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A metà del 1962 Bowie e Underwood si unirono ad alcuni studenti che avevano formato un gruppo chiamato The Kon-rads, che era stato fondato da Neville Wills e Dave Crook, allievi della Bromley Technical High School, all'inizio del 1962; Underwood si offrì di cantare per loro e, a giugno portò con sé Bowie per cantare ''A Picture of You'' di Joe Brown e dare una mano con la voce per una [[cover]] di ''[[Hey! Baby]]'' di Bruce Channel. Bowie cominciò ad utilizzare il suo [[sax tenore]] e i Kon-rads ebbero un rilancio. Il primo concerto documentato si tenne il 16 giugno a una festa della scuola. «I Kon-rads facevano cover di tutte le canzoni entrate in [[Hit parade|classifica]]», raccontò Bowie trent'anni dopo. «Eravamo una delle migliori [[cover band]] della zona e lavoravamo un sacco».
 
Alla fine dell'anno Underwood lasciò il gruppo e fu sostituito da un nuovo cantante, Roger Ferris, mentre David Crook fu sostituito alla [[Batteria (strumento musicale)|batteria]] da Dave Hadfield. I ranghi del gruppo furono accresciuti dall'arrivo di Rocky Shahan al [[Basso (strumento musicale)|basso]], del [[chitarrista]] Alan Dodds e delle coriste Christine e Stella Patton. «''All'inizio entrai come [[sassofonista]]''», disse David, «''ma poi il nostro cantante Roger Ferris venne picchiato da alcuni [[greaser]] al Civic di Orpington e allora mi misi a cantare io''». I Kon-rads suonavano nelle associazioni giovanili, nelle [[Parrocchia|sale parrocchiali]] e avevano anche un'uniforme di [[velluto]] a coste marrone. Bowie cominciò a sperimentare con il suo atteggiamento sul palco e ad introdurre nuove idee per rendere la band più "attraente", cambiò il nome in Dave Jay, ispirato dal gruppo [[Musica beat|beat]] Peter Jay and the Jaywalkers, e cominciò anche a comporre brani suoi, alcuni dei quali furono aggiunti al repertorio del gruppo che comprendeva canzoni come ''[[In the Mood]]'', ''China Doll'' e ''[[Sweet Little Sixteen]]''. Fu in questo periodo che Underwood, durante un litigio a scuola a causa di una ragazza di nome Carol Goldsmith, lo colpì con un pugno nell'occhio sinistro e con l'anello che portava al dito gli causò una [[midriasi]] traumatica cronica. Il risultato fu la dilatazione permanente della [[pupilla]], che avrebbe caratterizzato per sempre il suo sguardo e che lo avrebbe lasciato con una percezione alterata della profondità e della luce. In seguito si è diffusa l'erronea convinzione che l'occhio sinistro di Bowie fosse affetto da [[eterocromia]], anche se a causa della pupilla paralizzata si poteva avere l'impressione che l'occhio sinistro fosse verdastro, anziché azzurro come quello destro.
 
Nell'agosto 1963 il manager della [[Decca Records]] Eric Easton invitò i Kon-rads per un'audizione dopo averli visti in concerto a Orpington. Il 30 agosto, negli studi Decca di West Hampstead il gruppo decise di eseguire ''I Never Dreamed'', un brano che Bowie aveva scritto basandosi sulla notizia di un incidente aereo.
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Inizialmente Conn procurò ai King Bees un concerto alla festa dell'anniversario di matrimonio di Bloom a Soho. «Fu tutto piuttosto imbarazzante» raccontò Bowie anni dopo. Ebbero il tempo di suonare ''Got My Mojo Working'' e ''Hoochie Coochie Man'' prima che Bloom urlasse: "''Fateli scendere! Mi stanno rovinando la festa!''".
 
L’audizione con la Decca Records si rivelò più soddisfacente e poco tempo dopo permise loro di registrare finalmente ''[[Liza Jane]]''. Così, il 5 giugno 1964 uscì il primo [[45 giri]] ufficiale di Bowie, anche se accreditato a Davie Jones with the King Bees, e il cantante abbandonò il suo lavoro all'[[agenzia pubblicitaria]]. Per promuovere il singolo, Conn procurò al gruppo una serie di apparizioni in svariati locali londinesi. Bowie ebbe l’occasione di fare la sua prima apparizione al Marquee Club e nei programmi della [[British Broadcasting Corporation|BBC]] ''Juke Box Jury'' (6 giugno) e ''The Beat Room'' (27 giugno). Tuttavia, lo scarso successo di ''Liza Jane'', che vendette pochissime delle 3500 copie stampate, decretò la fine della sua militanza nel gruppo.
 
Ad agosto si unì ai Manish Boys, già attivi da quattro anni e considerati all'avanguardia nel cosiddetto ''[[Medway (borough)|Medway]] beat'' e alla fine dell'anno concesse la sua prima intervista televisiva: accompagnato da una fluente chioma bionda, nel tentativo di farsi pubblicità sostenne di aver fondato un'associazione chiamata "''Lega Internazionale per la Salvaguardia del Crine Animale''". Già attivi da quattro anni, Johnny Flux, Paul Rodriguez, Woolf Byrne, Johnny Watson, Mick White e Bob Solly non furono proprio entusiasti dell'arrivo di Bowie, come ha affermato lo stesso Solly al [[Periodico|mensile]] inglese ''[[Record Collector]]'': «All'inizio non volevamo, ma Conn replicò "Ha un contratto discografico, ha appena fatto uscire un disco e per voi potrebbe rappresentare un vantaggio"». Bowie assunse una posizione di predominio e fece virare il gruppo verso il rhythm and blues. Il 18 agosto il ''Chatham Standard'' annunciò: « [...] un'altra novità da parte dei ragazzi è che ora accompagnano la stella della Decca Davie Jones, il cui gruppo, i King Bees, l'ha abbandonato». Il giorno seguente Bowie suonò per la prima volta con i Manish Boys all'Eel-Pie Island, celebre locale jazz di [[Twickenham]].
 
Il 6 ottobre il gruppo fece la sua prima incisione ai Regent Sound Studios, dove vennero registrate le cover di ''Hello Stranger'' di Barbara Lewis, ''Duke of Earl'' di Gene Chandler e ''Love is Strange'' di Mickey & Sylvia. Anche se per il primo pezzo si pensò alla possibilità di farne un 45 giri, nessuno dei brani venne pubblicato. Un mese dopo Bowie concesse la sua prima importante intervista televisiva anche se ebbe ben poco a che fare con la sua musica. Ormai accompagnato da una fluente chioma bionda, nel tentativo di farsi pubblicità il cantante sostenne di aver fondato un'associazione chiamata "Lega Internazionale per la Salvaguardia del Crine Animale", e fu proprio in veste di "presidente" che si ritrovò intervistato dal romanziere Leslie Thomas nell'edizione del 2 novembre dei quotidiani inglesi ''Evening News'' e ''Star''. Il 1º dicembre il gruppo iniziò una tournée di sei date nelle quali suonarono come [[band di supporto]] a [[Gene Pitney]], i [[Kinks]], [[Marianne Faithfull]] e [[Gerry and the Pacemakers]]. Ad eccezione di ''[[Liza Jane]]'' e ''Last Night'' (scritta dai Manish Boys e usata come apertura dei concerti) il sound delle loro performance si basava soprattutto sul [[blues]] e il [[soul]] americano spaziando tra [[James Brown]], [[Ray Charles]] e gli [[Yardbirds]].
 
La carriera discografica dei Manish Boys ebbe una svolta all'inizio del 1965 quando il gruppo venne notato dal [[Produttore discografico|produttore]] statunitense Shel Talmy, noto per aver [[Arrangiamento|arrangiato]] e prodotto ''[[You Really Got Me]]'' dei Kinks e, poco più tardi, l'album di debutto degli [[Who]]. Come risultato, il 5 marzo la band pubblicò per la [[Parlophone]] il 45 giri ''[[I Pity the Fool]]'', al quale contribuì anche l'allora sconosciuto [[turnista]] [[Jimmy Page]]. La registrazione e il [[missaggio]] del singolo non incontrarono però il gradimento degli altri componenti e il risultato finale scontentò gran parte del gruppo. Quando l'8 marzo Leslie Conn riuscì a procurare loro un passaggio televisivo sulla [[BBC]] per il [[Programma televisivo|programma]] ''Gadzooks! It's All Happening'', David si trovò coinvolto nella seconda campagna pubblicitaria improntata sulla lunghezza dei suoi capelli. Il ''[[Daily Mirror]]'' pubblicò un articolo intitolato "Guerra per i capelli di David" e il giorno seguente il ''[[Daily Mail]]'' riferì che la band era stata cacciata dal programma e che David aveva affermato: «Non mi farei tagliare i capelli nemmeno se me lo chiedesse il [[Primo ministro del Regno Unito|Primo ministro]], figuriamoci per la BBC». Il giorno della trasmissione, l{{'}}''Evening News'' pubblicò una foto del più pubblicizzato cantante pop della settimana nell'atto di farsi tagliare i capelli per partecipare al programma.
 
''I Pity the Fool'' non ricevette beneficio né dall'apparizione televisiva né dalla pubblicità che ne era derivata e David si separò dal gruppo dopo un litigio sulla comparsa del suo nome sul singolo (il brano era stato attribuito semplicemente ai Manish Boys nonostante all'inizio si fossero messi d'accordo per farla apparire come opera di Davie Jones and the Manish Boys). Nonostante il fallimento di ''I Pity the Fool'', il produttore Shel Talmy riuscì ad ottenere un contratto con la [[Parlophone]]. Ad aprile David era già alla guida dei Lower Third. La band, che proveniva da [[Thanet (distretto)|Margate]] e si era formata nel 1963, aveva bisogno di nuovi membri dopo l'abbandono di tre dei suoi componenti e David fece un'audizione a La Discotheque di Soho insieme a Steve Marriott, che se ne andò subito per formare gli [[Small Faces]]. In quei giorni Bowie fece audizioni (soprattutto al Marquee Club) anche per altri gruppi tra cui gli High Numbers, che di lì a poco sarebbero esplosi come gli [[Who]]. Il 17 maggio 1965, con una esibizione al Grand Hotel di Littlestone nacquero ufficialmente Davy Jones and the Lower Third che comprendevano Denis "Tea-Cup" Taylor alla chitarra, Graham "Death" Rivens al basso e Les Mighall alla [[Batteria (strumento musicale)|batteria]] (sostituito poi da Phil Lancaster). «Credo di aver voluto che diventasse un gruppo [[rhythm and blues]]», ha affermato Bowie nel 1983. «Facevamo un sacco di pezzi di John Lee Hooker e cercavamo di adattare le sue cose al big beat, senza riscuotere un gran successo. Ma allora era di moda: tutti si sceglievano un musicista blues... il nostro era Hooker».
 
Il gruppo pubblicò il 20 agosto il singolo ''[[You've Got a Habit of Leaving]]'', registrato agli IBC Studios durante una sessione in cui vennero messi su nastro, oltre al lato B ''Baby Loves That Way'', altri due demo (ascoltabili nella raccolta ''[[Early On (1964-1966)|Early On]]'' del 1991): ''I'll Follow You'' e ''Glad I've Got Nobody''. Lo stesso giorno dell'uscita del singolo, i Lower Third aprirono il concerto degli [[Who]] al Bournemouth Pavilion e David incontrò per la prima volta [[Pete Townshend]], altra grande fonte d'ispirazione per il cantante inglese. Poco dopo lasciò Leslie Conn per il suo primo manager a tempo pieno, Ralph Horton. Anche questo 45 giri si rivelò un insuccesso e David scaricò Leslie Conn per il suo primo [[manager]] a tempo pieno Ralph Horton, la cui prima decisione fu quella di supervisionare la trasformazione dei quattro [[adolescenti]] capelloni: addobbati conpantaloni con pantaloni all'ultima moda e cravatte a fiori di [[Carnaby Street]], li costrinse ad un taglio di capelli in stile [[Mod (subcultura)|mod]] e incoraggiò l'uso della [[Laccalacca per capelli|lacca]]. Quest'ultima novità turbò alcuni membri del gruppo ma non David, che era già infatuato dall'immagine [[dandy]] dei mods e dei loro nuovi portavoce, gli Who. Horton assicurò ai Lower Third una serie di concerti estivi e la band cominciò a comportarsi come il gruppo di [[Roger Daltrey]] e Pete Townshend sfasciando gli [[Strumento musicale|strumenti]] alla fine delle esibizioni. «Eravamo conosciuti come il secondo gruppo più casinista di Londra», raccontò Denis Taylor anni dopo. Il 31 agosto i Lower Third registrarono il demo di due brani, ''Baby That's a Promise'' e ''Silly Boy Blue'', in cui si continuava a notare l'influenza di gruppi come Kinks e [[Small Faces]] ma anche quella del [[r&b]] della [[Motown Records|Motown]].
 
In questo periodo il cantante adottò ufficialmente il nome d'arte "David Bowie", per evitare di essere confuso con Davy Jones dei [[The Monkees|Monkees]]. In seguito raccontò di aver scelto quel nome ispirandosi agli [[Coltello Bowie|omonimi coltelli da caccia]]: «Volevo qualcosa che esprimesse un desiderio di tagliare corto con le bugie e tutto il resto». A quanto pare, l'ispirazione venne a David dopo aver visto il film ''[[La battaglia di Alamo]]'' del 1960, nel quale il creatore dei coltelli [[Jim Bowie]] era interpretato da [[Richard Widmark]].
 
Ralph Horton non si dimostrò l'acquisto migliore dei Lower Third in quanto ad abilità e capacità finanziarie tanto che fu lui stesso, consapevole dei propri limiti, a contattare Kenneth Pitt, manager di [[Manfred Mann]] (e di Bob Dylan quando era in tour in Gran Bretagna) e chiedergli di assistere i Lower Third. Pitt rifiutò, ma consigliò a David di cambiare nome per evitare di essere confuso con il Davy Jones che stava diventando celebre con i [[The Monkees|Monkees]]. Qualche giorno dopo David Jones annunciò al resto della band che da allora in poi si sarebbe chiamato David Bowie. Poco dopo Bowie e i Lower Third si assicurarono un contratto con la [[Pye Records]] che di lì a poco avrebbe fruttato il primo disco con il [[Produttore discografico|produttore]] Tony Hath.
 
Il 2 novembre la band fallì un'audizione per un programma televisivo della BBC in cui suonò una versione rock di ''Chim Chim Cheree'' (canzone del film ''[[Mary Poppins (film)|Mary Poppins]]''), ''Out of Sight'' (cover di [[James Brown]]) e ''Baby That's a Promise''. «Un tipo [[cockney]], non particolarmente originale, un cantante privo di personalità che canta le note sbagliate e in modo stonato», fu uno dei lapidari commenti della commissione a proposito di Bowie.
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Il 1965 si chiuse con la registrazione di tre canzoni ai Pye Studios di [[Marble Arch (metropolitana di Londra)|Marble Arch]]: ''Now You've Met The London Boys'' (rielaborata e pubblicata un anno dopo come ''[[Rubber Band#Il lato B|The London Boys]]''), e quelli che sarebbero stati il lato A e lato B del nuovo 45 giri: ''[[Can't Help Thinking About Me]]'' e ''And I Say To Myself''. A capodanno il gruppo suonò con [[Arthur Brown]] a Parigi e vi restò un paio di giorni. Era imminente la pubblicazione del singolo ma il trattamento preferenziale riservato a David durante la campagna pubblicitaria fu determinante nel creare una frattura tra lui e il resto del gruppo. I nodi vennero al pettine il 29 gennaio 1966 al Bromel Club di Bromley, quando i Lower Third si rifiutarono di suonare dopo aver saputo da Horton che quella sera non sarebbero stati pagati. Lo scioglimento della band lasciò Bowie con un singolo da promuovere e senza un gruppo che lo accompagnasse. Malgrado alcune recensioni incoraggianti il disco (il primo pubblicato anche negli Stati Uniti d'America) fu un [[flop]] come quelli che lo avevano preceduto ma suscitò sufficiente interesse da far guadagnare al cantante la sua prima intervista su ''[[Melody Maker]]'', il 26 febbraio e la partecipazione al programma ''Ready Steady Go!'' di [[ITV plc|ITV]], dove il 4 marzo eseguì il brano accompagnato da una nuova band, The Buzz.
 
David Bowie e i Buzz, ovvero John Hutchinson ([[Chitarra elettrica|chitarra]]), Derek Fearnley (basso), John Eager ([[Batteria (strumento musicale)|batteria]]) e Derek Boyes ([[Tastiera elettronica|tastiere]]), avevano tenuto la prima di una serie di esibizioni dal vivo alla [[Leicester]] University il 10 febbraio 1966. A proposito del suo incontro con Bowie, Hutchinson ha dichiarato anni dopo: «L'ho incontrato la prima volta dopo che avevo trascorso un anno a suonare [[rhythm and blues]] con gli Apaches a [[Göteborg]], nel 1965. Mi presentai a un'audizione molto professionale al Marquee Club di Wardour Street, a Londra, un sabato mattina e mi andò bene. Credo che David mi abbia scelto perché indossavo abiti [[Svezia|svedesi]], una [[giacca]] scamosciata, jeans e [[Zoccolo (calzatura)|zoccoli]] blu, nessuno in Inghilterra aveva visto roba del genere fino ad allora e credo che Bowie rimase impressionato. Ero anche il migliore dei chitarristi che si erano presentati all'audizione in ogni caso!».
 
Tre giorni dopo l'apparizione televisiva a ''Ready, Steady, Go!'' la band registrò ''[[Do Anything You Say]]'', che il 1º aprile sarebbe stata pubblicata come 45 giri e accreditata al solo David, evitando così gli equivoci presenti nei gruppi precedenti. «Fin dal primo giorno», disse il [[batterista]] John Eager, «ci rendemmo conto che in realtà eravamo David e il suo gruppo spalla». Ralph Horton contattò nuovamente Kenneth Pitt e nel frattempo la band cominciò una serie di concerti al Marquee Club, chiamati "Bowie Showboat", che si sarebbero tenuti la domenica pomeriggio fino al 12 giugno. Dopo aver assistito al secondo di questi concerti Pitt divenne ufficialmente il manager di Bowie e Horton assunse il ruolo di assistente e di organizzatore dei concerti.
 
Il 15 giugno John Hutchinson decise di lasciare i Buzz a causa di mancati pagamenti e nelle settimane successive Bowie fu costretto a fare un paio di concerti senza chitarrista prima di ingaggiare l'ex Anteeeks [[Billy Gray]]. In ogni caso, il produttore Tony Hatch decise di escludere ciò che rimaneva della band dalla registrazione del nuovo singolo ''[[I Dig Everything]]'', programmato per essere pubblicato il mese successivo, e di utilizzare alcuni [[turnisti]]. Il 45 giri uscì il 19 agosto e si rivelò l'ennesimo insuccesso commerciale nonostante alcune recensioni incoraggianti sulla stampa specializzata, così che a settembre Tony Hatch e la [[Pye Records|Pye]] liberarono Bowie dal suo contratto. Il nuovo manager riuscì a suscitare l'interesse della [[Deram Records]] e del produttore Mike Vernon, con il quale avrebbe presto registrato il suo album di debutto intitolato semplicemente ''[[David Bowie (album 1967)|David Bowie]]''.
 
La nuova direzione narrativa in cui si muovevano le canzoni di Bowie fu all'origine di alcune controversie con i Buzz: «Trovo incredibile che il 99% dei nostri pezzi dal vivo fossero soul, e che io scrivessi in uno stile così da [[musical]]/[[vaudeville]]», ha osservato il cantante nel 1999. Il gruppo cessò di esistere il 2 dicembre, anche se partecipò alla registrazione dell'album e dei singoli ''[[Rubber Band]]'' e ''[[The Laughing Gnome]]'', e alla fine dell'anno David scrisse la canzone ''[[Over the Wall We Go]]'', pubblicata nel gennaio 1967 come singolo dall'attore e cantante inglese [[Paul Nicholas]]. A metà del 1966 David era quindi un cantante che era stato in una manciata di band, con 6 singoli fallimentari all'attivo e senza un contratto. L'unico aspetto positivo era che Kenneth Pitt si stava impegnando nel promuovere la sua carriera nella giusta direzione e riuscì a suscitare l'interesse della Deram Records, una [[controllata]] di nuova costituzione della Decca per la quale Bowie avrebbe presto registrato il suo [[David Bowie (album 1967)|album di debutto]]. Insieme al [[bassista]] Derek Fearnley, pensò di recuperare alcuni dei suoi vecchi pezzi e Pitt permise loro di registrarli con l'intenzione di avere abbastanza materiale per un [[Extended play|EP]]. Il 18 ottobre, agli R.G. Jones Studios di Londra furono incise ''Rubber Band'', ''The Gravedigger'' (che poi sarebbe diventata ''[[David Bowie (album 1967)#Descrizione dei brani|Please Mr. Gravedigger]]'') e ''The London Boys''. Sia il capo della promozione della Decca, Tony Hall, che il manager Hugh Mendl furono abbastanza colpiti dal risultato: quattro giorni dopo Pitt incontrò il produttore Mike Vernon e riuscì ad assicurarsi il primo album per David Bowie, di cui ''Rubber Band'' sarebbe stato il primo singolo estratto.
 
Nei Buzz tuttavia le cose non andavano bene, soprattutto per la nuova direzione narrativa in cui si muovevano le canzoni di Bowie. Il gruppo cessò di esistere il 2 dicembre dopo un concerto a [[Shrewsbury]], lo stesso giorno della pubblicazione di ''Rubber Band'', anche se Boyes, Fearnley e Eager continuarono a partecipare alle registrazioni di ''[[David Bowie (album 1967)|David Bowie]]'' (e di altri brani non inclusi nell'album come ''[[The Laughing Gnome]]'') fino al febbraio del 1967.
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Nell'aprile successivo uscì il nuovo 45 giri, ''[[The Laughing Gnome]]'', definito da Roy Carr e Charles Shaar Murray di ''[[NME]]'' «''senza dubbio l'esempio più imbarazzante dei iuvenalia di Bowie''», e, dal biografo David Buckley, «''completamente stupida, anche se perversamente accattivante''». Malgrado lo scarso successo del singolo, nel giugno del 1967 uscì il suo primo album, ''[[David Bowie (album 1967)|David Bowie]]'', che ebbe scarsi riscontri commerciali nonostante avesse ricevuto alcune critiche positive. Nel frattempo vennero registrate altre tracce per la Deram, che però rifiutò di pubblicarle, anche per le scarse vendite dell'album. L'attore e mimo [[Lindsay Kemp]] in seguito affermò: «''l'ho ascoltato fino a consumarlo.''». Nell'autunno dello stesso anno furono registrate ''Let Me Sleep Beside You'' e ''Karma Man''. Anche queste non vennero pubblicate dalla Deram, ma la prima delle due rappresentò l'inizio di una delle collaborazioni fondamentali di Bowie, quella con [[Tony Visconti]], conosciuto negli studi del proprio editore David Platz.
 
In questo stesso periodo ebbe inizio la sua esperienza cinematografica con la partecipazione al cortometraggio di Michael Armstrong, ''The Image''; riparlandone nel 1983, Bowie lo descrisse come « [...] ''roba d'avanguardia underground in bianco e nero, fatta da un certo tizio... Voleva fare un film su un pittore che fa un ritratto ad un teenager, ma il ritratto prende vita e, in pratica, si scopre che è il cadavere di qualcuno. Non ricordo bene la trama... era terribile''».
 
Dopo l'esecuzione del nuovo singolo ''[[Love You Till Tuesday]]'' nel programma televisivo olandese ''Fanclub'' e l'esibizione allo Stage Ball di Londra, ballo per l'organizzazione di beneficenza British Heart Foundation, dove cantò accompagnato dalla Bill Savill Orchestra, il 18 dicembre 1967 si esibì in una "BBC session" per il programma radiofonico ''[[Top Gear (programma radiofonico)|Top Gear]]'' di [[John Peel]], nella quale Bowie fu accompagnato dai sedici elementi dell'orchestra di [[Arthur Greenslade]]. Poi, il 28 dicembre, alla [[Oxford Playhouse]], si concluse una prima serie di repliche dello spettacolo ''Pierrot in Turquoise'', imperniato su un triangolo amoroso tra Pierrot, [[Colombina]] e Arlecchino. Il ruolo di Cloud, interpretato da Bowie, fu quello di una sorta di personaggio-narratore, i cui continui mutamenti erano impegnati a illudere e ingannare lo sfortunato protagonista. Durante lo spettacolo interpretò ''When I Live My Dream'' e ''Sell Me a Coat'', insieme a tre composizioni scritte appositamente per l'occasione (''Threepenny Pierrot'', ''Columbine'' e ''The Mirror''), tutte accompagnate al piano da [[Michael Garrett (compositore)|Michael Garrett]]. Il locale quotidiano ''Oxford Mail'' scrisse: «''David Bowie ha composto alcune affascinanti canzoni, che canta con una splendida voce da sogno''», pur trovando che lo spettacolo nel suo insieme «''riesce solamente ad accennare alle verità universali che [[Marcel Marceau]] riesce ad esprimere''».
 
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