Valerio Miroglio: differenze tra le versioni

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=== 1970 - 1980 ===
==== La sperimentazione plastica ====
In questo periodo l'artista inizia la realizzazione di sculture, utilizzando i più svariati materiali: legno, inox, plexiglas, smalti, polistirolo. Le forme, dapprima astratte e mediate da una grafia geometrizzante, prendono profili umani. Le ombre prodotte dalle sculture assumono una funzione sempre più importante fino a sostituirsi quasi alle sculture stesse. Fra le più significative vi sono il ciclo dei ''Totem'', parallelepipedi modulari scomponibili, e il ciclo delle ''Ombre solide''.
 
{{quote|Miroglio […] in maniera diretta aggredisce lo spazio urbano invadendolo con una propria opera e sottraendo ad esso una zona materiale su cui va ad accampare la propria forma concreta. Una forma che tende a coinvolgere dentro di sé lo spazio esistenziale del quotidiano, cercando di produrre una modificazione nel comportamento di colui che abita il nuovo spazio. […] L'azione estetica promossa dall'ambiente di Miroglio tende concretamente a realizzare per l'uomo uno spazio di accrescimento permanente.<ref name="Achille Bonito Oliva">''Achille Bonito Oliva - Camera di accrescimento'', in ''"Qualcosa di metafisico"'', a cura di Adriano Spatola, Torino, Ed. Geiger, 1970</ref>|'' [[Achille Bonito Oliva]]''}}
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* [[Paolo Levi]] - ''Valerio Miroglio'', Rubrica ''"La Mostra"'', [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]], aprile [[1999]].
* [[Circolo Valerio Miroglio]] - ''Parola d'artista'', Ed. Sagittario, maggio [[1992]].
* [[Lorenzo Balbi]] (a cura di) - ''Rosanna Chiessi. Pari&Dispari'', catalogo della mostra, MAMbo, Danilo Montanari Editore, Bologna 2018
 
== Collegamenti esterni ==
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