Florio: differenze tra le versioni

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==== Il capostipite: Tommaso, fabbro a Melicuccà ====
[[File:Paolo Florio.jpg|thumb|[[Paolo Florio]], busto di [[Benedetto Civiletti]].]]
Le prime notizie storiche sui Florio risalgono aalla metà del [[XVII secolo]]Seicento. Il capostipite della famiglia, tale Tommaso Florio, nato dopo il [[1650]], sposatosi nel [[1680]] e deceduto dopo il [[1725]], esercitava a [[Melicuccà]]<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.corrieredellacalabria.it/2023/12/20/la-saga-dei-florio-inizia-a-melicucca/|titolo=La saga dei Florio inizia a Melicuccà|sito=Corriere della Calabria|data=20 dicembre 2023|lingua=it|accesso=2 maggio 2024}}</ref>, in [[Calabria]], il mestiere di fabbro e maniscalco. Tommaso Florio ebbe almeno tre figli: Domenico Florio, nato nel [[1684]], e due figlie femmine.
 
==== Domenico: migrazione da Melicuccà a Bagnara Calabra (1715) ====
DomenicoNel Florio1715, nel [[1715]]<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Tito Puntillo|titolo=I Florio a Bagnara|collana=Civiltà dello Stretto|annooriginale=2015|p=2|volume=4-2015}}</ref>,Domenico emigrò a [[Bagnara Calabra]], allora zona franca ed esente da imposte, dove già vivevano altre famiglie aventi cognome Florio. Qui continuò a esercitare la professione di fabbro e maniscalco e sposò, intorno al [[1718]], Serafina, figlia di Sarino di Maio, nata nel [[1704]]. Costruita nel 1754 una casa con annessa forgia nel rione Pagghiari -, poi detto Porelli - ([[1754]]), e raggiunta una certa agiatezza (erano proprietari di alcune vigne, castaneticastagneti e terreni)<ref name=":1" />, Domenico Florio e Serafina di Maio ebbero circa otto figli, fra cui Tommaso e Vincenzo.<ref name=puntillo>{{Cita libro|autore=Tito Puntillo|titolo=I Florio a Bagnara|collana=Civiltà dello Stretto|annooriginale=2015|p=2|volume=4-2015}}</ref>
 
==== Vincenzo, figlio di Domenico ====
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Il 5 febbraio 1783 il [[Terremoto della Calabria meridionale del 1783|terremoto in Calabria]] uccise, fra gli altri, Francesco Florio e la madre Rosa Bellantoni, moglie di Vincenzo, il quale, rovinato per avervi perso casa e forgia e trasferitosi in una baracca, si risposò a breve con Giovanna Detitto<ref>{{Cita web|url=https://www.balarm.it/news/ma-i-florio-in-realta-a-cu-appartengono-l-origine-della-dinastia-piu-influente-dell-800-e-del-900-124387|titolo=Ma i Florio in realtà "a cu appartengono"? L'origine della dinastia più influente dell'800 (e del '900)|sito=Balarm.it|lingua=it|accesso=2 maggio 2024}}</ref>.
 
Dopo il terremoto, [[Paolo Florio]] ([[1772]] - [[1807]]), padre del futuro senatore [[Vincenzo Florio (senatore)|Vincenzo Florio]], e il fratello Ignazio, messisi in società col cognato Paolo Barbaro (marito di Mattia Florio) nel [[1790]]<ref name=":1"puntillo />, decisero infine di andarsene da Bagnara.
 
Nel [[1799]] Paolo e Ignazio Florio (insieme alla moglie di Paolo, Giuseppina Saffiotti, al figlio di Paolo, Vincenzo, e alla figlia del fratello defunto Francesco Florio, Vittoria, poi sposata col cugino Pietro Spoliti), partirono così alla volta della [[Regno di Sicilia (1735-1816)|Sicilia]] e, con i rifornimenti via mare del cognato Paolo Barbaro, rilevarono, a [[Palermo]] in via dei Materassai, il negozio di spezie, prodotti coloniali e [[chinino]] (che serviva a curare la [[malaria]]) già del [[Bagnaroti|bagnaroto]] Salvatore Bottari.
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L'aromateria in breve tempo divenne uno dei negozi più floridi della città.
 
Il cognato Paolo Barbaro poi uscì dalla società nel [[1803]] per riprendere la propria attività marinara<ref name=":1"puntillo />.
 
==== Morte precoce di Paolo: Ignazio e Vincenzo ====