Utente:Lorenzo Brunelli WP/Sandbox: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
inserite ulteriori note a libri e articoli
Riga 5:
 
=== Biografia ===
Figlio di Agostino Brunelli, ingegnere elettrotecnico presso l'Azienda Generale Servizi Municipalizzati ([[AGSM Verona|AGSM]]) di Verona e di Ida Lavarda, coniugato nel 1951 con Maria Benciolini nel 1951.
 
Visse a [[Verona]] fino al completamento degli studi liceali; successivamente frequentò la facoltà di Fisica presso l'[[Università di Bologna]] dove si laureò in Fisica nel 1947, sotto la guida dei Professori Manlio Mando e [[Gilberto Bernardini|Gilberto Bernardini.]]
 
Dopo la laurea, seguì [[Gilberto Bernardini]] all’Università di Roma dove iniziò la carriera accademica; nel 1956, sotto la guida di [[Enrico Persico|Edoardo Amaldi]] e di [[Enrico Persico]], che teneva la cattedra di Fisica Superiore, iniziò un programma di ricerca sui plasmi <ref>[https://www.analysis-online.net/wp-content/uploads/2013/03/bonolis_magistrelli_fusione.pdf] LA NASCITA E GLI SVILUPPI DELLA RICERCA SUI PLASMI E SULLA FUSIONE NUCLEARE IN ITALIA di Luisa Bonolis e Franca Magistrelli - ANALYSIS Rivista di cultura e politica scientifica N. 3-4/2010, pag. 32 </ref>.
 
Per seguire la nascita e lo sviluppo dei Laboratori Gas Ionizzati dall'1960 si trasferì a Frascati dove visse fino al 1993, anno in cui si spense;. Per la scomparsa di Brunelli, il fisico [[Nicola Cabibbo]] sul giornale [[Il Messaggero]] scrisse un articolo nel quale ricorda: "''Con Brunelli scompare un pioniere della fusione, ma anche un maestro che dall'insegnamento e dalla ricerca non si era mai allontanato. I testi dei corsi da lui organizzati ad [[Erice]] sulla tecnologia della fusione rappresentano un importante lascito per la comunità scientifica, prezioso strumento per tutti gli addetti ai lavori" <ref>[https://archivio.ilmessaggero.it/articolo?testata=MG&edition=NAZIONALE&date=1993-05-20&page=19&object_id=null] Il Messaggero 20 maggio 1993 pag. 19, ''Scompare a Roma il fisico Bruno Brunelli, Il Pioniere della Fusione'' - di Nicola Cabibbo</ref>.''
 
=== Attività di ricerca ===
La prima attività di ricerca svolta da Brunelli riguardava lo studio dei [[raggi cosmici]] conducendo diversi esperimenti anche alpresso il Laboratorio di Testa Grigia (gruppo del Cervino) a 3500 m slm, assieme al fisico [[Sebastiano Sciuti]], sotto la guida di [[Gilberto Bernardini]] e [[Edoardo Amaldi]] <ref>[https://fisica.unipv.it/percorsi/pdf/Maestri.pdf] ''Luisa Bonolis (a cura di),'' Maestri e allievi nella fisica italiana del Novecento - Collana Percorsi della Fisica'', La Goliardica Pavese, Pavia, 2008'', pag. 55</ref> .
 
Su sollecitazione di [[Edoardo Amaldi]] e con la collaborazione di [[Enrico Persico]] e [[Franco Rasetti]], a partire dal 1957 raccolse un piccolo gruppo di ricercatori del Consiglio Nazionale di Ricerche Nucleari CNRN, poi CNEN (oggi [[Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile|ENEA]]) e dell’Euratomdell’[[Comunità europea dell'energia atomica|Euratom]] che iniziarono un’attività di ricerca sulla fisica del plasma e sulla fusione termonucleare presso l’Istituto di Fisica dell’Università di Roma <ref>[https://legislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stencomm/12/Leg/Serie412/1986/1211/stenografico.pdf]
Camera dei Deputati, 11 dicembre 1986 - AUDIZIONE DEL PRESIDENTE DELL'ENEA , PROFESSOR UMBERTO COLOMBO E DEI RESPONSABILI DEI PROGRAMMI DI RICERCA, PROFESSOR SERGIO SEGRE, INGEGNER ROBERTO ANDREANI, PROFESSOR BRUNO BRUNELLI - pag. 67</ref>.
 
Grazie al sostegno del prof. [[Felice Ippolito]], nel 1960 questa attività fu trasferita presso il Centro di Ricerche del CNEN di Frascati dove Brunelli fondò il nuovo ''Laboratorio Gas Ionizzati'' che diresse sindalla dall'iniziofondazione, fino al 1970.<ref>[https://www.pubblicazioni.enea.it/download.html?task=download.send&id=269:1960-2010-50-anni-di-ricerca-sulla-fusione-in-italia&catid=3] 1960-2010, 50 anni di ricerca sulla fusione in Italia - pag. 10</ref>
 
Sotto la sua guida il Laboratorio Gas Ionizzati di svolse studi pionieristici sui Plasmi, in particolare sulla “fusione inerziale” perseguita prima con campi magnetici impulsati, poi con esplosivi convenzionali, infine con l’aiuto dei [[laser]].
 
nel 1969 tramite il [[Comitato nazionale per l'energia nucleare|CNEN]], in collaborazione con il fisico [[Bruno Coppi]], fu deciso di costruire presso i laboratori di Frascati, un [[tokamak]], denominato "Frascati Tokamak" (FT), macchina che permise di raggiungere importanti risultati nella ricerca sulla fusione a confinamento magnetico. <ref>[https://www.fe.infn.it/u/lenisa/sub/2019/lezioni/SIF_fusione.pdf] SUPPLEMENTO GIORNALE DI FISICA volume 57 2016 - ENERGIA E FUSIONE NUCLEARE - LA VIA DEL CONFINAMENTO MAGNETICO - pag. 67 </ref>
 
A partire dal 1977 Brunelli, lavorò al Progetto [[IGNITOR|Ignitor]], proposto da [[Bruno Coppi]] in collaborazione diverse università italiane e con il [[Massachusetts Institute of Technology]] di Boston.
Riga 40:
* nel 1956 tenne il Corso di Perfezionamento in Fisica Nucleare Applicata presso la Facoltà d Fisica;
* Dal 1960 al 1972 ha insegnato “Conduzione Elettrica dei Gas” presso la Scuola di Perfezionamento in Fisica;
* Dal 1973 al 1989 ha tenuto il Corso di [[Fisica atomica|Fisica Atomica]] per il corso di Laurea in Ingegneria Nucleare dell’Università di Roma La Sapienza<ref>[https://astrolabio.amicidellaterra.it/node/2317] Rivista L'Astrolabio Newsletter degli Amici della Terra, 24/03/2021 La Fusione Nucleare: Perché mancano sempre 30 anni, articolo di Massimo Sepielli</ref>;
Nel 1972 fondò e diresse fino agli anni '80 presso la ''Ettore Majorana Foundation and Centre for Scientific Culture'' la “International School of Fusion Reactor Technology”<ref>[https://www.pubblicazioni.enea.it/download.html?task=download.send&id=269:1960-2010-50-anni-di-ricerca-sulla-fusione-in-italia&catid=3] 1960-2010, 50 anni di ricerca sulla fusione in Italia pag. 86 </ref> <ref> [https://ettoremajoranafoundation.it/scuola/international-school-on-fusion-reactor-technology/] Ettore Majorana Foundation and Centre for Scientific Culture&#x3C;/nowiki&#x3E;</ref>.