Foro Romano: differenze tra le versioni

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La sistemazione definitiva dei Fori, avviata da [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]], venne completata sotto [[Augusto]]: la piazza assunse una maggiore regolarità con la costruzione delle due grandi basiliche ([[basilica Emilia|Emilia]] e [[basilica Giulia|Giulia]]) sui lati lunghi, i nuovi [[Rostri|Rostra]] sul lato della piazza in direzione del [[Campidoglio]] e il nuovo [[tempio del Divo Giulio]], dedicato nel [[29 a.C.]] da Augusto dopo la morte e la divinizzazione di Cesare. Il lato breve a sud-ovest del Foro si trovò a essere sistemato col [[tempio del Divo Giulio]] incorniciato dall'[[Arco di Augusto (Foro Romano)|arco partico di Augusto]] e dal portichetto dell'[[Arco di Gaio e Lucio Cesari]], escludendo alla vista i venerandi monumenti della [[Regia (Roma)|Regia]] e del [[tempio di Vesta]]. Questa scelta va inquadrata nel periodo "cesariano" della politica di Augusto, prima della più prudente fase della restaurazione conservatrice.
 
A questa nuova fase edilizia imperiale sono da ricondurre anche le ricostruzioni dei templi [[Tempio della Concordia (Roma)|della Concordia]], rifatto da [[Tiberio]] nel [[10 a.C.]] quasi a voler cancellare i segni della passata stagione delle guerre civili, e [[Tempio dei Dioscuri|dei Càstori]] ([[7 a.C.]]), di dimensioni grandiose e da mettere in relazioni coi fratelli Tiberio e Druso in parallelo coi mitici fratelli [[Dioscuri]]<ref>A tale riguardo ci resta un esplicito verso di [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]] in ''Fast''. I, 705 s.</ref>. Al [[2]] d.C. risale l'iscrizione dedicatoria per [[Lucio Cesare]], figlionipote ed erede designato di Augusto, posta a un'estremità della Basilica Emilia: i portici antistanti la basilica stessa erano infatti stati dedicati a Lucio e al fratello [[Gaio Cesare]].
 
Alla fine la piazza ricostruita traboccava di edifici legati, nel nome o nella simbologia o nel sovvenzionamento dei restauri, alla ''[[Gens Iulia]]''.