Giulio Douhet: differenze tra le versioni

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Fu promosso [[generale di divisione]] nel [[1923]], restando in aspettativa.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/giulio-douhet_(Dizionario-Biografico)/ DOUHET, Giulio in Dizionario Biografico – Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>
È da segnalare che le teorie di Douhet trovarono, fra le due guerre, un certo seguito anche nell'[[Unione Sovietica]]: alla metà degli [[anni trenta]] le [[Aeronautica militare sovietica|forze aeree dell'URSS]] disponevano di circa {{formatnum:1000}} bombardieri bimotori e quadrimotori destinati all'attacco strategico<ref>Patrick Facon, ''Le bombardement stratègique'' Munich, Editions du rocher, 1996, p. 122.</ref>.
 
Nel 1922 iniziò a collaborare con il ''[[Popolo d'Italia]]'' di [[Mussolini]] che, dopo la [[marcia su Roma]], gli diede l'incarico di responsabile dell'aviazione militare<ref>{{Cita web|url=http://www.aeronautica.difesa.it/Sitoam/Default.asp?idente=1398&idnot=8221&idsez=&idarg=|titolo=Il generale Douhet e il generale Mitchell|accesso=2 novembre 2008|editore=Portale dell'Aeronautica Militare |sito=Le schede}}</ref> ma, criticato dagli ambienti militari e navali, presto abbandonò per dedicarsi interamente allo studio.