Daodejing: differenze tra le versioni

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Il '''''Daodejing''''' ({{cinese|t=道德經}}, {{zh-s|道德经}}, [[Pinyin]]: ''Dàodéjīng'', [[Wade-Giles]]: '''''Tao Te Ching''''' «Libro della Via e della Virtù») è un testo [[Lingua cinese|cinese]] di prosa talvolta rimata, la cui composizione risale a un periodo compreso tra il [[IV secolo a.C.|IV]] e il [[III secolo a.C.]], considerato libro fondante del [[taoismo|pensiero taoista]].
 
Il libro è di difficile interpretazione perché formato da caratteri che sembrano in contraddizione tra loro all'interno di alcuni capitoli. A ciò si aggiunge il sospetto che le tavolette dalle quali era composto, mal rilegate, si slegassero frequentemente, in modo tale che blocchi di caratteri si mescolassero nel tramandarlo: da qui il sorgere di numerose questioni critiche e interpretative riferite a diverse forme di questo libro ritrovate tra diverse scoperte archeologiche. Il testo permette di affrontare diversi piani di lettura e d'interpretazione.
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L'opera è composta da 81 capitoli:
*Capitolo 1: Introduce il concetto del Tao come l'origine ineffabile di tutto ciò che esiste. È al di là dei concetti dualistici e non può essere descritto completamente con le parole. La saggezza sta nel riconoscere e vivere in armonia con il Tao.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 39}}.</ref>
 
*Capitolo 2: Esplora il concetto di dualità e opposizione (come bello e brutto) e come queste opposizioni non possano esistere senza l'altro. L'armonia si trova nell'accettare e integrare queste polarità.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 51}}.</ref>
 
*Capitolo 3: Critica il privilegio e l'orgoglio e suggerisce che la vera saggezza si trova nell'umiltà. La leadership giusta non cerca il potere, ma guida con gentilezza e semplicità.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 61}}.</ref>
 
*Capitolo 4: Descrive il Tao come un'energia infinita e misteriosa che nutre e sostiene l'universo senza esaurirsi. È vuoto, ma allo stesso tempo pieno di potenziale.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 69}}.</ref>
 
*Capitolo 5: Parla della natura del Tao come una forza neutra e impersonale che non fa distinzione tra cose e persone. È giusto e imparziale, governando tutto senza preferenze.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 77}}.</ref>
 
*Capitolo 6: Introduce il concetto di "spirito" o "essenza" del Tao come una forza vitale eterna e femminile che sostiene e guida tutto. È una forza vitale pura e invisibile.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 83}}.</ref>
 
*Capitolo 7: Sottolinea l'importanza dell'auto-sacrificio e dell'umiltà nel guidare gli altri. Il saggiato leader si preoccupa del bene comune e agisce senza egoismo.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 87}}.</ref>
 
*Capitolo 8: Descrive la virtù dell'"acqua" come una metafora per la saggezza e la flessibilità. La vera virtù è adattarsi e fluire, proprio come l'acqua che si adatta alla forma del contenitore.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 93}}.</ref>
 
*Capitolo 9: Parla dell'equilibrio tra il possesso e l'uso delle cose. È meglio evitare l’eccesso e non afferrarsi troppo a ciò che si possiede, per non perdere l'armonia.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 99}}.</ref>
 
*Capitolo 10: Esplora come la pratica del Tao e la meditazione possono aiutare a mantenere l'equilibrio interiore e l'armonia con il mondo esterno, pur mantenendo una mente chiara e una grande integrità.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 103}}.</ref>
 
*Capitolo 11: Sottolinea il valore del vuoto e dell'assenza. Gli oggetti sono utili non per la loro sostanza, ma per il loro spazio e per la loro capacità di servire a uno scopo.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 113}}.</ref>
 
*Capitolo 12: Esplora come i desideri e le passioni possono distogliere dalla vera saggezza e dal Tao. La semplicità e il controllo dei desideri sono essenziali per una vita equilibrata.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 119}}.</ref>
 
*Capitolo 13: Parla della reputazione e del riconoscimento. Essere libero dal bisogno di approvazione e restare fedeli a se stessi è più importante che cercare il riconoscimento.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 125}}.</ref>
 
*Capitolo 14: Descrive la natura misteriosa e sfuggente del Tao. È impossibile vederlo direttamente, ma si può percepire attraverso la sua manifestazione nel mondo.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 133}}.</ref>
 
*Capitolo 15: Sottolinea le qualità del saggio, come la modestia e la saggezza. Un saggio è come un antico maestro, capace di guidare con semplicità e umiltà.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 143}}.</ref>
 
*Capitolo 16: Parla del raggiungimento del vuoto interiore e dell'armonia con il Tao. Attraverso la meditazione e la riflessione, si può ottenere un equilibrio duraturo.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 153}}.</ref>
 
*Capitolo 17: Descrive la qualità ideale di un buon leader, che è quasi invisibile e guida attraverso l'esempio, lasciando che le persone si auto-organizzino e vivano in armonia.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 161}}.</ref>
 
*Capitolo 18: Sostiene che la decadenza delle virtù tradizionali e dei valori accade quando ci si allontana dal Tao. Ritorna alle semplicità e alla naturalità per recuperare la vera saggezza.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 167}}.</ref>
 
*Capitolo 19: Promuove l'idea di rinunciare alle convenzioni sociali e agli eccessivi desideri per ritrovare la semplicità e l'autenticità. La semplicità porta alla vera saggezza.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 171}}.</ref>
 
*Capitolo 20: Esplora la differenza tra vivere secondo il Tao e seguire le convenzioni sociali. La vera libertà e saggezza vengono dall'abbandono delle norme e dall'adesione alla natura semplice del Tao.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 177}}.</ref>
 
*Capitolo 21: Descrive la qualità del vero saggio che vive in armonia con il Tao e rappresenta il perfetto equilibrio tra saggezza e azione.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 189}}.</ref>
 
*Capitolo 22: Parla dell'importanza dell'umiltà e della flessibilità. Accettare la propria imperfezione e vivere in armonia con il flusso naturale porta alla vera realizzazione.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 197}}.</ref>
 
*Capitolo 23: Sottolinea l'importanza di agire senza forzare le cose e di rispettare il ritmo naturale della vita. La naturalezza e il non forzare sono essenziali per vivere in armonia.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 203}}.</ref>
 
*Capitolo 24: Critica il comportamento vanitoso e l'orgoglio. Sottolinea che la vera grandezza non si manifesta attraverso la manifestazione apparente, ma attraverso l'autenticità e la semplicità.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 211}}.</ref>
 
*Capitolo 25: Descrive il Tao come l'origine e la sostanza del mondo, un principio eterno e indomabile che è al di là delle descrizioni e delle comprensioni ordinarie.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 215}}.</ref>
 
*Capitolo 26: Sostiene l'importanza di mantenere il proprio equilibrio e di non essere travolti dalle ambizioni e dai desideri materiali. La vera saggezza è nella calma e nella moderazione.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 223}}.</ref>
 
*Capitolo 27: Parla delle qualità di una buona guida, che è capace di armonizzare e di servire gli altri senza forzare le cose. Una guida virtuosa sa adattarsi e rispondere alle necessità degli altri.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 229}}.</ref>
 
*Capitolo 28: Esplora l'idea di ritornare alla semplicità e alla naturalezza, rifiutando l'artificio e l'eccesso. La forza vera viene dall'essere in armonia con il proprio essere autentico.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 237}}.</ref>
 
*Capitolo 29: Avverte contro il tentativo di controllare o forzare le cose. L'armonia e il successo si trovano nel lasciar andare e nel fluire con il Tao.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 245}}.</ref>
 
*Capitolo 30: Critica l'uso della forza e della violenza. La vera forza e il successo derivano dal vivere secondo il Tao e dalla gentilezza, non dalla coercizione.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 251}}.</ref>
 
*Capitolo 31: Esplora il valore della non-violenza e della gentilezza. Le armi e la guerra non portano vera vittoria, mentre la gentilezza e la saggezza sono più efficaci.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 259}}.</ref>
 
*Capitolo 32: Descrive il Tao come una forza eterna e universale che è in armonia con tutte le cose. È la base di tutto ciò che esiste e guida l'armonia universale.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 269}}.</ref>
 
*Capitolo 33: Sottolinea l'importanza della conoscenza di sé e della saggezza. Conoscere se stessi e comprendere i propri limiti porta a una vita equilibrata e armoniosa.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 275}}.</ref>
 
*Capitolo 34: Descrive come il Tao governa tutto senza sforzo e senza intervento. La vera saggezza è nella naturalezza e nell’accettare la guida del Tao senza forzare le cose.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 279}}.</ref>
 
*Capitolo 35: Sostiene che il Tao è una forza potente e semplice che nutre e guida l'universo. L'armonia e il successo si trovano nell'abbracciare la semplicità e il flusso naturale.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 285}}.</ref>
 
*Capitolo 36: Parla di come il piccolo può superare il grande e di come la debolezza può prevalere sulla forza. La vera forza è nella capacità di adattarsi e di fluire con il Tao.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 291}}.</ref>
 
*Capitolo 37: Sostiene l'importanza della non-azione e della semplicità. Vivere secondo il Tao senza forzare le cose porta a un equilibrio naturale e alla pace interiore.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 297}}.</ref>
 
*Capitolo 38: Esplora la differenza tra la vera virtù e la virtù apparente. La vera virtù è naturale e spontanea, mentre la virtù apparente è forzata e superficiale.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 303}}.</ref>
 
*Capitolo 39: Descrive come l'armonia e l'equilibrio nell'universo derivano dal Tao, che unisce tutte le cose e mantiene l'ordine naturale senza sforzo.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 313}}.</ref>
 
*Capitolo 40: Parla del ritorno al principio e della necessità di seguire il flusso naturale della vita. Il ritorno alla semplicità porta alla vera pace e all'armonia.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 323}}.</ref>
 
*Capitolo 41: Sottolinea che la vera saggezza e comprensione vengono dalla riflessione e dalla semplicità. I veri saggi non si vantano della loro saggezza, ma vivono in armonia con il Tao.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 327}}.</ref>
 
*Capitolo 42: Esplora il concetto di dualità e come la comprensione e l'accettazione delle opposizioni portano all'armonia e alla completezza.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 335}}.</ref>
 
*Capitolo 43: Sostiene che la vera forza e il successo vengono dalla gentilezza e dalla non-azione. La forza più grande è quella che agisce senza forzare.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 343}}.</ref>
 
*Capitolo 44: Parla della vera ricchezza e del valore delle cose immateriali, come la pace interiore e la saggezza, rispetto ai beni materiali.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 347}}.</ref>
 
*Capitolo 45: Descrive la vera grandezza come quella che è umile e naturale. La vera forza e perfezione si manifestano attraverso la semplicità e l’equilibrio.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 353}}.</ref>
 
*Capitolo 46: Sottolinea l'importanza di mantenere l'equilibrio e di evitare il desiderio e l'ambizione eccessivi. Una vita semplice porta alla vera prosperità e pace.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 357}}.</ref>
 
*Capitolo 47: Parla di come la conoscenza e la saggezza si trovano attraverso l'esperienza diretta e l'osservazione, piuttosto che attraverso l'apprendimento intellettuale.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 363}}.</ref>
 
*Capitolo 48: Sottolinea che il vero progresso e la vera conoscenza si ottengono attraverso il ritorno alla semplicità e alla meditazione. L'accumulo di sapere e desideri non porta alla saggezza.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 367}}.</ref>
 
*Capitolo 49: Descrive la saggezza del saggio che vive in armonia con il Tao e rispetta le diversità. La vera saggezza è non giudicare e accettare le persone così come sono.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 373}}.</ref>
 
*Capitolo 50: Esplora il ciclo della vita e la morte, e come vivere in armonia con il Tao porta a una vita equilibrata e serena. Accettare il ciclo naturale è parte della saggezza.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 381}}.</ref>
 
*Capitolo 51: Parla di come il Tao governa tutto senza forzare. La vera saggezza si trova nel seguire il flusso naturale e lasciare che il Tao faccia il suo corso.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 389}}.</ref>
 
*Capitolo 52: Esplora l'idea di ritornare alla semplicità e all'innocenza per trovare la vera saggezza. Abbandonare le complicazioni e le convenzioni porta alla pace interiore.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 395}}.</ref>
 
*Capitolo 53: Sostiene l'importanza della semplicità e dell’umiltà nel perseguire una vita virtuosa. La vera saggezza si trova nel vivere secondo il Tao e mantenere un cuore semplice.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 401}}.</ref>
 
*Capitolo 54: Descrive come la vera forza e il vero valore si manifestano attraverso la semplicità e la modestia. La crescita personale e la saggezza si ottengono attraverso la naturalezza.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 407}}.</ref>
 
*Capitolo 55: Parla dell’importanza della vera forza interiore e della purezza. Chi è in armonia con il Tao ha una forza e una saggezza che sono invisibili ma profonde.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 415}}.</ref>
 
*Capitolo 56: Esplora il concetto di essere invisibile e non affermarsi, per essere veramente influente e saggio. La vera influenza viene dalla modestia e dalla semplicità.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 423}}.</ref>
 
*Capitolo 57: Sostiene che la vera saggezza e la vera guida vengono dalla non-azione e dall’evitare di forzare le cose. La guida efficace è quella che non si impone ma guida attraverso l’esempio.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 529}}.</ref>
 
*Capitolo 58: Descrive la necessità di mantenere la semplicità e l’umiltà nella vita e nella leadership. Una vita guidata dal Tao è priva di eccessi e conflitti.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 437}}.</ref>
 
*Capitolo 59: Parla dell'importanza della virtù e della saggezza nella guida e nella leadership. La vera saggezza consiste nel mantenere la modestia e l'armonia con il Tao.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 445}}.</ref>
 
*Capitolo 60: Esplora come governare e gestire il mondo con gentilezza e non-azione. La vera forza e stabilità vengono dal fluire con il Tao e dal non forzare le cose.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 451}}.</ref>
 
*Capitolo 61: Sottolinea che la vera grandezza e saggezza si trovano nel mantenere l'umiltà e la semplicità. La guida efficace è quella che è in armonia con il Tao e non cerca il potere.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 457}}.</ref>
 
*Capitolo 62: Descrive il Tao come la fonte di tutte le cose e la chiave per la saggezza e la pace. Chi vive in armonia con il Tao trova la vera protezione e sicurezza.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 465}}.</ref>
 
*Capitolo 63: Parla dell'importanza di vivere senza sforzo e di mantenere la semplicità. La saggezza consiste nel seguire il flusso naturale e nell'agire con modestia.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 473}}.</ref>
 
*Capitolo 64: Sottolinea che la vera forza e successo si ottengono attraverso la calma e la preparazione. La vita deve essere gestita con prudenza e senza forzare le cose.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 481}}.</ref>
 
*Capitolo 65: Esplora la saggezza della semplicità e della non-azione. Una guida saggia agisce con discrezione e senza forzare le situazioni, mantenendo l'armonia.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 491}}.</ref>
 
*Capitolo 66: Parla dell'importanza della semplicità e della modestia nella leadership. Un buon leader guida senza forzare e mantiene l'armonia attraverso l'esempio e la modestia.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 499}}.</ref>
 
*Capitolo 67: Descrive le tre virtù principali del saggio: semplicità, frugalità e umiltà. Queste virtù portano alla saggezza e all'armonia con il Tao.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 505}}.</ref>
 
*Capitolo 68: Sottolinea che la vera forza e la vera leadership si manifestano attraverso la gentilezza e la non-azione. La vera grandezza è nel vivere secondo il Tao con umiltà.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 515}}.</ref>
 
*Capitolo 69: Esplora la saggezza della non-azione e del non forzare. La vera forza viene dalla capacità di fluire con il Tao e di non opporsi agli eventi naturali.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 521}}.</ref>
 
*Capitolo 70: Parla della vera conoscenza e saggezza come quella che è semplice e non appariscente. La vera saggezza è modesta e naturale.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 527}}.</ref>
 
*Capitolo 71: Sottolinea l'importanza di riconoscere i propri limiti e di vivere in armonia con il Tao. La saggezza consiste nel non forzare le cose e nel mantenere la semplicità.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 533}}.</ref>
 
*Capitolo 72: Esplora il concetto di non-azione e di accettare il flusso naturale della vita. La vera saggezza è nella semplicità e nell'evitare di forzare le cose.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 537}}.</ref>
 
*Capitolo 73: Parla dell'importanza della non-azione e della saggezza nella guida. La vera forza e la vera leadership vengono dal fluire con il Tao e non dal forzare le cose.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 543}}.</ref>
 
*Capitolo 74: Sostiene che la vera forza e il vero controllo si manifestano attraverso la gentilezza e la non-azione. La vera saggezza è nella semplicità e nella modestia.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 549}}.</ref>
 
*Capitolo 75: Descrive la relazione tra la forza e la saggezza. La vera forza e la vera guida derivano dal vivere in armonia con il Tao e dal non forzare le cose.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 555}}.</ref>
 
*Capitolo 76: Esplora il concetto di debolezza e forza. La vera forza viene dalla capacità di fluire con il Tao e di adattarsi alle circostanze senza forzare.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 561}}.</ref>
 
*Capitolo 77: Parla della vera generosità e dell’importanza di mantenere l'equilibrio e la modestia. La vera saggezza si trova nell'accettare il flusso naturale e vivere senza eccessi.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 567}}.</ref>
 
*Capitolo 78: Sottolinea l'importanza della semplicità e della naturalezza. La vera forza e la vera virtù si manifestano attraverso la purezza e l'umiltà.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 573}}.</ref>
 
*Capitolo 79: Parla della necessità di risolvere i conflitti e mantenere l'armonia attraverso la gentilezza e la saggezza. La vera forza è nella capacità di perdonare e di adattarsi.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 581}}.</ref>
 
*Capitolo 80: Esplora la vita ideale di semplicità e di pace. Una vita vissuta in armonia con il Tao è caratterizzata dalla semplicità e dalla modestia.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 587}}.</ref>
 
*Capitolo 81: Sottolinea che la vera saggezza è nella semplicità e nell’umiltà. La vera virtù è quella che è naturale e spontanea, e non forzata o apparente.<ref>{{Cita|Sabbadini|p. 595}}.</ref>
 
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=== L'eterno divenire della Via ===
[[File:Ba-Gua animated.gif|miniatura|Diagramma taoista della [[Creazione (teologia)|creazione]] dall'originale [[Uno (filosofia)|unità]] del [[Tao]] attraverso lo ''[[Yin-Yang|yin-yang]]'' e i trigrammi dell{{'}}''[[I-Ching]]'']]
L'immagine dell'acqua veicola anche un altro importante significato: il cambiamento, il mondo è concepito non in maniera statica ma dinamica. Qui si apre una stretta parentela con le idee fondamentali di un altro testo (anch'esso oscuro) che funge da pilastro della cultura cinese: [[I Ching|I-ching (Il libro dei Mutamenti)]] un libro di aforismi e [[divinazione]] in cui ogni cosa è rappresentata da dei simboli (esagrammi). Essi sono formati da un'alternanza di linee continue _____ (Yang) e spezzate __ __ (Yin), le combinazioni di tre linee formano otto trigrammi, questi ultimi vanno a creare i 64 esagrammi. Questi esagrammi a loro volta non sono permanenti ma mutano in un'alternanza di Yin (buio, freddo, femminilità, passività) e Yang (luce, caldo, mascolinità, attività).<ref>{{Cita libro|titolo=I Ching|isbn=978-88-459-1130-9}}</ref> Questa alternanza è la Via (il Tao). Tutto nella via è mutevole, temporaneo, costantemente incostante; ben raffigurato da un'alternanza di [[Ossimoro|ossimori]]: l'immobilità del ''non-agire'' e il dinamismo della ''Via.''