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===Bancomat===
La prima situazione si svolge durante una fila davanti a uno sportello [[Automated Teller Machine|bancomat]]: Silvana e Giorgio Stramaroni (Giacomo) attendono che Aldo prelevi dei soldi, tuttavia egli non riesce a ricordarsi il codice segreto e per questo chiama sua suocera a casa, chiedendole di cercare il codice in un pupazzo di suo figlio e in una delle [[Barbie]] di sua figlia (nominando alcune strane ede insolite versioni immaginarie della famosa bambola, come ''Barbie [[Prostituzione|Baldracca]]'' e ''Barbie [[Alcolismo|Alcolista]]''). Dopo vari equivoci, si scopre che il codice è il semplice ''12345''.
 
Poco dopo arriva Giovanni, nelle vesti di un [[Tatuaggio|tatuatore]] [[Tossicodipendenza|tossicodipendente]] con diversi [[Canis lupus familiaris|cani]] al guinzaglio, che hanno dei nomi lunghi e assurdi e con cui ha vinto anche dei concorsi. Silvana ammira i numeri del cane partecipante aialle concorsicompetizioni, mentre Stramaroni, ultimo in coda al bancomat, ha perso la pazienza dopo poco tempo, iniziando ada urlare, ed è infastidito anche dall'atteggiamento di Silvana, che ha continuato a mantenere una calma ede una spensieratezza irragionevoli di fronte all'enorme sbadataggine di Aldo, facendo domande dalla risposta ovvia e descrivendosi come un'appassionata di [[yoga]] e medicina alternativa, tanto che a un certo punto Stramaroni le chiede indirettamente se faccia anche lei uso di sostanze stupefacenti («''Ma voi due vi siete conosciuti a [[Comunità di San Patrignano|San Patrignano]]?''»). Aldo, dopo circa trenta minuti, riesce a completare la transazione, ma nel frattempo Stramaroni ha approfittato della distrazione di Silvana e l'ha superata nella fila, prelevando in pochi secondi il suo denaro. Questo gesto inappropriato viene però punito da una [[Pica pica|gazza ladra]], addestrata proprio da Giovanni, che ruba a Stramaroni il denaro.
 
===Museo d'arte moderna===
Aldo, Giovanni e Giacomo si recano in un museo d'arte moderna in cui sono esposte diverse opere d'arte piuttosto assurde e difficilmente apprezzabili. Giacomo è un rispettoso, isterico ede arrogante esperto d'arte che cerca di spiegare i concetti fondamentali della materia agli amici, ma senza successo. Aldo è ignorante e, tentando di scherzare e di fingersi esperto, commette un errore dietro l'altro: non capisce le differenze tra [[cubismo]] e [[realismo (arte)|realismo]], guarda da molto lontano un quadro che va visto da vicino e definisce lo stesso quadro monocromatico quando presenta tutta la tavolozza dei colori. Giovanni appare più serio e disposto ada imparare, ma nemmeno lui ottiene risultati, in quanto prima si siede su una scultura "distrutturalista" di una [[sedia]] che crede una sedia reale e poi commette l'errore opposto, scambiando, assieme ad Aldo, un [[estintore]] vero per un'opera d'arte che rappresenta un estintore. Giacomo poi illustra ai due un esempio dei tagli nella tela di [[Lucio Fontana]] (realmente esistenti), ma i due li credono un atto di vandalismo e si indignano, dando vita a una lunga discussione, caratterizzata da una lunga serie di frasi insensate di Aldo, in cui criticano il sistema, accusandolo di essere troppo tollerante verso chi non rispetta le regole, e ricevono insulti da Giacomo, che li definisce "due bestie". In seguito a ciò, Aldo e Giovanni hanno un breve diverbio su chi dei due sia più ignorante dell'altro.
 
Poco dopo, durante un'accesa discussione sull'improbabile opera "coinvolgistica" di un artista [[Belgio|belga]] (una grossa cornice lasciata vuota in modo che l'osservatore vi possa vedere quello che desidera, improvvisandosi artista a sua volta), che Aldo e soprattutto Giovanni non riescono a comprendere, Aldo infila la testa in una scultura dell'artista [[Jean Tinguely]] e vi resta incastrato: dopo essere stato sgridato e schiaffeggiato con il libretto del museo da Giacomo, si taglia un [[orecchio]] e Giovanni tenta di medicargli la ferita con un fazzoletto su cui ha sputato, mentre Giacomo, molto arrabbiato, prende dalla borsa una [[Siringa (attrezzo medico)|siringa]] per fargli un'iniezione di [[Tetano|richiamo antitetanico]] (in quanto la scultura è realizzata con ferri arrugginiti di recupero) ma sbaglia sia la siringa chesia la persona, in quanto prima fa la puntura a Giovanni, poi riesce a farla ad Aldo ma si accorge di avergli iniettato una dose di [[Ira (psicologia)|anti-rabbia]]. Provano poi a usare della schiuma da barba, anch'essa in possesso di Giacomo, come lubrificante, come quando si fa uscire un anello dal dito usando del sapone, ma Giovanni sbaglia di nuovo ed estrae l'anello, e non la testa, di Aldo. In quel momento gli altoparlanti del museo annunciano che l'edificio sta per chiudere per il fine settimana ede i sistemi di allarme saranno attivati immediatamente: Giovanni e Giacomo si dileguano, mentre Aldo resta dentro, fa scattare l'allarme e rimane poi chiuso nel museo fino al lunedì successivo.
 
===Zia Caterina===
Questa parte è composta da tre sketch distinti non consecutivi; Aldo e Giacomo interpretano due ladri complici che tentano una truffa ai danni di Caterina, anziana e ricchissima signora che vive sola in casa (interpretata da Giovanni con un seno finto), usando il tipico sistema di fingersi emissari di enti vari.
 
Nel primo spezzone Giacomo si presenta come un dipendente dell'azienda municipale del [[Metano|gas]], chiamato ada evacuare il palazzo in cui Caterina abita per una fuga di gas inodore e letale. Caterina non si convince e non lo lascia entrare, allora Giacomo la fa parlare per telefono (usando quello che descrive come un [[Telefono cellulare|cellulare]] [[General Packet Radio Service|GPRS]] a comando vocale, in cui è chi chiama a dover fare gli squilli) con il suo capo (Aldo), [[geometra]] promosso al ruolo di [[ingegnere]] in quell'istante, il quale però commette un grande errore: anziché parlarle della fuga di gas le dice che le è stata avvelenata la falda acquifera. Caterina capisce la truffa e, infuriata, prende un [[fucile]] e spara a Giacomo.
 
Nel secondo atto Giacomo impersona Padre Alfredo, nuovo sacerdote della [[parrocchia]] locale ed ex missionario a [[Kuala Lampur]], che per superare la reticenza di Caterina la fa parlare al telefono (ancora con il GPRS a comando vocale) con Aldo, il quale si spaccia per don Luigi, il parroco, nominato proprio in quel momento prima [[vescovo]] e poi [[cardinale]] nel giro di un minuto. I due lestofanti tuttavia commettono per la seconda volta un grosso errore: mentre Giacomo dice di voler entrare per la benedizione [[Natale|natalizia]] (anche se è quasi [[Pasqua]]), Aldo dichiara che "''l'abdepto''" è un esorcista venuto perché nel [[Sifone (elemento idraulico)|sifone]] del lavandino della signora si sarebbe annidato il [[demonio]]. Caterina quindi capisce l'inganno ed inizia a sparare con il fucile al finto prete.
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Aldo, fingendosi appassionato di vecchie moto, tenta di rubare un ciclomotore (un [[Piaggio Vespa|Vespino]] del [[1956]]) di proprietà di Giovanni, che subito se ne accorge, apparendo dalla finestra di casa. Mentre i due stanno discutendo, arriva un [[Polizia municipale|vigile]] (Giacomo) a richiamarli dicendogli di abbassare le voci. Giovanni prova a denunciare il tentativo di furto, ma nel farlo finisce per discriminare Aldo in modo [[Razzismo|razzista]], deridendolo per il suo essere [[sicilia]]no di [[Gela]]. Casualmente, però, anche la madre del vigile si scopre essere di Gela, quindi il responsabile dell'ordine, offeso (anche se dal proprio canto continua a chiamare Aldo con nomi di stati [[africa]]ni), ribalta la situazione e multa Giovanni per il parcheggio del ciclomotore in sosta vietata e per due aggravanti fatti notare da Aldo, cioè il fanale rotto e la targa infangata e illeggibile.
 
Giacomo quindi chiede a Giovanni i documenti di circolazione del mezzo, e Giovanni compare in scena su una [[sedia a rotelle]] dicendo di avere una temporanea paralisi delle gambe di cui è affetto solo nel primo pomeriggio, dopo aver fatto il pisolino pomeridiano con il gatto sulla pancia, dicendo di possedere un gatto che pesa 74 kg. Inizialmente costernato, Giacomo in seguito ada una serie di battute si scoccia e multa ulteriormente Giovanni per non aver fatto un cambio di residenza anagrafico (la via in cui si trovano non è quella indicata sui documenti). Aldo finge di essere gravemente ferito per una lieve botta sulla spalla datagli dall'adirato Giovanni, e per una battuta spiritosa di troppo il vigile decide di sequestrare la Vespa.
 
Nel mentre Aldo riesce a prendere le chiavi della moto dalla mano di Giacomo in un momento di distrazione e scappa, mentre gli altri due iniziano un vertiginoso inseguimento "pilotando" la sedia a rotelle (dotata di motore). Durante l'inseguimento scoppia un temporale e il furfante, alla fine, sbanda, cade dalla moto e muore.
 
===Bungee Jumping===
Aldo e Giovanni decidono di fare del [[bungee jumping]] e si posizionano sul terrazzo più alto di un grattacielo di 30trenta piani per preparare lo zaino con la corda elastica. All'inizio Giovanni, pur avendo intenzione di buttarsi, è messo in difficoltà dalle unità di [[Sistema imperiale britannico|misura anglosassoni]], conosciute e usate con disinvoltura da Aldo (a sua detta nel jumping si usa sempre tale modo di misurare).
 
Durante i preparativi per i lanci arriva a raggiungerli il vecchio Peppino (Giacomo), nonno in affido che Giovanni ha acquisito tramite una firma che credeva essere per le elezioni politiche. Peppino, che chiama Giovanni "Federico" e soffre di [[alcolismo]], [[Flatulenza|flatulenze]] (Giovanni dice di lui che "[[Alcolismo|beve]] come un [[Canis lupus|lupo]]" e "[[Flatulenza|scoreggia]] come una [[locomotiva]]"), [[malattia di Alzheimer|Alzheimer]] e di un'altra malattia che Giovanni inizialmente non ricorda, dichiara di aver preso parte alle due [[Guerra mondiale|guerre mondiali]], alle [[guerre puniche]] e ad alcune [[Crociata|crociate]], semplicemente perché gli piace combattere e sparare, di essere stato compagno di classe di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], cheil quale era un somaro e gli copiava i compiti. Il vecchietto è inoltre [[razzismo|razzista]] contro i meridionali e non riesce ad avere un dialogo con Aldo, il quale si mostra irrispettoso a sua volta, chiedendogli cose inadeguate, ad esempio informazioni sulla famiglia quando Peppino non ha famiglia, essendo in affido. Giovanni fa diversi salti con ottimo successo, non prima di essersi allarmato per un'imprudenza nella preparazione (la corda che non era stata fissata) che avrebbe potuto portarlo alla morte, e riesce a recuperare diversi oggetti dalla strada sottostante. Poco dopo, però, mentre Aldo e Giovanni sono distratti, Peppino, che già in precedenza aveva tentato senza successo di convincere Giovanni a farlo partecipare al bungee jumping, si lega alla corda e si getta dal terrazzo. Gli altri due si accorgono che non torna su, tirano la corda e trovano solo una gamba del vecchietto, mentre Giovanni si ricorda e afferma, spiegando il fatto, che l'ultima malattia di cui Peppino soffriva era l'[[osteoporosi]].
Giovanni fa diversi salti con ottimo successo, non prima di essersi allarmato per un'imprudenza nella preparazione (la corda che non era stata fissata) che avrebbe potuto portarlo alla morte, e riesce a recuperare diversi oggetti dalla strada sottostante. Poco dopo, però, mentre Aldo e Giovanni sono distratti, Peppino, che già in precedenza aveva tentato senza successo di convincere Giovanni a farlo partecipare al bungee jumping, si lega alla corda e si getta dal terrazzo. Gli altri due si accorgono che non torna su, tirano la corda e trovano solo una gamba del vecchietto, mentre Giovanni si ricorda e afferma, spiegando il fatto, che l'ultima malattia di cui Peppino soffriva era l'[[osteoporosi]].
 
===Il passaggio di mano ===
Su un marciapiede si incontrano Cosimo (Aldo) ede Ignazio "Mano di Velluto" La Trota (Giovanni), due membri di una [[Criminalità organizzata|gang malavitosa]] specializzata nel [[Traffico di droga|traffico]] di [[Stupefacente|sostanze stupefacenti]], guidata dal boss Scasazza, il cui nome non deve mai essere pronunciato. Nelle vicinanze si trova il sergente Galbiati (Giacomo), un [[Polizia|poliziotto]] in pattugliamento, che sospetta che i due stiano tramando qualcosa di losco. I due imbranati spacciatori colloquiano e si accordano per incontrarsi a mezzanotte.
 
A mezzanotte Cosimo, consigliato da Scasazza, tenta di farsi passare da Ignazio della [[cocaina]], nascosta in un pacchetto da [[Fiammifero|fiammiferi]], con uno strano metodo, un "passaggio di mano" fatto tramite un colpo di [[gomito]], di cui Ignazio è notoriamente molto esperto, mentre a Cosimo proprio non riesce. Quando sopraggiunge il poliziotto, Cosimo lo urta al gomito e si convince di avergli passato inavvertitamente la droga. Cosimo prova quindi a distrarre Galbiati (chiedendogli di accendere una sigaretta e spostando il viso quando si accende la fiamma, facendo innervosire il sergente) mentre Ignazio gli fruga nelle tasche, ma non riesce a trovare il pacchetto; alla fine Cosimo si accorge che in realtà lo aveva sempre avuto in tasca, ma stupidamente lo estrae davanti al poliziotto, il quale se ne accorge e vede la polverina bianca. Cosimo confessa che è cocaina pura che gli è stata data da Ignazio, che verrà quindi preso a manganellate da Galbiati.
 
===Poker===
Aldo, Giovanni e Giacomo giocano a [[poker]] a casa di Giovanni. Il padrone di casa mostra un comportamento inflessibile e dittatoriale, che lo porta ada ignorare le lamentele di Aldo e Giacomo relative al fatto che metà della casa è alla temperatura di 60 [[Grado centigrado|gradi]] a causa del [[calorifero]] guasto e l'altra metà a temperature polari a causa della porta del [[frigorifero]] sempre aperta, nonché il fastidio causato prima dallo squillare del cellulare (a chiamare era qualcuno che ansimava) e poi dal suono del campanello della porta.
 
A un certo punto Aldo e Giacomo riescono a convincere Giovanni ad andare alla porta ad aprire (erano dei [[testimoni di Geova]]) e, mentre ciò accade, cambiano le proprie carte e il posto a sedere, ma Giovanni, quando torna, se ne accorge e li fa tornare dove erano prima. In seguito i tre iniziano a barare: Giacomo convince gli altri che, essendo mazziere, per regola può darsi 6 carte anziché 5 per poi scartare la più brutta, Aldo tenta continuamente di rubare le [[fiche]]s dal piatto e si giustifica mostrando un certificato di [[cleptomania]] che, essendo cleptomane, ha rubato a uno sconosciuto, mentre Giovanni decide gran parte delle regole del gioco e guarda di nascosto le carte ad Aldo usando uno specchietto fissato alla sedia e dicendogli di tenerle sollevate per non fargliele vedere. Dopo la confusione dei risultati di fine gioco, al quale sembra vincere Giacomo, i tre se ne vanno perché è ora di andare a lavorare.
 
Il pezzo ha goduto di ulteriore popolarità dopo che ne è stato diffuso un video di una delle prime esecuzioni in cui Aldo, Giovanni e Giacomo non riuscivano a recitare in modo corretto le battute in quanto scoppiavano continuamente a ridere, finendo per distrarsi con battute improvvisate sul momento e per tentennare sulla prima battuta prevista dal copione per oltre 5cinque minuti.
 
===Terremoto===
Su un altro marciapiede c'è una famiglia composta da Mario (Giovanni), sua moglie Graziella (Aldo) e suo suocero (Giacomo). TraNessuno lorodei tre nessuno lavora e la famiglia si mantiene solo grazie alla [[pensione]] di Giacomo. La famiglia è scampata ada un forte [[terremoto]] ed è costretta a stare all'addiaccio in strada, perché la casa è in piedi in maniera precaria.
 
Graziella supplica più volte Mario di tornare in casa, per rispondere al telefono che squilla (dimenticandosi che aveva avviato lei la chiamata) e per prendere gli oggetti più inutili: una coperta, il frigorifero per una bottiglia di [[Mapo Mapo]] (per Giacomo, che aveva sete) ede un [[pianoforte]] (quello dei vicini, finito nel loro appartamento a seguito del crollo di un muro). Ogni volta che Mario va c'è una scossa, quindi lui rischia più volte la vita. Alla fine Graziella, mentre Mario suona il pianoforte e canta, si accorge che, nonostante tutti gli oggetti inutili recuperati e il rischio corso, hanno dimenticato in casa la bambina.
 
===La notte degli Oscar===
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===My Way===
A questo punto il [[software]] dell'astronave Enterprise viene riparato ede i quattro astronauti possono finalmente risalire a bordo e tornare a casa, senza aver concluso nulla di rilevante riguardo al pianeta sconosciuto su cui erano arrivati. La convenzione interplanetaria di [[Kyoto]] li obbliga però a lasciare un segno tangibile del loro passaggio su ogni pianeta che visitano, e loro non sanno proprio cosa fare. Alla fine l'idea viene ad Aldo che, in un [[lingua inglese|inglese]] maccheronico, si mette a cantare ''[[My Way]]'' di [[Frank Sinatra]] mischiandosi con il pubblico.
 
== Versione cinematografica ==