Musica classica: differenze tra le versioni
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Una caratteristica importante della musica colta europea è l'abbandono della tradizione orale e l'introduzione di un sistema di [[semiografia musicale|notazione musicale]], sviluppato gradualmente a partire dal [[IX secolo]].<ref>{{cita pubblicazione | nome=Chew, Geffrey & Rastall |titolo=Notation, Plainchant: Pitch-specific notations, 13th–16th centuries |rivista= Grove Online |volume=§III, 1(vi) }}</ref> Nel corso del tempo l'[[improvvisazione (musica)|improvvisazione]] e l'[[abbellimento|ornamentazione]] estemporanea o [[ad libitum]], di uso comune fino al XVII e [[XVIII secolo]], hanno gradualmente perso spazio nell'esecuzione del repertorio scritto, nel quale la volontà del compositore, trasferita nella notazione, viene interpretata nei limiti della composizione stessa, senza più concedere spazio a modifiche arbitrarie della musica da parte degli esecutori.<ref>{{cita pubblicazione | nome=Malm, W.P./Hughes, David W.|titolo=Japan Notation systems: Introduction |rivista= Grove Online |volume=§III, 1 }}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=|nome=Ian D. Bent, David W. Hughes, Robert C. Provine, Richard Rastall, Anne Kilmer|autore2=|autore3=|titolo=Notation, §I: General|rivista=Grove Online|volume=§III, 1|numero=|lingua=en}}</ref><ref>{{cita pubblicazione | nome=Middleton, Richard|titolo=Popular music, §I, 4: Europe & North America: Genre, form, style |rivista= Grove Online |volume=§III, 1 |lingua=en }}</ref>
==Caratteristiche==
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