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Bowie continuò quindi ad esibirsi dal vivo come solista, proponendo soprattutto brani tratti da ''Space Oddity'' ma anche anticipazioni delle tracce che finirono negli album successivi. In questo periodo registrò anche il brano rimasto inedito ''Tired of my life'', che secondo alcune fonti Bowie scrisse quando aveva 16 anni e venne pubblicato ''[[The World of David Bowie]]'', prima raccolta ufficiale contenente tracce dell'album d'esordio e alcuni brani inediti. Dal 18 aprile al 22 maggio ai Trident Studios iniziarono le sessioni di registrazione di ''[[The Man Who Sold the World]]''. Cambridge venne sostituito alla batteria da [[Mick Woodmansey|Mick "Woody" Woodmansey]], ex collega di Ronson nei Rats, mentre Visconti trascorse la maggior parte delle sessioni cercando di stimolare il novello sposo, combattendo contro la sua apparente apatia per il progetto. Gli elementi del gruppo diventarono cinque con l'arrivo del tastierista Ralph Mace, un dirigente della Philips Records diventato il riferimento di Bowie all'interno dell'etichetta all'inizio dell'anno, durante la registrazione di ''The Prettiest Star''.
Finite le registrazioni, l'attività di Bowie subì un rallentamento e, scontento della direzione che Pitt tentò di imprimere al suo lavoro, si presentò con il giovane consulente legale [[Tony Defries]] a casa del manager, che acconsentì a sciogliere ogni obbligo professionale. I due si separarono amichevolmente e Defries divenne il manager dell'artista a tempo pieno. Pitt rimase comunque uno dei personaggi più influenti del periodo d'esordio del cantante inglese, con notevoli investimenti personali anche se decisamente inferiori ai fondi resi disponibili dal collega di Defries, Laurence Myers, con cui aveva appena creato il Gem Music Group; l'ultimo impegno con Pitt fu la cerimonia degli [[Ivor Novello Awards]], svoltasi il 10 maggio al Talk Of the Town di Londra: Bowie cantò ''Space Oddity'' e vinse un premio. La canzone fu eseguita con un ampio arrangiamento orchestrale organizzato da [[Paul Buckmaster]] e diretto da Les Reed, e l'esibizione venne trasmessa via satellite in Europa e negli Stati Uniti, mentre in Inghilterra venne diffusa soltanto alla radio.
Nel frattempo il successo ottenuto l'anno prima con lo stesso brano andò esaurendosi e quindi a ottobre Defries trattò un'offerta con la [[Chrysalis Records]], riuscendo ad ottenere un accordo ed un anticipo di {{formatnum:5000}} sterline, mentre Bowie canalizzò le sue energie in un periodo di scrittura intensiva.<ref>{{Cita|Pegg|p. 253}}.</ref> Il 4 novembre 1970 ''The Man Who Sold the World'' uscì negli Stati Uniti e ricevette una buona accoglienza da parte della critica nonostante le scarse vendite.<ref name=Pegg252>{{Cita|Pegg|p. 252}}.</ref> La chitarra [[hard rock]] di Ronson rappresentava una vistosa novità rispetto alle atmosfere prevalentemente folk e acustiche dell'album precedente. I testi apparvero più complessi e meno lineari rispetto al passato e i più profondi temi affrontati sarebbero stati ripresi nelle opere successive di Bowie: ambiguità sessuale, sdoppiamento di personalità, isolamento, pazzia, falsi guru, totalitarismi. Bowie pensò presto all'album successivo. Bob Grace, general manager della Chrysalis, affittò gli studi londinesi di [[Radio Luxembourg]] dove il cantante iniziò a registrare nuovo materiale, tra cui il brano ''[[Oh! You Pretty Things]]''.
L'anno successivo venne pubblicato il nuovo 45 giri, ''[[Holy Holy]]'', malgrado il ritardo di sei mesi dalla registrazione causato da trattative contrattuali.<ref>{{Cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/?s=holy+holy|titolo=Reissues: Holy Holy|editore= bowiesongs.wordpress.com|accesso=2 agosto 2015 |lingua=en}}</ref> Pochi giorni dopo il brano venne eseguito nel programma ''Six-O-One: Newsday'' di Granada TV, ma senza riscuotere successo.<ref name=Pegg90>{{Cita|Pegg|p. 90}}.</ref> Il 1971 rappresentò per la carriera di Bowie un momento cruciale, nel quale Defries fu fondamentale per realizzare e promuovere le idee partorite dal genio del cantante; il manager stava rivoluzionando radicalmente tutta l'organizzazione che ne aveva contraddistinto la carriera fino ad allora e lo convinse a interrompere il rapporto con [[Tony Visconti]], reo di mantenere i rapporti con Marc Bolan, che a quel punto contendeva a Bowie il ruolo di [[primadonna]] del glam rock.<ref name=thompson/> Visconti se ne andò e si concentrò sulla produzione di Marc Bolan e dei T. Rex, mantenendo il nome Hype e ingaggiando il cantante dei Rats, Benny Marshall, che andò ad aggiungersi a Ronson e Woodmansey. Avrebbe ripreso la collaborazione con Bowie nel 1974, quando i rapporti tra il cantante e Defries si stavano deteriorando.<ref name=thompson/>
{{Approfondimento
| allineamento = sinistra
| larghezza = 440px
| titolo = <div style="text-align:center;">Il progetto Arnold Corns</div>
| contenuto = Dopo il tour promozionale negli Stati Uniti del febbraio 1971, oltre a lavorare al nuovo album, Bowie registrò anche le prime versioni di ''[[Moonage Daydream]]'' e ''[[Hang On to Yourself]]'' con Mick Ronson, [[Trevor Bolder]] e Mick Woodmansey e con il chitarrista Mark Carr Prichard, uno studente di Dulwich. Il general manager della Chrysalis, Bob Grace, propose di pubblicarle come 45 giri per recuperare le spese di registrazione e, per aggirare il contratto con la Mercury , venne deciso di farlo sotto falso nome. Nacquero così The Arnold Corns, a quanto pare da ''[[Arnold Layne]]'', la canzone dei [[Pink Floyd]] preferita da Bowie e il singolo venne pubblicato a maggio dalla B&C Records.<ref name=Pegg253-254>{{Cita|Pegg|pp. 253-254}}.</ref> Anche se il progetto non ebbe nessun impatto commerciale, diede modo a Bowie di indulgere in un episodio "[[Andy Warhol|warholiano]]". Freddie Burretti, vero nome Frederick Barrett, è un diciannovenne disegnatore di moda, dichiaratamente omosessuale, che Bowie incontrò al Sombrero, il locale gay all'epoca più in voga a Londra. Burretti, che fornì a Bowie e Angela alcuni dei suoi vestiti, venne rinominato "Rudi Valentin" e presentato come voce solista del gruppo, sebbene non avesse mai partecipato alle incisioni.<ref name=Pegg253-254/> Di fatto il progetto Arnold Corns non andò più in là di altre due canzoni, ''Man in the Middle'', che sarà il lato B di ''Hang On to Yourself'', di nuovo pubblicata nell'agosto 1972 e ''Looking For a Friend'', nelle quali Burretti partecipò ai cori.
}}
A febbraio Bowie affrontò il suo primo viaggio negli Stati Uniti per il breve tour promozionale di ''The Man Who Sold the World''. Nonostante il matrimonio con Angela gli avesse permesso di ottenere la ''[[green card]]'', Bowie non poté esibirsi a causa degli accordi sindacali dell'[[American Federation of Musicians]] e la promozione si limitò soltanto ad apparizioni personali e a qualche intervista a Washington, New York, Chicago, Filadelfia, San Francisco e Los Angeles.<ref name=Pegg392>{{Cita|Pegg|p. 392}}.</ref> In una di queste interviste annunciò a John Mendelsohn di ''Rolling Stone'' di voler «introdurre il mimo in un tradizionale ambiente occidentale, per attirare l'attenzione del pubblico con una serie di movimenti molto stilizzati, molto giapponesi». Nella stessa occasione dichiarò anche che la musica rock «dovrebbe essere agghindata come una prostituta, come una parodia di sé stessa, dovrebbe essere una specie di clown, di Pierrot. La musica è la maschera che nasconde il messaggio. La musica è il Pierrot e io, l'artista, sono il messaggio».<ref name=Pegg392/>
Dopo questa breve parentesi americana Bowie tornò ai Trident Studios per completare il nuovo album ''[[Hunky Dory]]'', realizzando nuovi brani tra cui ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'' e ''[[Life on Mars?]]''. Tra gli strumentisti impiegati inizialmente vi furono alcuni studenti di Dulwich che si erano dati il nome Runk, tra cui il chitarrista Mark Carr Pritchard, che era negli Arnold Corns, il bassista Polak de Somogyl e il batterista Ralph St. Laurent Broadbent. Per le successive registrazioni vennero presi in considerazione anche altri musicisti con cui aveva già collaborato nei mesi precedenti tra cui [[Terry Cox]], il batterista di ''Space Oddity'', e Tony Hill, che Bowie conosceva dal 1968.
L'album ''The Man Who Sold the World'' vide la luce anche in Gran Bretagna quasi un anno dopo la fine delle registrazioni, ma nonostante le critiche favorevoli, così come era accaduto oltreoceano, le vendite furono disastrose.<ref name=Pegg252/> Il contratto che legava Bowie alla Mercury stava per scadere, ma la compagnia sarebbe comunque stata intenzionata a rinnovarlo per un altro album. Il mese successivo il rappresentante della casa discografica Robin McBride arrivò a Londra da Chicago per offrirgli un nuovo contratto di tre anni. Defries rispose che se la Mercury si fosse avvalsa dell'opzione di rinnovo per avere un nuovo disco, gli avrebbero consegnato «la più grande schifezza che avessero mai avuto», informandolo che in nessun caso Bowie avrebbe registrato un'altra nota con la Mercury, che acconsentì a rescindere il contratto.<ref name=Pegg254>{{Cita|Pegg|p. 254}}.</ref>
Bowie stava preparando il materiale del nuovo album a un ritmo forsennato e richiamò Ronson e Woodmansey; Ronson accettò e coinvolse il bassista [[Trevor Bolder]] per sostituire Visconti. Si cominciò così a delineare la formazione dei futuri [[Spiders from Mars]].<ref name=Pegg254/><ref>{{cita libro|url=https://books.google.com/books?id=KPOsu8JOHO8C&pg=PA45 |titolo=A to X of Alternative Music | autore= Steve Taylor | editore= A&C Black | isbn= 0-8264-8217-1|p=45| anno= 2006 |accesso=12 giugno 2016| lingua=en}}</ref>
[[File:Mick Ronson 1979.jpg|upright=0.8|miniatura|[[Mick Ronson]], uno dei futuri [[Spiders from Mars]]. Dopo alcune collaborazioni occasionali, a partire dal 1971 il chitarrista divenne una figura chiave del successo di Bowie.]]
La band si trasferì a Haddon Hall per provare le nuove composizioni e Bowie decise di sfruttare l'imminente sessione alla BBC del 3 giugno come vetrina per la sua rinnovata cerchia di musicisti, tra cui gli amici [[Dana Gillespie]], George Underwood e Geoffrey Alexander, per esibirsi con alcune nuove canzoni tra cui ''Kooks'', composta per il figlio [[Duncan Jones (regista)|Zowie]]. Il 23 giugno Bowie partecipò al [[Glastonbury Festival|Glastonbury Fayre]] durante il quale si esibirono, tra gli altri, gli [[Hawkwind]], i [[Traffic (gruppo musicale)|Traffic]], [[Joan Baez]] e i [[Pink Floyd]]. La scaletta della sera precedente era stata allungata a dismisura e il concerto di Bowie era stato cancellato perché le autorità avevano insistito per concludere l'evento entro le 22:30; imperterrito, Bowie cominciò a suonare alle 5 di mattina con qualche inconveniente che interruppe ''[[Oh! You Pretty Things]]'' e proseguì con altri sei brani tra cui ''Memory of a Free Festival''.<ref name=Pegg393>{{Cita|Pegg|p. 393}}.</ref>
L'incisione di ''Hunky Dory'' proseguì ai [[Trident Studios]] per tutta l'estate e ad agosto Defries volò a New York con 500 copie promozionali di un vinile chiamato ''BOWPROMO 1A1/1B1'', con canzoni di Dana Gillespie da un lato e alcune nuove registrazioni di Bowie dall'altro, tra cui ''[[Andy Warhol (brano musicale)|Andy Warhol]]'', ''[[Queen Bitch]]'' e l'inedita ''Bombers''. Dopo pochi giorni il manager tornò con un contratto con la RCA.<ref name=Pegg256>{{Cita|Pegg|p. 256}}.</ref>
Durante l'ultima fase di lavorazione di ''Hunky Dory'' comparve un altro elemento cruciale per la futura carriera di Bowie. Nell'estate del 1971 alla [[Roundhouse]] di Londra andò in scena la produzione statunitense intitolata ''Pork'', un adattamento di [[Andy Warhol]] d'una raccolta di conversazioni registrate negli ambienti equivoci di New York, che metteva insieme il travestito Wayne County, le disinibite Geri Miller e [[Cherry Vanilla]] con Tony Zanetta nella parte dello stesso Warhol. Per il pubblico britannico le scene di masturbazione, omosessualità, droga e aborti di ''Pork'' rappresentarono un inaccettabile affronto al buon gusto. Lo spettacolo ebbe un'immensa pubblicità gratuita dai commenti scandalizzati della stampa, mentre per Bowie il contatto con la bizzarria di Warhol rappresentò un nuovo punto di svolta. Questo evento e l'incontro con l'artista americano che avvenne il mese successivo contribuirono a far nascere in lui l'intuizione della fusione tra musica e messa in scena, cambiando il proprio ''look'' e sfruttando i ''media'' per creare la nuova immagine da rock-star. Il suo ruolo sulla scena non si limitò più a quello di cantante-musicista con un buon uso delle movenze del corpo, bensì quello di attore-musicista.<ref name=Pegg256/>
Attratto dalla loro sfacciataggine, dalla torbida sessualità, dallo stile da strada tipicamente newyorchese e dai legami con Warhol, Bowie si affrettò a presentare i componenti del nuovo cast a Defries al suo ritorno dagli Stati Uniti.<ref name=Pegg256/> Quando nel 1972 Defries uscì dal Gem Music Group e fondò la MainMan Management, azienda di sua esclusiva proprietà con la quale gestì l'enorme mole di affari che Bowie sarebbe stato in grado di muovere,<ref name= james>{{cita libro | url= https://books.google.co.jp/books?id=bgTECgAAQBAJ&pg=PA385 | pp=385-386 | titolo= Rock 'N' Film: Cinema's Dance With Popular Music | autore= David E. James| editore= Oxford University Press | anno=2015|isbn= 0-19-938761-3 | lingua=en | accesso=4 giugno 2016}}</ref> alcuni dei protagonisti di ''Pork'' furono assunti ed ebbero ruoli di rilievo nell'azienda.<ref>{{cita web| url= http://www.warhol.org/responsive/event.aspx?id=2215 | titolo= Talk on the Wild Side: The Effect of Andy Warhol's PORK on the evolution of Glitter, Glam and Punk Rock | accesso=3 luglio 2016 | lingua=en | sito= warhol.org}}</ref>
Finito di incidere ''Hunky Dory'', Bowie tornò in America con Angela, Defries e Ronson per firmare il nuovo contratto con la RCA. Come già accadde nel suo viaggio precedente, Bowie non riuscì a suonare, ma il soggiorno gli permise di conoscere personalmente Warhol, al quale fece ascoltare il brano a lui dedicato. Come rivelò Bowie nel 1997, Warhol non ebbe una reazione positiva: « [...] credo pensasse di essere stato umiliato dalla canzone o qualcosa del genere e davvero non era questa la mia intenzione, anzi, era un ironico omaggio. La prese molto male ma gli piacquero le mie scarpe... ne indossavo un paio che mi aveva regalato Marc Bolan, di un brillante giallo canarino, con tacco e punta arrotondata [...] siccome Warhol aveva anche il vezzo di disegnare scarpe, abbiamo avuto qualcosa di cui parlare».<ref>{{Cita|Pegg|p. 25}}.</ref> Negli stessi giorni avvennero altri due importanti incontri: Dennis Katz della RCA gli presentò [[Lou Reed]] in un ristorante e la stessa sera, a una festa al [[Max's Kansas City]], conobbe [[Iggy Pop]], un incontro che in futuro si sarebbe rivelato fondamentale per la carriera di entrambi.<ref name=Pegg393/>
[[File:Andy Warhol by Jack Mitchell.jpg|upright=0.8|miniatura|sinistra|Nel settembre 1971, durante il tour promozionale negli Stati Uniti, Bowie incontrò [[Andy Warhol]], a cui dedicò uno dei brani inclusi nell'album ''Hunky Dory''.]]
Al ritorno in Europa gli impegni di Bowie proseguirono sia dal vivo che in studio, con le registrazioni di ''[[The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars]]'', che iniziarono il 9 settembre con la cover di ''It Ain't Easy'' del cantautore statunitense [[Ron Davies (cantautore)|Ron Davies]].<ref>{{Cita web|url=http://5years.com/iaeasy.htm|titolo=It ain't easy|editore=5years.com|accesso=2 agosto 2015| lingua=en }}</ref> Il 21 settembre vi fu una nuova sessione alla BBC per ''Sounds of the 70s'' con "Whispering" Bob Harris, nella quale Bowie e Ronson interpretarono ''Amsterdam'' di Brel. Quattro giorni dopo vi fu la prima esibizione dal vivo con i futuri Spiders from Mars, con l'aggiunta di Tom Parker al pianoforte, al Friars Club di [[Aylesbury]].<ref>{{Cita web|url=http://aylesburyfriars.co.uk/davidbowie71.html|titolo=Aylesbury Friars, 25 settembre 1971|accesso=2 agosto 2015|lingua=en}}</ref>
L'8 novembre ebbe inizio la prima vera sessione che produsse molte delle tracce destinate al nuovo album. Tra queste figurarono le nuove versioni di ''[[Moonage Daydream]]'' e ''[[Hang On to Yourself]]'', la celebre ''[[Ziggy Stardust (brano musicale)|Ziggy Stardust]]'' e ''[[Lady Stardust]]''; le ultime due erano già state incise in un demo acustico agli studi di Radio Luxembourg alcuni mesi prima.<ref>{{Cita web|url=http://5years.com/ziggy30th2cd.htm|titolo=EMI 30th Anniversary 2CD Limited Edition (2002)|editore=5years.com|accesso=2 agosto 2015 | lingua=en}}</ref> Tra i brani scartati vi furono ''Shadow Man'', ''Sweet Head'', ''Velvet Goldmine'', una nuova versione di ''Holy Holy'' e un'interpretazione del brano ''[[Around and Around]]'' di [[Chuck Berry]], reintitolato ''Round and Round''.
''Hunky Dory'' venne pubblicato il 17 dicembre 1971, quando Bowie era già a metà strada nella registrazione dell'album successivo e stava lavorando a un ulteriore cambio d'immagine e di stile. La nuova opera vide il ritorno a sonorità più folk dominate dal pianoforte di Rick Wakeman e dagli arrangiamenti operistici di Mick Ronson e soprattutto mise in luce l'abilità acquisita da Bowie come autore di canzoni ma, nonostante le brillanti recensioni della stampa specializzata e la pubblicazione del singolo ''Changes'', la campagna promozionale risultò inadeguata e le vendite scarse. Negli Stati Uniti si fermò alla posizione n. 93 della [[Billboard 200]] mentre nel Regno Unito si dovette addirittura attendere l'uscita di ''Ziggy Stardust'' per vederlo in classifica.<ref>{{Cita web|url=http://www.officialcharts.com/search/albums/hunky%20dory/|titolo= Official albums Chart results matching: Hunky Dory |editore= officialcharts.com|accesso=2 agosto 2015 |lingua=en}}</ref> ''Hunky Dory'' venne comunque considerato con gli anni il suo primo, autentico album "classico".
=== L'epoca di Ziggy Stardust (1972-1973) ===
[[File:David-Bowie Early.jpg|miniatura|Bowie rivelò nel 1974: «Ziggy Stardust non è l'uomo delle stelle ma solo il suo messaggero terreno, contrariamente all'opinione secondo cui spesso si dipinge Ziggy come un extraterrestre».<ref>{{Cita web|url=http://www.teenagewildlife.com/Appearances/Press/1974/0228/rsinterview/|titolo=Beat Godfather Meets Glitter Mainman|editore=teenagewildlife.com|accesso=25 luglio 2013|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130729151712/http://www.teenagewildlife.com/Appearances/Press/1974/0228/rsinterview/|urlmorto=sì}}</ref> Nonostante le molte interpretazioni che il brano generò, stando alle parole di Bowie, l'idea di base era che « [...] le creature dello spazio sono abbastanza reali, umane e la prospettiva di incontrare altri esseri dovrebbe renderci felici».<ref>{{Cita web|url=http://www.5years.com/starman.htm|titolo=Starman|editore=5years.com |accesso=25 luglio 2013|lingua=en}}</ref>|sinistra]]
{{Approfondimento
| allineamento = destra
| larghezza = 320px
| titolo = <div style="text-align:center;">L'origine "extraterrestre" di Ziggy</div>
| contenuto = Nell'intervista comparsa su ''Rolling Stone'' nel 1973, Bowie raccontò a [[William S. Burroughs]] che, contrariamente all'opinione comune, Ziggy Stardust non era un extraterrestre ma un umano che casualmente entrava in contatto con forze da un'altra dimensione attraverso la sua radio e che, scambiando i loro messaggi per rivelazioni spirituali, adottò sulla Terra un ruolo messianico, mentre gli "infiniti", creature aliene prive di passioni, lo utilizzarono come tramite per un'invasione che distruggerà il mondo.<ref name="william burroughs">{{Cita web|url=http://www.5years.com/bgmgk.htm|titolo=Beat Godfather Meets Glitter Mainman|editore=5years.com|accesso=23 luglio 2013|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120424111136/http://www.5years.com/bgmgk.htm|urlmorto=sì}}</ref> «La fine arriva quando arrivano gli "infiniti". Ziggy è consigliato in un sogno dagli "infiniti" di scrivere la venuta di un uomo delle stelle, così ha scritto ''[[Starman (brano musicale)|Starman]]'', che è la prima notizia di speranza che le persone ricevono... Nello spettacolo teatrale, uno di loro assomiglia a [[Marlon Brando|Brando]], un altro è un newyorchese di colore».<ref name="william burroughs" />
Ancora, «quando gli infiniti arrivano, prendono pezzi di Ziggy per renderli reali, perché nel loro stato originale sono anti-materia e non possono esistere nel nostro mondo. E lo fanno a pezzi sul palco durante ''[[Rock 'n' Roll Suicide]]''. Appena Ziggy muore sul palco, gli infiniti prendono i suoi elementi e diventano visibili».<ref name="william burroughs" />
Se poco di questa storia risultò chiaro nell'album, c'è da considerare che, lungo la sua carriera, Bowie ha spesso reinterpretato il proprio lavoro per adattarlo alla tendenza del momento, come suggerì nella stessa intervista: «[...] quando un artista ha completato la sua opera essa non gli appartiene più... guardo semplicemente ciò che ne fa la gente».<ref name="william burroughs" />
}}
La vera consacrazione avvenne nel 1972, con l'album ''[[The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars]]'', in cui fu accompagnato dal gruppo musicale eponimo [[The Spiders from Mars]] e che contiene gran parte dei suoi classici, che continuarono a essere ripetuti in qualunque suo concerto anche a trent'anni di distanza: da ''Starman'' a ''Moonage Daydream'', da ''Rock 'n' Roll Suicide'' a ''Ziggy Stardust'' Nello stesso anno, per fare conoscere al mercato americano il suo primo grande successo''Space Oddity''(1969), Bowie eseguì la canzone nel suo primo videoclip, girato agli RCA studios di New York.
Fra il 1972 e il 1973, portò in tournée uno show dove il vero Bowie e il personaggio di Ziggy Stardust finivano per confondersi. Vestito in attillate calzamaglie colorate, costumi sgargianti e capelli tinti rosso fuoco, Bowie diede il via al primo show di Ziggy nell'ambiente raccolto del Toby Jug Pub di Tolworth il 10 febbraio 1972.<ref>{{Cita|Buckley|pp. 135-136}}.</ref> Lo spettacolo, presentato in seguito a platee più numerose, catapultò definitivamente Bowie sotto la luce dei riflettori dei media britannici nel corso dei successivi sei mesi di tour, facendogli conquistare enorme popolarità e un crescente successo di pubblico e di critica. Frotte di ragazzini e ragazzine si affollarono ai suoi concerti colpiti dallo sferzante e melodico glam rock e dall'atteggiamento di libertà sessuale che traspariva dall'efebo Ziggy. ''The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars'', combinando gli elementi hard rock di ''The Man Who Sold the World'' con l'approccio maggiormente pop e sperimentale di ''Hunky Dory'', fu pubblicato nel giugno 1972: raggiunse il quinto posto nel Regno Unito e rimase in classifica per circa due anni trainando anche al successo il precedente ''Hunky Dory'', ormai vecchio di sei mesi, che rientrò in classifica. Questo successo fu dovuto in gran parte all'apparizione di Bowie a [[Top of the Pops]], in cui aveva presentato il singolo (tratto dal nuovo album) [[Starman (brano musicale)|Starman]] che raggiunse a sua volta il decimo posto in classifica. Nel giro di poche settimane fu pubblicato anche il singolo ''[[John, I'm Only Dancing]]'', non contenuto nell'album, e ''[[All the Young Dudes (singolo)|All the Young Dudes]]'', canzone scritta e prodotta per i [[Mott the Hoople]], che divennero successi nel Regno Unito. Lo [[Ziggy Stardust Tour]] proseguì negli Stati Uniti d'America.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 93-95}}.</ref>
{{Approfondimento
| allineamento = sinistra
| larghezza = 320px
| titolo = <div style="text-align:center;">La scandalosa intervista al ''Melody Maker''</div>
| contenuto = Sul numero del 22 gennaio 1972 della rivista musicale britannica ''[[Melody Maker]]'' comparve un'intervista a Bowie destinata a creare scandalo. L'articolo, intitolato "Oh! You Pretty Thing", descrisse il nuovo look di Bowie e riportò il suo ultimo exploit:
«Sono gay, lo sono sempre stato [...]», rivelò al giornalista Michael Watts, «[...] anche quando ero David Jones».<ref name="5yearsmelody">{{Cita web|url=http://www.5years.com/oypt2.htm|titolo= Oh, You Pretty Thing (2/2)|editore=5years.com|accesso=18 dicembre 2013|lingua=en}}</ref>
L'intervista creò un certo clamore in un'epoca nella quale affermare la propria omosessualità non era cosa abituale. In pochi allora pensarono a una tattica sensazionalistica pianificata dal cantante alle porte del lancio di Ziggy Stardust, tranne forse lo stesso Watts che notò «una maliziosa allegria in quello che dice, un sorriso segreto agli angoli della bocca... se non è di sfida, è quantomeno divertito».<ref name="5yearsmelody" /> Del resto era lo stesso Bowie che, nella stessa intervista, provava a confondere le acque: «La mia natura sessuale è irrilevante. Sono un attore, recito una parte, frammenti di me stesso».<ref>{{Cita web|url=http://www.5years.com/oypt.htm|titolo=Oh, You Pretty Thing (1/2)|editore=5years.com|accesso=18 dicembre 2013|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180726005706/http://www.5years.com/oypt.htm|urlmorto=sì}}</ref> Il [[movimento gay]] britannico elesse Bowie a suo simbolo, mentre i più conservatori accolsero scandalizzati la dichiarazione.
}}
In questo periodo, Bowie contribuì in veste di produttore e musicista, insieme a Ronson, al più grande successo commerciale della carriera di Lou Reed, l'album ''[[Transformer (album)|Transformer]]'', considerato una pietra miliare del glam rock.<ref>{{cita|Buckley|p. 134}}.</ref>
Il successivo lavoro in studio fu l'album ''[[Aladdin Sane]]'', che divenne il primo album di Bowie a raggiungere la vetta della classifica britannica. Descritto da Bowie stesso come «Ziggy va in America», per sottolineare l'americanizzazione del sound glam dell'anno precedente, il disco contiene brani scritti durante il viaggio attraverso gli Stati Uniti per le prime date dello Ziggy Tour, che proseguì in Giappone. Da ''Aladdin Sane'' furono estratti due singoli di successo, che raggiunsero i primi posti della classifica inglese: ''[[The Jean Genie]]'' e ''[[Drive-In Saturday]]''.<ref>{{Cita|Pegg|pp. 281-283}}.</ref><ref name=CS108>{{Cita|Sandford|p. 108}}.</ref>
Il titolo nasce dal gioco di parole che riflette la doppia personalità di Bowie di quel periodo: da una parte il soprannaturale e sano Aladdin ''(Aladdin Sane)'' e dall'altra il ragazzo folle ''(A lad insane)''.<ref>{{cita web | url=https://www.rollingstone.com/music/albumreviews/aladdin-sane-19730719 | titolo=Aladdin Sane | accesso=12 giugno 2016 | lingua=en | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211129025031/https://www.rollingstone.com/music/music-album-reviews/aladdin-sane-249722/ | urlmorto=sì }}</ref> Celebre divenne l'iconica immagine di copertina del disco, una foto a mezzo busto di Bowie truccato da Aladdin Sane, con un fulmine rosso che gli attraversa il viso, una delle raffigurazioni più riconoscibili ed emblematiche dell'artista nel corso dei decenni.<ref>{{cita web|url=http://www.crash.fr/david-bowie-is-in-paris-with-make-up-forever/|titolo= David Bowie is in Paris with make up forever | editore=crash.fr|accesso=11 gennaio 2016| lingua=en}}</ref>
L'amore di Bowie per la recitazione e la teatralità lo portarono a un'immersione totale nel suo androgino alter ego musicale. A posteriori il musicista affermò: «Sul palco ero un robot mentre fuori dal palco invece provavo emozioni. È probabilmente per questo che preferivo vestirmi come Ziggy piuttosto che essere David». Con il successo arrivarono però anche difficoltà personali: recitare lo stesso ruolo in continuazione rese sempre più difficile a Bowie scindere i suoi personaggi dalla sua vera personalità; «Ziggy», disse Bowie, «non mi avrebbe abbandonato per anni. Quello fu il punto in cui tutto si spinse troppo in là [...] . La mia intera personalità ne risentì. Divenne molto pericoloso. Iniziai a dubitare seriamente della mia sanità mentale».<ref>{{Cita|Sandford|pp. 106-107}}.</ref>
Gli ultimi concerti di Ziggy, che inclusero canzoni sia da ''Ziggy Stardust'' sia da ''Aladdin Sane'', furono di una teatralità assoluta e compresero momenti studiati di pathos sul palco alternati a gesti sconcertanti, con Bowie che simulava una [[fellatio]] con la chitarra di Ronson.<ref>{{cita|Leigh|p. 115}}.</ref> L'artista diede fine a questo periodo con il drammatico annuncio del ritiro dalle scene del personaggio Ziggy durante il concerto all'[[Hammersmith Odeon]] di Londra, il 3 luglio 1973, proprio all'apice del successo.<ref>{{cita|Leigh|p. 132}}.</ref>
Dopo aver sciolto gli Spiders from Mars, Bowie cercò di allontanarsi definitivamente dal personaggio di Ziggy. A conferma del grande successo del momento, anche tutti gli album del suo catalogo passato vendevano bene: ''The Man Who Sold the World'' venne ristampato nel 1972 insieme a ''Space Oddity''. Il brano ''Life on Mars?'' venne pubblicato su singolo nel giugno 1973 e raggiunse la terza posizione in classifica nel Regno Unito.<ref>{{Cita|Buckley|p. 163}}.</ref> ''[[Pin Ups]]'', una raccolta di cover di brani degli anni sessanta preferiti da Bowie, venne pubblicato in ottobre, raggiungendo il primo posto della classifica britannica. Nel 1973 erano sei gli album di Bowie presenti nella classifica britannica,<ref>{{Cita|Sandford|p. 115}}.</ref> il successo commerciale, almeno in patria, era ormai ampiamente raggiunto.
Verso fine anno Bowie intrecciò un intenso quanto breve legame con [[Amanda Lear]], che scoprì vedendola sulla copertina dell'album ''[[For Your Pleasure]]'' dei [[Roxy Music]]. Fu lo stesso Bowie a convincerla a tralasciare la professione di modella per abbracciare la carriera di cantante, finanziandole anche alcuni corsi di canto e danza.<ref>{{Cita news |autore= Leonardo Martinelli|url= http://www.lastampa.it/2016/01/12/spettacoli/amanda-lear-i-miei-due-anni-con-david-bowie-mi-ha-scombussolato-la-vita-9AQHiI1fQJqyV19kHRcLlN/pagina.html|anno 2016|titolo=Amanda Lear: “I miei due anni con David Bowie. Mi ha scombussolato la vita” |editore= lastampa.it|accesso= febbraio 2016}}</ref>
=== Il funk, il «plastic soul» e ''Diamond Dogs'' (1974-1975) ===
[[File:David Bowie - TopPop 1974 08.png|thumb|David Bowie nei panni di "Halloween Jack" esegue ''Rebel Rebel'' a ''Top Pop'' nel febbraio 1974.]]
[[File:David Bowie 1975.jpg|miniatura|Bowie nel 1975 all'epoca di ''Young Americans'']]
Nel marzo del 1974 Bowie si imbarcò sul transatlantico [[SS France (1961)|SS France]], per raggiungere gli Stati Uniti il 1º aprile,<ref>{{Cita news|mese=febbraio|anno=2016|titolo=La storia delle storie di David Bowie. La trilogia berlinese |autore=Alberto Piccinini|pubblicazione=Rolling Stone|pp= 12-13}}</ref> stabilendosi inizialmente a New York.
L'album ''[[Diamond Dogs]]'' dello stesso anno fu il risultato di due differenti idee: un abortito musical basato sul futuro apocalittico descritto nel romanzo di [[George Orwell]] ''[[1984 (romanzo)|1984]]'' e le prime influenze soul e funk che iniziarono a insinuarsi nella musica di Bowie.<ref>{{Cita|Buckley|pp. 180-183}}.</ref>
Con brani di successo come ''[[Rebel Rebel]]'' e ''[[Diamond Dogs (singolo)|Diamond Dogs]]'', il disco diventò numero uno in Gran Bretagna e numero cinque negli Stati Uniti. Per promuoverlo, Bowie diede il via allo spettacolare ''[[Diamond Dogs Tour]]'', presenziando nelle maggiori città del Nord America tra giugno e dicembre del 1974. Il tour, fortemente scenografico e teatrale, coincise con l'aumento della dipendenza da [[cocaina]] del cantante, che gli causò svariati problemi fisici dovuti alla debilitazione.<ref>{{Cita|Buckley|pp. 204-205}}.</ref> Nell'aprile del 1975 si trasferì in California, in una casa sulle colline di Los Angeles; qui Bowie trascorse uno dei periodi più negativi della sua vita, ossessionato dalla sua passione per l'occultismo e debilitato dall'abuso di droghe pesanti.<ref>{{cita libro|url=https://books.google.co.jp/books?id=nEOMqSgsKjAC&pg=PT146|titolo= Everybody Must Get Stoned: Rock Stars On Drugs |autore=R.U. Sirius|editore=Kensington Publishing|anno=2009|isbn=978-0-8065-3600-2|lingua=en|accesso=12 aprile 2016}}</ref> Tuttavia questo periodo cupo contribuì in parte alla nascita del suo prossimo personaggio.
Bowie stesso, dato il suo precario stato di salute, commentò il successivo album dal vivo, ''[[David Live]]'', dicendo ironicamente che avrebbe dovuto intitolarsi «''David Bowie is alive and well but living only in theory''».{{Efn|Letteralmente: "David Bowie è vivo e vegeto ma esiste solo in teoria".}}<ref>{{cita|Pegg|p. 278}}.</ref> Tuttavia ''David Live'' solidificò lo status di Bowie come rockstar, raggiungendo la seconda posizione in Inghilterra e l'ottava negli Stati Uniti. Dopo una pausa a Filadelfia, dove Bowie incise nuovo materiale, il tour proseguì con maggior enfasi sulla musica soul, ultima grande passione del cantante.<ref name=CS128>{{Cita|Sandford|p. 128}}.</ref>
[[File:David Bowie and Cher 1975.JPG|miniatura|La nuova immagine di Bowie nel 1975 durante una partecipazione allo show televisivo della cantante [[Cher]]]]
Il frutto delle sessioni a Filadelfia fu l'album ''[[Young Americans (album)|Young Americans]]'' edito nel 1975, nel quale l'artista, smessi definitivamente i variopinti panni dell'eroe glam rock, si gettò a capofitto nella [[black music]] americana. Il biografo Christopher Sandford scrisse: « [...] nel corso degli anni, molti musicisti britannici avevano cercato di diventare "neri" scimmiottando la musica nera statunitense ma pochi ci erano riusciti con successo come Bowie».<ref name=CS138>{{Cita|Sandford|p. 138}}.</ref>
Il particolare e artificioso sound dell'album, che Bowie stesso descrisse come "plastic soul", costituì una nuova e radicale svolta nel suo stile musicale.<ref name=CS138/> Da ''Young Americans'' fu estratto il singolo ''[[Fame (David Bowie)|Fame]]'', composto con [[John Lennon]] e [[Carlos Alomar]], che valse a Bowie la prima posizione in classifica, per due settimane, negli Stati Uniti. L'album segnò una fase importante per l'evoluzione musicale dell'artista: fu il primo dei suoi album ad abbandonare quasi del tutto il rock in favore di sonorità più funky e soul dando vita a una sorta di "R&B bianco".
[[File:Bowie at Young Americans Tour C.jpg|miniatura|sinistra|Bowie durante lo ''Young Americans Tour''|320x320px]]
In quel periodo ebbe fine il rapporto tra Defries e Bowie, che era stato superficiale nel firmare il contratto con la MainMan, non lo aveva letto con attenzione e si era fidato di quanto gli aveva raccontato Defries. Convinto di essere comproprietario dell'azienda al 50% e di aver diritto a metà dei guadagni, solo nel 1974 fu informato che l'azienda era al 100% di Defries. Il contratto prevedeva 50% dei ricavi lordi a Defries e 50% a Bowie, il quale doveva però sobbarcarsi per intero il totale delle ingentissime spese e delle tasse.
Quando Bowie venne a sapere tali dettagli, la MainMan era oberata da debiti, sia nel Regno Unito sia negli Stati Uniti molte fatture non erano state pagate e le spese erano aumentate, assieme agli investimenti sbagliati di Defries. Bowie si sentì tradito e sfruttato; la prima reazione fu di tagliare le esorbitanti spese per i concerti e adottare costumi e ambientazioni più sobrie, rinominando la tournée "Philly Dogs Tour". Il 29 gennaio 1975 andò negli uffici della RCA e annunciò la sua uscita dalla MainMan, ottenendo un anticipo per ''Young Americans'' di imminente pubblicazione. Il giorno dopo la lettera di rescissione dal contratto arrivò alla MainMan.<ref name=sandford133>{{cita|Sandford|pp. 133-137}}.</ref>
Dopo la risoluzione del contratto nel 1975, Bowie avrebbe dichiarato di essere stato trattato come uno schiavo da Defries e di non essere riuscito a fare soldi. Le trattative per la risoluzione del contratto furono lunghe e difficili e alla fine Bowie dovette riconoscere a Defries il 50% delle ''[[royalty]]'' dei lavori realizzati da ''Hunky Dory'' fino a quel momento e il 16% su quelle di tutte le proprie attività fino al 1982.<ref name=sandford133/> Defries mantenne una parte del copyright sui dischi di Bowie fino al 1997, quando il cantante riscattò le quote dell'ex manager e divenne proprietario al 100% di tali diritti.<ref name=billboard>{{cita web | url=https://www.billboard.com/articles/news/6843757/david-bowie-businessman-deep-dive-visionary-dealmaking |titolo= David Bowie, Businessman: A Deep Dive Into The Musician's Visionary Dealmaking | 6 giugno 2016 | lingua=en }}</ref>
=== Gli anni del «Duca Bianco» e la trilogia di Berlino (1976-1979) ===
{{Vedi anche|Trilogia di Berlino}}
Alla pubblicazione del successivo album ''[[Station to Station]]'' nel gennaio 1976, fece seguito in febbraio una tournée di tre mesi e mezzo in Europa e Stati Uniti per promuovere l'album e le drammatiche performance del nuovo personaggio di Bowie, il ''thin White Duke'', ovvero lo "snello Duca Bianco".
Questo nuovo alter ego segnò una delle tante svolte artistiche nella sua carriera, ormai lontana dal chiassoso clamore multicolore del glam rock di pochi anni prima. Il "Duca Bianco" impersonava un aristocratico personaggio con un abbigliamento sobrio ed elegante, ipotetiche simpatie destrorse e una forte infatuazione per l'occultismo. Seppur molti di questi elementi furono soltanto trovate sceniche del poliedrico artista, il nome "White Duke" entrò nell'immaginario collettivo del pubblico, divenendo presto il suo più consueto soprannome per il resto della carriera.
I brani più significativi di questo periodo furono la ''[[Station to Station (brano musicale)|title track]]'' del disco, influenzata dal sound di gruppi tedeschi [[krautrock]], le ballate ''Word on a Wing'' e ''Wild Is the Wind'', cover di un brano reso famoso da [[Nina Simone]], e i brani funky ''[[TVC 15]]'' e ''[[Stay (David Bowie)|Stay]]''. La band che accompagnò Bowie sul palco comprendeva il chitarrista Carlos Alomar, il bassista [[George Murray (musicista)|George Murray]] e il batterista [[Dennis Davis]], sezione ritmica che lo avrebbe affiancato fino alla fine del decennio. Il tour riscosse grande successo ma generò anche polemiche di natura politica, come quella sorta durante una data a [[Stoccolma]], in cui Bowie venne imputato di aver rilasciato la seguente dichiarazione: «[...] la Gran Bretagna trarrebbe beneficio dall'avvento di un leader fascista [...]»; inoltre poco dopo la polizia di frontiera lo fermò sul confine russo-polacco per possesso di alcuni cimeli [[Nazismo|nazisti]].<ref>{{Cita web |url=http://www.intelligonews.it/articoli/11-gennaio-2016/35445/david-bowie-e-quelle-accuse-di-nazismo-quanto-c-era-di-vero |titolo=David Bowie e quelle simpatie naziste: quanto c'era di vero? ||accesso=12 giugno 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160420144637/http://www.intelligonews.it/articoli/11-gennaio-2016/35445/david-bowie-e-quelle-accuse-di-nazismo-quanto-c-era-di-vero |urlmorto=sì }}</ref>
La controversa vicenda culminò a Londra nel maggio seguente in quello che divenne noto come "l'incidente della [[Stazione di London Victoria|Victoria Station]]". Nel pomeriggio del 2 maggio 1976, tornato in Gran Bretagna dopo due anni di assenza, Bowie lasciò la stazione salutando la folla di fan adoranti con un gesto del braccio sinistro che venne scambiato per un saluto nazista, episodio fotografato e pubblicato su ''[[NME]]''. Bowie dichiarò che il fotografo aveva semplicemente "congelato" il gesto del suo braccio a mezz'aria nel corso di un normale saluto.<ref>{{Cita news|cognome=Paytress|nome=Mark|titolo=The Controversial Homecoming |rivista=Mojo Classic |data=gennaio 2007 |numero=60 Years of Bowie |p=64 | lingua=en}}</ref> La maggior parte della stampa britannica ignorò l'incidente, tuttavia i vari tabloid scandalistici specularono non poco sulle presunte tendenze naziste del cantante, alimentando il tutto con citazioni riciclate dagli anni precedenti, come quella rilasciata da Bowie in un'intervista a [[Cameron Crowe]] dove affermava che «[[Adolf Hitler]] è stato una delle prime vere rockstar [...]», oppure citando la canzone ''Somebody Up There Likes Me'' contenuta nell'album ''Young Americans'', in cui parlava del ritorno di Hitler.<ref name=crowe>{{cita pubblicazione|titolo=Intervista a Bowie | autore=Cameron Crowe |rivista=Playboy |data=settembre 1976|lingua=en}}</ref> Successivamente Bowie si scusò pubblicamente per questi ambigui atteggiamenti, imputandoli alla sua dipendenza dalla cocaina e all'eccessiva immedesimazione nel personaggio del "Duca Bianco":<ref>{{cita|Devereux|p. 99}}.</ref>« [...] ero fuori di testa, totalmente impazzito. Ero interessato principalmente alla mitologia più che all'intera faccenda su Hitler e il totalitarismo [...]».<ref>{{Cita|Sandford|p. 158}}.</ref>
{{Approfondimento
| allineamento = sinistra
| larghezza = 320px
| titolo = <div style="text-align:center;">La fascinazione del Duca Bianco per l'occulto</div> <small>Il soggiorno a Los Angeles del 1975-76</small>
| contenuto = [[File:The Thin White Duke 76.jpg|260px|Il ''thin White Duke'' nel 1976|centro]] <br/>
Nell'aprile 1975, Bowie si trasferì a Los Angeles in una villa presa in affitto al 637 di North Doheny Drive.<ref>{{cita web| url=http://www.bowiegoldenyears.com/1975.html |titolo= Bowie Golden Years - 1975 | 12 giugno 2016 |lingua=en}}</ref>
All'epoca faceva un uso smodato di cocaina e sigarette e si sosteneva con una dieta esclusivamente a base di caffè, latte e peperoni verdi e gialli, trascorrendo la maggior parte del periodo "in uno stato di costante terrore psichico" e debilitazione psicofisica arrivando a pesare solo una quarantina di chili.<ref>{{cita|Spitz|pp. 243-244}}.</ref> Alcuni resoconti dell'epoca, principalmente derivanti da un'intervista fatta al cantante da [[Cameron Crowe]], riportano che viveva in una casa piena di antichi manufatti egizi, candele nere sempre accese, circondato da varia iconografia nazista, intento a studiare trattati di magia nera e a conservare in frigorifero la propria urina imbottigliata,<ref name=pegg285>{{cita|Pegg|p. 285}}.</ref> terrorizzato dal fatto che un gruppo di streghe volesse rubare il suo [[sperma]] per qualche rito oscuro. Sosteneva inoltre di ricevere messaggi segreti da parte dei Rolling Stones sulle copertine dei loro dischi e minacce da [[Jimmy Page]] dei [[Led Zeppelin]] (notoriamente adepto di [[Aleister Crowley]]).<ref>{{cita|Pegg|pp. 297-300}}.</ref> Questa ossessione per la magia, l'occulto e le teorie superomistiche del filosofo [[Friedrich Nietzsche]] non era nuova per Bowie che già ne aveva dato traccia in due canzoni presenti in ''Hunky Dory'' (1971), ''Oh! You Pretty Things'' e ''Quicksand'', e in altri brani ancora precedenti come ''Cygnet Committee'' del '69 e ''[[The Supermen]]'' del 1970. Ma la scintilla di questo rinnovato interesse sembrò essere un incontro avvenuto a New York con il "regista maledetto" [[Kenneth Anger]], autore del film satanista ''[[Lucifer Rising]]''.<ref name=pegg285/>}}
In questo periodo, Bowie ebbe anche la sua prima vera esperienza in campo cinematografico recitando come protagonista nel film di fantascienza ''[[L'uomo che cadde sulla Terra (film)|L'uomo che cadde sulla Terra]]'' di [[Nicolas Roeg]], regista che lo scritturò dopo averlo apprezzato nel documentario ''[[Cracked Actor (video)|Cracked Actor]]'' inerente al Diamond Dogs Tour dell'anno precedente. Per l'occasione David iniziò anche a comporre alcuni brani strumentali che avrebbero dovuto costituire la colonna sonora del film ma che invece confluirono nei suoi successivi prodotti discografici.
Nel 1976 Bowie si trasferì in Svizzera, acquistando una grande villa a [[Blonay]], sulle colline vicine a Montreaux, sul [[Lago di Ginevra]], dove il suo consumo di cocaina incrementò ulteriormente minacciando seriamente la sua salute. Determinato a disintossicarsi e per distrarsi dallo stress dell'ambiente musicale, Bowie iniziò a dipingere producendo svariate opere post-moderniste. Prese anche l'abitudine di portarsi in tour un blocco degli schizzi per disegnare quando si sentiva ispirato e iniziò a fotografare qualsiasi cosa colpisse la sua immaginazione. Il suo interesse verso la pittura crebbe notevolmente tanto da visitare le maggiori mostre europee e visitò anche molte gallerie d'arte a [[Ginevra]], il [[Brücke-Museum]] di [[Berlino]] e divenne, nelle parole del biografo Christopher Sandford, «un prolifico produttore e collezionista d'arte contemporanea»; i suoi quadri furono esposti in molte mostre personali e alcuni acquistati da musei britannici e statunitensi. Attraverso il proprio sito internet Bowieart.com, si impegnò anche nel promuovere e favorire la visibilità di opere di giovani artisti.<ref>{{cita web| url=https://www.theguardian.com/education/2001/jul/18/arts.highereducation |titolo= As the artist said to the rock star... | 13 giugno 2016| lingua=en}}</ref>
{{Approfondimento
| allineamento = destra
| larghezza = 320px
| titolo = <div style="text-align:center;">Le controverse dichiarazioni<br />sul [[Nazionalsocialismo]]</div> <small>«Adolf Hitler è stato la prima vera rockstar!»<ref name=crowe/></small>
| contenuto = Nel periodo delle sessioni per l'album ''Station to Station'', Bowie si immerse in intense letture su Hitler e la [[storia del Terzo Reich]]. Iniziò quindi a definire il proprio nuovo personaggio, The Thin White Duke, come una sorta di "vero ariano fascista" e a rilasciare dichiarazioni alla stampa in cui prevedeva l'imminente avvento di un nuovo regime fascista in Inghilterra. Nel maggio 1976 vi fu l'incidente alla Victoria Station, dove fu fotografato nel gesto di fare un saluto nazista rivolto alla folla, circostanza che Bowie smentì. A posteriori avrebbe affermato di essere stato affascinato dal lato puramente teatrale ed esoterico del nazismo, considerando il suo approccio politico dell'epoca "molto immaturo". A questo periodo Bowie farà riferimento parlando di: "... Visioni di svastiche nella mia testa, piani per chiunque..." in ''China Girl'' dell'album ''Let's Dance'' del 1983 e, in riferimento a quanti lo avevano attaccato per le sue smentite in materia, scrisse: "essere insultato da questi fascisti è molto degradante", nel brano ''It's No Game'' presente in ''Scary Monsters (and Super Creeps)'' del 1980.}}
Prima della fine del 1976, l'interesse di Bowie per la scena artistica tedesca lo portò a trasferirsi a [[Berlino Ovest]] per disintossicarsi definitivamente e rivitalizzare la propria carriera. Qui iniziò la proficua collaborazione con [[Brian Eno]] e condivise un appartamento a [[Schöneberg (Berlino)|Schöneberg]] con Iggy Pop e Corinne Schwab, sua assistente personale già a Los Angeles, a cui aveva affidato la maggior parte degli aspetti organizzativi e manageriali.<ref name=sandford133/>
La Schwab fu oggetto di grande gelosia da parte di Angie, moglie di Bowie, che dopo avere trascorso qualche giorno a Berlino si ritrasferì negli Stati Uniti. Bowie le dedicò il brano ''Be My Wife'' incluso nell'album ''Low'', invitandola invano a rimanere con lui in questa nuova avventura. Il matrimonio era entrato in crisi a partire dal 1973, con la passione sessuale tra i due che si era affievolita e le frequenti relazioni extra-coniugali di entrambi.<ref name=sandford133/> In seguito, Angie avrebbe affermato di non aver più voluto vedere il marito dopo il ripetersi degli episodi filo-nazisti come quello della Victoria Station.<ref>{{cita libro| url=https://books.google.co.jp/books?id=mkG7Y6_J7pUC&pg=PA255 |p=255| titolo=Please Kill Me: The Uncensored Oral History of Punk |autore= Legs McNeil e Gillian McCain |editore=Grove Press |data= 2006|isbn=0-8021-4264-8 |lingua=en|accesso=15 aprile 2016}}</ref> Bowie sostenne invece che dal 1974 si vedevano occasionalmente e facevano vite separate.<ref>{{Cita|Pegg|p. 391}}.</ref> Ne seguì la definitiva separazione e il divorzio del 1980.<ref>{{Cita|Sandford|p. 197}}.</ref>
David iniziò a focalizzarsi sul [[Musica minimalista|minimalismo]] e sulla [[musica ambient]], che caratterizzeranno gli album della cosiddetta "''[[Trilogia di Berlino]]''".<ref>{{Cita|Sandford|p. 149}}.</ref> In questo periodo aiutò anche a risollevare le sorti della carriera di Iggy Pop, producendone e scrivendone insieme il primo album solista ''[[The Idiot]]'' e il successivo ''[[Lust for Life (album Iggy Pop)|Lust for Life]]''. Nel tour di Iggy Pop in Europa e Stati Uniti nel marzo e aprile 1977, Bowie partecipò come tastierista.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Needs|nome=Kris |titolo=The Passenger |rivista=Mojo Classic |data=gennaio 2007 |numero=60 Years of Bowie |p=65 | lingua=en}}</ref>
L'album ''[[Low (David Bowie)|Low]]'' del 1977 fu parzialmente influenzato dal [[krautrock]] di [[Kraftwerk]] e [[Neu!]] ed evidenziò un passo avanti per Bowie come compositore e artista concettuale, distanziandosi dal semplice pop e rock per produrre un'ambiziosa musica più astratta, dove le liriche erano sporadiche e non indispensabili. Malgrado le iniziali critiche negative ricevute per la sua apparente complessità e la non commerciabilità, ''Low'' arrivò alla seconda posizione nella classifica britannica, producendo anche il singolo di successo ''[[Sound and Vision]]'' che arrivò a sua volta al terzo posto della classifica britannica.
A posteriori si rivelerà un album di culto e porterà compositori d'avanguardia come [[Philip Glass]] a descriverlo « [...] un'opera geniale di incomparabile bellezza». Lo stesso Glass comporrà un'intera sinfonia basata sulle musiche e le atmosfere dell'album, la ''[[Symphony No. 1 Low|Low Symphony]]'' del 1992.
Seguendo l'approccio minimalista di ''Low'', il 23 settembre del 1977 uscì ''[["Heroes" (album David Bowie)|"Heroes"]]'' che include il celebre brano omonimo scritto insieme a Brian Eno; quest'album fuse pop e rock ampliandone i confini di genere e fu l'unico dei tre album della trilogia berlinese ad essere interamente registrato a Berlino. Come ''Low'', anche ''"Heroes"'' risultò pervaso dallo ''[[Spirito del tempo|zeitgeist]]'' della [[guerra fredda]], stigmatizzato dal [[Muro di Berlino|muro]] che divideva in due la città.<ref name=Pegg90/> Fu un altro grande successo, raggiungendo la terza posizione in classifica nel Regno Unito. La ''title track'', che raggiunse all'epoca soltanto la 24ª posizione nella classifica britannica dei singoli, divenne forse il brano più celebre e rappresentativo dell'intera carriera di Bowie, capace di resistere nel corso degli anni come sua canzone simbolo.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 181-182}}.</ref>
Verso fine anno, Bowie eseguì il brano sia allo show televisivo di Marc Bolan che allo speciale televisivo natalizio di [[Bing Crosby]], con il quale si esibì in una versione di ''[[Peace on Earth/Little Drummer Boy]]''. Il duetto si rivelò un successo mondiale nel 1982, conquistando la terza posizione nel Regno Unito.<ref>{{Cita libro |cognome=Bronson |nome=Fred |titolo=The Billboard Book of Number 1 Hits |anno=1990 |editore=Billboard Books |isbn=0-8230-7677-6 |p=572 | lingua=en}}</ref>
Dopo aver completato ''Low'' e ''"Heroes"'', Bowie promosse i due album passando la maggior parte del 1978 in una tournée a cui presenziarono un milione di spettatori nei 70 concerti che toccarono 12 nazioni. Dal tour venne ricavato l'album live ''[[Stage (David Bowie)|Stage]]'', pubblicato nel medesimo anno.<ref>{{Cita|Sandford|p. 189}}.</ref> Sempre nel '78 uscì il film ''[[Gigolò (film)|Just a Gigolò]]'', con Bowie nella parte del protagonista. La pellicola riscosse un mediocre riscontro di pubblico e pessime recensioni da parte della critica.
Il capitolo finale della trilogia fu l'album ''[[Lodger (album)|Lodger]]'' del 1979, che a sua volta mostrò un approccio alla musica minimalista, ambient e complessa dei precedenti due dischi ma con un parziale ritorno al rock convenzionale basato su percussioni e chitarre. Il risultato fu un complesso mix di elementi [[New wave (musica)|new wave]] e [[world music]],<ref>{{Cita|Spitz|p. 298}}.</ref> con alcune influenze multietniche; alcune tracce furono composte utilizzando gli aforismi delle [[Strategie Oblique]] di Brian Eno e [[Peter Schmidt (artista)|Peter Schmidt]]: ''Boys Keep Swinging'' nacque così, incoraggiando i musicisti a "percuotere" i propri strumenti, mentre per ''Move On'' si ricorse alla progressione di accordi di ''All the Young Dudes'' suonati al contrario e per ''Red Money'' utilizzando la traccia strumentale base di ''Sister Midnight'', brano precedentemente composto insieme a Iggy Pop.<ref>{{cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/2011/01/07/sister-midnight/|titolo=Sister Midnight|accesso=13 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160616225625/https://bowiesongs.wordpress.com/2011/01/07/sister-midnight/|urlmorto=sì}}</ref>
L'album venne registrato interamente nello studio privato di Bowie in Svizzera e segnò la temporanea interruzione del rapporto collaborativo tra Bowie e Brian Eno, che sarebbero tornati a lavorare insieme negli anni novanta. ''Lodger'' raggiunse la quarta posizione in Gran Bretagna e la numero 20 negli Stati Uniti e dal disco furono estratti i singoli ''[[Boys Keep Swinging]]'' e ''[[DJ (David Bowie)|DJ]]''.<ref>{{cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/tag/lodger/|titolo=Lodger|accesso=13 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150721223910/https://bowiesongs.wordpress.com/tag/lodger/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita|Sandford|pp. 191-192}}.</ref> Anche se inizialmente fu recepito come una chiusura in tono minore della trilogia di Berlino, ''Lodger'' sarebbe stato rivalutato nel corso degli anni, anche in virtù del deludente risultato degli album di Bowie degli anni ottanta.
=== Il successo commerciale e di massa (1980-1989) ===
[[File:Bowie 1983 serious moonlight.jpg|Bowie nel 1983 nel corso del ''Serious Moonlight Tour''|thumb|sinistra|upright=1.1]]
{{citazione
|(...) Bowie è diventato una tela bianca su cui i consumatori scrivono i loro sogni (...).
|Simon Frith e Howard Horne, ''Art Into Pop'', 1987
|(...) Bowie became a blank canvas on which consumers write their dreams (...).
|lingua=EN
}}
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] Bowie fu molto impegnato nel cinema e nel teatro e incrementò numero di tappe e grandiosità delle tournée, mentre la produzione discografica si basò su un raffinato quanto generico pop, con album contenenti alcune ''hits'' più commerciali, adatte a una massiccia trasmissione radiofonica. Il successo di questi singoli fu alimentato dai suggestivi video che li accompagnarono; un fenomeno, quello dei video, che Bowie già conosceva e che sfruttò nel modo migliore, da poliedrico artista quale si è sempre dimostrato.
L'album ''[[Scary Monsters (and Super Creeps)]]'' del 1980 ebbe un ottimo successo, raggiungendo la prima posizione nel Regno Unito, grazie anche ai contributi chitarristici di [[Robert Fripp]], [[Pete Townshend]] e [[Tom Verlaine]].<ref name=JP>{{cita|Perone|pp. 80-85}}.</ref> Produsse la hit da primo posto in classifica ''[[Ashes to Ashes (David Bowie)|Ashes to Ashes]]'', che conferì visibilità internazionale al movimento dei [[New romantic]], quando per realizzarne il videoclip Bowie reclutò al night club "Blitz" di Londra diverse comparse, tra le quali [[Steve Strange]] dei [[Visage]]. Nel video Bowie è vestito da inquietante [[Pierrot]], in uno dei suoi travestimenti più famosi.<ref>{{cita|Pegg|p. 29}}.</ref> Nel settembre del 1980 Bowie debuttò a [[Broadway]] nella pièce teatrale ''[[L'uomo elefante (opera teatrale)|The Elephant Man]]'' interpretando la parte del deforme [[John Merrick]], senza l'ausilio di nessun make up e riscuotendo critiche lusinghiere.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 205-207}}.</ref>
Lo stesso anno fece un'apparizione nel film tedesco ''[[Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino]]'' la cui colonna sonora, composta esclusivamente dai suoi brani tratti da ''Station to Station'', ''Low'', ''Heroes'' e ''Lodger'', fu pubblicata pochi mesi dopo e riscosse un buon successo. Nel 1981 Bowie collaborò con i [[Queen]] per il loro album ''[[Hot Space]]'', duettando nella traccia ''[[Under Pressure]]'' con [[Freddie Mercury]]. Il brano si rivelò un grande successo, divenendo il terzo singolo numero 1 di Bowie nel Regno Unito. Nel 1982 fu il protagonista nell'adattamento televisivo della BBC dell'opera di [[Bertolt Brecht]] ''Baal''. Cinque dei brani tratti dal lavoro teatrale, incisi a Berlino, furono pubblicati nell'[[Baal (EP)|omonimo EP]].
Grandissimo successo ebbe l'album ''[[Let's Dance (album David Bowie)|Let's Dance]]'' del 1983, co-prodotto insieme a [[Nile Rodgers]] degli [[Chic (gruppo musicale)|Chic]], che divenne [[disco di platino]] su entrambe le sponde dell'Atlantico. Furono estratte la ''[[title track]]'' ''[[Let's Dance (singolo David Bowie)|Let's Dance]]'', ''[[Modern Love (David Bowie)|Modern Love]]'' e ''[[China Girl (David Bowie)|China Girl]]'', che raggiunsero i primi posti in classifica in tutto il mondo e furono accompagnate da acclamati video clip che rappresentano bene l'estetica degli anni '80.
L'uscita di ''Let's Dance'' fu seguita dal [[Serious Moonlight Tour]], con la partecipazione del chitarrista [[Earl Slick]] e dei coristi [[The Simms Brothers Band|Frank e George Simms]]. Il tour mondiale durò sei mesi e riscosse un enorme successo, anche se alcuni critici sottolinearono che la musica di Bowie aveva subito un'involuzione troppo "commerciale".<ref>{{Cita|Buckley|pp. 335-355}}.</ref> Durante il tour si esibì con un nuovo ''look'' dai capelli iper-ossigenati e fisico abbronzato, proponendo un accessibile dance-rock non scevro da passaggi con tematiche disturbanti e testi impegnati.
[[File:David Bowie (1987).jpg|Bowie durante il ''Glass Spider Tour'' del 1987.|thumb]]
Sempre nel 1983 Bowie fu il protagonista del film ''[[Furyo]]'', conosciuto anche con il titolo originale ''Merry Christmas Mr. Lawrence'', diretto da [[Nagisa Ōshima]] e basato sul romanzo ''The Seed and the Sower'' di [[Laurens van der Post]]. La sua interpretazione fu lodata dalla critica e il film riscosse un buon successo di pubblico. Nel 1984 fu pubblicato ''[[Tonight (album David Bowie)|Tonight]]'', altro album dall'impronta dance e fortemente commerciale, che raggiunse la prima posizione nel Regno Unito, al quale collaborarono [[Tina Turner]] e Iggy Pop. Tra le varie cover del disco vi è una criticatissima versione del classico dei Beach Boys del 1966 ''[[God Only Knows]]''. Vi era però la hit ''[[Blue Jean]]'', che sarebbe stata inserita nel cortometraggio musicale ''[[Jazzin' for Blue Jean]]'' vincitore del [[Grammy Award for Best Short Form Music Video]].
Nel 1985 Bowie si esibì al [[Live Aid]] nel [[Wembley Stadium (1923)|vecchio stadio di Wembley]] a Londra. Durante l'evento fu proiettato il video realizzato appositamente dove Bowie duetta con [[Mick Jagger]] nel brano ''[[Dancing in the Street]]'', che successivamente arrivò al primo posto delle classifiche. In seguito recitò in ''[[Absolute Beginners (film)|Absolute Beginners]]'' e ''[[Labyrinth - Dove tutto è possibile]]'', film usciti nel 1986 di cui curò anche la colonna sonora. Il singolo ''[[Absolute Beginners (David Bowie)|Absolute Beginners]]'' arrivò al secondo posto nel Regno Unito e al primo nella classifica europea [[Eurochart Hot 100 Singles]]. Nel 1987 pubblicò l'album ''[[Never Let Me Down]]'', che fu giudicato dalla critica una prova scialba e commerciale ma che ebbe un buon successo nelle classifiche aiutato anche dal nuovo tour mondiale, il mastodontico e teatrale [[Glass Spider Tour]].
=== Il breve periodo con i Tin Machine (1988–1992) ===
[[File:David Bowie Chile.jpg|Bowie durante una data del Sound+Vision Tour del 1990|thumb]]
Nel 1989 prese parte come cantante, chitarrista e sassofonista nel gruppo rock [[Tin Machine]], costituito insieme a [[Reeves Gabrels]] e i fratelli [[Tony Sales|Tony]] e [[Hunt Sales]], con i quali aveva già collaborato negli anni settanta all'album di Iggy Pop [[Lust for Life (album Iggy Pop)|''Lust for Life'']];<ref>{{Cita|Buckley|pp. 386-387}}.</ref> inoltre suonò le tastiere nel tour documentato dall'album live ''Tv Eye'' (1978).
Sebbene all'interno dei Tin Machine vigesse una democrazia assoluta, ben presto la natura da leader di Bowie iniziò a prevalere nelle dinamiche di gruppo, sia come compositore che come leader. Nel 1989 l'album di debutto della band, ''[[Tin Machine (album)|Tin Machine]]'', venne ben accolto da pubblico e critica, anche se l'eccessiva politicizzazione delle liriche provocò qualche perplessità. Il disco raggiunse la terza posizione in classifica nel Regno Unito e il primo tour mondiale del gruppo si rivelò un successo.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 274-275}}.</ref> Dopo però una serie di singoli fallimentari e un dissidio con la EMI, Bowie lasciò l'etichetta discografica e il gruppo si sciolse dopo la pubblicazione di un secondo album in studio (1991) e di uno dal vivo (1992), entrambi male accolti da pubblico e critica. Bowie era già tornato, prima della pubblicazione del secondo album del gruppo, all'attività da solista con il ''[[Sound+Vision Tour]]'' del 1990, che lo tenne impegnato per sette mesi nel portare in giro per il mondo i suoi vecchi successi, dopo la pubblicazione del cofanetto "''Sound and Vision''", riscuotendo ottimi consensi e lauti guadagni.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 278-286}}.</ref> Un terzo album di studio dei Tin Machine era stato programmato, ma Bowie preferì ritornare all'attività solista dopo avere reincontrato Nile Rodgers (il produttore di ''Let's Dance''). Con Rodgers incise ''Real Cool World'', title-track della colonna sonora del film ''Cool World'', che fu pubblicata su singolo nell'estate 1992.
=== Elettronica, nuove sperimentazioni e il ritorno al passato (1990-1999) ===
[[File:David Bowie 1997.jpg|Bowie in concerto nel 1997|miniatura|upright=0.7|alt=]]
Nel 1990 si trasferì definitivamente a New York in un appartamento al 160 di Central Park South, al nono piano dell'Essex House, affacciato su [[Central Park]]<ref>{{Cita web | url=http://www.bowiewonderworld.com/faq.htm |titolo= frequently asked questions... | febbraio 2016 |lingua=en }}</ref> e si dedicò alla sperimentazione progettando nuovi album, tutti molto diversi tra loro, che uscirono nei primi [[anni 1990|anni novanta]]. Per la loro realizzazione tornò ad avvalersi anche della collaborazione di Nile Rodgers e di Brian Eno, esplorando i generi e le tendenze musicali del periodo come l'[[hip hop]], la [[Jungle (genere musicale)|jungle]] e il [[drum and bass]]. Sempre a New York fondò la Isolar Enterprises, una società per gestire il catalogo delle sue canzoni, i diritti d'autore, le proprietà e tutte le attività dell'ufficio stampa.
Nell'aprile 1992 apparve al [[Freddie Mercury Tribute Concert]] dove eseguì ''Heroes'', ''All the Young Dudes'' e, insieme a [[Annie Lennox]], ''Under Pressure''.<ref name=CS298>{{Cita|Sandford|pp. 298-299}}.</ref> Il 6 giugno del 1992 sposò [[Iman (modella)|Iman Mohamed Abdulmajid]], con una cerimonia privata celebratasi presso la [[chiesa episcopale americana di Saint James]] a [[Firenze]].
Il 1993 pubblicò l'album ''[[Black Tie White Noise]]'', con influenze soul, jazz e hip hop, e caratterizzato da un largo impiego di strumenti elettronici; l'album, prodotto da [[Nile Rodgers]], raggiunse la vetta della classifica britannica e due singoli entrarono nella Top 40 e uno nella Top 10, ovvero il brano ''[[Jump They Say]]'' dedicato al fratellastro Terry.<ref name=CS301>{{Cita|Sandford|pp. 301-308}}.</ref> Bowie esplorò in seguito nuove tendenze musicali ''[[musica ambientale|ambient]]'' con ''[[The Buddha of Suburbia (colonna sonora)|The Buddha of Suburbia]]'', colonna sonora dell'omonima mini serie televisiva; l'album ricevette buone critiche ma fu un insuccesso commerciale, fermandosi alla posizione n. 87 della classifica britannica.<ref>{{cita|Buckley|pp. 494-495}}.</ref>
Dalla collaborazione con Brian Eno fu realizzato ''[[1.Outside]]'', un [[concept album]] per il quale crea nuovo alter ego, l'investigatore Nathan Adler, e altri ad ognuno dei quali viene affidata l'interpretazione delle tracce, sviluppando in tal modo la narrazione del racconto. Denigrato ed esaltato in egual misura, ma negli ultimi anni rivalutato molto positivamente, l'album riscosse consensi sia in America che in Europa e produsse anche alcuni dei singoli di maggior successo del periodo come la canzone ''[[Hallo Spaceboy]]'', eseguita in seguito con i [[Pet Shop Boys]].<ref>{{cita web|url=http://www.geowayne.com/newDesign/disco4/spaceboy.htm |titolo=Hallo, Spaceboy, by David Bowie with Pet Shop Boys|accesso=2 luglio 2016|lingua=en}}</ref> L'album doveva essere parte di una trilogia, ma il progetto venne accantonato dopo la conclusione dell'Outside Tour nel luglio 1996.
[[File:David Bowie holywood.jpg|La stella di Bowie sulla [[Hollywood Walk of Fame]]|miniatura]]
Il 17 gennaio 1996 Bowie venne introdotto nella [[Rock and Roll Hall of Fame]],<ref name="rockhall">{{Cita web |titolo=David Bowie: Rock and Roll Hall of Fame Induction|sito=rockhall.com |editore=Rock and Roll Hall of Fame | url=http://rockhall.com/inductees/david-bowie |lingua=en|accesso=16 settembre 2010}}</ref> riconoscimento a cui si aggiunse la celebre stella sulla [[Hollywood Walk of Fame]], posata nel febbraio 1997.<ref>{{Cita web|url=http://www.rocknrolltravel.co.uk/hollywood-walk-of-fame-stars/ |titolo=Hollywood Walk Of Fame Stars|accesso=2 luglio 2016 |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160812070845/http://www.rocknrolltravel.co.uk/hollywood-walk-of-fame-stars/|urlmorto=sì}}</ref><ref name="walkoffame">{{cita web|lingua=en|url=https://walkoffame.com/david-bowie/|titolo=David Bowie|sito=[[Hollywood Walk of Fame]]|accesso=10 settembre 2024}}</ref> Nel dicembre del 1996 Bowie divenne la prima rockstar quotata in [[Borsa valori|borsa]], offrendo agli investitori [[Obbligazione (finanza)|obbligazioni]] collocate sulla piazza di [[Borsa di New York|Wall Street]]. I ''Bowie Bonds'' ebbero una validità decennale, furono garantiti principalmente dai proventi di 287 canzoni contenute nei suoi 25 album registrati prima del 1990, per un valore complessivo di 55 milioni di dollari e furono interamente acquistati dalla Prudential Insurance Company di New York. Quest'operazione rese Bowie uno dei cantanti più ricchi del mondo e il suo esempio venne presto seguito anche da artisti come [[Elton John]], [[James Brown]], [[Ashford & Simpson]] e [[The Isley Brothers]].<ref>{{cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/2013/08/27/the-bowie-bonds/|titolo=The “Bowie Bonds”|accesso=12 aprile 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160613153301/https://bowiesongs.wordpress.com/2013/08/27/the-bowie-bonds/|urlmorto=sì}}</ref>
Nello stesso periodo Bowie intuì le grandi potenzialità del web e, oltre al suo personale [[sito web]] ''www.davidbowie.com'', nella primavera del 1996 inaugurò il ''BowieNet'', primo [[Portale web|portale]] tematico creato da un cantante,<ref>{{Cita web | url=http://www.corriere.it/tecnologia/cyber-cultura/16_gennaio_11/bowienet-quando-david-bowie-offriva-connettivita-online-042e602a-b858-11e5-9c8b-06a796133b34.shtml|titolo=BowieNet, quando David Bowie offriva connettività online |accesso=febbraio 2016}}</ref> attraverso cui era possibile collegarsi al web ma anche scaricare legalmente i suoi brani musicali.<ref>{{Cita web |url=http://www.lastampa.it/2016/01/11/tecnologia/david-bowie-tecnologo-visionario-che-per-primo-cap-la-rivoluzione-della-rete-JGa1DtHLIA9EkuTVdEGseK/pagina.html |titolo=David Bowie, tecnologo visionario che per primo capì la rivoluzione della Rete |accesso=febbraio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160302093759/http://www.lastampa.it/2016/01/11/tecnologia/david-bowie-tecnologo-visionario-che-per-primo-cap-la-rivoluzione-della-rete-JGa1DtHLIA9EkuTVdEGseK/pagina.html|urlmorto=sì }}</ref> in seguito il ''BowieNet'' fu candidato al Wired Award 1999 come miglior sito di intrattenimento dell'anno<ref>{{Cita web|url=http://www.virginradio.it/news/rock-news/194495/Chi-era-David-Bowie.html|titolo=Chi era David Bowie|accesso=febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160224123624/http://www.virginradio.it/news/rock-news/194495/Chi-era-David-Bowie.html|urlmorto=sì}}</ref> e rimase attivo fino al 2012.
Nel 1997 uscì il nuovo album ''[[Earthling]]'', che comprende nuove sperimentazioni di musica jungle e drum and bass; fu un successo più di pubblico che di critica e produsse la hit ''[[Little Wonder]]'', brano con cui si esibì anche al [[47º Festival di Sanremo]] in qualità di ospite. Nel 1999 in occasione del nuovo album ''[['hours...']]'', Bowie cambiò nuovamente ''look'' abbandonando i capelli corti [[Rame (colore)|ramati]] alla volta di un ''look'' "capellone" analogo a quello degli esordi. L'album, caratterizzato dal singolo di successo ''[[Thursday's Child]]'', è stato definito da ''[[Rolling Stone]]'' una sintesi della carriera di Bowie, in cui i suoi fan possono trovare tracce di album precedenti quali ''Hunky Dory'', ''Ziggy Stardust'', ''Aladdin Sane'', ''Heroes'' e ''Low''.<ref>{{cita web|url=https://www.rollingstone.com/artists/davidbowie/albums/album/322955/review/6211745/hours|titolo=David Bowie: Hours: Music Reviews |editore=Rolling Stone|accesso=30 giugno 2016| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080622103520/http://www.rollingstone.com/artists/davidbowie/albums/album/322955/review/6211745/hours | lingua=en}}</ref>
=== ''Heathen'', ''Reality'' e il ritiro dalle scene (2000-2013) ===
Nel 2000 ebbero luogo alcune sessioni per il progettato album intitolato ''Toy'', che avrebbe dovuto essere una compilation di nuove versioni di alcuni dei primi brani di Bowie con l'aggiunta di tre nuove canzoni ma che rimase inaspettatamente inedito.
Il 15 agosto dello stesso anno nacque Alexandria Zahra "Lexie" Jones, figlia di David e Iman.<ref>{{Cita web |url=http://www.eonline.com/news/40304/first-look-the-news-in-brief-august-15-2000|titolo=FIRST LOOK: The News in Brief, August 15, 2000|lingua=en}}</ref>
[[File:David Bowie (135687113) (cropped).jpeg|miniatura|sinistra|Bowie durante un concerto nel 2003]]
Nell'ottobre 2001, Bowie aprì il [[Concerto per New York City]], un evento di beneficenza in favore delle vittime degli attentati terroristici dell'11 settembre 2001, con una performance minimalista del brano ''America'' di [[Simon & Garfunkel]], seguita dalla classica ''"Heroes"''.<ref name=DB491>{{Cita|Buckley|p. 491}}.</ref>
Sempre nel 2001 interpretò una versione di ''[[Nature Boy]]'' per la [[colonna sonora]] del film ''[[Moulin Rouge!]]''.
La collaborazione di Bowie con Tony Visconti proseguì nel 2002 con la produzione di ''[[Heathen (David Bowie)|Heathen]]'', un album di brani inediti seguito dal lungo tour americano ed europeo del 2002 che prese il via dal [[Meltdown Festival]] di Londra, del quale Bowie fu quell'anno il curatore, invitando grandi artisti come [[Philip Glass]], i [[Television]] e i [[The Dandy Warhols]].
[[File:Duncan Jones and David Bowie at the premiere of Moon.jpg|miniatura|David Bowie con il figlio primogenito Duncan Jones]]
L'anno successivo invece pubblicò l'album ''[[Reality (David Bowie)|Reality]]''<ref name=DB497>{{Cita|Buckley|p. 497}}.</ref> e il tour promozionale ottenne un grande successo di pubblico, ma fu interrotto drammaticamente il 25 giugno del 2004 quando, dopo il concerto all'[[Hurricane Festival]] di [[Scheeßel]], Bowie venne ricoverato d'urgenza ad Amburgo per il grave blocco di una [[arteria coronaria|coronaria]], i cui sintomi erano stati avvertiti già giorni prima. A seguito dell'operazione di [[angioplastica coronarica]] Bowie rientrò a New York, ma le restanti undici date del tour furono cancellate.<ref name=DB504>{{Cita|Buckley|pp. 504-505}}.</ref><ref>{{Cita web |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/3878889.stm|titolo=Bowie recovers after heart surgery|lingua=en|pubblicazione=[[BBC News]]}}</ref>
Negli anni successivi Bowie rimase lontano dalle scene, se si eccettuano alcune rare apparizioni, tuttavia si dedicò alla registrazione di alcuni pezzi per il cinema, come il suo vecchio successo ''Changes'' in duetto con [[Butterfly Boucher]] per il film animato ''[[Shrek 2]]'' del 2004 e scrisse il brano ''(She Can) Do That'' del 2005, realizzato con [[Brian Transeau]], per il film ''[[Stealth - Arma suprema]]''.{{senza fonte}}<ref name=JP142>{{cita|Perone|p. 142}}.</ref>
Tornò a esibirsi dal vivo l'8 settembre 2005 con gli [[Arcade Fire]], per l'evento televisivo statunitense ''Fashion Rocks'' e si unì nuovamente alla band canadese una settimana dopo per la CMJ Music Marathon.<ref>Thompson (2006): pp. 291–292</ref> Alcuni mesi dopo cantò in un brano dell'album ''Return to Cookie Mountain'' dei [[TV on the Radio]],<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|data=giugno 2006 |titolo=Space Is the Place: Innovative Brooklyn rockers blast off to the future |rivista=Spin |editore=Spin Media LLC |p=1 }}</ref>
L'8 febbraio 2006 gli fu assegnato il premio [[Grammy Award alla carriera]]<ref>Thompson (2006): p. 293</ref> e, dopo aver annunciato in aprile che sarebbe rimasto lontano dalle scene per un anno,<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Yuan, Jada |url=https://nymag.com/news/intelligencer/16865/ |titolo=David Bowie Takes Time Off, Sneaks Into Movies |editore=New York Magazine |data=1º maggio 2006 }}</ref> il 29 maggio comparve a sorpresa al concerto di [[David Gilmour]] alla [[Royal Albert Hall]] di Londra.
Alcune delle canzoni dell'evento furono incise per il DVD ''[[Remember That Night: Live at the Royal Albert Hall]]''.<ref>{{cita libro|lingua=en|titolo=Guitar Gods: The 25 Players Who Made Rock History |autore=Gulla, Bob |anno=2008 |editore=Greenwood |isbn=978-0-313-35806-7 |pp=95}}</ref>
Il suo ultimo concerto dal vivo fu quello del novembre 2006 con [[Alicia Keys]] per uno spettacolo di beneficenza alla Black Ball di New York.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|data=novembre 2009 |titolo=The Elements of Style |autore=Gail Mitchell |rivista=Billboard |p=22 }}</ref><ref name="RS1149">{{Cita pubblicazione|lingua=en| autore=Gilmore, Mikal | titolo=How Ziggy Stardust Fell to Earth | rivista=[[Rolling Stone]] | numero=1149 | data=2 febbraio 2012 | pp=36–43, 68 }}</ref> Nello stesso anno, partecipò come attore al film ''[[The Prestige]]'' di [[Christopher Nolan]] nel ruolo di [[Nikola Tesla]].
Nel 2007 registrò uno spot pubblicitario con [[Snoop Dogg]] per l'emittente americana XM Satellite Radio<ref>{{Cita libro|lingua=en|titolo=Marketing |autore=Lamb, Charles W., Hair, Joseph F. e McDaniel, Carl |editore=South-Western College Pub |anno=2007 |isbn=978-0-324-36208-4 |pp=472}}</ref> e collaborò con Lou Reed nell'album ''No Balance Palace'' del gruppo rock danese [[Kashmir (gruppo musicale)|Kashmir]].<ref>{{Cita libro|lingua=en|autore=Stone, Andrew | titolo=Denmark |url=https://archive.org/details/lonelyplanetdenm00andr | anno=2008 | editore=[[Lonely Planet]] |isbn=978-1-74104-669-4|pp=46}}</ref> Tuttavia i suoi impegni artistici proseguirono e nel medesimo anno Bowie fu scelto come direttore artistico dell'High Line Festival di Manhattan,<ref>Schinder & Schwartz (2007): p. 500.</ref> e collaborò nell'album di [[Scarlett Johansson]] ''[[Anywhere I Lay My Head]]'', che contiene ''cover'' di [[Tom Waits]].<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|data=maggio 2008 |titolo=The Inquisition: Scarlett Johansson |autore=Marchese, David |rivista=Spin |editore=Spin Media LLC |p=40 }}</ref> Nel 40º anniversario dell'allunaggio dell'[[Apollo 11]], la EMI pubblicò nel 2009 le tracce della registrazione originale di ''Space Oddity'' in una competizione a cui fu invitato il pubblico per registrarne un remix.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|url=http://www.nme.com/news/david-bowie/45872 |rivista=NME News |titolo=David Bowie to release "Space Oddity" multi-tracks to celebrate moon landing |data=6 luglio 2009}}</ref>
Nel gennaio del 2010 uscì il doppio album live ''[[A Reality Tour (album)|A Reality Tour]]'', contenente materiale registrato durante l'ultima tournée del 2003 e del 2004.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.bbc.co.uk/music/reviews/5gwx |titolo=David Bowie A Reality Tour Review|autore=Diver, Mike|data=5 febbraio 2010|editore=BBC}}</ref>
Il 21 gennaio 2009, su alcuni blog si diffuse la notizia secondo la quale Bowie era a Berlino per la registrazione di un nuovo album, ma arrivò subito la smentita pubblicata anche sul sito ufficiale dell'artista.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.therockblog.net/last-news/david-bowie-nessun-album-nel-2009/|titolo=David Bowie, nessun album nel 2009|editore=Therockblog.net|accesso=8 novembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091012144619/http://www.therockblog.net/last-news/david-bowie-nessun-album-nel-2009/|urlmorto=sì}}</ref>
Nel marzo 2011, fu possibile scaricare da internet l'album inedito ''[[Toy (David Bowie)|Toy]]'', la cui pubblicazione era stata annullata nel 2001, che contiene alcuni dei brani usati per ''Heathen'' e la maggior parte dei lati B dei singoli provenienti dallo stesso disco.<ref>{{cita web| lingua = en| autore = Perpetua, Matthew| titolo = Unreleased David Bowie LP 'Toy' Leaks Online| editore = [[Rolling Stone]]| data = 22 marzo 2011| url = https://www.rollingstone.com/music/news/unreleased-david-bowie-lp-toy-leaks-online-20110322| accesso = 30 aprile 2019| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130123045347/http://www.rollingstone.com/music/news/unreleased-david-bowie-lp-toy-leaks-online-20110322| urlmorto = sì}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en| autore = Michaels, Sean| titolo = David Bowie's unreleased album Toy leaks online| editore=[[The Guardian]]| data=23 marzo 2011 | url = http://www.guardian.co.uk/music/2011/mar/23/david-bowie-toy-album-leak}}</ref>
Nel 2012 la [[Louis Vuitton]] lo ingaggiò come nuovo testimonial per la nuova campagna americana del 2013.<ref>{{cita web|url=http://www.ilmessaggero.it/moda/stilisti/david_bowie_louis_vuitton-211834.html |titolo=David Bowie testimonial per Louis Vuitton|sito=ilmessaggero.it|accesso=12 aprile 2016}}</ref>
=== Il ritorno con ''The Next Day'' (2013-2015) ===
[[File:David Bowie.jpg|miniatura|David Bowie nel 2006]]
Dopo dieci anni di assenza (di cui un paio trascorsi con Visconti a lavorare in segreto a nuovi brani),<ref>{{Cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/news/david-bowie-worked-in-secret-on-comeback-lp-for-two-years-20130109?link=mostpopular5|titolo=David Bowie Worked in Secret on Comeback LP For Two Years|lingua=en|accesso=gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130113044300/http://www.rollingstone.com/music/news/david-bowie-worked-in-secret-on-comeback-lp-for-two-years-20130109?link=mostpopular5|urlmorto=sì}}</ref> l'8 gennaio 2013, giorno del suo 66º compleanno, Bowie annunciò il nuovo album, ''[[The Next Day]]'';<ref>{{Cita web|url=http://www.iomusicablog.it/nuovo-album-2013-david-bowie-canzoni-cd-the-next-day-di-david-bowie/18191 |titolo= Nuovo album 2013 David Bowie: canzoni cd “The Next Day” di David Bowie|accesso=gennaio 2013}}</ref> anticipato lo stesso giorno dal singolo e il relativo video di ''[[Where Are We Now?]]'' realizzato da Tony Oursler, seguito da ''[[The Stars (Are Out Tonight)]]'', che fu pubblicato il 25 febbraio. L'album uscì il 12 marzo successivo ottenendo un ottimo successo di pubblico e di critica, piazzandosi in vetta alle classifiche in tutto il mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.fimi.it/classifiche_result_artisti.php?anno=2013&mese=03&id=456|titolo=Classifica settimanale dall'11/03/2013 al 17/03/2013|editore=FIMI|accesso=25 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6Fg90svYx?url=http://www.fimi.it/classifiche_result_artisti.php?anno=2013|dataarchivio=6 aprile 2013}}</ref> Il 5 novembre uscì ''[[The Next Day#Edizione speciale|The Next Day Extra]]'', una speciale versione dell'album contenente anche un DVD con i videoclip di ''Where are we now?'', ''The Stars are out Tonight'', ''The Next Day'' e ''Valentine's Day'' e quattro canzoni inedite in aggiunta all'edizione standard.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2013/09/30/news/bowie-67590762/|titolo=David Bowie, il 2013 è l'anno della rinascita: "The next day extra" rilancia con inediti|accesso=12 aprile 2016}}</ref>
Nell'autunno 2014 Bowie pubblicò una nuova antologia, ''[[Nothing Has Changed]]''; fu pubblicata in diversi formati e contiene un brano inedito, ''Sue (In the Season of Crime)'', pubblicato anche come singolo. L'album ottenne un notevole successo, soprattutto in Europa e in particolar modo nel Regno Unito, dove Bowie da sempre ha lo "zoccolo duro" dei suoi fan.{{Senza fonte}} Raggiunse il nono posto nelle classifiche inglesi e si aggiudicò, dopo qualche mese, un [[disco d'oro]] per avere venduto oltre {{formatnum:100000}} copie.
Nell'ottobre 2015 John Giddins, storico organizzatore di concerti londinesi, rivelò che Bowie non si sarebbe più esibito dal vivo e non avrebbe intrapreso più alcun tour, neanche per la promozione di ''The Next Day''.<ref>{{Cita web|url = http://www.virginradio.it/news/rock-news/188163/David-Bowie-conferma-la-sua-volonta.html|titolo = DAVID BOWIE CONFERMA LA SUA VOLONTÀ DI NON VOLER PIÙ ANDARE IN TOUR}}</ref>
=== L'ultimo album ''Blackstar'' e la morte (2015-2016) ===
{{Vedi anche|Morte di David Bowie}}
[[File:David Bowie Death New York Apartment Memorial 2016 3.JPG|miniatura|Il memorial spontaneo organizzato dai fan a [[New York]], sotto l'attico del cantante al 285 di [[Lafayette Street]], [[Manhattan]].]]
Il 19 novembre 2015 Bowie lanciò il suo nuovo singolo ''[[Blackstar (singolo)|Blackstar]]'', il primo estratto dall'[[Blackstar (album)|album omonimo]] e, in seguito, ''[[Lazarus (David Bowie)|Lazarus]]'',<ref>{{Cita web|url = http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/lazarus-e-il-nuovo-singolo-di-david-bowie/2015-12-14/|titolo = "Lazarus” è il nuovo singolo di David Bowie|editore = [[Rolling Stone]]|data = 18 dicembre 2015|accesso = 27 dicembre 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20161227131731/http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/lazarus-e-il-nuovo-singolo-di-david-bowie/2015-12-14/|urlmorto = sì}}</ref> anch'esso accompagnato dal relativo videoclip trasmesso in rete tre giorni prima della [[Morte di David Bowie|morte]].<ref>{{Cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/news/2016/03/16/david-bowies-last-release-lazarus-was-parting-gift-for-fans-in-c/|titolo=David Bowie's last release, Lazarus, was 'parting gift' for fans in carefully planned finale|autore=Hannah Furness|sito=[[The Telegraph]]|data=13 gennaio 2016|lingua=en|accesso=11 agosto 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170801123020/http://www.telegraph.co.uk/news/2016/03/16/david-bowies-last-release-lazarus-was-parting-gift-for-fans-in-c/ |urlmorto=no}}</ref> Con lo stesso titolo il 12 dicembre debuttò l'[[Lazarus (musical)|omonimo musical]] scritto e prodotto per [[Broadway]] da Robert Fox,<ref>{{Cita web|url =http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/lazarus-cast-albummusical-di-david-bowie/2016-09-13/|titolo ="Lazarus”, il musical di David Bowie sbarca nel Regno Unito e su CD|editore = [[Rolling Stone]]|data = 13 settembre 2016|accesso = 27 dicembre 2016}}</ref> per la cui prima teatrale Bowie ha presenziato, compiendo la sua ultima apparizione pubblica.<ref>{{Cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/theatre/what-to-see/lazarus-review--bowie-musical-lands-in-london-but-does-it-really/|titolo =Lazarus review – Bowie musical lands in London, but does it really make the grade?|autore = Dominic Cavendish|editore = [[The Telegraph]]|data = 8 novembre 2016|accesso = 27 dicembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/11/foto/david_bowie_le_foto_recenti-131023847/1/#1|titolo=David Bowie, l'ultima apparizione in pubblico|sito=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]].it|data= 11 gennaio 2016|accesso=11 agosto 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160112045014/http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/11/foto/david_bowie_le_foto_recenti-131023847/1/#1|urlmorto=no}}</ref> L'8 gennaio 2016, giorno del suo 69º compleanno, uscì l'album in studio ''[[Blackstar (album)|Blackstar]]'' (stilizzato come ★).<ref>{{Cita web|url =http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/segreti-nuovo-album-david-bowie-blackstar/2015-11-24/|titolo =I segreti del nuovo album di David Bowie, "Blackstar”|autore = Andy Greene|editore = [[Rolling Stone]]|data = 24 novembre 2015|accesso = 27 dicembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2016/01/08/AS5TkJ6-album_blackstar_ultimo.shtml|titolo = Ecco “Blackstar”, l’ultimo album di David Bowie|editore = [[Il Secolo XIX]]|data = 8 gennaio 2016|accesso = 27 dicembre 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170106102259/http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2016/01/08/AS5TkJ6-album_blackstar_ultimo.shtml|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Rolling Stone|cognome=Italia|url=http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/segreti-nuovo-album-david-bowie-blackstar/2015-11-24/|titolo=I segreti del nuovo album di David Bowie, 'Blackstar'|pubblicazione=Rolling Stone Italia|accesso=28 gennaio 2017}}</ref>
Due giorni dopo, nella notte tra il 10 e l'11 gennaio, il cantante morì improvvisamente, all'età di 69 anni, nel suo attico al 285 di Lafayette Street, a [[New York]], dove si ipotizza si sia avvalso di una programmata pratica di [[eutanasia]]<ref>{{Cita web|url = http://www.rockol.it/news-662981/david-bowie-scelse-eutanasia-ipotesi-suicidio-del-daily-mail|data = 11 gennaio 2016|accesso = 20 ottobre 2017|titolo = Daily Mail, Lesley-Ann Jones rilancia l'ipotesi sulla morte 'programmata' di David Bowie: 'Fu suicidio assistito'|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171020191202/http://www.rockol.it/news-662981/david-bowie-scelse-eutanasia-ipotesi-suicidio-del-daily-mail|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/11/news/e_morto_david_bowie_il_camaleonte_del_rock-130996525/|titolo =È morto David Bowie, il trasformista del rock|editore = [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data = 11 gennaio 2016|accesso = 27 dicembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url =https://www.bbc.com/news/entertainment-arts-35278872|titolo = David Bowie dies of cancer aged 69 - BBC News|editore = [[BBC]]|data = 11 gennaio 2016|accesso = 27 dicembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.lanacion.com.ar/1861210-murio-david-bowie|titolo = Murió David Bowie|editore = [[La Nación (Argentina)|La Nación]]|data = 11 gennaio 2016|accesso = 27 dicembre 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170106112022/http://www.lanacion.com.ar/1861210-murio-david-bowie|urlmorto = sì}}</ref> a causa dell'irrimediabile aggravarsi di un [[Tumore del fegato|tumore al fegato]],<ref>{{Cita web |url=http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/speciale-morte-david-bowie/david-bowie-ucciso-da-un-cancro-al-fegato-ha-lottato-come-un-leone-_2153831-201602a.shtml|titolo=David Bowie ucciso da un cancro al fegato: "Ha lottato come un leone"|data=12 gennaio 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.independent.co.uk/news/people/news/david-bowie-died-from-liver-cancer-he-kept-secret-from-all-but-handful-of-people-friend-says-a6806596.html|titolo=David Bowie died from liver cancer he kept secret from all but handful of people, friend says|data=11 gennaio 2016|pubblicazione=The Independent}}</ref> contro il quale aveva combattuto segretamente per circa 18 mesi.<ref name="rainews" /> La notizia fu divulgata nel suo profilo [[Facebook]] ufficiale,<ref>{{Cita news|url=http://www.leggo.it/spettacoli/musica/david_bowie_morto_annuncio_foto-1475333.html|titolo=È morto David Bowie, aveva 69 anni. L'annuncio su Facebook -FOTO/VIDEO|accesso=28 gennaio 2017}}</ref> mentre nei giorni successivi lo stesso produttore Robert Fox, amico di Bowie, rivelò che l'artista gli aveva confidato di voler intraprendere una nuova cura sperimentale contro il cancro.<ref>{{Cita web|url = http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/speciale-morte-david-bowie/-david-bowie-stava-per-iniziare-una-cura-sperimentale-contro-il-cancro-_2154149-201602a.shtml|titolo = "David Bowie stava per iniziare una cura sperimentale contro il cancro" - Tgcom24|accesso = 13 gennaio 2016|sito = Tgcom24}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.si24.it/2016/01/13/david-bowie-sperava-di-vivere-piu-a-lungo-voleva-provare-una-cura-sperimentale/185146/|titolo = David Bowie sperava di vivere più a lungo. Voleva provare una cura sperimentale|sito = Si24|accesso = 13 gennaio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160121112926/http://www.si24.it/2016/01/13/david-bowie-sperava-di-vivere-piu-a-lungo-voleva-provare-una-cura-sperimentale/185146/|urlmorto = sì}}</ref> Egli raccontò inoltre che solo pochi amici e i familiari erano a conoscenza della sua malattia,<ref>{{Cita web|url = https://www.telegraph.co.uk/news/celebritynews/12095853/David-Bowies-musical-will-come-to-London-giving-fans-chance-to-see-his-final-show.html|titolo = David Bowie's musical will come to London, giving fans chance to see his final show|accesso = 13 gennaio 2016|sito = Telegraph.co.uk}}</ref> ma che altrettante persone, tra coloro addette alla registrazione dell'album, non erano a conoscenza della diagnosi fino al decesso dell'artista.<ref>{{Cita news|nome=Tom|cognome=Bryant|url=http://www.mirror.co.uk/3am/celebrity-news/david-bowie-made-emotional-final-7167863|titolo=David Bowie made emotional final trip to London after terminal cancer diagnosis|pubblicazione=mirror|data=12 gennaio 2016|accesso=28 gennaio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Priya|cognome=Joshi|url=http://www.ibtimes.co.uk/david-bowie-death-music-icon-struggled-speak-months-before-death-1540910|titolo=David Bowie death: Music icon 'struggled to speak' in months before death|pubblicazione=International Business Times UK|data=29 gennaio 2016|accesso=28 gennaio 2017}}</ref>
Secondo quanto affermato dal produttore [[Tony Visconti]] durante un'intervista concessa ad ''RS America'', Bowie avrebbe tratto ispirazione dall'album ''[[To Pimp a Butterfly]]'' del rapper [[Kendrick Lamar]]<ref>{{Cita news|url=https://www.billboard.com/articles/columns/rock/6776926/david-bowie-blackstar-influenced-kendrick-lamar-jazz-lcd-soundsystem|titolo=David Bowie's New Album 'Blackstar' Was Influenced By Kendrick Lamar, Jazz & James Murphy|pubblicazione=Billboard|accesso=28 gennaio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/music/news/david-bowie-s-new-album-backstar-was-influenced-by-kendrick-lamar-a6746586.html|titolo=David Bowie’s new album Blackstar was influenced by Kendrick Lamar|pubblicazione=The Independent|data=24 novembre 2015|accesso=28 gennaio 2017}}</ref> e subìto l'influenza di gruppi come i [[Death Grips]] e i [[Boards of Canada]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.nme.com/news/david-bowie/89960|titolo=David Bowie's new album 'Blackstar' inspired by rap group Death Grips|autore=Luke Morgan Britton|editore=[[NME]]|data=26 novembre 2015|accesso=14 gennaio 2015}}</ref> Visconti avrebbe inoltre dichiarato la vera natura della gran parte dei testi dei brani inediti contenuti in ''Blackstar'',<ref>{{Cita news|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/speciale-morte-david-bowie/david-bowie-vita-e-morte-nei-messaggi-subliminali-lasciati-nelle-ultime-opere_2154005-201602a.shtml|titolo=David Bowie, vita e morte nei messaggi subliminali lasciati nelle ultime opere - Tgcom24|pubblicazione=Tgcom24|accesso=28 gennaio 2017}}</ref> i quali farebbero riferimento alla malattia di Bowie e all'eventualità di una morte imminente,<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/13/news/david_bowie-131157590/|titolo=David Bowie, l'ultimo atto: il mistero di una morte "pianificata"|pubblicazione=Spettacoli - La Repubblica|data=13 gennaio 2016|accesso=28 gennaio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Be.|cognome=Mon.|url=http://www.corriere.it/spettacoli/16_settembre_18/i-dubbi-morte-david-bowie-torna-l-ipotesi-suicidio-assistito-c9df4d04-7d90-11e6-a52b-23618613e7e7.shtml|titolo=I dubbi sulla morte di David Bowie: torna l’ipotesi del suicidio assistito|pubblicazione=Corriere della Sera|accesso=28 gennaio 2017}}</ref> tanto da portare il pubblico a concepire l'intero progetto come il suo testamento spirituale, una sorta di ultimo commiato al suo pubblico.<ref>{{Cita web|url = https://www.telegraph.co.uk/news/celebritynews/12092542/Bowies-last-album-was-parting-gift-for-fans-in-carefully-planned-finale.html|titolo = David Bowie's last release, Lazarus, was 'parting gift' for fans in carefully planned finale|accesso=14 gennaio 2016}}</ref>
{{Citazione|Ha sempre fatto quello che voleva. E voleva farlo a modo suo, e voleva farlo al meglio. La sua morte non è stata diversa dalla sua vita: un'opera d'arte. Ha fatto ''Blackstar'' per noi, è stato il suo regalo di addio. Sapevo da un anno che sarebbe andata così. Non ero preparato, però. È stato un uomo straordinario, pieno di amore e di vita. Sarà sempre con noi. Per ora, possiamo solo piangere.<ref>{{cita news|url = http://www.ilpost.it/2016/01/11/bowie-blackstar-testamento|titolo=Gli ultimi testi di David Bowie, riletti oggi|pubblicazione=The Post}}</ref>|[[Tony Visconti]]|He always did what he wanted to do. And he wanted to do it his way and he wanted to do it the best way. His death was no different from his life - a work of Art. He made ''Blackstar'' for us, his parting gift. I knew for a year this was the way it would be. I wasn't, however, prepared for it. He was an extraordinary man, full of love and life. He will always be with us. For now, it is appropriate to cry.|lingua=en}}
Il 12 gennaio 2016, ''Blackstar'' debuttò in cima alla [[Official Albums Chart]] del [[Regno Unito]], vendendo oltre {{formatnum:146000}} copie e venendo certificato disco d'oro in poco meno di un giorno dalla sua pubblicazione.<ref>{{Cita web|url =http://www.officialcharts.com/chart-news/david-bowie-s-classic-albums-flood-into-latest-official-chart-update-following-news-of-his-death__13538/|titolo =A classic David Bowie song is set to enter the Top 10 for the first time this week|accesso = 13 gennaio 2016}}</ref> L'album in poco tempo si impose sulle principali classifiche mondiali, raggiungendo la prima posizione in 35 Paesi, tra cui [[Australia]], [[Belgio]], [[Francia]], [[Germania]], [[Irlanda]], [[Paesi Bassi]], [[Svezia]], [[Danimarca]], [[Canada]], [[Finlandia]], [[Argentina]], [[Italia]], [[Nuova Zelanda]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove esordì alla posizione numero 1 della [[Billboard 200]] con {{formatnum:130000}} copie vendute nel corso della prima settimana, risultato mai ottenuto in precedenza da Bowie in così poco tempo.<ref>{{Cita web|url = https://www.billboard.com/articles/columns/chart-beat/6842826/david-bowie-first-no-1-album-blackstar-us-billboard-200|titolo = David Bowie Heading for First No. 1 Album in U.S. on Billboard 200 Chart With 'Blackstar'|accesso = 13 gennaio 2016|sito = Billboard}}</ref> Il catalogo di tutti i video di Bowie ricevette l'11 gennaio su [[Vevo]] oltre 51 milioni di visualizzazioni in ventiquattr'ore, superando il primato detenuto da [[Adele (cantante)|Adele]] il giorno dell'uscita di ''[[Hello (Adele)|Hello]],''<ref>{{Cita web|url = http://m.repubblica.it/mobile/r/repubblicatv/spettacoli-e-cultura/bowie-batte-adele-dopo-la-morte-il-video-lazarus-il-piu-visto-in-24-ore/225093/224357|titolo = Bowie batte Adele: dopo la morte il video "Lazarus" il più visto in 24 ore|accesso = 17 gennaio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160128000000/http://m.repubblica.it/mobile/r/repubblicatv/spettacoli-e-cultura/bowie-batte-adele-dopo-la-morte-il-video-lazarus-il-piu-visto-in-24-ore/225093/224357|urlmorto = sì}}</ref> mentre alcuni giorni dopo [[Amazon.com]] rivelò di avere esaurito ogni edizione, sia in vinile che in formato CD dei suoi album, e di non aver registrato mai un tale numero di vendite in così poco tempo.<ref>{{Cita web|url = http://sentireascoltare.com/news/david-bowie-esaurite-copie-blackstar-amazon-record-streaming-spotify/|titolo = David Bowie. Esaurite le copie di “Blackstar” su Amazon UK e USA. Impennata record di streaming su Spotify|accesso = 14 gennaio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160126124305/http://sentireascoltare.com/news/david-bowie-esaurite-copie-blackstar-amazon-record-streaming-spotify/|urlmorto = sì}}</ref>
Molte personalità del mondo della musica hanno partecipato al lutto: il 13 gennaio, durante un suo concerto a Los Angeles, Elton John ha interrotto la scaletta dello spettacolo per rendere omaggio alla rockstar. Il 12 gennaio anche [[Madonna (cantante)|Madonna]], nella tappa di [[Houston]] del suo ''[[Rebel Heart Tour]]'', ha voluto ricordarlo con una cover di ''Rebel Rebel''.<ref>{{cita news|url = http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/madonna-ricorda-david-bowie-cover-rebel-rebel/2016-01-13/|titolo = Madonna ricorda David Bowie con una cover di 'Rebel Rebel'|accesso = 15 gennaio 2016}}</ref>
Mick Jagger ha ricordato a nome dei Rolling Stones su [[Twitter]] quello che Bowie fu per lui e per il gruppo: un uomo "meraviglioso e gentile":
{{Citazione|Siamo profondamente rattristati nell'apprendere della morte del nostro caro amico David Bowie. Non solo era un uomo meraviglioso e gentile ma era un artista straordinario, "the true original".<ref>{{Cita web|url = http://www.virginradio.it/news/rock-news/194590/Rolling-Stones--l-ultimo-saluto.html|titolo = Rolling Stones: l'ultimo saluto a David Bowie - Rock News -|accesso = 15 gennaio 2016}}</ref>}}
Il giorno della sua morte Facebook, [[Instagram]] e Twitter registrarono in poco tempo un forte flusso di informazioni e scambi di messaggi. Milioni di fan ma anche molti esponenti della musica, dello spettacolo e della politica (tra i quali [[David Cameron]], [[Brian Eno]], [[Ariana Grande]], [[Brian May]], [[Bryan Adams]], [[Bruce Springsteen]], [[J. K. Rowling|J.K. Rowling]], gli [[U2]], [[Kanye West]], [[Paul McCartney]], [[Martin Scorsese]], [[Barack Obama]]) si sono detti addolorati per la morte del cantante, lasciando dediche, messaggi di cordoglio ai familiari, fotografie e video sul web.
Il 14 gennaio alcuni tra i maggiori quotidiani statunitensi diffusero la notizia che le spoglie di Bowie erano state cremate due giorni prima nel [[New Jersey]], secondo le sue disposizioni, ossia senza alcun rito di suffragio né la presenza di familiari e amici.<ref>{{Cita web|url = http://www.factmag.com/2016/01/13/david-bowie-body-cremated-new-york/|titolo = David Bowie's body cremated in New York|accesso = 14 gennaio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160116035615/http://www.factmag.com/2016/01/13/david-bowie-body-cremated-new-york/|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/14/news/david_bowie_il_suo_ultimo_viaggio_senza_troppo_rumore_sarebbe_gia_stato_cremato-131232197/|titolo = David Bowie, l'ultimo viaggio "senza troppo rumore": sarebbe già stato cremato a NY|accesso= gennaio 2016}}</ref> In seguito, attraverso un comunicato su Facebook, la famiglia, i figli e gli amici più stretti del cantante ringraziarono i fan per la solidarietà e l'affetto mostrati e annunciarono che avrebbero organizzato una personale cerimonia di commemorazione strettamente privata.<ref>{{Cita web|url = http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/15/foto/david_bowie_la_famiglia_su_facebook_faremo_una_cerimonia_privata_-131315145/1/#1|titolo = Bowie, la famiglia rompe il silenzio su Fb: "Faremo una cerimonia privata"|accesso = 15 gennaio 2016|sito = Repubblica Spettacoli}}</ref>
Malgrado le numerose iniziative spontanee in tutto il mondo, non vi fu alcuna commemorazione pubblica ufficiale, a esclusione di un grande concerto previsto alla [[Carnegie Hall]],<ref>{{Cita web|url = http://lauraturner.religionnews.com/2016/01/11/david-bowies-spectacular-afterlife/|titolo = David Bowie's spectacular afterlife|accesso = 9 febbraio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160216050942/http://lauraturner.religionnews.com/2016/01/11/david-bowies-spectacular-afterlife/|urlmorto = sì}}</ref> già programmato prima della sua scomparsa, ma divenuto ormai un tributo alla memoria e i cui biglietti, esauriti rapidamente, raggiunsero cifre incredibili. Tuttavia la famiglia del cantante ha precisato che tale evento non è stato da loro proposto od organizzato, continuando a mantenere il più stretto riserbo sull'accaduto.<ref>{{Cita web|url = http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/12/news/david_bowie-131081465/|titolo = David Bowie, il mondo lo celebra: presto, a New York, un grande concerto in suo onore|accesso= febbraio 2016}}</ref> Vista la grande affluenza prevista, gli organizzatori del tributo hanno aggiunto alla prevista data del 31 marzo anche quella del 1º aprile; a questo doppio tributo di Bowie hanno partecipato molti artisti tra cui: [[Michael Stipe]], [[Blondie]], [[Cyndi Lauper]], [[Mumford & Sons]], [[Pixies]] e il suo amico Tony Visconti.<ref>{{Cita web|url=http://www.rockol.it/news-653343/david-bowie-concerti-tributo-new-york-pixies-blondie-e-altri|titolo=David Bowie: si aggiungono Mumford and Sons, Pixies, Blondie e altri per i concerti tributo a New York del 31 marzo e 1 aprile|editore=rockol.it|accesso=marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160409121752/http://www.rockol.it/news-653343/david-bowie-concerti-tributo-new-york-pixies-blondie-e-altri|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.carnegiehall.org/Calendar/2016/3/31/0800/PM/The-Music-of-David-Bowie/|titolo=The Music of David Bowie|editore=carnegiehall.org|lingua=en|accesso=febbraio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160115174103/http://www.carnegiehall.org/Calendar/2016/3/31/0800/PM/The-Music-of-David-Bowie/}}</ref>
Il 29 gennaio 2016 alcuni quotidiani resero noti i termini del testamento olografo di Bowie, da lui depositato presso il noto avvocato Herbert E. Nass e firmato «David Robert Jones».<ref name="GQ Italia 010216">{{Cita web|url = http://www.gqitalia.it/show/musica/2016/02/01/david-bowie-aperto-il-testamento-leredita-e-il-mistero-sul-patrimonio-effettivo/|titolo = David Bowie, aperto il testamento: l'eredità e il mistero sul patrimonio effettivo|accesso = 9 febbraio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160216010436/http://www.gqitalia.it/show/musica/2016/02/01/david-bowie-aperto-il-testamento-leredita-e-il-mistero-sul-patrimonio-effettivo/|urlmorto = sì}}</ref> Esso disponeva la cremazione della salma e la dispersione delle ceneri, per quest'ultima indicando come luogo l'isola di [[Bali]],<ref>{{Cita web|url = http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/il-testamento-di-david-bowie-portate-le-mie-ceneri-a-bali/2016-01-31/|titolo = Il testamento di David Bowie: «Portate le mie ceneri a Bali»|accesso= gennaio 2016}}</ref> che Bowie visitò più volte, oppure altro luogo a scelta più vicino<ref>{{Cita web|url = http://www.worldreligionnews.com/religion-news/hinduism/david-bowies-ashes-scattered-in-buddhist-funeral-tradition|titolo = DAVID BOWIE'S ASHES SCATTERED IN BUDDHIST FUNERAL TRADITION|accesso = 9 febbraio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160207012757/http://www.worldreligionnews.com/religion-news/hinduism/david-bowies-ashes-scattered-in-buddhist-funeral-tradition|urlmorto = sì}}</ref> purché venisse rispettato il rituale buddista.<ref>{{Cita web|url = http://www.factmag.com/2016/01/13/david-bowie-body-cremated-new-york/|titolo = David Bowie's body cremated in New York|accesso= gennaio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160116035615/http://www.factmag.com/2016/01/13/david-bowie-body-cremated-new-york/|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/14/news/david_bowie_il_suo_ultimo_viaggio_senza_troppo_rumore_sarebbe_gia_stato_cremato-131232197/|titolo = David Bowie, l'ultimo viaggio "senza troppo rumore": sarebbe già stato cremato a NY|accesso= febbraio 2016}}</ref> Il testamento stabiliva inoltre la suddivisione del patrimonio di circa 100 milioni di dollari,<ref>{{Cita web|url = http://m.ilgiornale.it/news/2016/01/12/david-bowie-lascia-una-fortuna-da-230-milioni-di-dollari/1212788/|titolo = David Bowie lascia una fortuna da 230 milioni di dollari|accesso= febbraio 2016}}</ref> metà del quale fu destinata alla vedova Iman,<ref>{{Cita web|url = http://www.gazzetta.it/Sportlife/Musica/30-01-2016/david-bowie-eredita-100-mln-dollari-meta-moglie-140469364307.shtml|titolo = David Bowie, eredità da 100 Mln di dollari, la metà alla moglie|accesso= febbraio 2016}}</ref> comprendendo anche la maggioranza delle quote della Isolar Enterprises e il grande attico al 285 di [[Lafayette Street]], e la restante metà, un quarto ciascuno, al primogenito Duncan e alla seconda figlia Lexie, alla quale fu anche destinata la grande proprietà alle Catskills.<ref name="GQ Italia 010216" /> A beneficiare dell'eredità furono anche Corinne "Coco" Schwab, sua assistente personale da oltre trent'anni, a cui andarono 2 milioni di dollari e parte delle quote della Isolar Enterprises,<ref>{{Cita web|url = http://www.thetimes.co.uk/tto/life/celebrity/article4679263.ece|titolo = Bowie leaves $2m to his Girl Friday}}</ref> e Marion Skene, l'anziana tata, cui fu versato un milione di dollari e che morì nel marzo del 2017.<ref>{{Cita web|url = http://www.adnkronos.com/intrattenimento/spettacolo/2016/01/30/david-bowie-eredita-mln-dollari-divisa-tra-moglie-figli_QPDzoqy02MBkTdXEzOZ8UN.html|titolo=David Bowie, eredità da 100 mln di dollari divisa tra moglie e figli|editore=adnkronos.com|accesso= febbraio 2016}}</ref>
Lo staff dell'etichetta discografica di Bowie ha inoltre comunicato che i ricavi di ''Blackstar'' incassati durante tutto il mese di gennaio 2016 sono stati devoluti interamente alla ricerca contro il cancro.<ref>{{Cita web|url = http://www.darlin.it/cultura-pop/david-bowie-i-ricavi-dellultimo-album-in-donazione-alla-ricerca-contro-il-cancro/|titolo = David Bowie: i ricavi dell'ultimo album in donazione alla ricerca contro il cancro|accesso=15 febbraio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160116064751/http://www.darlin.it/cultura-pop/david-bowie-i-ricavi-dellultimo-album-in-donazione-alla-ricerca-contro-il-cancro/|urlmorto = sì}}</ref>
Un [[Extended Play|EP]], intitolato ''[[No Plan]]'', è stato pubblicato l'8 gennaio 2017, giorno nel quale Bowie avrebbe compiuto settant'anni.<ref name="noplan">{{Cita web|cognome1=Young|nome1=Alex|titolo=Final David Bowie songs collected on new EP released for his 70th birthday|url=https://consequence.net/2017/01/final-david-bowie-songs-collected-on-new-ep-released-for-his-70th-birthday/|sito=Consequence of Sound|accesso=8 gennaio 2017|data=8 gennaio 2017}}</ref> Eccezion fatta per ''Lazarus'', l'EP include tre canzoni registrate da Bowie durante le sessioni per l'album ''Blackstar'', ma lasciate fuori dal disco e successivamente incluse nella [[Lazarus: Original Cast Recording|colonna sonora del musical ''Lazarus'']] nell'ottobre 2016.<ref name="noplan2">{{Cita web|cognome1=Kreps|nome1=Daniel|titolo=Watch David Bowie's Mysterious 'No Plan' Video|url=https://www.rollingstone.com/music/news/watch-david-bowies-mysterious-no-plan-video-w459603|sito=Rolling Stone|accesso=8 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180105233625/https://www.rollingstone.com/music/news/watch-david-bowies-mysterious-no-plan-video-w459603|urlmorto=sì}}</ref> Per la title track è stato realizzato un videoclip.<ref name="noplan2"/>
== Stile musicale ==
Sebbene venga spesso collocato fra gli artisti [[glam rock]], [[art rock]],<ref name=Hanley/> e [[new wave (musica)|new wave]], lo stile di David Bowie è assai difficile da classificare in maniera univoca.<ref name=Beaumont>{{cita news|autore=Mark Beaumont|titolo=The Man Who Changed the World|pubblicazione=NME|data=15 gennaio 2016|lingua=en}}</ref><ref name=Manning>{{cita news|autore=James Manning|titolo=From Brixton to "Blackstar"|pubblicazione=TimeOut London|data=19 gennaio 2016|lingua=en}}</ref>
Inizialmente, la produzione musicale di Bowie si basò su sonorità nostalgiche con brani acustici [[folk rock]], cui sarebbe seguita la metamorfosi degli anni settanta, che portò Bowie a diventare uno dei primi e più importanti esponenti del [[glam rock]] con album come ''[[The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars]]'' (1972) e ''[[Aladdin Sane]]'' (1973).
Durante gli anni settanta, lo stile di Bowie cambiò innumerevoli volte, diventando più intimista e ispirato a più riprese al [[rock progressivo]],<ref>{{cita libro|titolo=Precious and Few: Pop Music of the Early '70s|autore=Don Breithaupt, Jeff Breitaupt|editore=St. Martin's Griffin|anno=2014|pp=138|lingua=en}}</ref> al [[dance rock]], di cui fu anticipatore<ref name="allmusic.com" /><ref>{{Allmusic|subgenre|ma0000012069|Dance-Rock}}</ref> e al [[proto-punk]].<ref name="allmusic.com" /><ref>{{cita libro|titolo=Social Theory: Continuity and Confrontation: A Reader|autore=Roberta Garner, Black Hawk Hancock|editore=University of Toronto Press|anno=2014|pp=542|lingua=en}}</ref> A conferma dell'eclettismo di questi anni vi sono i cupi ''[[The Man Who Sold the World]]'' (1970) e ''[[Station to Station]]'' (1976), il più pop ''[[Hunky Dory]]'' (1971),<ref name="allmusic.com" /> ''[[Young Americans (album)|Young Americans]]'' (1975) che, con un repentino cambiamento di stile, sposta l'attenzione sul genere [[soul]] con la creazione del [[soul bianco]],<ref name="allmusic.com" /><ref name=Beaumont/> e la "[[Trilogia di Berlino]]" (composta da ''[[Low (David Bowie)|Low]]'', ''[["Heroes" (album David Bowie)|"Heroes"]]'' e ''[[Lodger (album)|Lodger]]''), considerata la sua fase più sperimentale e d'avanguardia.<ref name=Beaumont/> Durante quest'ultima, Bowie subì anche l'influenza del [[krautrock]] e del rock sperimentale,<ref name=Beaumont/>.
Dopo il grande successo pop degli anni ottanta ben rappresentato da ''[[Let's Dance (album David Bowie)|Let's Dance]]'' del 1983, lo stile di Bowie ritornò a nuove sperimentazioni, innanzitutto con la formazione del gruppo [[Tin Machine]], avviato sul finire degli anni ottanta, in cui Bowie propose un [[hard rock]] che è stato definito "metallico".<ref name=Beaumont/><ref>{{cita libro|titolo=Enciclopedia della musica rock (volume 3)|autore=Cesare Rizzi|editore=Giunti|anno=2000|pp=53}}</ref> Più in là, con incursioni sperimentali di [[musica elettronica|elettronica]] e di [[musica industriale|industrial]] nell'album ''[[1.Outside]]'' del 1995, fino a spaziare allo stile [[jungle (genere musicale)|jungle]] e [[techno]] nell'album ''[[Earthling]]'' del 1997.<ref name=Beaumont/>
{{senza fonte|Dagli anni duemila lo stile musicale di Bowie tornò ad essere un raffinato rock, pur senza tradire le sonorità tipicamente brit pop delle origini}}; tuttavia negli ultimi album non mancano brani più introversi dal vago stile new wave.<ref>{{cita web|url=http://sentireascoltare.com/artisti/david-bowie/|titolo=David Bowie, biografia|autore=Giulio Pasquali|editore=sentireascoltare.com|data=1º novembre 2015|accesso=24 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160113030631/http://sentireascoltare.com/artisti/david-bowie/|urlmorto=sì}}</ref> {{senza fonte|L'ultimo album, ''[[Blackstar (album)|Blackstar]]'' (2016), vede infatti l'artista cimentarsi in brani quasi d'avanguardia, fattore forse dovuto anche alla formazione jazzistica e sperimentale del complesso con cui è stato realizzato il disco.}}
== Collaborazioni ==
[[File:Jagger live Italy 2003.JPG|miniatura|Mick Jagger (2003)]]
[[File:Eno Illustrated Talk.jpg|miniatura|sinistra|Brian Eno (2011)]]
Oltre alle già citate collaborazioni con [[Lou Reed]], [[Iggy Pop]] e [[Brian Eno]], Bowie collaborò con [[Bing Crosby]] in un duetto natalizio cantando ''[[Peace on Earth/Little Drummer Boy]]'' per il programma televisivo ''Merrie Olde Christmas'' del 1977.<ref>{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/12/19/AR2006121901260.html|editore=The Washington Post|titolo=Bing and Bowie: An Odd Story of Holiday Harmony|data=20 dicembre 2006|autore=Paul Farhi}}</ref> Il brano fu però tenuto negli archivi dalla RCA, all'epoca l'etichetta discografica di cui faceva parte Bowie, finché nel 1982, prima che Bowie abbandonasse RCA per la EMI, fu pubblicato come singolo.
Il disco raggiunse il terzo posto delle classifiche del Regno Unito diventando, col passare degli anni, un classico natalizio, sia come canzone sia come video.
Significativa fu anche la collaborazione con [[John Lennon]] per la cover del brano ''[[Across the Universe (brano musicale)|Across the Universe]]'' dei ''[[Beatles]]'' e per ''[[Fame (David Bowie)|Fame]]'', uno dei brani di maggior successo di Bowie, inserito nell’album [[Young Americans (album)|Young Americans]] del 1975.
Nel 1981, Bowie collaborò con i [[Queen]] per registrare una versione quasi sconosciuta e inedita del brano ''Cool Cat'' e per la creazione di ''[[Under Pressure]]'', nella quale duettò con il gruppo rock inglese e che cantò anche al [[Freddie Mercury Tribute Concert]] insieme ad [[Annie Lennox]] e agli stessi Queen, orfani di Mercury. La canzone, inizialmente chiamata ''People on Streets'', fu composta basandosi su un "riff" dal bassista [[John Deacon]] e accreditata ai Queen e Bowie; fu poi inserita nell'album ''[[Hot Space]]'' del 1982.<ref>{{cita web|url=http://societyofrock.com/hear-david-bowie-freddie-mercurys-unreleased-cool-cat-outtake/|accesso=6 ottobre 2016|titolo=Hear David Bowie + Freddie Mercury’s Unreleased “Cool Cat” Outtake|editore=Society of Rock|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161009123404/http://societyofrock.com/hear-david-bowie-freddie-mercurys-unreleased-cool-cat-outtake/|urlmorto=sì}}</ref>
Fra le altre collaborazioni del "Duca Bianco" vi fu anche quella col leader dei [[Rolling Stones]], [[Mick Jagger]]. Insieme, nel 1985, a supporto del progetto [[Live Aid]], realizzarono una versione della canzone di [[The Vandellas|Martha & the Vandellas]] ''[[Dancing in the Street]]'' di cui si ricorda il videoclip.<ref>{{cita web|url=http://www.songfacts.com/detail.php?id=5830|accesso=6 ottobre 2016|titolo=DANCING IN THE STREET by DAVID BOWIE AND MICK JAGGER|editore=SongFacts}}</ref> Si dice anche che fra le due rockstar il legame fosse più che professionale<ref>{{cita news|url=https://www.telegraph.co.uk/culture/9388547/David-Bowie-and-Mick-Jaggers-long-rumoured-love-affair-revealed-in-new-book.html|data=10 luglio 2012|editore=The Telegraph|titolo=David Bowie and Mick Jagger's long-rumoured love affair revealed in new book|accesso=6 ottobre 2016}}</ref> e che la celebre canzone ''[[Angie (The Rolling Stones)|Angie]]'', che gli Stones realizzarono nel 1973, fosse ispirata ad [[Angela Bowie]] e indirettamente riferita a un'[[orgia]] a quattro fra lei, David, Mick e l'allora sua moglie [[Bianca Pérez-Mora Macias]]. Nel medesimo anno Bowie incise insieme a [[Tina Turner]] il brano ''[[Tonight (singolo David Bowie)|Tonight]]'', ''title track'' dell'[[Tonight (album David Bowie)|omonimo album]] del 1984. I due, inoltre, duetteranno insieme durante una data del [[Private Dancer Tour]] di [[Tina Turner]] del 1985.<ref>{{cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/lists/30-wild-david-bowie-duets-and-collaborations-20160111/tina-turner-tonight-1984-20160111|accesso=6 ottobre 2016|editore=RollingStone|titolo=30 Wild David Bowie Duets and Collaborations}}</ref>
Con [[Nine Inch Nails|NIN]], Bowie aprì l'Outside tour negli Stati Uniti dove eseguirono insieme sia brani dell'artista, sia brani della band. La collaborazione con [[Trent Reznor]], leader della band col quale Bowie strinse un forte legame di amicizia,<ref>{{Cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/news/trent-reznor-recalls-how-david-bowie-helped-him-get-sober-20160126|titolo=Trent Reznor Recalls How David Bowie Helped Him Get Sober|accesso=30 aprile 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180501004925/https://www.rollingstone.com/music/news/trent-reznor-recalls-how-david-bowie-helped-him-get-sober-20160126|urlmorto=sì}}</ref> vide la produzione di diversi remix, tra i quali ''[[I'm Afraid of Americans]]'', nel cui video Reznor compare come coprotagonista.
Altra collaborazione fu quella con i [[Pet Shop Boys]] nel 1996 per il brano ''[[Hallo Spaceboy]]'': forte del successo del brano, che venne lanciato come singolo, Bowie si esibì con i Pet Shop Boys sia in programmi musicali come ''[[Top of the Pops]]'' sia ai prestigiosi [[BRIT Awards 1996|BRIT Awards del 1996]].
Dopo aver collaborato all'esordio dei [[Placebo (gruppo musicale)|Placebo]] portandoli in tour come suoi sostenitori, Bowie collaborò con loro in due occasioni: per il singolo ''[[Without You I'm Nothing (singolo Placebo)|Without you I'm nothing]]'', estratto dall'omonimo album, realizzarono una versione a due voci, mentre nel febbraio 1999 si esibirono insieme ai Brit Awards per una cover di ''20th Century Boy'', che i Placebo tra l'altro interpretarono anche nel film ''[[Velvet Goldmine]]'', come membri della band immaginaria Malcolm & The Flaming Creatures. Lo stretto legame tra la band e Bowie fu testimoniato da vari episodi: l'omaggio tributatogli con una versione acustica di ''Five Years'' realizzata nel 2004, durante un programma televisivo francese e la lettera d'addio scritta da [[Brian Molko]] dopo la morte di Bowie e pubblicata sul sito ufficiale della band{{efn|My band and I were tiny when we first met. Nonetheless, you took us under your wing. You believed in us and gifted us with so many fantastic opportunities.
Without you, your tutelage and your wisdom, I don’t think I would be where I am today, as an artist but also as a person<ref>[https://www.gigwise.com/news/104924/david-bowie-death-inspires-placebo-brian-molko-tribute---without-you/ ''Placebo's Brian Molko writes emotional tribute to David Bowie''] gigwise.com</ref>.}}.
== Vita privata ==
Nel 1970 si sposò con [[Mary Angela Barnett]] con cui ebbe nel 1971 un figlio, [[Duncan Jones (regista)|Duncan Zowie Haywood Jones]]; i due divorziarono nel 1980.<ref name="angiebowie.net">{{cita web|url=http://www.angiebowie.net/Angies%20Bio.htm|titolo=ANGIE BOWIE – BIOGRAPHY|lingua=en|accesso=16 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170710124726/http://www.angiebowie.net/Angies%20Bio.htm|urlmorto=sì}}</ref> Nel 1992 sposò la top model [[Iman (modella)|Iman]] nella [[Chiesa episcopale americana di Saint James|chiesa di Saint James]] a [[Firenze]]. Da lei nel 2000 ebbe una figlia, Alexandria "Lexie" Zahra.[[File:Iman and David Bowie at the premiere of Moon.jpg|Bowie con la moglie Iman all'High Line Festival di Manhattan nel 2009|miniatura]]
Possedeva una collezione di opere d'arte: 400 di esse furono vendute, per la somma 41 milioni di euro, 23 più di quanto all'inizio stimato<ref name=catawiki>[https://www.catawiki.com/it/stories/5241-la-collezione-d-arte-personale-di-david-bowie ''La collezione d’arte personale di David Bowie''] catawiki.com</ref>. Tra esse comparivano opere di [[Henry Moore]], [[Damien Hirst]], [[Frank Auerbach]] e [[Graham Sutherland]], una pala d’altare del [[Tintoretto]] del 1570 ceduta per quasi 220.000 euro e prestata alla [[Rubenshuis]] e
"Air Power" di [[Jean-Michel Basquiat]], ceduta per 8,2 milioni di euro<ref name=catawiki/>.
=== Il dibattito sulla sessualità ===
Alla fine del 1964, quando faceva parte dei Manish Boys, il gruppo fece un'audizione alla BBC per una serie di concerti allo Star Club di Amburgo. Il cantante si assicurò l'ingaggio giurando all'organizzatore tedesco di essere [[gay]].<ref name="pescaralovesfashion">{{Cita web|url=http://pescaralovesfashion.com/david-robert-jones-il-duca-bianco/|titolo=Star Club, Amburgo|editore=pescaralovesfashion.com|accesso=18 dicembre 2013}}</ref> In seguito, malgrado i suoi ostentati atteggiamenti ambigui e trasgressivi portassero a ipotizzarne l'[[omosessualità]], Bowie, 16enne, incontrò la 14enne [[Dana Gillespie]], che divenne la sua ragazza e che continuò a frequentare fino agli [[Anni 1970|anni settanta]].<ref name="dating">{{Cita web|url=http://www.whosdatedwho.com/celebrities/people/dating/david-bowie.htm|titolo=Dana Gillespie|editore=whosdatewho.com|accesso=18 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110305150441/http://www.whosdatedwho.com/celebrities/people/dating/david-bowie.htm|urlmorto=sì}}</ref> Nel gennaio 1972 fu pubblicata un'intervista su ''[[Melody Maker]]'' in cui ammise di essere gay;<ref name="5yearsmelody" /> questo creò un certo clamore e venne ipotizzato un intento promozionale in vista della pubblicazione del nuovo album ''[[The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars]]''. Nonostante ciò, il [[movimento gay]] britannico elesse David a suo simbolo.{{Senza fonte}} Del resto i tabù esercitarono sempre una forte attrazione su Bowie e il suo anticonformismo lo spinse verso la [[sottocultura]] omosessuale.<ref name="5years1973">{{Cita web|url=http://www.5years.com/completedb.htm|titolo=Intervista|editore=5years.com|accesso=18 dicembre 2013}}</ref> Malgrado ciò i commenti di David sull'argomento formulati negli anni successivi furono tutt'altro che chiarificatori: « [...] ''è vero, sono [[Bisessualità|bisessuale]]''»,<ref name="bowiegoldenyears">{{Cita web|url=http://www.bowiegoldenyears.com/articles/7609-playboy.html|titolo=Intervista 1976|editore=bowiegoldenyears.com|accesso=18 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130915055928/http://www.bowiegoldenyears.com/articles/7609-playboy.html|urlmorto=sì}}</ref> disse alla rivista ''[[Playboy (periodico)|Playboy]]'' nel settembre 1976, tranne poi rispondere poco tempo dopo alla domanda di un altro intervistatore affermando il contrario: « [...] ''era solo una bugia, mi appiccicarono quell'immagine e io mi ci adeguai piuttosto bene per alcuni anni''».<ref name="5years1973" /> Durante il tour in [[Nuova Zelanda]] del 1978 dichiarò nuovamente di essere bisessuale,<ref name="5years1978">{{Cita web|url=http://www.5years.com/completedb.htm|titolo=Intervista 1978|editore=5years.com|accesso=18 dicembre 2013}}</ref> invece nel 1983, quando Bowie stava diventando<superstar a livello internazionale, ritrattò le sue affermazioni precedenti, dicendo alla rivista ''[[Time]]'' che era stato «''un grande equivoco''» e su ''Rolling Stone'' lo definì «''il più grande errore che abbia mai fatto''».<ref name="5years1983">{{Cita web|url=http://www.5years.com/completedb.htm|titolo=Interviste 1983|editore=5years.com|accesso=18 dicembre 2013}}</ref> Nel 1987, incalzato sull'argomento da ''Smash Hits'', sottolineò divertito l'intera faccenda, consentendo alla rivista di pubblicare: «''Non dovreste credere a tutto quel che leggete''».<ref name="5years1987">{{Cita web|url=http://www.5years.com/completedb.htm|titolo=Intervista 1987|editore=5years.com|accesso=18 dicembre 2013}}</ref> Nel 1993, sempre sulla rivista ''Rolling Stone,'' smentì la voce riguardante la sua bisessualità: « [...] ''non mi sono mai sentito un vero bisessuale ma ero magnetizzato dalla scena gay underground. Era come un'altra realtà di cui volevo acquistare una quota. Questa fase durò solo fino al 1974 e morì più o meno con Ziggy. Davvero, avevo solo fatto mia la condizione di bisessuale, l'ironia è che non ero gay''».<ref name="xoomer3">{{Cita web|url=http://xoomer.virgilio.it/life_on_mars/art93-1.html|titolo=Intervista 1993|editore=xoomer.virgilio.it|accesso=18 dicembre 2013}}</ref>.
<references group="N"/>
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