Enzo Tortora: differenze tra le versioni

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Nel 1957 e nel 1958 presentò il Festival della Canzone di [[Vibo Valentia]], nel 1959 il [[Festival di Sanremo]]. Nel 1959 prese parte a uno sketch della rubrica pubblicitaria televisiva ''[[Carosello]]'' sponsorizzando il dentifricio [[Durban's]].<ref>[[Marco Giusti]], ''Il Grande libro di Carosello'', Milano, [[Sperling & Kupfer]], II edizione, ISBN 88-200-2080-7, p. 192.</ref>
 
Nel 1962 fu allontanato dalla Rai solo per aver ospitato in un suo programma, ''Telefortuna'', l'imitatore [[Alighiero Noschese]]. Noschese in quel periodo replicava in teatro uno spettacolo in cui faceva un'imitazione irriverente del presidente del consiglio [[Amintore Fanfani]] (DC). Tortora chiese a Noschese di essere prudente. Davanti alle telecamere "Fanfani" annunciò il vincitore della puntata. Questo bastò ai dirigenti Rai. Dopo aver condotto l'ultima puntata di ''Telefortuna'', il presentatore non venne più contattato dalla radiotelevisione di Stato.<ref>[[Edgarda Ferri]], ''L’esilioL'esilio svizzero di Enzo Tortora'', «[[Corriere d'Informazione]]», 11-12 aprile 1963, pag. 3.</ref><br/>
In ottobre accettò una proposta dalla [[Televisione svizzera di lingua italiana|Televisione Svizzera]], e lavorò con successo a [[Lugano]] presentando il programma ''[[Terzo grado (programma televisivo)|Terzo grado]]'', che andò in onda dal 30 novembre 1962<ref>«[[Corriere della Sera]]», 1º dicembre 1962, pag. 9.</ref> al 1966.
 
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=== Il secondo allontanamento dalla Rai ===
A fine 1969 Tortora era all'apice della popolarità: oltre a ''La Domenica Sportiva'', conduceva in contemporanea il gioco a premi ''[[Bada come parli! (programma televisivo)|Bada come parli!]]'' alla televisione e il quiz alla rovescia ''[[Il gambero]]'' alla radio (già citato). Improvvisamente fu licenziato in tronco dalla Rai a causa della pubblicazione di un'intervista sul settimanale ''[[Oggi (periodico)|Oggi]]''<ref name="minoli"/> in cui definiva la Rai come «un jet colossale pilotato da un gruppo di [[boy scout]] che si divertono a giocare con i comandi».<ref name=grasso />
 
Iniziò così a lavorare per alcune emittenti private e, come giornalista, per ''[[La Nazione]]'' e ''[[Il Nuovo Quotidiano]]''. Fu nominato vicepresidente della TV via cavo italiana [[Telebiella]] e partecipò insieme a Renzo Villa alla fondazione di [[Telealtomilanese]], per la quale fu l'ideatore e il conduttore della trasmissione ''[[Il Pomofiore]]''<ref>Renzo Villa ''Ti ricordi quella sera'', p. 25.</ref> e di ''[[Aria di mezzanotte]].'' Ben presto la polizia sequestrò il trasmettitore e le telecamere dell'emittente, ma la sentenza che ne seguì diede ragione a Tortora, Villa e ai loro soci e la tv poté continuare a trasmettere.
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Con la riforma della Rai del 1976 e la nascita delle reti concorrenti, a differente impronta politica, diversi personaggi vi fecero ritorno dopo anni di assenza. Tra questi, sulla filo-[[Partito Socialista Italiano|socialista]] [[Rai 2|Rete 2]], [[Dario Fo]] ed Enzo Tortora, voluto secondo Grasso dal suo direttore [[Massimo Fichera]].<ref name=grasso />
 
Nella primavera del 1977 il presentatore assunse la conduzione di ''[[Portobello (programma televisivo 1977)|Portobello]]''. La trasmissione, inizialmente prevista in seconda serata e successivamente spostata in [[prima serata|prima]] dato il gradimento, batté ogni record di [[Audience|share]] realizzato fino a quel momento,<ref name=Tortoratv/> sino alla soglia dei 26 milioni di spettatori,<ref name=grasso /> circa il 47&nbsp;% dell'intera popolazione italiana.<ref>Nel 1977 la popolazione italiana era di [[Demografia d'Italia#Movimento naturale della popolazione|{{formatnum:55847553}} abitanti]].</ref> Ispirata nel nome al [[Portobello Road|celebre mercatino londinese]], fu poi considerata la madre della televisione degli anni novanta; in essa si potevano già intravedere alcune idee poi protagoniste dei successivi [[Format televisivo|format TV]] come ''[[Stranamore]]'', ''[[Carràmba! Che sorpresa]]'', ''[[I cervelloni]]'', ''[[Chi l'ha visto?]]'' e della "tv-verità".
 
Il 3 novembre del 1977 Tortora tenne a battesimo l'emittente [[Antenna 3 Lombardia]] di [[Legnano]], di cui fu cofondatore insieme all'amico Renzo Villa, e vi condusse diversi programmi.<ref name="Tortoratv" />
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Il 26 aprile 1985, il procuratore Diego Marmo, parlando di Tortora, in aula lo definì «cinico mercante di morte». Il legale del giornalista chiese di moderare i termini, ottenendo come risposta: «Il suo cliente è diventato deputato con i voti della camorra!», al che Tortora si alzò in piedi dicendo: «È un'indecenza!», e il pm chiese di procedere per oltraggio alla corte.<ref>{{Cita web|url=https://www.giornalettismo.com/archives/1813123/enzo-tortora-ricordo-27-anni-dalla-morte|titolo=Enzo Tortora, il ricordo a 27 anni dalla morte|autore=Maghdi Abo Abia|data=18 maggio 2015|accesso=5 luglio 2022 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220705200300/https://archivio.giornalettismo.com/enzo-tortora-ricordo-27-anni-dalla-morte/|dataarchivio=5 luglio 2022|urlmorto=no}}</ref> Il 9 dicembre l'europarlamento respinse la richiesta di autorizzazione con il seguente comunicato:
{{Citazione|Il fatto che un organo della magistratura voglia incriminare un deputato del Parlamento per aver protestato contro un’offesaun'offesa commessa nei confronti suoi, dei suoi elettori e, in ultima analisi, del Parlamento del quale fa parte, non fa pensare soltanto al «[[fumus persecutionis]]»: in questo caso vi è più che un sospetto, vi è la certezza che, all'origine dell’azionedell'azione penale, si collochi l'intenzione di nuocere all'uomo e all'uomo politico.}}
[[File:Enzo Tortora 85.jpg|thumb|[[Roma]], 1985, Marcia della Pace: Tortora, [[Maria Adelaide Aglietta|Adelaide Aglietta]] (dietro), [[Giovanni Negri]], [[Loris Fortuna]], [[Flaminio Piccoli]], [[Giuseppe Zamberletti]]]]
 
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=== Effetti legali e connessi ===
Il "caso Tortora" dette la spinta propulsiva al [[referendum abrogativi in Italia del 1987#Responsabilità civile dei magistrati|referendum del 1987]] sulla [[responsabilità civile dei magistrati]]: l'80,2&nbsp;% dei votanti si espresse per l'abrogazione "degli articoli 55, 56 e 74 del codice di procedura civile", che escludevano la responsabilità. Poco tempo dopo, il Parlamento approvò la [[Legge 13 aprile 1988, n. 117]] sul "Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei magistrati", nota come «legge [[Giuliano Vassalli|Vassalli]]» (votata da [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Partito Socialista Italiano|PSI]], [[Democrazia Cristiana|DC]]), il cui disposto faceva ricadere la responsabilità di eventuali errori non sul magistrato, ma sullo Stato, che successivamente poteva rivalersi sul magistrato in ragione di un terzo di annualità dello stipendio. La legge Vassalli conteneva anche il divieto di applicazione retroattiva. Nello stesso aprile 1988 Tortora agì dunque per il risarcimento, nella singolare condizione legale per cui, mentre non era ancora in vigore la legge Vassalli, il referendum aveva abrogato le norme previgenti: pertanto poté fare causa ai magistrati come se fossero stati normali cittadini, senza il filtro di valutazione della fondatezza delle pretese che normalmente avrebbe operato a tutela dei magistrati. La causa civile si aprì nel successivo mese di giugno, un mese dopo l'intervenuta morte del presentatore,<ref>{{Cita web |url =https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/19/quell-immagine-che-scosse-italia-la.html|titolo=Quell'immagine che scosse l'Italia e la causa per danni va avanti|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=19 maggio 1988|accesso=5 luglio 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160304211823/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/19/quell-immagine-che-scosse-italia-la.html |dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref> vertendo su ipotesi di "inescusabili negligenze e a volontà consapevole di compiere gravi omissioni", "indebite sollecitazioni nei riguardi di pentiti" e "occultamento e inquinamento di elementi di prova"; solo quattro dei sei magistrati citati si costituirono in giudizio, richiedendo la trasmissione degli atti alla Procura di Roma per la denuncia dei legali degli eredi di Tortora (gli avvocati Giandomenico Caiazza e Vincenzo Zeno Zencovich) per il reato di [[calunnia]].<ref>{{Cita web|url= http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/06/28/le-vostre-accuse-sono-solo-calunnie.html|titolo=Le vostre accuse sono solo calunnie |autore=Franco Scottoni|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |data=28 giugno 1988|accesso=5 luglio 2022|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20160304131804/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/06/28/le-vostre-accuse-sono-solo-calunnie.html|dataarchivio=4 marzo 2016|urlmorto=no}}</ref> Ma il Tribunale di Roma rinviò il caso alla [[Corte costituzionale (Italia)|Corte costituzionale]], la quale sentenziò<ref>Corte costituzionale, sentenza del 22 dicembre 1990, n. 468.</ref> che l'articolo della legge Vassalli riguardante l'irretroattività era incostituzionale nella parte in cui, facendo mancare il filtro dell'ammissibilità, violava il principio dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura.<ref>{{Cita web|autore=Marco Valerio Lo Prete|url=https://www.ilfoglio.it/articoli/2015/02/26/giustizia-responsabilit-civile-magistrat-enzo-tortora___1-v-126068-rubriche_c392.htm|titolo= Tortora 2.0 &#124; Caiazza fu l’avvocatol'avvocato del presentatore, oggi loda il “tentativo” di Renzi sulla responsabilità civile dei magistrati, ma avverte: “I giudici lo annulleranno”|sito= [[Il Foglio (quotidiano)|Il Foglio]]|data=26 febbraio 2015|accesso=20 agosto 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160314081922/http://www.ilfoglio.it/articoli/2015/02/26/giustizia-responsabilit-civile-magistrat-enzo-tortora___1-v-126068-rubriche_c392.htm|dataarchivio=14 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nessuna [[azione penale]] o indagine di approfondimento fu mai avviata, né alcun procedimento disciplinare fu mai promosso davanti al [[Consiglio Superiore della Magistratura]] a carico dei pubblici ministeri napoletani, che proseguirono le proprie carriere senza ricevere censure per il loro operato nel caso Tortora.<ref>{{cita web|url=http://www.la7.it/omnibus/pvideo-stream?id=i32319|titolo=Omnibus La7 processo ad Enzo Tortora|lingua=|data=|accesso=|6=|urlmorto=sì}}</ref> Il vecchio accusatore Gianni Melluso nel 1992 ebbe a ribadire le sue false accuse ma, querelato dalla figlia del presentatore, il GIP [[Clementina Forleo]] non ne dispose il rinvio a giudizio con la seguente argomentazione: l'assoluzione di Tortora rappresenta "soltanto la verità processuale e non anche la verità reale".<ref>{{Cita web|autore=Roberto Leone|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/02/04/assolto-il-pentito-che-accuso-tortora.html?ref=search|titolo=Assolto il pentito che accusò Tortora|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=4 febbraio 1995|accesso=20 agosto 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20240401104507/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/02/04/assolto-il-pentito-che-accuso-tortora.html?ref=search|dataarchivio=1º aprile 2024|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/02/05/silvia-tortora-accusa-sarebbe-stato-meglio.html?ref=search|titolo=Silvia Tortora accusa 'sarebbe stato meglio avere un padre mafioso'|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=5 febbraio 1995|accesso=20 agosto 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20240401104506/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/02/05/silvia-tortora-accusa-sarebbe-stato-meglio.html?ref=search|dataarchivio=1º aprile 2024|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|autore=Paolo Biondani|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/febbraio/04/Tortora_pentito_sentenza_choc_co_0_9502048826.shtml|titolo=Tortora e il pentito, sentenza choc &#124; Diffamazione, prosciolto Melluso. Silvia: “La memoria di papa' vale la mia vita”|sito=Corriere della Sera|data=4 febbraio 1995|p=14|accesso=20 agosto 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20151127032854/http://archiviostorico.corriere.it/1995/febbraio/04/Tortora_pentito_sentenza_choc_co_0_9502048826.shtml|dataarchivio=27 novembre 2015|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/luglio/22/riapre_caso_Tortora_Sotto_accusa_co_0_9507221886.shtml|titolo=Si riapre il caso Tortora. Sotto accusa ora i giudici|sito=[[Corriere della Sera]].it|data=22 luglio 1995|p=12|accesso=20 agosto 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20100419133558/http://archiviostorico.corriere.it/1995/luglio/22/riapre_caso_Tortora_Sotto_accusa_co_0_9507221886.shtml|dataarchivio=19 aprile 2010|urlmorto=sì}}</ref> In seguito Melluso ammetterà nel 2010 di essersi inventato tutto e che Tortora era estraneo a ogni crimine.<ref>{{Cita web|autore=Riccardo Bocca|url=http://espresso.repubblica.it/palazzo/2010/05/25/news/cosi-mentii-su-tortora-1.21317|titolo="Così mentii su Tortora"|sito=[[L'Espresso]]|data=25 maggio 2010|accesso=20 agosto 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20140223012828/http://espresso.repubblica.it/palazzo/2010/05/25/news/cosi-mentii-su-tortora-1.21317|dataarchivio=23 febbraio 2014|urlmorto=sì}}</ref>
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Conclusa in anticipo, causa malattia, la conduzione del suo ultimo programma televisivo intitolato ''[[Giallo (programma televisivo)|Giallo]],'' andato in onda nell'autunno 1987 su [[Rai 2]], Enzo Tortora morì a 59 anni la mattina del 18 maggio 1988 nella sua casa di Milano, in una traversa di via Torino, a causa di un [[Carcinoma del polmone|tumore polmonare]]. I funerali - cui parteciparono amici e colleghi tra i quali Marco Pannella, Enzo Biagi, Piero Angela - si tennero presso la [[basilica di Sant'Ambrogio]] a Milano.<ref name=Tortoratv/> Poco più di un mese prima della sua scomparsa Tortora aveva tenuto una conferenza stampa nella sua abitazione milanese, in via dei Piatti 8, per annunciare di essere gravemente ammalato.<ref>{{Cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,11/articleid,0958_01_1988_0075_0011_12973796/|titolo=«Papà Enzo, non sarò con te»|sito=[[La Stampa]]|data= 9 aprile 1988|p=11|accesso=20 agosto 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220409140801/http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,11/articleid,0958_01_1988_0075_0011_12973796/|dataarchivio=9 aprile 2022|urlmorto=no}}</ref>
 
Dopo la [[cremazione]], le ceneri di Enzo Tortora sono conservate nel [[cimitero monumentale di Milano]].<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|cognome=Giuseppe Lipera|data=10 ottobre 2012|titolo=visita alla tomba di Enzo Tortora 15 luglio 2004|accesso=8 maggio 2017|url=https://www.youtube.com/watch?v=57LHelqUZGE}}</ref><ref>{{CitaSepolture news|autore=Comune di Miano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=|data=Milano}}</ref> Tra le sue disposizioni [[Testamento (ordinamento italiano)|testamentarie]] vi fu quella di porre le sue ceneri in una cassettina assieme a una copia del libro di [[Alessandro Manzoni]] ''[[Storia della colonna infame]]'' nell'edizione con [[prefazione]] di Leonardo Sciascia, testo che tratta di uno dei primi casi documentati di giustizia sbagliata in Italia.<ref name="Tortoratv" /><ref name=":0" />
 
== Citazioni e omaggi ==
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* Il 12 novembre 2013 su Canale 5 a ''[[Matrix (programma televisivo)|Matrix]]'', dopo la polemica sull'esclusione del docufilm ''Enzo Tortora - Una ferita italiana'' di Ambrogio Crespi, va in onda lo speciale ''Il caso Enzo Tortora'' con ospite, tra gli altri, la compagna Francesca Scopelliti.<ref>[http://www.digital-sat.it/ds-news.php?id=35265 Speciale Matrix su Canale 5 dedicato ad Enzo Tortora, una ferita italiana]</ref>
* Nel 2016 il cantautore [[Max Arduini]] presenta su [[Radio 3i]]<ref>{{Cita web|url=https://radio3i.ch/post/1425/max-arduini-dedica-una-canzone-a-enzo-tortora|titolo=Max Arduini dedica una canzone a Enzo Tortora|sito=radio3i|accesso=20 agosto 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20220813130920/https://radio3i.ch/post/1425/max-arduini-dedica-una-canzone-a-enzo-tortora|dataarchivio=13 agosto 2022|urlmorto=no}}</ref> la canzone ''D Enzo T. (A Enzo Tortora)'',<ref>{{Cita web|url=http://www.magazzini-sonori.it/freezone/arduini/enzo-dedicato-enzo-tortora.aspx|titolo=D Enzo T. (Dedicato a Enzo Tortora)|sito=MagazziniSonori|accesso=20 agosto 2025|urlmorto=no}}</ref> in seguito pubblicata nell'album ''[[La scienza di stare in fila]]'', del 2019.
* Il 31 gennaio 2023 al [[Teatro della Cooperativa]] di Milano debutta il testo teatrale ''Nell'occhio del labirinto'' di [[Chicco Dossi]]. Interpretato dal segnalato [[Hystrio (rivista)|Premio Hystrio]] 2021 [[Simone Tudda]], il monologo ripercorre la vita di Tortora, soffermandosi sullo scandalo giudiziario.<ref>{{Cita web|url=https://www.teatrodellacooperativa.it/stagione-20222023/nellocchio-del-labirinto-31-gennaio-5-febbraio/|titolo= Nell’occhioNell'occhio del labirinto &#124; 31 gennaio – 5 febbraio di Chicco Dossi con Simone Tudda|sito=Teatro della Cooperativa|accesso=20 agosto 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20240908184932/http://www.teatrodellacooperativa.it/stagione-20222023/nellocchio-del-labirinto-31-gennaio-5-febbraio/|dataarchivio=8 settembre 2024|urlmorto=no}}</ref> Lo spettacolo è stato inoltre rappresentato alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei Deputati]] in occasione del 35º anniversario della morte.<ref>{{Cita web|url=https://comunicazione.camera.it/archivio-prima-pagina/19-30891|titolo=Nell'occhio del labirinto - Apologia di Enzo Tortora - Interviene Mulè {{!}} comunicazione.camera.it|sito=comunicazione.camera.it|accesso=2023-10-24}}</ref>
*Il 1º febbraio 2023 viene pubblicato l'episodio, diviso in due parti, del podcast "Indagini" del quotidiano online ''[[Il Post]]'' a cura del giornalista [[Stefano Nazzi]] dedicata alla vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto Enzo Tortora.