NBA: differenze tra le versioni

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=== Anni cinquanta: l'integrazione razziale e i 24 secondi ===
[[File:Maple Leaf Gardens 2023.jpg|thumb|Maple Leaf Gardens a Toronto, sede della prima partita NBA in assoluto il 1° novembre 1946]]
[[File:Wilt Chamberlain2.jpg|thumb|[[Wilt Chamberlain]]]]
Negli Stati Uniti del secondo dopoguerra, in cui dominava incontrastata la segregazione razziale, la NBA si pose all'avanguardia del cambiamento quando, già nel 1950, fece esordire i primi giocatori afroamericani: [[Chuck Cooper]] con i [[Boston Celtics]], [[Nat Clifton|Nat "Sweetwater" Clifton]] con i [[New York Knicks]], ed [[Earl Lloyd]] con i [[Washington Capitols]].
 
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Il centro [[Wilt Chamberlain]] entrò nella lega nel [[1959]], e ne fu la stella dominante per tutto il decennio successivo, segnando il record di punti (100, il 2 marzo 1962) e di rimbalzi (55) in una sola partita ancora imbattuto.
 
Quella tra Russell e Chamberlain costituì una delle più grandi rivalità individuali nella storia dello sport professionistico americano e mondiale.<ref>{{cita news |cognome= |nome= |data= 1 dicembre 1991 |titolo=Russell vs. Chamberlain: A rivalry for the ages |url=https://www.chicagotribune.com/1991/12/01/russell-vs-chamberlain-a-rivalry-for-the-ages/ |editore=[[Chicago Tribune]] |posto= |accesso=10 marzo 2024}}</ref>
 
=== Anni sessanta: la dinastia dei Celtics e la rivalità con la ABA ===
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}}
 
Gli anni ottanta furono per la NBA un decennio di grande espansione anche oltre i confini degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. I suoi giocatori simbolo, come [[Larry Bird]], [[Magic Johnson]], [[Julius Erving]], [[Kareem Abdul-Jabbar]] sono conosciuti ormai in tutto il mondo.<ref name="ESPN">{{Cita web |url=https://www.espn.com/endofcentury/s/century/katz.html |titolo=ESPN.com – ENDOFCENTURY – Katz: Magic and Bird did it all |editore=ESPN |accesso=5 aprile 2019}}</ref>
 
In questi anni i [[Boston Celtics]] di [[Larry Bird]] e i [[Los Angeles Lakers]] di [[Magic Johnson]], che vinsero complessivamente 8 titoli, diedero vita a una delle rivalità più accese nella storia della NBA.
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Venne disputata una partita di regular season anche a [[Città del Messico]] il 7 Dicembre 1997 fra [[Houston Rockets]] e [[Dallas Mavericks]].
 
Il [[Nazionale di pallacanestro degli Stati Uniti d'America#1992: il Dream Team|Dream Team]] del [[Pallacanestro ai Giochi olimpici|torneo olimpico di pallacanestro]] delle Olimpiadi di {{OE|Pallacanestro|1992}}, la prima con giocatori professionisti NBA, includeva star del calibro di Michael Jordan, Charles Barkley, Larry Bird, e Magic Johnson.<ref>{{Cita web |url=https://www.businessinsider.com/where-are-they-now-1992-dream-team-2016-8 |titolo=WHERE ARE THEY NOW? The 1992 Dream Team that dominated Olympic basketball |cognome=Davis |nome=Scott |sito=Business Insider |accesso=9 aprile 2019}}</ref>
 
{{Doppia immagine|destra|Hakeemsigningautocropped.jpg|150|Dirk Nowitzki Mavs 2009.jpg|144|[[Hakeem Olajuwon]] (a sinistra) e [[Dirk Nowitzki]] (a destra), simboli della globalizzazione dell'NBA negli anni 90’}}
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Nel 1994 l'NBA decise di ridurre la distanza della linea del tiro da tre punti a 6,75 metri, che mantenne per tre stagioni fino al 1997, quando tornò a 7,25 metri.
 
Nella stagione 1995-1996, il numero delle squadre della lega arrivò a 29: con la prima espansione della NBA in [[Canada]], nacquero i [[Toronto Raptors]] ed i [[Memphis Grizzlies#Vancouver Grizzlies|Vancouver Grizzlies]] (dal 2001 diventeranno i [[Memphis Grizzlies]]).<ref>{{Cita web |url=https://www.cbc.ca/news/canada/toronto/programs/metromorning/raptors-a-model-franchise-nba-boss-silver-says-but-he-can-t-fix-the-leafs-1.3444450 |titolo=NBA commissioner Adam Silver praises Toronto, but says no more Canadian teams}}</ref><ref>{{Cita news |url=https://www.nytimes.com/1995/11/03/sports/pro-basketball-now-playing-in-the-nba-the-raptors-and-the-grizzlies.html |titolo=PRO BASKETBALL;Now Playing in the N.B.A., the Raptors and the Grizzlies |cognome=Brown |nome=Clifton |data=3 novembre 1995 |editore=The New York Times |accesso=9 aprile 2019 |issn=0362-4331}}</ref>
 
Il ritorno di MJ, oltre all'acquisto di [[Dennis Rodman]], ridanno linfa ai Bulls che rivincono per tre anni di fila il titolo NBA (secondo three-peat nel giro di 8 anni). Questi titoli sono più combattuti dei precedenti, in quanto i Bulls affrontano nel [[National Basketball Association 1995-1996|1996]] i [[Seattle SuperSonics]] e nei due anni successivi i potentissimi [[Utah Jazz]] di [[John Stockton]] e del "postino" (''The Mailman'') [[Karl Malone]].
 
Nel 1996 la NBA creò una lega professionistica per donne, la [[Women's National Basketball Association]].<ref>{{Cita news |url=https://www.nytimes.com/2016/05/14/sports/basketball/wnba-opens-its-20th-season-recall-los-angeles-sparks.html |archivio-url=https://web.archive.org/web/20160513095527/http://www.nytimes.com/2016/05/14/sports/basketball/wnba-opens-its-20th-season-recall-los-angeles-sparks.html |archivio-data=13 maggio 2016 |url-accesso=registrazione |url-stato=vivo |titolo=As W.N.B.A. Opens Its 20th Season, Key Figures Recall the First Game |cognome=Araton |nome=Harvey |data=13 maggio 2016 |editore=The New York Times |accesso=9 aprile 2019 |issn=0362-4331}}</ref>
Nel 1996 la NBA creò una lega professionistica per donne, la [[Women's National Basketball Association]].
 
Nella stagione 1998-1999, i proprietari NBA iniziarono un ''lockout'' che finì dopo 192 giorni il 18 gennaio 1999. Come risultato di questo lockout la [[National Basketball Association 1998-1999|stagione 1998-1999]] fu ridotta da 82 partite a 50. Quella stagione terminerà con la vittoria dei [[San Antonio Spurs]] guidati dalle "twin towers" [[David Robinson]] e [[Tim Duncan]], i quali consegnano il primo titolo della storia agli speroni texani, e il primo di una squadra proveniente dall'[[American Basketball Association|ABA]].<ref name="Wise1998">{{cita news |url=https://www.nytimes.com/1998/06/30/sports/basketball-it-s-their-ball-and-nba-owners-call-for-lockout.html |titolo=BASKETBALL; It's Their Ball, and N.B.A. Owners Call for Lockout |cognome=Wise |nome=Mike |data=30 giugno 1998 |editore=The New York Times |accesso=9 aprile 2019 |issn=0362-4331 |url-stato=vivo |archivio-url=https://web.archive.org/web/20201127115018/https://www.nytimes.com/1998/06/30/sports/basketball-it-s-their-ball-and-nba-owners-call-for-lockout.html |archivio-data=27 novembre 2020}}</ref><ref>{{cita web |url=https://www.theatlantic.com/entertainment/archive/2011/06/reasons-to-be-optimistic-about-the-nba-lockout/241273/ |titolo=Reasons to Be Optimistic About the NBA Lockout |cognome=Johnson |nome=Martin |data=30 giugno 2011 |sito=The Atlantic |accesso=9 aprile 2019}}</ref>
 
=== Anni 2000: l’espansione a 30 franchigie ===
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Nel 2008 la squadra dei [[Seattle SuperSonics]] guidata dalla giovane stella [[Kevin Durant]] venne trasferita dal nuovo proprietario Clayton Bennett a [[Oklahoma City]], cambiando il nome in [[Oklahoma City Thunder]], non senza feroci polemiche soprattutto da parte degli abitanti dell'Emerald City che si sentirono defraudati della squadra della loro città dall'ex proprietario [[Howard Schultz]], Bennett e [[David Stern]].
 
Per le stagioni 2009 e 2010 il titolo è questione dei Lakers che, guidati dall'MVP delle finali [[Kobe Bryant]], vincono prima contro gli [[Orlando Magic]] di [[Dwight Howard]] e nel 2010 in rivincita contro i Celtics.<ref>{{cita web |url=https://sports.yahoo.com/nba/recap?gid=2009061419&prov=ap |titolo=Redemption: Bryant leads Lakers to 15th NBA title |cognome1=Withers |nome1=Tom |data=15 giugno 2009 |editore=Yahoo! Sports |accesso=5 agosto 2010}}</ref><ref name="game7">{{cita web |url=https://sports.yahoo.com/nba/recap?gid=2010061713 |titolo=Lakers edge Celtics in Game 7, win 16th title |cognome1=Beacham |nome1=Greg |data=18 giugno 2010 |editore=Yahoo! Sports |accesso=30 luglio 2010 |url-stato=morto|archivio-url=https://web.archive.org/web/20110805044734/http://sports.yahoo.com/nba/recap?gid=2010061713 |archivio-data=5 agosto 2011}}</ref>
 
=== Anni 2010: l’era dei superteam ===
Nell'estate del 2010, soprannominata "l'estate dei free agent", avviene la tanto attesa "decision". Il free agent più ambito, [[LeBron James]], in diretta sull'emittente [[ESPN]], dichiara che per la stagione 2010-2011 si unirà ai [[Miami Heat]] raggiungendo [[Dwyane Wade]] insieme a [[Chris Bosh]], che lascia i [[Toronto Raptors]] nelle mani di [[Andrea Bargnani]].<ref>{{cita news |cognome=Wallace |nome=Michael |data=4 luglio 2017 |titolo=The formation of the super team was a dream come true for Miami |url=http://www.miamiherald.com/sports/nba/miami-heat/article159637004.html |editore=[[Miami Herald]] |posto= |accesso=9 maggio 2024}}</ref>
 
Il 4 e 5 marzo 2011 si svolsero le prime partite di sempre NBA di regular season in Europa alla [[The O2 Arena|02 Arena]] di Londra fra [[New Jersey Nets]] e [[Toronto Raptors]].
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Il 2014 vede arrivare in testa alla regular season i [[San Antonio Spurs]] ad Ovest, con un record di 62 vittorie e 20 sconfitte, mentre ad Est gli [[Indiana Pacers]] riescono a conquistare il primo posto con il record di 56-26. Il premio di [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] viene assegnato a [[Kevin Durant]] che con gli [[Oklahoma City Thunder]] vince la [[NBA Northwest Division|Northwest Division]]. Nei playoffs non ci sono grandissime sorprese: ad Est i Pacers e i gli Heat riescono ad arrivare in finale di conference, e Miami riesce a vincere 4-2 nonostante gli avversari avessero il fattore campo; ad ovest invece arrivano in finale gli [[Oklahoma City Thunder]] e i [[San Antonio Spurs]], che riescono a superare i Thunder di Durant 4-2. In finale arrivano così le stesse squadre dell'anno prima, ma questa volta i San Antonio Spurs vincono senza problemi una serie che dura solo 5 partite; l'MVP delle finali è [[Kawhi Leonard]].
[[File:Stephen Curry dribbling 2016 (cropped).jpg|thumb|left|[[Stephen Curry]], uomo franchigia dei [[Golden State Warriors]] e due volte [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]]]]
Nel 2015 vincono il loro quarto titolo NBA i [[Golden State Warriors]] di [[Stephen Curry]] che sconfiggono i [[Cleveland Cavaliers]] di [[LeBron James]] in 6 partite. Da segnalare che in questa stagione i [[Los Angeles Lakers]] di [[Kobe Bryant]] registrano il peggior record nella storia della franchigia, ovvero 21 vittorie e 61 sconfitte.
 
Nel 2015 vincono il loro quarto titolo NBA i [[Golden State Warriors]] di [[Stephen Curry]] che sconfiggono i [[Cleveland Cavaliers]] di [[LeBron James]] in 6 partite.<ref>{{cita news |cognome=Ganguli |nome=Tania |data=30 maggio 2018 |titolo=Cavaliers vs. Warriors: They meet in the NBA Finals for a record fourth consecutive season |url=https://www.latimes.com/sports/nba/la-sp-cavaliers-warriors-preview-20180530-story.html |editore=[[Los Angeles Times]] |posto=[[Oakland]] |accesso=15 maggio 2024}}</ref> Da segnalare che in questa stagione i [[Los Angeles Lakers]] di [[Kobe Bryant]] registrano il peggior record nella storia della franchigia, ovvero 21 vittorie e 61 sconfitte.
La [[NBA Playoffs 2016|finale 2016]] vede in campo nuovamente i Golden State Warriors del neoeletto [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] Stephen Curry, che in questa stagione vanno ad infrangere il record di vittorie in regular season detenuto dai [[Chicago Bulls 1995-1996|Chicago Bulls]] di [[Michael Jordan]] (72), siglando 73 vittorie a fronte di 9 sconfitte di cui solo due in casa, ed i Cleveland Cavaliers di LeBron James, con questi ultimi che si impongono in gara 7, diventando i nuovi detentori dell'anello dopo essere stati sotto 3-1 nella serie, un risultato precedentemente mai recuperato nella storia delle [[NBA Finals]].
 
La [[NBA Playoffs 2016|finale 2016]] vede in campo nuovamente i Golden State Warriors del neoeletto [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] Stephen Curry, che in questa stagione vanno ad infrangere il record di vittorie in regular season detenuto dai [[Chicago Bulls 1995-1996|Chicago Bulls]] di [[Michael Jordan]] (72), siglando 73 vittorie a fronte di 9 sconfitte di cui solo due in casa, ed i Cleveland Cavaliers di LeBron James, con questi ultimi che si impongono in gara 7, diventando i nuovi detentori dell'anello dopo essere stati sotto 3-1 nella serie, un risultato precedentemente mai recuperato nella storia delle [[NBA Finals]].<ref>{{cita news |cognome=McLaughlin |nome=Elliott C. |data=23 ottobre 2016 |titolo='Finally, we did it!': Cavs' title ends 52 years of Cleveland sports agony |url=https://edition.cnn.com/2016/06/20/sport/cleveland-cavaliers-nba-championship-ends-drought/index.html |editore=[[CNN]] |posto= |accesso=22 maggio 2024}}</ref>
 
Da segnalare, in questa stagione, i 60 punti di [[Kobe Bryant]] nella sua ultima partita in carriera e i ritiri di [[Tim Duncan]] e [[Kevin Garnett]] in estate, mentre [[Kevin Durant]] lascia gli [[Oklahoma City Thunder]] da free agent per unirsi ai [[Golden State Warriors]].
 
L'8 gennaio 2017, per la prima volta nella storia della lega, viene trasmessa in diretta streaming una partita di ''regular season'' ([[Sacramento Kings|Sacramento]]-[[Golden State Warriors|Golden State]]), limitatamente all'[[India]] (paese d'origine del proprietario dei Kings, Vivek Ranadive), in concomitanza con un evento dedicato alla cultura indiana.<ref>{{cita web|url=http://www.pianetabasket.com/palla-a-spicchi/nba-la-prima-volta-di-una-diretta-nba-su-facebook-e-arrivata-130468|titolo=NBA - La prima volta di una diretta NBA su Facebook è arrivata!|data=8 gennaio 2017}}</ref>
 
La [[National Basketball Association 2018-2019|stagione 2018-2019]] vede l'eclatante passaggio di Lebron James ai Los Angeles Lakers, ma per la squadra californiana sarà un anno di ricostruzione e non si qualificherà nemmeno ai play-off. Il titolo viene vinto un po' a sorpresa dai [[Toronto Raptors]] che, sconfiggendo Golden State in [[NBA Finals|finale]], diventano la prima squadra canadese nella storia ad aggiudicarsi l'anello.<ref>{{cita web |cognome1=Johnson |nome1=Alex |titolo=Toronto Raptors beat Golden State Warriors for first NBA title |url=https://www.nbcnews.com/news/sports/toronto-raptors-beat-golden-state-warriors-first-nba-title-n1017461 |editore=NBC News |accesso=7 aprile 2020 |data=13 giugno 2019}}</ref>
 
L'anno successivo, [[Kawhi Leonard]], fresco di titolo con i Raptors, lascia i canadesi per approdare a Los Angeles sponda [[Los Angeles Clippers|Clippers]]. I Lakers, a loro volta, ottengono con una trade dai Pelicans il [[Ala grande|lungo]] [[Anthony Davis (cestista)|Anthony Davis]]. [[Kevin Durant]], invece, lascia i Warriors e la [[NBA Western Conference|Western Conference]] per andare ai [[Brooklyn Nets]], insieme a [[Kyrie Irving]], che lascia i [[Boston Celtics]] dopo due stagioni deludenti. Gli [[Oklahoma City Thunder]] rivoluzionano la squadra: oltre alla partenza di [[Paul George]] che affianca Kawhi Leonard ai Clippers, anche la bandiera [[Russell Westbrook]] saluta, andando agli [[Houston Rockets]] dal vecchio compagno di squadra [[James Harden]]. I Thunder ricevono in cambio il playmaker [[Chris Paul]], le scelte al primo giro del 2024 e 2026, e due pick swaps nel 2021 e nel 2025. La stagione 2019-2020, iniziata il 19 ottobre, viene improvvisamente sospesa il 12 marzo 2020, quando viene segnalata prima della partita Utah Jazz - Oklahoma City Thunder la positività al [[COVID-19]] del centro francese [[Rudy Gobert]]. Da quel momento e per sei mesi l’NBA non giocò più le partite a causa della pandemia.
 
La stagione 2019-2020, iniziata il 19 ottobre, viene improvvisamente sospesa il 12 marzo 2020, quando viene segnalata prima della partita Utah Jazz - Oklahoma City Thunder la positività al [[COVID-19]] del centro francese [[Rudy Gobert]]. Da quel momento e per sei mesi l’NBA non giocò più le partite a causa della pandemia.<ref>{{cita web |cognome=Reynolds |nome1=Tim |titolo=NBA suspends season after Utah Jazz player tests positive for COVID-19 |url=https://www.ctvnews.ca/sports/article/nba-suspends-season-after-utah-jazz-player-tests-positive-for-covid-19/ |sito=CTVNews |accesso=12 marzo 2020 |date=11 marzo 2020}}</ref><ref>{{cita web |cognome1=Cacciola |nome1=Scott |cognome2=Deb |nome2=Sopan |titolo=N.B.A. Suspends Season After Player Tests Positive for Coronavirus |url=https://www.nytimes.com/2020/03/11/sports/basketball/nba-season-postponed-coronavirus.html |archive-url=https://web.archive.org/web/20200312015004/https://www.nytimes.com/2020/03/11/sports/basketball/nba-season-postponed-coronavirus.html |archivio-data=12 marzo 2020 |url-accesso=registrazione |url-stato=vivo |sito=The New York Times |accesso=12 marzo 2020 |data=11 marzo 2020}}</ref>
L'anno successivo, [[Kawhi Leonard]], fresco di titolo con i Raptors, lascia i canadesi per approdare a Los Angeles sponda [[Los Angeles Clippers|Clippers]]. I Lakers, a loro volta, ottengono con una trade dai Pelicans il [[Ala grande|lungo]] [[Anthony Davis (cestista)|Anthony Davis]]. [[Kevin Durant]], invece, lascia i Warriors e la [[NBA Western Conference|Western Conference]] per andare ai [[Brooklyn Nets]], insieme a [[Kyrie Irving]], che lascia i [[Boston Celtics]] dopo due stagioni deludenti. Gli [[Oklahoma City Thunder]] rivoluzionano la squadra: oltre alla partenza di [[Paul George]] che affianca Kawhi Leonard ai Clippers, anche la bandiera [[Russell Westbrook]] saluta, andando agli [[Houston Rockets]] dal vecchio compagno di squadra [[James Harden]]. I Thunder ricevono in cambio il playmaker [[Chris Paul]], le scelte al primo giro del 2024 e 2026, e due pick swaps nel 2021 e nel 2025. La stagione 2019-2020, iniziata il 19 ottobre, viene improvvisamente sospesa il 12 marzo 2020, quando viene segnalata prima della partita Utah Jazz - Oklahoma City Thunder la positività al [[COVID-19]] del centro francese [[Rudy Gobert]]. Da quel momento e per sei mesi l’NBA non giocò più le partite a causa della pandemia.
 
Il 31 luglio 2020, il commissioner [[Adam Silver]], in accordo con i proprietari delle 30 franchigie, decide di riprendere la stagione in campo neutro nella bolla di [[Orlando (Florida)|Orlando]] al [[Walt Disney World Resort|Disney World Resort]]; hanno preso parte alla ripartenza 22 squadre (vennero escluse le 4 squadre a est e le 4 a ovest che non avrebbero potuto raggiungere i playoff), le quali hanno giocato in totale 88 partite di regular season, 8 per ciascun team, definendo così la classifica finale e permettendo alle squadre di superare la quota minima di 70 partite. Questa stagione è stata la prima nella storia della NBA a introdurre il sistema del play-in.<ref>{{Cita web |url=http://www.nba.com/article/2020/06/04/board-of-governors-approves-nba-return-official-release |titolo=NBA Board of Governors approves competitive format to restart 2019–20 season with 22 teams returning to play |nome=Official |cognome=release |editore=National Basketball Association}}</ref><ref>{{Cita news |url=https://www.si.com/nba/2020/07/21/nba-bubble-unique-experience-disney |titolo=Free From Quarantine: The NBA Bubble Is A Unique Experience |nome=Chris |cognome=Mannix |giornale=Sports Illustrated}}</ref> Nel caso in cui, infatti, ottava e nona classificata a est e a ovest avessero terminato la regular season con un distacco uguale o inferiore alle 4 vittorie, le squadre si sarebbero giocate l'ultimo posto ai playoff. Da questi particolari playoff, ne uscirono vincitori i Los Angeles Lakers di Lebron James e [[Anthony Davis (cestista)|Anthony Davis]] che si imposero per 4-2 sui Miami Heat di [[Jimmy Butler]].
 
=== Anni 2020 ===
[[File:Giannis Antetokounmpo (51664127127) (cropped).jpg|180px|thumb|[[Giannis Antetokounmpo]], soprannominato ''The Greek Freak'', due volte [[Most Valuable Player|MVP]] della NBA e trascinatore dei [[Milwaukee Bucks]] al secondo titolo NBA del 2021]]. Nella offseason 2020, si ha un importante valzer delle panchine, con [[Doc Rivers]] che rescinde il contratto con i [[Los Angeles Clippers]], per accasarsi ai [[Philadelphia 76ers]], e venendo così sostituito da [[Tyronn Lue]], vincitore da head coach del primo storico titolo dei [[Cleveland Cavaliers]] nel 2016 e con i [[New York Knicks]] che tentano il colpo da 90 ingaggiando [[Tom Thibodeau]]; dal lato giocatori invece da segnalare i trasferimenti di [[Chris Paul]] ai [[Phoenix Suns]] (via trade con gli Oklahoma City Thunder), di [[Russell Westbrook]] agli [[Washington Wizards|Wizards]] (via trade), di [[Serge Ibaka]] ai Clippers, di [[Marc Gasol]] ai Lakers, di [[Jrue Holiday]] ai [[Milwaukee Bucks]] e di [[Gordon Hayward]] agli [[Charlotte Hornets]], ma soprattutto gli importanti rinnovi di Anthony Davis con i Lakers e di [[Brandon Ingram]] con i [[New Orleans Pelicans]].
 
A causa del posticipo della postseason della stagione precedente, la lega fu costretta ad accorciare il numero di partite da 82 a 72 e a far slittare l’inizio della stagione regolare al 22 dicembre 2020; questa si è conclusa il 16 maggio 2021 e ha visto detenere il migliore record agli Utah Jazz, i quali però perderanno per 4-2 ai playoff nelle semifinali di conference dai Los Angeles Clippers; il titolo viene assegnato, dopo una serie equilibrata contro i Phoenix Suns, ai Milwaukee Bucks di [[Giannīs Antetokounmpo|Giannis Antetokounmpo]], che vinceranno il loro secondo titolo NBA a distanza di 50 anni dal primo, vinto grazie alla coppia [[Oscar Robertson|Robertson]]-[[Kareem Abdul-Jabbar|Abdul Jabbar]] nel 1971.<ref>{{cita web |url=https://www.nytimes.com/2021/07/20/sports/basketball/milwaukee-bucks-nba-finals-championship.html |titolo=The Milwaukee Bucks Win the N.B.A. Championship |cognome=Deb |nome=Sopan |data=20 luglio 2021 |sito=[[The New York Times]] |accesso=8 dicembre 2023}}</ref><ref>{{cita web |url=https://www.nytimes.com/athletic/4175114/2022/06/17/nba-finals-warriors-win-2022-championship-defeat-celtics-in-6-games/ |titolo=NBA Finals: Warriors win 2022 championship, defeat Celtics in 6 games |cognome=Vardon |nome=Joe |data=17 giugno 2022 |sito=[[The Athletic]] |accesso=8 dicembre 2023}}</ref>
 
La stagione successiva 2021-2022 vede due trasferimenti importanti, quello di [[Kyle Lowry]] dai Raptors ai Miami Heat, ma soprattutto il passaggio di [[DeMar DeRozan]] dai San Antonio Spurs ai Chicago Bulls; da segnalare, inoltre, quella che sembra essere la creazione di un vero e proprio superteam da parte dei Los Angeles Lakers, con le acquisizioni di [[Malik Monk]], Russell Westbrook, [[Carmelo Anthony]], [[Dwight Howard]] e [[Trevor Ariza]] oltre ai già presenti Lebron James e Anthony Davis; ironia della sorte, i gialloviola non arriveranno nemmeno ai playoff, sfiorando i play-in e concludendo all’undicesimo posto la regular season, la quale vedrà i Phoenix Suns primeggiare con il miglior record della lega.