alex urla sul tetto imitando una scimmia, riprendono palesemente ''[[2001: Odissea nello spazio]]'' (1968), mentre la scena in cui Alex e Denis riordinano la stanza della madre ricalca, per tipo di riprese e colonna sonora, la sequenza in cui [[Alex DeLarge]], protagonista di ''[[Arancia meccanica]]'' (1971), fa [[sesso di gruppo]] con due ragazze nella sua stanza. Gli stessi nomi dei protagonisti di ''Good Bye, Lenin!'' fanno riferimento a Kubrick: il nome di Alexander Kerner viene proprio dal protagonista di ''Arancia meccanica'', mentre quello di sua madre Christiane è lo stesso di [[Christiane Kubrick]], ultima moglie del cineasta.
* Quando Christiane lascia il suo appartamento per la prima volta dopo il coma, il modo in cui la porta dell'[[ascensore]] si apre e lascia filtrare la luce ricorda l{{'}}''escamotage'' utilizzato in ''[[Angel Heart - Ascensore per l'inferno]]'' (1987) di [[Alan Parker]], in cui l'ascensore simboleggia la discesa agli inferi.
[[File:Lenin-statue-in-Berlin.jpg|thumb|upright|Il vecchio ''Lenindenkmal'', monumento a [[Lenin]] che sorgeva a ''[[Platz der Vereinten Nationen|Leninplatz]]'' fino ai primi [[anni 1990]]; sullo sfondo il ''Turmhochhaus'', esempio di [[Architettura della Repubblica Democratica Tedesca|architettura socialista]] della Germania Est.]]
 
* Altro palese riferimento alla filmografia passata si ha nella scena ''cult'' del film, ovvero quella in cui Christiane scende per la prima volta in strada dopo la [[Muro di Berlino|caduta del Muro]] e rimane esterrefatta nel vedere una grande statua di [[Lenin]] che viene trasportata via da un [[elicottero]]: il riferimento è alla sequenza d'apertura de ''[[La dolce vita]]'' (1960) di [[Federico Fellini]], dove un elicottero trasporta una statua di un [[Cristo]] a braccia aperte sorvolando un quartiere in costruzione di [[Roma]], e a una scena simile presente in ''[[La doppia vita di Veronica]]'' (1991) di Kieślowski, dove anche qui è protagonista una statua di Lenin. Questa stessa scena è a sua volta ispirata a un vero fatto della storia berlinese post-Muro, ovvero la rimozione della grande statua di Lenin dall'allora ''Leninplatz'' (oggi [[Platz der Vereinten Nationen]]) avvenuta nel 1992.