Primo viaggio di James Cook: differenze tra le versioni

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=== Le istruzioni dell'Ammiragliato ===
Le istruzioni dell'Ammiragliato a Cook erano divise in due sezioni, entrambe contrassegnate come ''Secret''<ref>{{cita libro |cognome=Beaglehole |nome=J.C. |titolo=Cook Journals vol.1 |data=1968 |editore=Hakluyt Society |città=Cambridge |isbn=0-85115-744-0 |p=CCLXXIX|lingua=ingleseen}}</ref>. Il primo documento trattava del viaggio a Tahiti, mentre il secondo trattava l'agenda da seguire dopo il transito di Venere. Lasciata Tahiti, a Cook veniva comandato di navigare direttamente verso sud alla ricerca del sesto continente immaginato da lungo tempo e definito il [[Terra Australis|''Continente Meridionale'']]. Successivamente, avrebbe dovuto virare a ovest verso la Nuova Zelanda, da dove sarebbe stato libero di scegliere la sua rotta di ritorno. Le istruzioni dell'Ammiragliato non menzionano mai il quinto continente, a quel tempo mappato solo a metà, noto ancora come ''New Holland'' (come l'Australia era conosciuta nel diciottesimo secolo)<ref>{{cita libro|cognome=Cameron-Ash |nome=M. |titolo=Lying for the Admiralty |data=2018 |editore=Rosenberg |isbn=978-0-648-04396-6 |p=95|lingua}}</ref>.
 
=== L'equipaggio ===
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==== Lo stretto di Cook ====
Il 22 gennaio 1770 Cook scalò il picco Kaitapeha sull'[[isola di Arapawa]] e identificò e nominò anche lo [[stretto di Cook]], che separa l'Isola del Nord dall'Isola del Sud e che Tasman non aveva avvistato, sebbene nel 1642 avesse intuito l'esistenza di un passaggio<ref>{{cita web|url=http://www.teara.govt.nz/en/1966/cook-strait/page-9|titolo=Cook Strait Discovery in ''An Encyclopaedia of New Zealand''|editore=A. H. McLintock|accesso=17 settembre 2014|lingua=ingleseen}}</ref>. L'esistenza dello stretto dimostrò che la Nuova Zelanda era un arcipelago e non faceva parte del continente meridionale immaginato<ref>{{cita libro |cognome=Cameron-Ash |nome=M. |titolo=Lying for the Admiralty |data=2018 |editore=Rosenberg |città=Sydney |isbn=978-0-648-04396-6 |p=137|lingua= inglese}}</ref>.
 
==== Lo stretto di Foveaux ====
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Prima di lasciare l'Inghilterra, Cook aveva studiato le vecchie mappe olandesi ed era abbastanza sicuro che Abel Tasman avesse già scoperto nel 1642 che la terra di Van Diemen fosse un'isola separata dalla terraferma continentale da quello che oggi è noto come [[stretto di Bass]]. Secondo studi del [[XX secolo]] Cook, idrografo pieno di talento e diligente, probabilmente ipotizzò rapidamente la probabilità che ci fosse uno stretto. Ancora una volta però, Cook dovette ricordare le abituali istruzioni verbali ricevute dall'Ammiragliato per nascondere scoperte strategicamente importanti che avrebbero potuto diventare rischiose per la sicurezza, come quelle di isole in mare aperto dalle quali sarebbero potute partire operazioni organizzate da una potenza ostile<ref name="whitehall">{{cita web|url=https://www.captaincooksociety.com/home/detail/whitehall-s-secrets-and-captain-cook|sito=captaincooksociety.com|titolo=Whitehall’s Secrets and Captain Cook|autore=Margaret Cameron-Ash|data=2014|accesso=24 febbraio 2019}}</ref>.
 
Di conseguenza, come già avvenuto dopo la probabile identificazione dello stretto di Foveaux, nel suo diario il capitano camuffò la sua scoperta con una sorta di indovinello<ref>{{cita libro |cognome=Beaglehole |nome=J.C. |titolo=Journals vol.I |data=1968 |editore=Hakluyt Society |città=Cambridge |isbn=0-85115-744-0 |p=299|lingua=ingleseen}}</ref> e sulle sue carte disegnò una cortina dissimulando il canale disegnando una falsa linea di costa fino a un probabilmente inventato Point Hicks<ref>{{cita libro |cognome=Cameron-Ash |nome=M. |titolo=Lying for the Admiralty |data=2018 |editore=Rosenberg |città=Sydney |isbn=978-0-648-04396-6 |pp=148-154|lingua= inglese}}</ref>. Lo stratagemma di Cook funzionò tanto che l'insularità della Tasmania fu dissimulata per altri tre decenni<ref name="whitehall"/>.
 
==== Botany Bay ====
[[File:Emanuel Phillips Fox painting – Landing of Lieutenant James Cook at Botany Bay, 1770.jpg|miniatura|sinistra|Quadro del 1902 di [[Emanuel Phillips Fox]], ''Sbarco del Capitano Cook a Botany Bay, 1770'']]
 
La ''Endeavour'' proseguì verso nord lungo la costa mantenendo sempre la terraferma in vista, permettendo a Cook di disegnarne il profilo e nominarne i punti di riferimento a terra man mano che venivano oltrepassati<ref name="Wharton">{{cita libro|titolo=Captain Cook's Journal During His First Voyage Round the World Made in H. M. Bark "Endeavour", 1768-71|autore=James Cook|curatore=Wharton, W. J. L, [[Progetto Gutenberg]]|data =1º maggio 2005|url=https://www.gutenberg.org/files/8106/8106-h/8106-h.htm|lingua=ingleseen}}</ref><ref name="Globe Trekker">{{cita libro|url=http://books.google.it/books?id=i1Hs9YaoQSsC&dq=Endeavour+continued+northwards+along+the+coastline,+keeping+the+land+in+sight+with+Cook+charting+and+naming+landmarks+as+he+went.&hl=it&source=gbs_navlinks_s|autore=Lee Morton|titolo=Globe Trekker|p=212|editore=Troubador Publishing Ltd|anno=2006|isbn=978-1-905237-58-6}}</ref>.
 
Il 23 aprile la spedizione riportò la prima osservazione registrata degli [[aborigeni australiani]] a [[Brush Island]], vicino a [[Bawley Point]] (oggi nel [[Nuovo Galles del Sud]]) e Cook annotò nel suo diario:
{{citazione|...E sono arrivato così vicino alla riva da distinguere diverse persone sulla spiaggia del mare che appaiono essere di un colore molto scuro o nero, ma se questo sia il vero colore della loro pelle o dei vestiti che indossano non so.|James Cook|…and were so near the Shore as to distinguish several people upon the Sea beach they appear'd to be of a very dark or black Colour but whether this was the real colour of their skins or the C[l]othes they might have on I know not<ref name="Cook's Journal, 22 aprile 1770">{{Cita web|url=http://southseas.nla.gov.au/journals/cook/17700422.html|titolo=Cook's Journal: Daily Entries, 22 Aprile 1770|accesso=2 agosto 2014|lingua=ingleseen}}</ref>.|lingua=en}}
[[File:Kurnell Cook Landing Plaque.JPG|miniatura|upright|Targa commemorativa dello sbarco di Cook a Kurnell, Nuovo Galles del Sud]]
 
Poco meno di una settimana dopo la ''Endeavour'' si imbatté in un'insenatura ampia ma poco profonda e, una volta entrata, si ormeggiò di fronte a un basso promontorio preceduto da dune di sabbia; James Cook e l'equipaggio fecero il loro primo sbarco sul continente in un luogo oggi conosciuto come [[Botany Bay]], sulla [[Penisola di Kurnell]], e il 29 aprile ebbero contatti di natura ostile con gli aborigeni [[Gweagal]]<ref group=N>Questa data non ha bisogno di rettifiche: lo scontro si verificò, secondo il giornale di bordo, durante il pomeriggio del 29 aprile corrispondente al pomeriggio della data civile del 28 aprile, cioè quattordici ore a ovest del porto di partenza, che è oggi dieci ore a est dello stesso porto ventiquattr'ore dopo, quindi nella data civile moderna del 29 aprile.</ref>. In un primo momento Cook assegnò alla baia il nome di ''Sting-Ray Harbour'' per le numerose [[Rajiformes|razze]] (in inglese dette ''sting ray'') che vi trovarono e pescarono in abbondanza; questo poi fu cambiato in ''Botanist Bay'' e infine in ''Botany Bay'', dopo il recupero di esemplari vegetali unici e sconosciuti recuperati dai botanici Joseph Banks, Daniel Solander e Herman Spöring<ref name="Cook's Journal, 6 maggio 1770">{{cita pubblicazione|url=http://southseas.nla.gov.au/journals/cook/17700506.html|titolo=Cook's Journal: Daily Entries|editore=Nla.gov.au|data=6 maggio 1770|lingua=en|accesso=15 luglio 2014}}</ref>.
 
Questo primo sito di approdo fu più tardi caldeggiato (in particolare da Joseph Banks) come un candidato adatto per introdurvi un primo insediamento e un avamposto coloniale britannici<ref>{{cita web|url=http://www.nationsonline.org/oneworld/History/Australia-history.htm|titolo= History of Australia|editore=Library of Congress|accesso=18 settembre 2014|lingua=ingleseen}}</ref><ref>{{cita libro|url=http://books.google.it/books?id=TfqaNllvsrUC&dq=botany+bay+settlements+banks&hl=it&source=gbs_navlinks_s|autore=AA.VV.|titolo=A Banquet of Books - Collection Highlight Series -
National Library of Australia collection highlights|editore=National Library Australia|p=10|anno=2007|isbn=978-0-642-27649-0|lingua=ingleseen}}</ref>; tuttavia quando quasi diciotto anni dopo, nei primi mesi del 1788, il capitano [[Arthur Phillip]] e la [[Prima Flotta]] arrivarono per stabilire un avamposto e una [[colonia penale]], constatarono che la baia e la terraferma che la circondava non erano all'altezza del quadro promettente che era stato dipinto da Cook. Phillip diede perciò l'ordine di trasferirsi in un porto a pochi chilometri più a nord, che Cook aveva chiamato [[Port Jackson]] senza esplorarlo: fu in questo porto, in un luogo che il capitano Phillip chiamò [[Sydney Cove]], che fu stabilito l'insediamento di [[Sydney]], che ancora per qualche tempo fu denominato in maniera generica Botany Bay. I membri scientifici della spedizione avviarono quindi la prima documentazione scientifica europea della [[Fauna australiana|fauna]] e della [[flora australiana]]<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.gutenberg.org/ebooks/15100|titolo=The Voyage Of Governor Phillip To Botany Bay With An Account Of The Establishment Of The Colonies Of Port Jackson And Norfolk Island (1789), capitolo VI|editore=John Stockdale, Piccadilly|data=1789|lingua=en|accesso=17 luglio 2014}}</ref>.
 
[[File:Indig2.jpg|miniatura|sinistra|Il primo contatto con gli indigeni [[Gweagal]]]]
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Il primo sbarco di Cook, avvenuto entrando nella baia con le scialuppe, costituì il primo contatto ravvicinato degli europei con gli aborigeni australiani, che si trovavano su entrambi i promontori e furono da lui descritti "di media statura, asciutti, con la pelle color del legno o cioccolato"<ref>{{cita web|url=http://southseas.nla.gov.au/journals/cook_remarks/083.html|titolo=Cook's Descriptions of Places - New Holland (continued)|editore=Nla.gov.au|lingua=en|accesso=15 luglio 2014}}</ref>. Verso le 14:00 gettarono l'ancora nei pressi di un gruppo di sei-otto capanne: due aborigeni, un giovane e un uomo più anziano, si avvicinarono alle barche brandendo minacciosamente le loro lance e ignorando i doni di Cook. Egli ordinò infine di respingerli a colpi di [[moschetto]] che ferirono l'uomo più anziano; i due tornarono poco dopo con altri compagni e ne nacque una scaramuccia a colpi di moschetto e tiri di lance<ref name="Lonely">{{cita libro|url=http://books.google.it/books?id=aPx4pNyn2uYC&pg=PA1170&lpg=PA1170&dq=Cook+aborigeni+botany+bay&source=bl&ots=RF2YoI83OU&sig=S9s8spXuDEPatnysGknGx1xlKEU&hl=it&sa=X&ei=6VZ6U-reDIz20gXTyYGYDQ&ved=0CEoQ6AEwBA#v=onepage&q=Cook%20aborigeni%20botany%20bay&f=false|autore=AA. VV.|titolo=Australia|serie=The Lonely Planet|p=1170|editore=EDT srl|anno=2012|isbn=978-88-6040-966-9}}</ref>. Gli adulti infine si ritirarono, ma Cook trovò diversi bambini aborigeni nelle capanne e lasciò loro alcune perline come gesto di amicizia. Annotò più tardi nel suo diario: «I fili di perline regalati ieri sera ai bambini li abbiamo trovati per terra, i nativi devono aver avuto paura di prenderli» (diario di bordo - 29 aprile 1770)<ref>{{cita libro|url=http://gutenberg.net.au/ausdisc/ausdisc1-12.html|autore=James Cook|titolo=Captain Cook's Journal During the First Voyage Round the World|capitolo=XII, COOK'S DISCOVERY OF EASTERN AUSTRALIA|città=Londra|anno=1893|lingua=en|accesso=18 luglio 2014|dataarchivio=19 ottobre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131019173528/http://gutenberg.net.au/ausdisc/ausdisc1-12.html|urlmorto=sì}}</ref>, un comportamento forse dettato da paura o diffidenza verso stranieri con volti, abiti e armi mai visti prima. Le pratiche del commercio degli aborigeni erano basate sul dono e su relazioni di fiducia: molto probabilmente i fili di perline vennero rifiutati perché gli aborigeni non volevano compromettersi né avere obblighi di alcuna natura con gli sconosciuti e apparentemente ostili uomini bianchi<ref>{{cita web|url=https://www.swissglobal-am.it/it/Homepage-Italy/News-Archive/2014/20140224-Storia-di-un-incontro|titolo=Storia di un incontro|data=24 febbraio 2014|accesso=15 luglio 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141023231345/https://www.swissglobal-am.it/it/Homepage-Italy/News-Archive/2014/20140224-Storia-di-un-incontro}}</ref>.
 
Il giorno successivo Cook affidò a Hickes il comando delle squadre a riva, con la responsabilità di raccogliere acqua e legna per rifornire la nave<ref name="beaglehole306">{{Cita|Beaglehole 1968|p. 306}}.</ref>. Con questo incarico Hickes ebbe il primo contatto prolungato e più o meno pacifico della spedizione con gli aborigeni, quando più di una dozzina di questi si raccolsero sulla spiaggia a osservare i suoi uomini mentre facevano rifornimento di acqua. Cook rilevò nel suo diario che "il signor Hickes ha fatto tutto quanto in suo potere per invogliarli ad avvicinarsi a lui, offrendo loro regali e ospitalità, ma senza alcun esito, tutto quello che sembravano volere era che noi ce ne andassimo"<ref name="beaglehole306"/>. Tuttavia Hickes insistette, interagendo abbastanza nei giorni successivi da riuscire a interpretare qualche parola della lingua indigena{{#tag:ref|In una nota del 2 maggio 1770, [[Isaac Smith (ufficiale della Royal Navy)|Isaac Smith]], ''able seaman'' (nella Royal Navy del XVIII secolo era riferito a un marinaio con almeno due anni di esperienza in mare) a bordo della ''Endeavour'', registrò che Hickes gli aveva dato le seguenti traduzioni del linguaggio indigeno: ''boorwee'' che significava "tre" ; ''warregal'' che significava "cane"; ''mareeyang'' che significava "uccello di grandi dimensioni"; ''mayanga'' che significava "volare"; ''gong'' che significava "sole"; ''eednarda'' che significava "luna"; ''padoo'' che significava "acqua"; ''bemall'' che significava "terra"; ''gooiyong'' che significava "fuoco".<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Smith|nome=Keith Vincent|titolo=1770: The Endeavour Lists: Forgotten Words from Botany Bay|pubblicazione=Australian Quarterly|volume=75| numero = 1|pp=32–37, 40|editore=Australian Institute of Policy and Science|data Gennaio 2003|url=https://www.jstor.org/stable/20638152| accesso=6 settembre 2014|lingua=ingleseen}}</ref>|group=N}}.
 
==== Endeavour river ====
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{{Citazione|Nonostante in nome di Sua Maestà io avessi già preso possesso di vari luoghi su questo tratto di costa, ora ancora una volta issai i Colori inglesi e in nome di Sua Maestà Re Giorgio III presi possesso di tutta la costa orientale […] col nome di [[Nuovo Galles del Sud]], insieme a tutte le baie, i fiumi, gli approdi e le isole situate su detta costa, dopo ciò sparammo tre raffiche di armi di piccolo calibro, a cui risposero dalla nave con lo stesso numero.|James Cook|Notwithstand[ing] I had in the Name of His Majesty taken possession of several places upon this coast, I now once more hoisted English Coulers and in the Name of His Majesty King George the Third took possession of the whole Eastern Coast […] by the name [[Nuovo Galles del Sud|New South Wales]], together with all the Bays, Harbours Rivers and Islands situate upon the said coast, after which we fired three Volleys of small Arms which were Answered by the like number from the Ship.|lingua=en}}
 
Superando lo stretto di Torres dopo Capo York, Cook mise fine a tutte le congetture che volevano che la Nuova Olanda e la Nuova Guinea facessero parte della stessa massa di terra<ref>{{cita|Williams 2004|p. 252}}.</ref><ref name="Cook's Journal, 24 agosto 1770">{{Cita web|url=http://southseas.nla.gov.au/journals/cook/17700823.html|titolo=Cook's Journal: Daily Entries, 24 agosto 1770|accesso=2 ottobre 2014|lingua=ingleseen}}</ref>.
 
=== Prevenzione dello scorbuto ===
A quel punto del viaggio Cook non aveva perso un solo uomo per [[scorbuto]]<ref name="Cook's Journal, 15 ottobre 1770">{{Cita web|url=http://southseas.nla.gov.au/journals/cook/17701015.html#4026|titolo=Cook's Journal: Daily Entries, 15 ottobre 1770|accesso=18 settembre 2014|lingua=ingleseen}}</ref>, una malattia causata dalla carenza di acido ascorbico ([[vitamina C]]) nella dieta alimentare dei marinai imbarcati e uno dei flagelli capaci, anche nel XVIII secolo, di sterminare in pochi giorni interi equipaggi impegnati in spedizioni e viaggi di lungo corso: aderendo alla politica della Royal Navy introdotta nel 1747, Cook convinse i suoi uomini a integrare la loro dieta con alimenti come [[agrumi]] e [[crauti]]. A quel tempo era noto che una dieta "povera" provocasse lo scorbuto, ma la causa scatenante non era ancora stata individuata né scoperta. James Cook si basò sulle proprie esperienze e fu in grado di focalizzare i pericoli principali prevenendoli, pur non essendo specificatamente consapevole che una carenza di vitamina C fosse la causa della malattia<ref>{{cita web|url=http://guide.supereva.it/letteratura_fantasy_e_fantascienza/interventi/2006/08/265167.shtml|autore=Sabina Marchesi|titolo=James Cook alla scoperta della Terra Australe|accesso=15 luglio 2014|dataarchivio=6 ottobre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221006150645/http://guide.supereva.it/letteratura_fantasy_e_fantascienza/interventi/2006/08/265167.shtml|urlmorto=sì}}</ref>. Doveva però molto probabilmente essere a conoscenza degli studi di [[James Lind]], in particolare ''A treatise of the scurvy'' del 1753, che lo studioso scozzese sebbene quasi ignorato aveva già sottoposto all'Ammiragliato<ref>{{cita libro|autore=Roddis Louis H.|titolo=James Lind Founder of Nautical Medicine|città=London|editore=WM. Heinemann, Medical Books LTD|anno=1951|p=80|lingua=ingleseen}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.jameslindlibrary.org/illustrating/articles/james-lind-and-scurvy-1747-to-1795|titolo=James Lind and scurvy: 1747 to 1795|autore=Ulrich Tröhler|editore=Università di Berna|anno=2000|accesso=17 settembre 2014|lingua=ingleseen}}</ref>.
 
[[File:James Cook Endeavour Journal 495b.jpg|miniatura|Una pagina del giornale di bordo redatto dal capitano Cook]]
 
I marinai del tempo erano notoriamente refrattari a ogni innovazione e, in un primo momento, gli uomini si rifiutarono di mangiare i crauti. Cook utilizzò un «metodo che mai una volta sapevo avesse fallito con i marinai»: ordinò che i crauti fossero serviti a sé stesso e agli ufficiali lasciando all'equipaggio la scelta di mangiarli o meno; entro una settimana gli uomini, vedendo i loro superiori dare un così grande valore a questo cibo, fecero pervenire una domanda tanto alta che si dovette istituire un razionamento<ref>{{Cita|Beaglehole 1968|p. 74}}.</ref>. In altri casi, tuttavia, Cook fu costretto a ricorrere alla tradizionale e dura disciplina navale: «Puniti i marinai Henry Stephens e Thomas Dunster con dodici frustate ciascuno per aver rifiutato di prendere la loro razione di carne bovina fresca»<ref>{{cita libro|autore=Desmond Wilcox|titolo=Ten Who Dared|editore=Little, Brown|città=Boston|anno=1975|isbn=0-913948-09-8|lingua=en}}</ref>. L'approccio generale di Cook era essenzialmente empirico e favoriva la più ampia dieta che le circostanze permettessero e la raccolta di quelle verdure che potevano essere recuperate a ogni sbarco<ref>{{cita pubblicazione|autore=Egon H. Kodicek|titolo=Captain Cook and scurvy|editore=University of Cambridge and Medical Research Council|pp=46-49}}</ref>. Tutti a bordo mangiavano lo stesso cibo e Cook s'impegnò sempre a suddividere equamente qualsiasi alimento, raccomandando inoltre questa pratica a ogni altro comandante (diario di bordo, 4 agosto, 1770<ref name="Cook's Journal, 4 agosto 1770">{{Cita web|url=http://southseas.nla.gov.au/journals/cook/17700804.html|titolo=Cook's Journal: Daily Entries, 4 agosto 1770|accesso=17 settembre 2014|lingua=ingleseen}}</ref>).
 
Si verificarono solo due casi di scorbuto che colpirono l'astronomo Charles Green e il navigatore tahitiano Tupaia, ma Cook fu in grado di registrare con orgoglio che al momento dell'approdo a [[Giacarta|Batavia]], sull'isola di [[Giava]], non aveva «un solo uomo sulla lista dei malati» (diario di bordo, 15 ottobre 1770), a differenza di tante altre navi che normalmente raggiungevano quel porto con gran parte dell'equipaggio debilitato dallo scorbuto<ref>{{cita|Wharton 2014|p. xxi-xxii-xxiii-xxiv}}.</ref>.
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L{{'}}''Endeavour'' si diresse poi all'isola di [[Savu]], dove fece tappa per tre giorni. Durante la fermata, il capitano Cook confiscò i libri, i giornali e i diari di bordo per mantenere segreti i viaggi e le scoperte della ''Endeavour''; a tale scopo ordinò a tutti di tacere a proposito delle esplorazioni fatte<ref>{{Cita|Beaglehole 1968|p. 426}}.</ref>. Il 10 ottobre la nave raggiunse Batavia, capitale della [[Indie orientali olandesi]], per essere messa in riparazione. La città era nota per le sue pessime condizioni igieniche e aveva fama di ricettacolo di epidemie: prima del loro ritorno a casa nel 1771, molti uomini dell'equipaggio perirono per malattia, [[malaria]] e [[dissenteria]]{{#tag:ref|Alcuni uomini dell'equipaggio contrassero una non meglio specificata infezione polmonare<ref name="Beaglehole441">{{Cita|Beaglehole 1968|p. 441}}.</ref>. Cook annotò che epidemie di vario genere erano scoppiate a bordo di ogni nave ormeggiata a Batavia e che «sembra un anno di Generale <!-- maiuscolo nel testo originale -->malattia in molte parti dell'India» e in Inghilterra.<ref name="Beaglehole441"/><ref>{{Cita|Beaglehole 1968|pp. 458-459}}.</ref>|group=N}}, tra cui il tahitiano Tupaia, il segretario finlandese Herman Spöring, l'astronomo Charles Green e l'illustratore [[Sydney Parkinson]] (diari di bordo - tra il novembre 1770 e il gennaio 1771). Per onorare Herman Spöring e il lavoro da questi svolto durante il viaggio, Cook denominò [[Pourewa Island|Spöring Island]] un isolotto al largo della costa della Nuova Zelanda<ref>[http://www.teara.govt.nz/en/scandinavians/1/1 Te Ara entry]</ref>. Il 26 maggio si spense anche il tenente Hicks, il secondo di Cook<ref>{{Cita|Beaglehole 1968|p. 591}}.</ref>: nel suo diario il capitano riporta che il giovane era probabilmente già malato alla partenza dall'Inghilterra<ref>{{Cita|Beaglehole 1968|p. 471}}.</ref><ref group=N>Cook parla di ''consunzione'': nel XVIII e XIX secolo era una maniera generica per riferirsi solitamente alla [[tubercolosi]].</ref>.
 
Cook doppiò quindi il [[capo di Buona Speranza]] e si fermò a [[Sant'Elena (isola)|Sant'Elena]]. Il 10 luglio 1771 Nicholas Young, il ragazzo che per primo aveva visto la Nuova Zelanda (diario di bordo, 11 ottobre 1769), fu nuovamente il primo ad avvistare l'Inghilterra<ref>{{cita libro|url=http://books.google.it/books?id=D213g2GcONAC&pg=PA304&lpg=PA304&dq=Nick+Young+sights+Land%27s+End&source=bl&ots=UfwmlFs_31&sig=3a5wL6C5lp6UucMqwsPL9uEX7ps&hl=it&sa=X&ei=1G3FU62jLYTB7AaAyoDIAw&ved=0CDIQ6AEwAg#v=onepage&q=Nick%20Young%20sights%20Land%27s%20End&f=false|autore=Karen Hesse|titolo=Stowaway|editore=Simon and Schuster|pp=304-305|anno=2000|isbn=978-0-689-83987-0}}</ref> (in particolare la [[Penisola di Lizard]]<ref name="Cook's Journal, 11 luglio 1771">{{Cita web|url=http://southseas.nla.gov.au/journals/cook/17710711.html|titolo=Cook's Journal: Daily Entries, 11 luglio 1771|accesso=17 settembre 2014|lingua=ingleseen}}</ref>) e la ''Endeavour'' risalì [[La Manica]], passando per [[Beachy Head]] alle 06:00 del 12 luglio; quel pomeriggio gettò l'ancora nei ''[[Downs (rada)|Downs]]'', nei pressi di [[Deal (Regno Unito)|Deal]], dove Cook sbarcò con l'intenzione di dirigersi a Londra<ref name="Cook's Journal, 11 luglio 1771"/>.
 
L'equipaggio superstite della ''Endeavour'' aveva circumnavigato il globo, catalogato migliaia di specie di piante, insetti e animali, incontrato nuove etnie e perlustrato enormi continenti. Alla fine l'osservazione del transito di Venere, distorta dall{{'}}''effetto black drop'' e considerata in patria un insuccesso<ref>{{Cita|Terry e Hall 2008|p. 74}}.</ref><ref>{{Cita libro|titolo= The Philosophical Transactions of the Royal Society of London, from Their Commencement, in 1665, to the Year 1800: 1770-1776|anno= 1809|pp= 173-178|editore= C. and R. Baldwin|curatore= Charles Hutton|curatore2= George Shaw|curatore3= Richard Pearson|url= http://books.google.ie/books?id=ceQ_AAAAYAAJ}}</ref>{{#tag:ref|[[Nevil Maskelyne]] fu molto critico specialmente nei confronti del defunto Charles Green che pure egli stesso aveva raccomandato<ref>{{Cita libro|titolo=The Philosophical Transactions of the Royal Society of London, from Their Commencement, in 1665, to the Year 1800: 1770-1776|anno=1809|pp=173-178|editore=C. and R. Baldwin|curatore-nome1=Charles|curatore-cognome1=Hutton|curatore-nome2=George|curatore-cognome2=Shaw|curatore-nome3=Richard|curatore-cognome3=Pearson|url=http://books.google.ie/books?id=ceQ_AAAAYAAJ|citazione=Bisogna confessare che i risultati di queste osservazioni, la maggior parte delle quali sono state effettuate da Mr Green, differiscono tra loro e da quelle fatte dagli altri osservatori più di quanto dovrebbero fare, con quadranti della stessa dimensione e realizzati dallo stesso fabbricante, la causa di tutto, se non alla mancanza di accuratezza e di capacità di esprimersi dell'osservatore non so a cosa ascrivere. (N. Maskelyne)}}</ref>|group=N}}, sarebbe rimasta solo una piccolissima parte del primo viaggio di Cook e non certo la più importante<!-- Secondo me non occorre citazione: è una semplice deduzione dai diari e di quello che la storia riconosce a Cook - [[Utente:Pulciazzo|Pulciazzo]] -->. Era stata un'avventura epica<ref>{{cita web|url=http://www.australianuniversities.com.au/info/23/jcu/|titolo=James Cook University|sito=AustralianUniversities.com.au|lingua=en|accesso=18 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141007143506/http://www.australianuniversities.com.au/info/23/jcu/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.historytoday.com/denis-judd/endeavour-story-captain-cook%E2%80%99s-first-great-epic-voyage|autore=Peter Aughton|titolo=Endeavour: The Story of Captain Cook’s First Great Epic Voyage|editore=History today|anno=1999|accesso=18 settembre 2014|lingua=ingleseen|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141017172648/http://www.historytoday.com/denis-judd/endeavour-story-captain-cook%E2%80%99s-first-great-epic-voyage}}</ref>.
 
== La pubblicazione dei giornali di bordo ==
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[[File:Cook-death.jpg|miniatura|sinistra|upright=1.3|La morte di Cook]]
 
Cook tornò alle Hawaii nel [[1779]] dove, secondo alcune interpretazioni recentemente contestate<ref name="seven">{{cita|Obeyesekere 1992}}.</ref><ref name="2nd ed">{{cita|Obeyesekere 1997}}.</ref>, venne inizialmente scambiato per il dio hawaiano della fertilità [[Lono]]<ref>{{cita|Sahlins 1985}}.</ref> e celebrato come tale. Tuttavia il 14 febbraio alcuni indigeni rubarono una delle scialuppe e Cook ebbe un violento alterco con un folto gruppo di abitanti dell'isola: nella disputa furono esplosi alcuni colpi d'arma da fuoco ed egli venne accoltellato{{#tag:ref|Cook avrebbe usato un fucile a due colpi: per non uccidere gli indigeni avrebbe sparato una carica a pallini invece che a palla unica. L'hawaiano ferito si gettò su di lui e lo uccise<ref>{{Cita libro|lingua=fr|autore= Stéphane Audeguy|titolo= In Memoriam|anno=2008|url=https://archive.org/details/inmemoriam0000aude|città= Parigi|editore= Gallimard|pp= [https://archive.org/details/inmemoriam0000aude/page/9 9]-10|isbn= 978-2-07-012319-3}}</ref>.|group=N}}<ref>{{cita web|lingua=ingleseen|url=http://ageofex.marinersmuseum.org/index.php?type=explorersection&id=37|titolo=James Cook - The Death of Cook|editore=The Mariners’ Museum and Park|accesso=26 agosto 2014|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140827050416/http://ageofex.marinersmuseum.org/index.php?type=explorersection&id=37}}</ref>. Gli hawaiani si impadronirono quindi del corpo ma non fecero un gratuito scempio delle spoglie di Cook: seguendo la tradizione delle comunità tribali del tempo il corpo di Cook subì rituali funerari simili a quelli riservati ai capi e agli anziani più importanti della società hawaiana. Il corpo fu sventrato, cotto per facilitare la rimozione della carne e le ossa furono accuratamente ripulite per la conservazione come se fossero reliquie religiose<ref>{{cita libro|lingua=ingleseen|url=http://books.google.it/books?id=pStIAgAAQBAJ&pg=PA27&dq=James+Cook+death+ritual+cooked&hl=it&sa=X&ei=CMX8U8r3KqSe7AbxqIDwCA&ved=0CCAQ6AEwAA#v=onepage&q=James%20Cook%20death%20ritual%20cooked&f=false|autore=Stephen Askwith|titolo=Fine White Cannibals|p=27|editore=Lulu.com|isbn = 978-1-4475-0303-3}}</ref>. Alcuni resti furono poi restituiti agli inglesi per essere sepolti in mare dall'equipaggio<ref>{{cita|Collingridge 2003|p. 413}}.</ref>. Il comando della spedizione fu assunto da Clerke che cercò invano di trovare il passaggio prima di morire a sua volta. Fu rimpiazzato da [[John Gore (esploratore)|John Gore]] che riuscì a tornare con i superstiti della spedizione a Londra nell'ottobre 1780<ref name="Rigby 2002 61">{{Cita|Rigby e van der Merwe 2002|p. 61}}.</ref>.
 
== Note ==
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* {{Cita libro|titolo=The Journals of Captain James Cook on His Voyages of Discovery, vol. I: The Voyage of the Endeavour 1768–1771 |curatore=J.C. Beaglehole |anno=1968| editore=Cambridge University Press |oclc=223185477|lingua=en|cid=Beaglehole 1968}}
* {{Cita libro|titolo=Sea of Dangers: Captain Cook and his rivals |nome=Geoffrey |cognome=Blainey |anno=2008|editore=Penguin Group (Australia)|isbn=978-0-670-07223-1 |lingua=en|cid=Blainey 2008}}
* {{Cita libro|cognome=Collingridge|nome=Vanessa|titolo=Captain Cook: The Life, Death and Legacy of History's Greatest Explorer|anno=2003|url=https://archive.org/details/captaincooklifed0000coll|data=febbraio 2003|editore=Ebury Press|isbn=0-09-188898-0|lingua=ingleseen|cid=Collingridge 2003}}
* {{Cita pubblicazione|nome=Kieran |cognome= Hosty|cognome2= Hundley |nome2= Paul |titolo= Preliminary Report on the Australian National Maritime Museum's participation in the Rhode Island Marine Archaeology Project's search for HMB Endeavour |editore= Australian National Maritime Museum |data= giugno 2003|lingua=en|cid=Hosty e Hundley 2003}}
* {{Cita libro|titolo=Captain James Cook |nome=Richard |cognome=Hough |anno=1994 |editore=Hodder and Stoughton| isbn =0-340-82556-1 |lingua=en|cid=Hough 1994}}
* {{Cita libro|titolo=Captain James Cook |nome=Richard |cognome=Hough |anno=2013 |editore=Hachette UK| isbn =978-1-4447-1924-6 |lingua=en|cid=Hough 2013}}
* {{Cita libro|cognome=Kitson|nome=Arthur|titolo=The Life of Captain James Cook: The Circumnavigator|url=https://archive.org/details/lifeofcaptainjam0000arth|anno=2007|editore=DODO Press|città=Londra|isbn=978-1-4065-2908-1|lingua=en|cid=Kitson}}
* {{cita libro|autore=Brian Lavery|titolo=Nelson's Navy: The Ships, Men and Organization|url=https://archive.org/details/nelsonsnavyships00lave|anno=1989|città=Annapolis, Md|editore=Naval Institute Press|isbn=0-87021-258-3|lingua=ingleseen|cid=Lavery}}
* {{cita libro|url=http://books.google.at/books?id=-0kh4coN-mQC&pg=PA15&lpg=PA15&dq=Lloyd%27s+Evening+Post+Banks+Solano+Green&source=bl&ots=gRNz2I9L7U&sig=Xl67LFCqfQUcsa_HUEW53eqjI_0&hl=it&sa=X&ei=o0fCU463CMTs0gWyk4GwBA&ved=0CCMQ6AEwAA#v=onepage&q=Lloyd%27s%20Evening%20Post%20Banks%20Solano%20Green&f=false|autore=Margarette Lincoln|titolo=Science and Exploration in the Pacific: European Voyages to the Southern Oceans in the Eighteenth Century|editore=Boydell & Brewer|anno=2001|isbn=0-85115-836-6|lingua=en|cid=Lincoln}}
* {{Cita libro|autore=Alistair MacLean|titolo=Captain Cook|url=https://archive.org/details/alistairmacleanc0000unse|editore=Fontana/Collins|città=Londra|anno=1974|isbn=0-00-653646-8|lingua=en|cid=MacLean 1974}}
* {{Cita libro|cognome=Marquardt |nome= Karl Heinz |titolo=Captain Cook's Endeavour |anno=1995 |isbn=1-55750-118-1 |editore=Naval Institute Press |lingua=en|cid=Marquardt 1995}}
* {{Cita libro|cognome=McLynn|nome=Frank|anno=2011|titolo=Captain Cook: Master of the Seas|url=https://archive.org/details/captaincookmaste0000mcly|editore=Yale University Press|isbn=978-0-300-11421-8|lingua=ingleseen|cid=McLynn 2011}}
* {{Cita libro|wkautore=Gananath Obeyesekere|cognome= Obeyesekere |nome= Gananath |anno=1992 |titolo=The Apotheosis of Captain Cook: European Mythmaking in the Pacific|editore= Princeton University Press. |isbn = 0-691-05752-4|lingua=ingleseen|cid=Obeyesekere 1992}}
* {{Cita libro|titolo=The Apotheosis of Captain Cook: European Mythmaking in the Pacific |editore=Princeton University Press |cognome=Obeyesekere|nome= Gananath |anno=1997 | isbn=978-0-691-05752-1|citazione=With new preface and afterword replying to criticism from Sahlins|lingua=ingleseen|cid=Obeyesekere 1997}}
* {{Cita libro|titolo=H. M. Bark Endeavour |nome=Ray |cognome=Parkin |anno=2003 |editore=Miegunyah Press |isbn=0-522-85093-6 |lingua=en}}
* {{Cita libro|titolo=Captain Cook in the Pacific |url=https://archive.org/details/captaincookinpac0000rigb |nome=Nigel|cognome=Rigby|cognome2=van der Merwe|nome2=Pieter|anno=2002|editore=National Maritime Museum|isbn=0-948065-43-5 |lingua=en|cid=Rigby e van der Merwe 2002}}
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* {{Cita libro|cognome=Villiers|nome=Alan|titolo=Captain Cook. The Seamans Seaman|anno=1967|editore= Penguin Books|città=London|isbn=0-14-139062-X |lingua=en|cid=Villiers 1967}}
* {{Cita libro|titolo=Captain Cook's Journal during his First Voyage round the World, made in H.M. Bark Endeavour, 1768–71|nome=William James |cognome=Lloyd Wharton |anno=2014 |editore=Cambridge University Press|url=http://books.google.it/books?id=2TbeAgAAQBAJ&dq=Captain+Cook%27s+Journal+during+his+First+Voyage+round+the+World,+made+in+H.M.+Bark+Endeavour,+1768%E2%80%9371&hl=it&source=gbs_navlinks_s| isbn =978-1-108-07050-8 |accesso=24 settembre 2014|lingua=en|cid=Wharton 2014}}
* {{Cita libro|cognome=Williams |nome=Glyndwr |anno=2004|titolo=Captain Cook: Explorations and Reassessments|editore=Boydell Press|url=http://books.google.it/books?id=VqDHGru-zcIC&dq=glyndwr+williams+captain+cook++sea+passage+new+holland+guinea&hl=it&source=gbs_navlinks_s|isbn=978-1-84383-100-6|lingua=ingleseen|cid=Williams 2004}}
 
== Voci correlate ==