Harold Bloom: differenze tra le versioni
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Considerato tra i più influenti [[critica letteraria|critici letterari]] statunitensi, è divenuto professore emerito all'[[Università di Yale]], dove era stato ''Sterling Professor of the Humanities and English'' (Discipline Classiche), il più alto rango accademico di quell'Ateneo. In precedenza era stato ''Berg Professor'' di Lingua e letteratura inglese alla [[New York University]]. Dal 1959 ha scritto più di quaranta libri: venti di critica letteraria, diversi libri in cui discute di religione e un romanzo. Ha curato la pubblicazione di centinaia di antologie, scritto saggi e prefazioni ad altre centinaia di edizioni di opere letterarie, in versi e in prosa.
Fra gli autori a lui cari spiccano, in particolare, [[William Shakespeare]] e [[Dante Alighieri]] (da lui considerati i due "centri" del cosiddetto [[Canone
A partire dagli anni settanta, Bloom è divenuto un accusatore implacabile del mondo accademico statunitense, abbandonando il dipartimento di inglese a Yale nel 1976 in reazione alle controculture radicali imperanti in quegli anni nei campus americani. Egli conia il termine ''School of Resentment'' per riferirsi a quegli accademici "risentiti", rei di aver anteposto o accompagnato, nella critica letteraria, ai valori estetici di un'opera quelli ideologici. Gli imputati nell'opera di demolizione degli studi umanistici nelle Università sono gli -ismi letterari: marxismo, neostoricismo, femminismo, poststrutturalismo, multiculturalismo, decostruzionismo, semioticismo, ecc.; per Bloom, critici infedeli alla loro missione sono riusciti a metter sullo stesso piano i fumetti e i sonetti, collassando gli standard di giudizio. Recentemente, in un'intervista ha affermato: «il mio precursore, [[Samuel Johnson]], la figura che ho emulato, diceva che la funzione della vera critica è trasmutare le opinioni in conoscenza. Questo è il mio lavoro»<ref>Paola Zanuttini, «Harold Bloom: se non sei morto non sei nessuno», Il Venerdì di Repubblica n.1463, 1º aprile 2016, p.18</ref>.
Nel 1994 pubblica il suo libro più famoso, ''[[Il canone occidentale]]'' (''The Western Canon: The Books and the Schools of the Ages''), nel quale difende il concetto di ''Canone
Celebri sono le sue feroci stroncature critiche ad alcuni [[Premio Nobel per la letteratura|Premi Nobel per la letteratura]]: da [[Doris Lessing]], accusata di aver scritto un solo libro decente quarant'anni prima, divenuta poi autrice di fantascienza femminista, a [[Jean-Marie Gustave Le Clézio]], che ritiene illeggibile, a [[Dario Fo]], che definisce semplicemente ridicolo. [[Toni Morrison]] non sarebbe degna del premio.<ref>[http://www.corriere.it/cultura/09_marzo_05/farkas_bloom2_92bb178a-09d1-11de-84bf-00144f02aabc.shtml Il lamento di Bloom: è un Nobel per idioti - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Nonostante la salute precaria, Bloom pubblica tra il 2017 e il 2019 una serie di cinque monografie dedicate a personaggi shakespeariani: Falstaff, Cleopatra, Lear, Iago, Macbeth. Nella primavera 2019 esce la sua autobiografia. Muore all'ospedale di New Haven, Connecticut, il 14 ottobre 2019.<ref>{{Cita web|url=https://www.illibraio.it/news/editoria/harold-bloom-1227741/|titolo=Letteratura, addio al critico letterario Harold Bloom|sito=ilLibraio.it|data=2019-10-14|accesso=2025-08-29}}</ref>
▲Nonostante la salute precaria, Bloom pubblica tra il 2017 e il 2019 una serie di cinque monografie dedicate a personaggi shakespeariani: Falstaff, Cleopatra, Lear, Iago, Macbeth. Nella primavera 2019 esce la sua autobiografia. Muore all'ospedale di New Haven, Connecticut, il 14 ottobre 2019: fino alla settimana precedente aveva continuato a scrivere e insegnare a casa sua, al selezionato gruppo di studenti universitari che seguivano le sue lezioni.
== Autori italiani del Novecento nel canone di Bloom ==
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