Vittuone: differenze tra le versioni
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Ai beni dei Resta, per matrimonio all'inizio dell'Ottocento, si aggiunsero anche quelli dei marchesi Olevano Confalonieri che ingrandirono il potenziale di ricchezza della famiglia che andò a sua volta a rispecchiarsi in una nuova fase di evoluzione della villa. Morto senza eredi il conte Giuseppe Resta, figlio di Carlo, nel [[1872]], questi nominò sue eredi le sorelle Camilla e Giulia. A quest'ultima, maritata Moroni, spettarono le proprietà di Vittuone con l'annessa villa. I Moroni non risiedettero alla villa che purtroppo attraversò in quest'epoca un periodo di trascuratezza. Il figlio di Giulia decise di vendere la proprietà all'industriale Carlo Sormani che però acquistò solo l'ala padronale, frazionando così il complesso e lasciando ai Resta-Moroni le due ali laterali d'ingresso e l'oratorio della villa che venne dato in uso alla parrocchia. Dai Sormani, la villa passò alla famiglia industriale vittuonese dei Bodini che successivamente la vendette nel [[1973]] alla famiglia Mari.
La villa comprende un portico a colonne binate e uno scalone di rappresentanza che conduce ai piani superiori dove alcune stanze sono affrescate con dipinti di [[Giambattista Tiepolo|scuola tiepolesca]]. La facciata è caratterizzata da un corpo centrale che si snoda in due ali laterali molto lunghe che formano la vicina piazza Resta. Sul retro si trova un parco ricostruito negli anni '70 ispirato all'Ottocento.<ref name=Olivares />
L'edificio comprendeva una serie di complessi rurali e l'abitazione del massaro presso via Cavour, ove era presente un piccolo giardino.<ref name=BalzarottiVillaResta />
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