Foro di Augusto: differenze tra le versioni

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La nuova piazza permise di avere nuovi spazi per i processi; ma la funzione più significativa del foro di Augusto fu quella di centro rappresentativo, destinato alla glorificazione dell'imperatore e della sua stirpe.
 
Un capitello conservato nell'area archeologica {{citazioneSenza necessariafonte|è stato interpretato}} come testimonianza di lavori di restauro ai portici eseguiti sotto [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]], che comunque devono essere stati di poco conto.
 
===Storia post-antica===
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Sul fondo dei portici si aprivano gli ampi spazi semicircolari delle [[esedre]], separati da un diaframma di pilastri in [[marmo cipollino]], sormontato da un secondo ordine di colonne in [[marmo africano]] (che nonostante il nome proveniva dall'[[Asia Minore]]), che oltrepassava il tetto dei portici permettendo di dare luce all'ambiente. Le esedre erano pavimentate da lastre rettangolari alternate nei marmi giallo antico e africano.
 
La parete di fondo delle esedre era decorata da un duplice ordine di semicolonne, in marmo cipollino quelle inferiori e in marmo giallo antico quelle superiori, che anche in questo caso inquadravano nicchie con statue, delle quali sono stati rinvenuti vari frammenti. La nicchia centrale, di dimensioni maggiori, era inquadrata da un'[[Edicola (architettura)|edicola]] costituita da due colonne staccate da parete. Le statue erano dotate del nome e le cariche (''titulus'') sul piedistallo e talune erano dotate anche di ''elogium'' (la imprese principali) scolpito su una lastra posta più sotto. {{citazioneSenza necessariafonte|I personaggi erano in tutto 25}} (dei quali conosciamo il nome tramite varie vie), mentre le nicchie superiori dovevano ospitare solo trofei.
 
Nell'esedra di nord-ovest (a sinistra per chi entrava nel foro) si trovava nella nicchia centrale la statua di [[Enea]] con ''elogium'', che era il mitico progenitore non solo di Roma, ma anche della ''[[Gens Iulia]]''. Era raffigurato in fuga da [[Troia]] con il padre [[Anchise]] e il figlioletto [[Ascanio]]. Seguivano da questo lato i [[re di Alba Longa]].
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*Lucrezia Ungaro, ''Il Foro di Augusto'', in Marilda De Nuccio, Lucrezia Ungaro (a cura di), ''I marmi colorati della Roma imperiale'', Venezia 2002 ([https://web.archive.org/web/20060607233428/http://www.kwart.kataweb.it/kwart/ita/magazinedett.jsp?idContent=281782&idCategory=660 testo in rete])
*Lucrezia Ungaro, ''La decorazione architettonica del Foro di Augusto'', in Sebastian Ramallo Asensio (a cura di), ''La decoracion arquitectonica en las ciutades romanas de Occidente'', Cartagena 2003, pp. 17–36
*Martin Avenarius, ''Il Foro di Augusto come espressione della restituzione della cultura giuridica privatistica e mezzo per il ristabilimento della dottrina del diritto naturale'', in ''Tesserae iuris'' 2/1, 2021, pp. 9-39 9–39.
 
==Voci correlate==