Chiesa greco-cattolica albanese: differenze tra le versioni

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Il [[cristianesimo]] si diffuse in Albania (allora l'[[Illiria|Illirico]]) con la predicazione degli [[apostoli]] fin dai primi secoli dopo [[Cristo]]. La particolare posizione geografica del paese fece sì che questo, con la divisione tra [[Impero romano d’Oriente]] e [[Impero romano d'Occidente|d’Occidente]], divenisse una marca di frontiera tra le due visioni della cristianità e che il suo territorio fosse conteso, anche sotto il profilo ecclesiastico, tra [[Roma]] e [[Bisanzio]].
[[File:Katedralja e Shën Luçisë Durrës.jpg|thumb|L'antica cattedrale di Santa Lucia della Diocesi di [[Durazzo]].]]
Nonostante il [[rito]] [[Liturgia|liturgico]] greco fosse in uso nella gran parte delle sue chiese, l'Albania fece parte del [[Patriarcato di Roma]] fino al [[731]], quando l'[[Imperatori bizantini|imperatore bizantino]] [[Leone III Isaurico|Leone III l'Isaurico]], in risposta all'opposizione di [[papa Gregorio III]] alla politica [[Iconoclastia|iconoclasta]] imperiale, unì l'intero [[Dalmazia (provincia romana)|Illirico]] orientale al [[Patriarca ecumenico di Costantinopoli|Patriarcato di Costantinopoli]].
[[File:Dhërmi Kisha e Manastirit të Shën Mërisë - iconostasis.JPG|thumb|left|Dhërmi ([[Himara]]), chiesa di Santa Maria, iconostasi.]]
La dominazione politica bizantina di tutti i [[Penisola balcanica|Balcani]] portò il Paese nell’orbita del cristianesimo d’Oriente e questa situazione si protrasse per l’Albania fino al [[XIII secolo]], quando il nord del Paese cadde sotto l’influenza politica della [[Serenissima]] che dalla vicina [[Dalmazia]] e da [[Ragusa]] espandeva i suoi interessi e la penetrazione commerciale verso [[Scutari]]. Fu in questo frangente che l'influenza [[Rito latino|latina]] (rito romano) già presente nel centro-nord dai tempi dello scisma tra cattolicesimo e Chiesa ortodossa si accrebbe, mentre il centro-sud rimase nella sfera [[Rito bizantino|bizantina]] (rito greco).
 
Dopo la conquista [[Turchia|turca]], dopo il 1478, numerosissimi albanesi (''[[arbëreshë]]t'') professanti il rito greco emigrarono esuli in particolare modo verso l'Italia. Del [[XV secolo]] sino al [[XVIII secolo]] gli albanesi che non avevano potuto prendere il largo verso terre libere dovettero subire una dura repressione religiosa, politica e culturale ottomana, eccetto gli abitanti settentrionali da Scutari sino alle Alpi che si sviluppano tra nord est, centro e ovest, che non subirono repressioni grazie alle loro ribellioni antiottomane, alla forte cultura cattolica e all'appoggio di papa Papa Pio II e papa Callisto III. Circa due terzi della popolazione del centro e sud si convertirono obbligatoriamente all'[[Islam]].
[[File:Copertina Nilo Borgia, I monaci Basiliani d'italia in Albania.jpg|thumb|150px|left|Nilo Borgia, I monaci Basiliani d'italia in Albania. Appunti di storia missionaria. Secoli XVI-XVIII, Roma, 1935-1943.]]Numerosi [[missionari]] greco-cattolici albanesi d'Italia fra il [[XVII secolo]] e il [[XVIII secolo]] furono [[arcivescovo titolare|arcivescovi titolari]] di [[Durazzo]], [[Ohrid]] e vicari apostolici di [[Himara]].<ref>D. Cirillo Karalevsky, ''La missione greco-cattolica della Cimarra nell'Epiro nei secoli XVI-XVIII. Documenti inediti per servire alla Storia delle Chiese Italo-Greche'', Fasc. II, Roma, Tipografia del Cav. V. Salviucci, 1911-1912.</ref><ref>Nilo Borgia, ''I monaci Basiliani d'italia in Albania. Appunti di storia missionaria. Secoli XVI-XVIII'', Roma, 1935.</ref> Una missione cattolica era attiva nel sud tra dal [[1660]], quando l'[[arcivescovo]] [[Chiesa cristiana ortodossa|ortodosso]] si unì alla Chiesa cattolica, al [[1765]], quando il tentativo fu abbandonato a causa di ostacoli posti dai [[Impero ottomano|governanti ottomani]].
[[File:Vlora katholische Kirche.jpg|thumb|La chiesa cattolica di rito bizantino a [[Valona]].]]
Nel [[1895]] un gruppo di villaggi nel Mali Shpati, a sud-est di [[Elbasan]] nell'Albania centrale, decise di passare nuovamente in comunione con il [[cattolicesimo]] e chiese un [[vescovo]] cattolico per il loro rito, proposta a cui i rappresentanti consolari di [[Russia]] e [[Montenegro]] sollevarono obiezioni presso le autorità civili. Quasi contemporaneamente sorse un altro gruppo di greco-cattolici, basato su un [[archimandrita]] che era [[nipote]] del [[metropolita]] ortodosso. Il loro numero crebbe in maniera limitata, ma abbastanza perché l'Albania meridionale divenisse nel [[1939]] una giurisdizione ecclesiastica separata, sotto la cura di un [[amministratore apostolico]]. Tuttavia, dopo meno di sette anni, l'amministratore fu espulso, e sembrò perdersi il contatto con i fedeli bizantini, che si ritrovarono sotto stretto controllo comunista.
 
Nel [[1967]] l'Albania [[Comunismo|comunista]] fu ufficialmente dichiarata stato [[Ateismo|ateo]], impedendo il culto.
 
Solo nel [[1992]] fu possibile nominare un nuovo amministratore apostolico. Inizialmente l'incarico fu dato al rappresentante diplomatico della [[Santa Sede]] a [[Tirana]], l'arcivescovo [[Ivan Dias]], che in seguito divenne arcivescovo di [[Arcidiocesi di Bombay|Bombay]] e [[cardinale]]. Il suo successore come amministratore apostolico (ma non come [[Nunzio apostolico|nunzio]]), è stato il vescovo di origine [[Kosovo|kosovara]] [[Ordine dei Frati Minori|francescano]] di rito bizantino [[Hil Kabashi]], che fu nominato nel [[1996]].
 
== Territorio ==
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[[File:Albanian Greek-Catholic Church icon.jpg|thumb|150px|Icona neobizantina in lingua albanese della [[resurrezione di Cristo]].]]
[[File:Stemma Suore Basiliane Italo-Albanesi.jpg|thumb|Stemma [[Suore basiliane figlie di Santa Macrina]].]]
Sulle orme delle missioni del XVI e XVII secolo, la chiesa di San Pietro fu costruita nel [[1926]] dai [[monaci basiliani]] italo-albanesi di [[Abbazia di Grottaferrata|Grottaferrata]], in missione in quel tempo in Albania. La chiesa sarebbe stata gestita dal monaco albanese Pjetër Sofronio, insieme ai molti altri monaci basiliani che si trovavano nel Paese<ref>{{Cita web |url=https://elbasaniad.org/ate-josif-papamihali-duke-folur-me-meshtare-dale-te-kisha-katolike-shen-pjetri-elbasan-1939/ |titolo=At Josif Papamihali duke folur me meshtarë, dalë te Kisha Katolike Shën Pjetri, Elbasan (Albania) 1939. |accesso=25 dicembre 2020 |dataarchivio=13 agosto 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180813122913/http://elbasaniad.org/ate-josif-papamihali-duke-folur-me-meshtare-dale-te-kisha-katolike-shen-pjetri-elbasan-1939/ |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{Cita web |url=https://elbasaniad.org/ate-josif-papamihali-gjate-nje-meshe-tek-kisha-katolike-shen-pjetrit-elbasan-1939/ |titolo=At Josif Papamihali gjatë një meshë tek Kisha Katolike Shën Pjetrit, Elbasan (Albania) 1939. |accesso=25 dicembre 2020 |dataarchivio=23 settembre 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200923011123/https://elbasaniad.org/ate-josif-papamihali-gjate-nje-meshe-tek-kisha-katolike-shen-pjetrit-elbasan-1939/ |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Più tardi, al tempo di re [[Zog I di Albania|Zog]], la chiesa ebbe a ricevere polemiche dagli ortodossi filogreci che tendevano a voler [[Megali Idea|annettere anche il sud dell'Albania alla Grecia moderna]] e ostruivano gli italo-albanesi sapendo quanto il loro apporto culturale e apostolico avrebbe rafforzato la coscienza degli albanesi locali nelle loro radici cristiane. La chiesa comunque resistette e continuò a fiorire, anche perché per niente ostacolati dagli albanesi. Ebbe un grave colpo durante il regime comunista negli anni 1944 - 1991, diventando un magazzino, e solo con l'avvento della democrazia cinquant'anni dopo è stata ripristinata al culto, così come desiderato da Papàs Sofronio che intanto si era dovuto trasferire presso l'[[eparchia di Piana degli Albanesi]].
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== Arcivescovi ordinanti ==
* Teofilo Pirro, O.S.B.M. † ([[XVII secolo]])<ref>Abate generale dell'Ordine dei basiliani.</ref>
* Simeon Lascaris † (6 settembre [[1660]] - 19 luglio [[1689]] deceduto)<ref name=Durrës>Arcivescovo titolare di [[Arcidiocesi di Tirana-Durazzo|Durazzo]] e Vicario apostolico di [[Himara]].</ref>
* Andrea Arcadio Stanila † ([[1661]] - 9 settembre [[1697]] deceduto)<ref>Vescovo titolare di Musacchia d'Albania dal 1661 al 1685, poi vescovo titolare di [[Arcidiocesi di Colonia di Armenia|Colonia di Armenia]].</ref>
* Onofrio Costantini † ([[1665]] - 20 marzo [[1717]] deceduto)<ref>Arcivescovo titolare di [[Diocesi di Derbe|Derbe]].</ref>
* Nilo Catalano, [[Ordine basiliano di San Giosafat|O.S.B.M.]] † (24 dicembre [[1692]] - 3 giugno [[1694]] deceduto)<ref name=Durrës/>
* Filoteo Zassi, O.S.B.M. † (30 maggio [[1696]] - 26 luglio [[1726]] deceduto)<ref name=Durrës/>
* Basilio Matranga, O.S.B.M. † (7 ottobre [[1726]] - 7 aprile [[1748]] deceduto)<ref>Arcivescovo titolare di [[Arcivescovado di Ocrida|Ocrida]], vicario apostolico di Chimarra d'Albania e di [[Diocesi di Dionisiade|Dionisiade]].</ref>
* [[Giuseppe Schirò]], O.S.B.M. † (22 marzo [[1736]] - 2 dicembre [[1769]] deceduto)<ref name=Durrës/>
* Giovanni Crisostomo de Clugny, [[Ordine dei frati minori conventuali|O.F.M. Conv.]] † (26 aprile [[1770]] - 30 luglio [[1795]] deceduto)<ref name=Durrës/>
* Giuseppe Angeluni, O.S.B.M. † (14 agosto [[1795]] - 31 marzo [[1816]] deceduto)<ref name=Durrës/>
* Thomas Basilius Tomaggian, O.F.M. Conv. † (9 agosto [[1816]] - 20 maggio [[1835]] deceduto)<ref name=Durrës/>
 
== Amministratori apostolici per gli Albanesi di rito bizantino ==
* Leone Giovanni Battista Nigris † (11 novembre [[1939]] - [[1945]] dimesso)<ref>Arcivescovo titolare di [[Filippi]] e Delegato apostolico d'Albania.</ref>
* ''Beato'' [[Vinçenc Prennushi]], [[Ordine dei frati minori|O.F.M.]] † ([[1946]] - 19 marzo [[1949]] deceduto)<ref>Arcivescovo di Durazzo.</ref>
** ''Sede vacante (1949-1992)''<ref>Dal 1946 al 1992 il [[Repubblica Popolare Socialista d'Albania|Regime Comunista d'Albania]] impose l'ateismo di Stato, con la sua ufficializzazione nel 1967. Chi poté fuggire dalle persecuzioni, numerosi religiosi fra sacerdoti, monaci e suore basiliane, si rifugiarono presso le circoscrizioni della Chiesa Italo-Albanese.</ref>
* [[Ivan Dias]] † ([[1992]] - 8 novembre [[1996]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Bombay|Bombay]])<ref>Arcivescovo titolare di [[Diocesi di Rusubisir|Rusubisir]].</ref>
* Hil Kabashi, O.F.M. (3 dicembre [[1996]] - 17 giugno [[2017]] ritirato)
* [[Giovanni Peragine]], [[Chierici regolari di San Paolo|B.]], dal 15 giugno [[2017]]
 
== Santi ==
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=== Santi e beati della chiesa ===
* ''[[Beato]]'' [[Josif Papamihali]] † (23 settembre [[1912]] – 26 ottobre [[1948]] deceduto), [[sacerdote]] albanese di [[rito bizantino]], [[martire]] della Chiesa greco-cattolica albanese. Fu [[Arresto|arrestato]], condannato ai [[lavori forzati]] e barbaramente ucciso per la fede cristiana durante la [[Repubblica Popolare Socialista d'Albania|dittatura comunista in Albania]]. Si formò presso il [[Pontificio collegio greco di Sant'Atanasio]] a [[Roma]] e le eparchie italo-albanesi di Lungro, Piana degli Albanesi e il monastero di [[abbazia di Grottaferrata|Grottaferrata]]<ref>{{cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/97024|titolo=Beato Giuseppe Papamihali Sacerdote e martire|accesso=25 giugno 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.observatorikujteses.al/at-josif-papamihali-martiri-qe-mbrojti-papen-dhe-vatikanin/|titolo=At Josif Papamihali, martiri që mbrojti Papën dhe Vatikanin|accesso=25 giugno 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=https://elbasaniad.org/ate-josif-papamihali-martir-i-shqiptarizmit-1912-1947/?highlight=kisha%20shen%20pjetri%20|titolo=At Josif Papamihali, (1912 – 1948) "Martir i Shqiptarizmit"|accesso=25 dicembre 2020|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* ''Oriente Cattolico'' (Sacra Congregazione per le Chiese Orientali, 1974)
* [[Annuario Pontificio]] del [[2020]] e precedenti
 
== Voci correlate ==