|titoloitaliano= Don Checco
|immagine= Don Checco costume by Del Buono.png
|didascalia= Don Checco Cerifoglio, il protagonista dell’operadell'opera
|titolooriginale= Don Checco
|linguaoriginale=[[lingua italiana|italiano]], [[lingua napoletana|napoletano]]
'''''Don Checco''''' è un'opera in due atti composta da [[Nicola De Giosa]] su libretto di [[Almerindo Spadetta]]. Ha debuttato l'11 luglio 1850 al [[Teatro Nuovo (Napoli) |Teatro Nuovo]] di Napoli. Don Checco è considerato il capolavoro di De Giosa e uno degli ultimi grandi successi della storia dell'”[[opera buffa]]” napoletana.<ref name="DBdI">Antolini, Bianca Maria (1988). [http://www.treccani.it/enciclopedia/nicola-de-giosa_(Dizionario-Biografico) "De Giosa, Nicola"]. ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Vol. 36. Treccani. Versione online archiviata il 27 giugno 2017 .</ref><ref name="Grove">Lanza, Andrea (2001). [http://oxfordindex.oup.com/view/10.1093/gmo/9781561592630.article.07399 "De Giosa, Nicola"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180321193304/http://oxfordindex.oup.com/view/10.1093/gmo/9781561592630.article.07399 |date=21 marzo 2018 }}. ''[[Grove Music Online]]''.</ref>
Ambientato in una locanda di un paesino vicino a Napoli, la storia dell'opera ha i tipici elementi del genere dell'opera buffa napoletana: giovani amanti in difficoltà, inganni, confusione di identità e un lieto fine. Il suo protagonista è l’ospitel'ospite di una locanda, Don Checco Cerifoglio, un anziano signore indebitato e in fuga dall'ufficiale giudiziario del misterioso Conte de’de' Ridolfi. L'opera ebbe una prima serie di 98 rappresentazioni al [[Teatro Nuovo (Napoli)|Teatro Nuovo]] e fu regolarmente rappresentata in numerosi teatri d'opera in Italia e all'estero nei successivi quattro decenni. Dopo anni di abbandono, è stata ripresa nel 2014 in una coproduzione del [[Teatro San Carlo]] di Napoli e del [[Festival della Valle d'Itria]] di [[Martina Franca]].
'''''Don Checco''''' è la quinta opera di De Giosa. Almerindo Spadetta, avvocato di formazione e prolifico librettista per vocazione, aveva anche scritto il libretto per la seconda opera di De Giosa, Elvina, un'[[opera semiseria]] che debuttò a Napoli nel 1845. In ‘’Don‘'Don Checco’’Checco'', come nella maggior parte delle [[opere buffe]] napoletane del periodo, i dialoghi e le arie dei personaggi principali sono in [[Lingua napoletana|napoletano]]. Il successo o il fallimento dello spettacolo dipendeva spesso dall'abilità del [[basso buffo]] che interpretava il ruolo protagonista e che improvvisava molte delle sue parti, a volte rivolgendosi direttamente al pubblico. Il Don Checco di De Giosa era Raffaele Casaccia, un veterano dei teatri d'opera napoletani famoso per le sue interpretazioni comiche. Due degli altri ruoli chiave di basso buffo, Bartolaccio e Succhiello (i principali antagonisti di Don Checco), furono interpretati da Giuseppe Fioravanti e suo figlio Valentino. Come il Casaccia, erano entrambi i punti fermi del cast del Teatro Nuovo di Napoli. Lo storico della musica Sebastian Werr ha sottolineato che il povero Don Checco, che inizialmente ottiene gratuitamente vitto e alloggio alla locanda attraverso un inganno e alla fine vede perdonati i suoi debiti, può essere visto come la realizzazione di un sogno per il pubblico del Teatro Nuovo. Questo era infatti formato per lo più della classe media e medio-bassa napoletana che si guadagnava a malapena da vivere. Secondo Werr, il finale, inno all'indebitamento di Don Checco, è anche un'affermazione dell'idea, “spesso vista come tipicamente napoletana, che una certa sfacciataggine è necessaria per cavarsela nella vita.”<ref name="Werr">Werr, Sebastian (Novembre 2002). [https://www.cambridge.org/core/journals/cambridge-opera-journal/article/neapolitan-elements-and-comedy-in-nineteenthcentury-opera-buffe/5F2BC3AAFCC5551178D632B7534E1EA2 "Neapolitan elements and comedy in nineteenth-century opera buffa"]. ''Cambridge Opera Journal'', Vol. 14, No. 3, pp. 297–311. archiviato nel 2017.</ref><ref>Ascarelli, Alessandra (1978). [http://www.treccani.it/enciclopedia/casaccia_(Dizionario-Biografico)/ "Casaccia"]. ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Vol. 21. versione online archiviata il 7 luglio 2017.</ref>
[[File:Don Checco poster, 1902.jpg|thumb|upright=0.8|Manifesto per una recita di ''Don Checco'' al [[Teatro San Ferdinando]] nel 1902]]
== Storia delle rappresentazioni ==
La prima di Don Checco dell'11 luglio 1850 al Teatro Nuovo fu un clamoroso successo. Fu prevista una serie iniziale di 98 spettacoli, e nel 1851 la produzione del Teatro Nuovo con i suoi cantanti e orchestra fu rappresentata sul palcoscenico del "Teatro San Carlo" di Napoli, per uno spettacolo speciale di beneficenza per i poveri della città. Secondo i resoconti dell'epoca fu raccolta una grande somma di denaro. L'opera era una delle preferite del re [[Ferdinando II delle Due Sicilie| Ferdinando II]], che spesso assisteva alle sue rappresentazioni a Napoli. [5] Durante una visita di Stato a Lecce nel 1859, la città perparò per lui una rappresentazione di gala de [[Il trovatore]] di Verdi. Tuttavia, quando Ferdinando venne a sapere del programma e avendo scoperto che Michele Mazzara, un famoso basso buffo napoletano, era in città, chiese ai suoi ospiti di mettere invece su Don Checco: "Che Trovatore e Trovatore, voglio sentì Don Checco; me voglio divertì."<ref name="Fine">De Cesare, Raffaele (1900). [https://archive.org/details/lafinediunregnon01deceiala ''La fine di un regno''], p. 380. S. Lapi</ref> Il teatro prontamente organizzò lo spettacolo con poche ore di preavviso.<ref name="Fine" /><ref>"Acuto" (pseudonimo di Federico Polidoro) (11 Ottobre 1885). "Nicola De Giosa". [http://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3Awww.lacasadellamusica.it%3A6%3APR0164%3A1885GMM&mode=all&teca=Casa+della+musica+di+Parma ''Gazzetta musicale di Milano''], pp. 345–346</ref>
Nei quattro decenni successivi alla sua prima, Don Checco avrebbe avuto oltre 80 produzioni diverse. Fu eseguita in tutta Italia e all'estero, tra cui [[Francia]], [[Malta]], [[Il Cairo]], [[Barcellona]] e [[Madrid]] ed era ancora eseguita a Napoli fino al 1902. Per le esibizioni fuori Napoli, il libretto era solitamente adattato ai gusti del posto, con le battute di Don Checco tradotte dal napoletano in italiano. Gli adattamenti includevano la versione italiana del libretto di Carlo Cambaggio che convertiva in versi la prosa originale di Spadetta. Un'altra versione del libretto pubblicata nel 1877 adattò la storia per un cast di soli uomini con la figlia del locandiere Fiorina (l'unico personaggio femminile nella versione originale) che divenne il figlio del locandiere Fiorino. [3] Nonostante la sua grande popolarità, Don Checco uscì dal repertorio all'inizio del XX secolo, anche se in seguito fu evocato in "Don Checchino", una canzone di bravura composta da [[Raffaele Viviani]] da eseguire nella sua opera L'ombra di Pulcinella del 1933.
La prima rappresentazione dell'opera in tempi moderni si è svolta il 25 settembre 2014 nel [[Teatrino di corte (Napoli) | Teatrino di corte]] del [[Palazzo Reale (Napoli) | Palazzo Reale di Napoli]], l'ex dimora di Ferdinando II. La ripresa è stata una coproduzione del Teatro San Carlo di Napoli e del [[Festival della Valle d'Itria]] di [[Martina Franca]]. Lo spettacolo è stato eseguito utilizzando un'edizione critica della partitura di Lorenzo Fico ed è stato diretto da Lorenzo Amato che ha aggiornato l’ambientazionel'ambientazione dal 1800 agli anni '40 del Novecento. [[Francesco Lanzillotta]] ha diretto l'orchestra e il coro del Teatro San Carlo, mentre [[Nicola Rubertelli]] ha curato la scenografia. L'opera è stata eseguita nuovamente nel luglio 2015 al [[Festival della Valle d'Itria]]. Questa ripresa (con un nuovo cast) è stata registrata dal vivo e pubblicata nel 2016 dall'etichetta [[Dynamic]].<ref>Fabris, Dinko (Settembre 2015). [http://www.giornaledellamusica.it/rol/?id=4771 "Il ritorno di Don Checco"]. ''Giornale della Musica''. Archiviato il 7 Luglio 2017.</ref><ref>Chierici, Luca (Agosto 2015). [http://www.ilcorrieremusicale.it/2015/08/02/don-checco-a-martina-franca/ "«Don Checco» a Martina Franca"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20201123185058/http://www.ilcorrieremusicale.it/2015/08/02/don-checco-a-martina-franca/ |date=23 novembre 2020 }}. ''Il Corriere Musicale''. Archiviato il 7 luglio 2017.</ref><ref>''[[Opera News]]'' (Ottobre 2016). [https://www.metguild.org/Opera_News_Magazine/2016/10/Recordings/De_Giosa__Don_Checco.html "Recording Reviews: De Giosa: ''Don Checco''"] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180321193137/https://www.metguild.org/Opera_News_Magazine/2016/10/Recordings/De_Giosa__Don_Checco.html |date=21 marzo 2018 }}. Archiviato il 7 luglio 2017.</ref>
==Ruoli==
|Giorgina Evrard
|-
!scope="row"| Carletto, ''Garzone dell’osteriadell'osteria''
|[[Tenore]]
|Tancredi Remorini
|Valentino Fioravanti
|-
!scope="row" colspan="3" |''Un fattore, due agenti della forza pubblica, due garzoni dell’osteriadell'osteria''
|}
==Registrazioni==
*De Giosa: ''Don Checco'' – Domenico Colaianni (Don Checco), Carmine Monaco (Bartolaccio), Carolina Lippo (Fiorina), Francesco Castoro (Carletto), Rocco Cavalluzzi (Roberto), Paolo Cauteruccio (Succhiello Scorticone); Transylvania State Philharmonic Chorus, Orchestra Internazionale d’Italiad'Italia, [[Matteo Beltrami]] (Direttore). Registrato al [[Festival della Valle d'Itria]], Luglio 2015. Etichetta: [[Dynamic]] CDS7737<ref>{{OCLC|949471267}}</ref>
== Note ==
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