Nuclear Emergency Support Team: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Le preoccupazioni relative a possibili scenari di incidenti nucleari sul territorio americano non erano recenti. Già negli anni Sessanta i funzionari governativi americani temevano che un'arma nucleare potesse essere contrabbandata nel paese o che un aereo con a bordo un'arma nucleare potesse schiantarsi e contaminare le zone circostanti. Nel 1974 il presidente [[Gerald Ford]] fu informato che l'[[Federal Bureau of Investigation|FBI]] aveva ricevuto una richiesta estorsiva di {{m|200000|u=$}} (quasi un milione per l'epoca), che minacciava l'utilizzo di una bomba nucleare nascosta da qualche parte a [[Boston]]. Una squadra di esperti della [[Commissione per l'energia atomica degli Stati Uniti d'America]] si precipitò sul posto, ma l'equipaggiamento per rilevare le radiazioni arrivò in un aeroporto differente. I funzionali federali quindi noleggiarono una flotta di furgoni per trasportare di nascosto i rilevatori di radiazioni attraverso la città, ma si dimenticarono di portare con sé gli strumenti per installare gli equipaggiamenti. L'incidente più tardi si rivelò un falso allarme, ma la risposta del governo rese chiara la necessità di dotarsi di un'agenzia capace di rispondere efficacemente a minacce di questo tipo nel futuro. Più tardi, nello stesso anno, il presidente Ford creò il Nuclear Emergency Search Team (NEST), che, ai sensi della Atomic Energy Act del 1954, fu incaricata di indagare sull'"uso illegale di materiali nucleari negli Stati Uniti, comprese le minacce terroristiche che comportano l'uso di materiali nucleari speciali".
 
Una delle prime occasioni in cui il NEST operò fu a [[Spokane (Washington)|Spokane]], nello stato del Washington, il 23 novembre 1976. Un gruppo sconosciuto chiamato "Giorni dell'Omega" inviarono una lettera minatoria nella quale minacciavano di far esplodere diversi contenitori d'acqua radioattivi a meno che le autorità non avessero pagato {{m|500000|u=$}} (l'equivalente odierno di due milioni circa). Probabilmente, i container radioattivi erano stati rubati dal sito di Hanford, a meno di 240 km a sud-ovest dalla città. Il team dispiegò un velivolo da Las Vegas per fornire supporto aereo, e iniziò a cercare fonti di radiazioni non naturali, senza però trovare nulla. Non ci fu nessuna reazione alla risposta delle autorità, nonostante le istruzioni elaborate fornite, così come non ci fu neanche nessun tentativo di rivendicare il denaro (falso), che era tenuto sotto sorveglianza. In pochi giorni, l'incidente si rivelò un falso allarme, anche se il caso non fu mai risolto. Per evitare il panico, la notizia fu resa pubblica solo dopo alcuni anni.