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Lo ''Studio per pianola'' è dedicato a Eugenia de Errazuriz, una nobildonna cilena che Stravinskij conobbe durante il suo viaggio in Spagna dove si era recato per incontrare [[Sergej Pavlovič Djagilev|Djaghilev]] nella primavera del 1916.<ref>{{cita|Stravinskij|p. 61}}.</ref> Proprio durante questo viaggio Stravinskij si appassionò alle composizioni di musica tradizionale spagnola che ascoltava alla sera insieme a Djagilev nelle locali taverne; inoltre fu incuriosito dalle stravaganti esecuzioni con scatole musicali automatiche e pianoforti meccanici che venivano suonati nelle strade di [[Madrid]]. Quando l'anno successivo la Compagnia Aeolian gli chiese una composizione specifica per pianola, la scelta ricadde su un brano in stile spagnolo.<ref>{{cita|Stravinskij|p. 67}}.</ref>
 
Lo ''Studio'' riprende elementi di ''Española'' dai [[Cinque pezzi facili per pianoforte a quattro mani|Cinque pezzi facili]], pezzo brillante e suggestivo che racchiude i ricordi del soggiorno spagnolo, e la ''Marcia reale'' tratta da l{{'}}''[[Histoire du soldat]]''. La scrittura, se da un lato riporta alle fioriture delle canzoni popolari spagnole, inclusa la cadenza terzinata, dall'altro risulta fortemente limitata dalla poca durata del suono della pianola, di cui però il musicista è riuscito a sfruttare notevolmente tutti i registri. Nella successiva trascrizione orchestrale, il brano acquista una caratteristica dalla suggestione cubista nella frammentazione della costruzione, utilizzando con abilità il colore timbrico del pianoforte.
 
Proprio perché conscio della difficoltà di esecuzione del suo lavoro, nel 1928 Stravinskij orchestrerà lo ''Studio'' e lo farà diventare ''Madrid'', quarto movimento dei ''Quattro studi per orchestra'', comprendenti i [[Tre pezzi per quartetto d'archi]] del 1914.<ref>{{cita|Stravinskij 1982|p. 42}}.</ref> Nel 1951 incaricò il figlio, Soulima, per la realizzazione di una trascrizione per due pianoforti.<ref>{{cita|Vlad|p. 82}}.</ref>