Spiritualità: differenze tra le versioni

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Termini accostabili a quelli odierni di «spiritualità» sarebbero quindi sorti nel V secolo, entrando in uso solo verso la fine del [[Medioevo]].<ref>L.G. Jones, ''A thirst for god or consumer spirituality? Cultivating disciplined practices of being engaged by god'', in ''Spirituality and Social Embodiment'', pp. 3–28, a cura di L. Gregory Jones e James J. Buckley, Oxford, Blackwell, 1997.</ref> Nella [[teologia cattolica]] la spiritualità ha assunto il significato di uno stile di vita derivante dall'esperienza religiosa personale, vissuto nel concreto della propria esistenza quotidiana, ma tendente a una prospettiva [[trascendente]] e [[soprannaturale]] a lungo termine.
 
In quest'ambito, i contenuti oggettivi della spiritualità sono quelli della [[rivelazione cristiana]], dei [[dogmi]], della [[liturgia cattolica|liturgia]] e dei documenti del magistero della [[Chiesa Cattolicacattolica|Chiesa]]; le modalità soggettive con cui quei contenuti sono vissuti nel concreto dell'esistenza provengono dalla vita interiore del credente, di colui che prega e cerca continuamente che sia fatta la [[volontà]] di [[Dio]].<ref>{{cita web|url=https://it.cathopedia.org/wiki/Spiritualit%C3%A0|titolo=Spiritualità}}</ref>
 
Il concetto di spiritualità ha poi permeato in [[civiltà occidentale|Occidente]] diverse tradizioni [[esoterismo|esoteriche]] e [[storia della filosofia|filosofiche]], sin da quella [[gnostica]], per ritornare con l'[[età moderna]] nel [[Rosacrocianesimo]], nei movimenti spiritualisti del [[Romanticismo]], nella [[teosofia]], nell'[[antroposofia]] e infine nella [[new age]].
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Al [[Cristo]] stesso, secondo Guénon, è tradizionalmente riconosciuta un'[[autorità]] spirituale [[Re del Mondo|regale]] prima che [[sacerdozio|sacerdotale]], discendente da [[Melchisedec]] anziché da [[Aronne]].<ref>Guénon, ''[https://www.famigliafideus.com/wp-content/uploads/2017/04/LESOTERISMO-CRISTIANO-R.Guenon.pdf L'esoterismo cristiano]'', cap. X, ''Cristo Sacerdote e Re'', pp. 36-38.</ref>
 
Anche per [[Julius Evola]], da un diverso punto di vista, l'[[ermetismo (filosofia)|ermetismo]] costituisce una [[via iniziatica]] alla spiritualità opposta a quella [[mistica]]-[[religiosa]]; quest'ultima avrebbe preso piede in Occidente a partire dalla caduta dell'[[Impero Romanoromano]] in poi, fino a perdere del tutto ogni portata [[esoterismo|esoterica]] diventando semplicemente una dottrina della salvezza.<ref>Julius Evola, ''[[La tradizione ermetica]]'', Laterza, Bari, 1931.</ref>
Tale distinzione, ricorrente anche nel [[gruppo di UR]], si riflette in quella [[magia|magica]] tra «[[via della mano sinistra e della mano destra]]», ed in quella [[alchimia|alchimistica]] tra [[via secca]], di natura [[guerriera]] e [[aristocratica]], e [[via umida]], dal carattere invece [[contemplazione|contemplativo]]. Entrambe sono ritenute valide sebbene la prima abbia una supremazia storica e [[metafisica]].<ref>Seyyed Hossein Nasr, ''L'arte della trasformazione spirituale interiore secondo Evola'', in Julius Evola, ''La tradizione ermetica'', op. cit., p. 19.</ref>