Tiberio: differenze tra le versioni

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===== Dall'Illirico alla Macedonia, alla Tracia =====
{{Vedi anche|Campagne dalmato-illiriche (13-9 a.C.)}}
[[File:Tiberio Julio César, Museo Nacional de Arte Romano.jpg|thumb|left|upright=0.8|Statua togata di Tiberio ([[Museo nazionale di arte romana]], [[Mérida (Spagna)|Merida]])]]
 
Nel [[13 a.C.]] Tiberio fu nominato [[Console (storia romana)|console]] assieme a [[Publio Quintilio Varo]], e fu incaricato di organizzare le celebrazioni per il ritorno di Augusto dalla [[Gallia]]. Durante i giochi, Tiberio posizionò il giovane [[Gaio Cesare]], nipote e figlio adottivo di Augusto, di fianco al ''princeps'', col disappunto di quest'ultimo, che giudicava un simile gesto prematuro.<ref name="DioLIV25,1"/><ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', 9}}; {{cita|Spinosa 1991|p. 42}}; {{cita|Levick 1999|p. 30}}; {{cita|Seager 2005|p. 19}}.</ref> Nel [[12 a.C.]] fu inviato da Augusto nell'[[Illiricum|Illirico]]:<ref>{{cita|Cassio Dione|LIV, 31, 1-2}}.</ref> [[Marco Vipsanio Agrippa|Agrippa]], infatti, che aveva a lungo combattuto contro le popolazioni ribelli della [[Pannonia]], morì appena tornato in Italia.<ref>{{cita|Cassio Dione|LIV, 28}}.</ref> La notizia della morte del generale provocò una nuova ondata di ribellioni tra le genti sconfitte da Agrippa,<ref name="cita|Cassio Dione|LIV, 31, 2">{{cita|Cassio Dione|LIV, 31, 2}}.</ref> in particolare [[Dalmazia (provincia romana)|Dalmati]] e [[Breuci]], e Augusto assegnò al figliastro il compito di pacificarle.<ref name="cita|Cassio Dione|LIV, 31, 2"/><ref group=N>Tuttavia, queste campagne non furono un mero atto di soppressione; infatti, il controllo di Roma avanzò in modo notevole a sud del Danubio, con l'intento di mettere in sicurezza i propri territori da possibili incursioni esterne ({{cita|Dzino 2010|p. 130}}; {{cita|Vervaet 2020|p. 152}})</ref>