Regia Armata Sarda: differenze tra le versioni

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Fu col Seicento che l'esercito piemontese ebbe un notevole rilancio e causa di questi sostanziali mutamenti fu ovviamente la politica estera intrapresa dal governo sabaudo e anche dalla sua nuova condizione interna. Durante la prima metà del XVII secolo l'esercito sabaudo non ebbe una forza e un'organizzazione fissa, ma essa variava molto dai periodi di pace a quelli di guerra ed era essenzialmente composta da reggimenti reclutati da nobili illustri per conto del Duca, da reggimenti di mercenari e da reggimenti religionari, cioè formati da protestanti perlopiù francesi.
 
===I primi reggimentiReggimenti ===
Nel 1664 si ebbe una prima organizzazione con la creazione di reggimentiReggimenti di "proprietà" del Duca che ricevettero una bandieraBandiera comune con le armiArmi ducali in sostituzione di quelle raffiguranti le armiArmi dei comandantiComandanti.
Sette anni dopo, nel 1671, l'esercitoEsercito venne anche dotato di un'uniforme che era grigio chiaro per quasi tutti i reparti, quindi molto simile a quella da poco adottata dall'esercito francese, che l'esigua Armata Ducale ebbe alternativamente contro o al suo fianco durante le frequenti guerre.
Da questi anni fino alla metà del settecento l'esercito piemontese fu molto aperto alle novità e costantemente modernizzato, soprattutto sotto il regno di [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]]. Le due riforme più importanti di quegli anni furono probabilmente la creazione della specialità dei granatieri e l'abolizione dei picchieri, avvenute entrambe nel 1685, la seconda, soprattutto, avvenne con largo anticipo sulla maggior parte degli eserciti europei, infatti i francesi e gli spagnoli le abolirono circa quindici anni dopo.
L'esercito ducale nel 1691 contava 12 reggimenti di fanteria, 3 di dragoni e 2 di cavalleria.