Virdimura: differenze tra le versioni

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La conoscenza moderna della storia di Virdimura e la sua diffusione negli studi storici è stata favorita soprattutto da studiosi e storici italiani a partire dal [[1800|XIX secolo]].
 
Il prelato [[Bartolomeo Lagumina]] insieme al fratello Giuseppe (1855-1931) concepiscono il ''Codice diplomatico dei Giudei di Sicilia'' (Palermo, 1884), raccogliendo documenti e fonti archivistiche relative alla [[Storia della Sicilia ebraica|comunità ebraica siciliana]], contribuendo alla conoscenza di personaggi come Virdimura all'interno del contesto storico documentario. Il ''Codice'' è tuttora uno strumento di lavoro essenziale, che raccoglie più di mille documenti dall'epoca di [[Gregorio Magno]] all'espulsione del 1492-'93 con il [[decreto dell'Alhambra]], compreso il documento numero LXIX risalente al 1376<ref>{{cita pubblicazione|autore=Bartolomeo e Giuseppe Lagumina|url=https://books.google.it/books?id=a00bAQAAMAAJ&pg=PA99&dq#v=onepage&q&f=false|capitolo=Virdimura moglie di Pasquale de Medico di Catania... Catania, 7 Novembre 1376, Ind. XV|titolo=Codice diplomatico dei Giudei di Sicilia|p=99|data=1884|città=Palermo|vol=1, parte 1|serie=Documenti per servire alla storia di Sicilia, Società siciliana per la storia patria|editore=Tipografia di Michele Amenta}} Ottenne le recensioni delle riviste «Revue des études juives» (Francia), tom3 XI, n.22, octobre-décembre 1885 p. 287 ([https://books.google.it/books?id=LM4OAAAAQAAJ&pg=PA286&dq=#v=onepage&q&f=false on-line]); e «Dr. Blochs Österreichische Wochenschrift: Centralorgan für die gesammten Interessen des Judenthums» (Germania), con ''Dur Geschichte der Juden in Sizilien'' (1897, [https://books.google.it/books?id=C_ZXzZDFN3YC&pg=PA488&dq#v=onepage&q&f=false on-line]), pp.488-490, facendo particolare riferimento entrambe i periodici proprio a Virdimura.</ref>
 
Successivamente, [[Giuseppe Pitrè]] (1841-1916), noto storico e medico siciliano, nei suoi scritti sulla storia della medicina in Sicilia ha menzionato la figura di Virdimura, evidenziandone l'importanza come una delle prime donne medico autorizzate nella storia siciliana e europea.