Vincenzo Scamozzi: differenze tra le versioni

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[[File:Vila-Molin-2.jpg|thumb|[[Villa Molin]] alla Mandria, Padova]]
 
Nato nel 1548 a Vicenza, ricevette una prima educazione dal padre Giandomenico, [[imprenditore]] [[edilizia|edile]] e [[carpentiere]], il cui interesse per l'opera di [[Sebastiano Serlio]] ebbe un ruolo nella formazione del giovane Vincenzo.<ref name="DBI">{{cita|Guidarelli 2018|pp. 285–286}}</ref> NelLa 1572sua siistruzione stabilìfu ain Venezia.<reflarga name="DBI"parte />da Nelautodidatta: 1578-1580fu soggiornòallievo perdi lamaestri primaprivati voltae asoprattutto coltivò lo studio diretto dei trattati di [[RomaVitruvio]], dedicandosi allo studio e aldi rilievoSerlio, deiche monumentidivennero antichi,la comebase attestanodella isua concezione dell''Discorsiarchitettura sopracome ledisciplina antichitàfondata disu Roma''principi (1582)scientifici.<ref>{{cita|Barbieri name="DBI"Beltramini 2003|pp. 45–49}}</ref>
 
Grazie anche alle risorse familiari, possedeva una vasta [[biblioteca]], che andò accrescendosi nel corso della vita fino a diventare una delle raccolte librarie di architettura più importanti del suo tempo. In essa figuravano edizioni di Vitruvio, Serlio, [[Andrea Palladio]], oltre a testi di [[matematica]], [[ottica]] e [[scienze naturali]], a testimonianza del carattere [[Enciclopedia|enciclopedico]] della sua formazione teorica.<ref>{{cita|Puppi 2003|pp. 152–154}}</ref><ref>{{cita|Guidarelli 2018|pp. 288–289}}</ref>
Tornato a Vicenza, in collaborazione col padre realizzò palazzi e ville nella città e nel territorio, intervenendo anche nel completamento di vari cantieri di [[Andrea Palladio]] lasciati aperti alla morte di quest'utimo nel 1580, tra cui la [[Villa Almerico Capra|Rotonda]] e il [[Teatro Olimpico]].<ref name="DBI" /> A soli ventisei anni progettò la ''[[Villa Pisani (Lonigo)|Rocca Pisana]]'' a [[Lonigo]], una delle prime ville a pianta centrale del Rinascimento veneto, considerata un'opera fondamentale per la sua affermazione autonoma.<ref name="DBI" />
 
Nel 1572 si stabilì a Venezia.<ref name="DBI" /> Nel 1578-1580 soggiornò per la prima volta a [[Roma]], dedicandosi allo studio e al rilievo dei monumenti antichi, come attestano i ''Discorsi sopra le antichità di Roma'' (1582).<ref name="DBI" /> L'esperienza romana consolidò la sua vocazione [[Antiquariato|antiquaria]] e [[Filologia|filologica]], oltre a fornirgli un repertorio di soluzioni architettoniche che lo accompagnerà in tutta la carriera.
 
Tornato a Vicenza, in collaborazione col padre realizzò palazzi e ville nella città e nel territorio, intervenendo anche nel completamento di vari cantieri di [[Andrea Palladio]] lasciati aperti alla morte di quest'utimo nel 1580, tra cui la [[Villa Almerico Capra|Villa Almerico Capra detta "la Rotonda"]] e il [[Teatro Olimpico]].<ref name="DBI" /> A soli ventisei anni progettò la ''[[Villa Pisani (Lonigo)|Rocca Pisana]]'' a [[Lonigo]], una delle prime ville a pianta centrale del Rinascimento veneto, considerata un'opera fondamentale per la sua affermazione autonoma.<ref name="DBI" />
 
Stabilitosi nuovamente a Venezia, Scamozzi nel 1582 ottenne a seguito di concorso l'incarico per le [[Procuratie Nuove]] e per il completamento della [[Biblioteca nazionale Marciana|Libreria di San Marco]], interventi che ridefinirono l'assetto di [[Piazza San Marco]].<ref name="DBI" /> Tra i suoi progetti più celebri a Venezia si annovera anche la [[Chiesa di San Nicola da Tolentino (Venezia)|chiesa dei Tolentini]], caratterizzata da una facciata classica a tempio.<ref name="DBI" />
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A livello internazionale, il progetto per la [[Cattedrale di Salisburgo]], elaborato tra il 1604 e il 1607, rappresenta una delle sue prove più ambiziose: anche se la costruzione fu poi affidata a [[Santino Solari]], i disegni di Scamozzi ebbero notevole influenza sul successivo sviluppo dell'architettura sacra austriaca.<ref>{{cita|Lippmann 2003|pp. 407–413}}</ref>
 
Morì a Venezia il 7 agostonel 1616.<ref name="DBI" />
 
=== L'architettura come scienza ===
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[[File:Teatro Sabbioneta Scamozzi.jpg|thumb|Progetto del [[Teatro all'Antica|teatro di Sabbioneta]]]]
 
La riflessione teorica di Scamozzi presenta l'[[architettura]] come disciplina regolata e sistematica, come attesta il trattato ''[[L'idea dell'architettura universale]]'' (Venezia, 1615) e la relativa tradizione esegetica.<ref>{{cita|Guidarelli 2018|pp. 290–291}}</ref>
 
Tra gli interventi più innovativi rientra l'ordinamento dello ''Statuario della Repubblica di Venezia'' nell'Antisala della [[Biblioteca nazionale Marciana|Libreria]], complesso inaugurato nel 1596 e considerato «uno dei più antichi [[Museo|musei]] pubblici d'Europa».<ref name="Marciana">{{cita web|url=https://bibliotecanazionalemarciana.cultura.gov.it/la-biblioteca/il-patrimonio/patrimonio-storicoartistico/il-palazzo-della-libreria-sansoviniana/scalone-e|titolo=Lo Statuario della Serenissima|sito=Biblioteca nazionale Marciana|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
 
Per il [[Teatro Olimpico]] di Vicenza Scamozzi progettò le [[Scenografia|scene]] lignee prospettiche permanenti, raffiguranti le «sette vie di [[Tebe (città greca antica)|Tebe]]», realizzate per lo spettacolo inaugurale e tuttora conservate.<ref name="Olimpico">{{cita web|url=https://www.teatroolimpico.vicenza.it/it/teatro/architettura.php|titolo=Architettura del Teatro Olimpico|sito=Teatro Olimpico – Comune di Vicenza|accesso=23 agosto 2025}}</ref> IlPochi successivoanni dopo per il duca Gonzaga costruì a [[Sabbioneta]] il ''[[Teatro all'Antica]]'' di [[Sabbioneta]] (1588-1590) è, indicato dalla storiografia come il primo edificio autonomo dell'età moderna appositamente costruito per l'uso teatrale.<ref name="TreccaniTeatro">{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/il-teatro-e-la-riflessione-sull-antico-da-buontalenti-a-scamozzi_%28Storia-della-civilta-europea-a-cura-di-Umberto-Eco%29/|titolo=Il teatro e la riflessione sull'antico da Buontalenti a Scamozzi|sito=Treccani – Storia della civiltà europea|accesso=23 agosto 2025}}</ref>
 
Il trattato ''L'idea dell'architettura universale'' ebbe ampia fortuna europea e conobbe particolare diffusione nei [[Paesi Bassi]] nel [[XVII secolo]], dove edizioni e adattamenti ridussero il testo a manuale per costruttori.<ref>{{cita|Hopkins Witte 1996|pp. 274–302}}</ref> Le ricerche e i progetti di Scamozzi mostrano un'attenzione specifica ai problemi della luce e dell'illuminazione degli spazi, tema presente sia nella trattatistica sia nelle applicazioni museali e architettoniche coeve.<ref>{{cita|Davis 2002|pp. 45–48}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.palladiomuseum.org/attachment/202|titolo=Vincenzo Scamozzi, architetto della luce|sito=Palladio Museum|accesso=23 agosto 2025}}</ref>