Diocesi di Cos: differenze tra le versioni

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|latino=Dioecesis Coensis
|vescovile=si
|istituita=[[1933]]
|vescovo=''sede vacante''
|eretta=
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Cos, corrispondente all'isola di [[Coo]], è un'antica sede vescovile della [[Grecia]], appartenente alla [[provincia ecclesiastica]] delle Isole ([[Cicladi]]), [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Rodi]].
 
Le fonti letterarie documentano l'esistenza di sei vescovi del primo millennio. Melifrone prese parte al [[Concilio di Nicea I|concilio di Nicea]] del [[325]].<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 662.</ref> Edesio fu tra i vescovi eusebiani che abbandonarono il [[concilio di Sardica]] per costituire un [[sinodo]] alternativo a Filippopoli nell'autunno del [[343]].<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 83.</ref>
 
Giuliano<ref>Resta incerta l'attribuzione della sede di questo vescovo. Destephen, nella sua ''Prosopographie du diocèse d'Asie'', lo assegna alla diocesi di Cos. Altri autori invece all'[[arcidiocesi di Cio]]. Roger Aubert, [https://archive.org/details/dictionnairedhis0028unse/page/n275/mode/1up ''Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques''], vol. XXVIII 2003, coll. 523-524.</ref> è attestato in più occasioni negli atti conciliari della metà del [[V secolo]] ed è noto anche grazie alla corrispondenza di [[papa Leone I]], dalla quale si viene a conoscere che il vescovo era originario di [[Roma]] e legato da amicizia con il pontefice.<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', pp. 528-541.</ref> Prese parte ai due sinodi convocati a [[Costantinopoli]] nel novembre [[448]] e nell'aprile [[449]] per verificare l'ortodossia della teologia insegnata dal monaco [[Eutiche]]; nel primo sinodo Giuliano intervenne per professare la [[cristologia]] definita dai padri a [[Concilio di Nicea I|Nicea]] (325) e a [[Concilio di Efeso|Efeso]] (431) e per dichiarare l'[[eresia]] professata da Eutiche. Dall'epistolario leoniano, si è a conoscenza di un fitto scambio di lettere tra il pontefice Leone I e Giuliano, prima e dopo il [[Secondo concilio di Efeso|concilio di Efeso]] indetto dell'[[imperatori bizantini|imperatore]] [[Teodosio II]] per il mese di agosto del 449, durante il quale fu riabilitato Eutiche e condannati tutti i sostenitori della doppia natura di Cristo dopo l'[[incarnazione]]. Giuliano non prese parte a questo concilio, ma fu presente alle sedute del [[concilio di Calcedonia]] del [[451]]; gli atti greci della prima seduta lo presentano come "Giuliano della città di Cos, che agisce al posto di Leone del trono apostolico dell'antica Roma", ossia nella duplice veste di vescovo e di legato papale. Altre lettere tra Giuliano e papa Leone sono note tra maggio [[452]] e dicembre [[457]]. Giuliano appose la sua firma alla lettera dei vescovi della provincia delle Isole all'imperatore [[Leone I il Trace|Leone]] nel [[458]] in seguito all'uccisione del [[Patriarcato di Alessandria|patriarca alessandrino]] [[Proterio di Alessandria|Proterio]]. L'ultima menzione di Giuliano è la sua sottoscrizione nel [[459]] al decreto sinodale di [[Gennadio I]] contro i [[simonia]]ci.
 
Doroteo sottoscrisse la petizione indirizzata dal sinodo di [[Costantinopoli]] il 20 luglio [[518]] al [[Patriarchi di Costantinopoli|patriarca]] Giovanni II perché rompesse con [[Severo di Antiochia]] e ristabilisse la teologia sancita a Calcedonia.<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 235.</ref> Giorgio fu uno dei membri del [[Concilio di Costantinopoli III|concilio di Costantinopoli]] del [[680]]-[[681]]. Infine Costantino prese parte al [[concilio di Costantinopoli dell'879-880]] che riabilitò il patriarca [[Fozio di Costantinopoli]].
 
Secondo la ''Cronaca'' di [[Michele il Siro]], un anonimo vescovo di Cos rese possibile con il tradimento il saccheggio della città ad opera degli Arabi nel [[653]]/[[654]].<ref>[https://www.degruyter.com/view/PMBZ/PMBZ20659 ''Anonymus''], Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit nº 10691.</ref>
 
Le fonti archeologiche e sigillografiche hanno riportato alla luce i nomi di altri vescovi di Cos. Due iscrizioni scoperte sull'isola, databili entrambe tra [[V secolo|V]] e [[VI secolo]], riportano i nomi dei vescovi Aristocrate<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', pp. 168-169.</ref> e Ellanico<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 437.</ref>. Un lacerto musivo, databile al [[VI secolo]], scoperto nel [[battistero]] della basilica di Mastichari, riporta il nome del vescovo Giovanni, promotore della costruzione del battistero stesso.<ref>Cosentino, ''Episcopato e società a Kos…'', p. 110.</ref> Un sigillo vescovile, databile al [[VII secolo]], riporta la dicitura: «Madre di Dio, porta soccorso a Teodoro, vescovo di Cos».<ref>Destephen, ''Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641)'', p. 903.</ref> Infine, un altro sigillo, databile all'[[VIII secolo]], menziona il vescovo Gregorio.<ref>Cosentino, ''Episcopato e società a Kos…'', p. 115.</ref>
 
Nel [[Medioevo]] l'isola fu occupata dai [[Repubblica di Venezia|Veneziani]], che la vendettero ai [[Cavalieri Ospitalieri]], governatori della vicina isola di [[Rodi]]. Due secoli più tardi i Cavalieri lasciarono l'isola conquistata dai [[Impero ottomano|Turchi]] nel [[1525]]. Sull'isola, chiamata Lango, fu istituita una diocesi ''Langonensis'' di [[rito latino]], di cui sono noti i nomi di alcuni vescovi del [[XIV secolo]]. Proprio a causa della presenza dei Latini che gli impedirono di esercitare le sue funzioni, il vescovo greco di Cos, di cui si ignora il nome, fu trasferito nel mese di aprile del [[1340]] a [[Corinto (città antica)|Corinto]].<ref>Janin, DHGE XIII, col. 927.</ref>
 
Dal [[1933]] Cos è annoverata tra le [[Sede titolare|sedi vescovili titolari]] della [[Chiesa cattolica]]; la sede è vacante dal 30 giugno [[2004]].
 
== Cronotassi ==
=== Vescovi greci ===
* Melifrone † (menzionato nel [[325]])
* Edesio † (menzionato nel [[343]])
* Giuliano ? † (prima del [[448]] - dopo il [[459]])
* Doroteo † (menzionato nel [[518]])
* Aristocrate † ([[V secolo|V]]/[[VI secolo]])
* Ellanico † ([[V secolo|V]]/[[VI secolo]])
* Giovanni † ([[VI secolo]]
* Teodoro † ([[VII secolo]])
* ''Anonimo'' † (menzionato nel [[653]]/[[654]])
* Giorgio † (menzionato nel [[680]])
* Gregorio † ([[VIII secolo]])
* Costantino † (menzionato nell'[[879]])
 
=== Vescovi di Lango ===
* Bernardo † (? nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Rodi|Rodi]])
* [[Amedeo d'Alba]], [[Ordine dei frati minori|O.F.M.]] † (17 luglio [[1342]] - 15 febbraio [[1346]] nominato vescovo di [[Diocesi di Savona-Noli|Noli]])
* Giovanni Seguini, [[Ordine dei frati predicatori|O.P.]] † (? - ? deceduto)
* Pietro † (15 luglio [[1348]] - ? deceduto)
* Matteo, [[Ordine di Sant'Agostino|O.E.S.A.]] † (23 ottobre [[1349]] - ?)
* Filippo † (menzionato il 2 febbraio [[1385]])<ref>[http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rebyz_0766-5598_1966_num_24_1_1373 ''Revue des études byzantines''], 1966, pp. 240-241.</ref>
 
=== Vescovi titolari ===
* Nicolas Martinus Schneiders, [[Congregazione del Cuore Immacolato di Maria|C.I.C.M.]] † (10 giugno [[1948]] - 3 gennaio [[1961]] nominato arcivescovo di [[Arcidiocesi di Makassar|Makassar]])
* Paul Heinrich Nordhues † (5 giugno [[1961]] - 30 giugno [[2004]] deceduto)
 
==Note==