Discesa di Carlo VIII in Italia: differenze tra le versioni

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Tornato a Firenze l'8 novembre, Piero ne fu costretto a fuggire dai fiorentini, che approfittarono di accusarlo di atteggiamento vile e servile e proclamarono la Repubblica. Allo stesso tempo i fiorentini agevolarono l'invasione di Carlo VIII, considerandolo restauratore della loro libertà e riformatore della Chiesa (il cui [[Papa Alessandro VI]], salito al soglio pontificio il 26 agosto 1492, era considerato indegno dal [[Savonarola]]).
Il 9 novembre [[Pisa]] cacciò i fiorentini e si rese [[Seconda Repubblica Pisana|indipendente]].
 
In Firenze però sorse subito un contrasto quando il liberatore Carlo pretese da Firenze un'ingente donazione di denaro che il governo fiorentino rifiutò. Alla minaccia del re francese di ordinare con le trombe il saccheggio della città il gonfaloniere [[Pier Capponi]] rispose che Firenze avrebbe risposto suonando a distesa le campane cittadine per chiamare il popolo a resistere. Alla pericolosa minaccia di una sommossa il re preferì proseguire verso Roma.