Recoaro Terme: differenze tra le versioni

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Nel [[XIV secolo]] la zona del vicentino fu sottoposta alle signorie prima degli [[Scaligeri]] e quindi dei [[Visconti]], finché nel [[XV secolo]] non subentrò la [[Repubblica di Venezia]], che mantenne il proprio predominio fino al [[XVIII secolo]]. Tracce della dominazione veneziana si possono trovare nel [[leone di San Marco]], originariamente posto a Rovegliana e oggi conservato in municipio, e in tracce di disboscamento nella zona di Recoaro Mille.
 
Importante fatto nella storia di Recoaro fu la scoperta delle acque minerali nel [[1689]], ad opera del conte Lelio Piovene (da cui la sorgente prese il nome di ''Lelia''). Nel [[XVIII secolo|Settecento]] Recoaro conobbe un primo sviluppo a causa del termalismo,<ref>Giovanni Soster nel testo [[s:Pagina:Memorie storiche documentate del distretto di Valdagno raccolte e pubblicate da Giovanni Soster.djvu/40|Memorie storiche documentate del distretto di Valdagno]] attesta nel 1733 violenti liti per l'utilizzo dell'acqua.</ref> ma fu solo nell'Ottocento che il paese ebbe una vera e propria crescita legata allo sfruttamento curativo delle acque. Nel frattempo, seguendo le sorti del [[Lombardia|Lombardo]]-[[Veneto]], al crollo della Serenissima il territorio comunale era passato all'[[Impero Asburgico]], sotto la cui giurisdizione rimase fino al [[1866]].
 
Nonostante lo sfruttamento delle acque termali e lo sviluppo turistico (con medie di {{M|8|-|9000}} visitatori all'anno nell'Ottocento e di {{M|10|-15.000|15000}} nei primi del Novecento), la maggioranza della popolazione viveva ancora di un'agricoltura di sussistenza, molto povera a causa dell'ambiente montano.
 
Solo lo sfruttamento commerciale dell'acqua minerale tramite lo stabilimento di imbottigliamento fra le due guerre mondiali pose le basi per uno sviluppo economico che ebbe il suo apice nel secondo [[dopoguerra]].