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Nel frattempo il successo ottenuto l'anno prima con lo stesso brano andò esaurendosi e quindi a ottobre Defries trattò un'offerta con la [[Chrysalis Records]], riuscendo ad ottenere un accordo ed un anticipo di {{formatnum:5000}} sterline, mentre Bowie canalizzò le sue energie in un periodo di scrittura intensiva. Il 4 novembre 1970 ''The Man Who Sold the World'' uscì negli Stati Uniti e ricevette una buona accoglienza da parte della critica nonostante le scarse vendite. La chitarra [[hard rock]] di Ronson rappresentava una vistosa novità rispetto alle atmosfere prevalentemente folk e acustiche dell'album precedente. I testi apparvero più complessi e meno lineari rispetto al passato e i più profondi temi affrontati sarebbero stati ripresi nelle opere successive di Bowie: ambiguità sessuale, sdoppiamento di personalità, isolamento, pazzia, falsi guru, totalitarismi. Bowie pensò presto all'album successivo. Bob Grace, general manager della Chrysalis, affittò gli studi londinesi di [[Radio Luxembourg]] dove il cantante iniziò a registrare nuovo materiale, tra cui il brano ''[[Oh! You Pretty Things]]''.
 
L'anno successivo venne pubblicato il nuovo 45 giri, ''[[Holy Holy]]'', malgrado il ritardo di sei mesi dalla registrazione causato da trattative contrattuali.<ref>{{Cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/?s=holy+holy|titolo=Reissues: Holy Holy|editore= bowiesongs.wordpress.com|accesso=2 agosto 2015 |lingua=en}}</ref> Pochi giorni dopo il brano venne eseguito nel programma ''Six-O-One: Newsday'' di Granada TV, ma senza riscuotere successo.<ref name=Pegg90>{{Cita|Pegg|p. 90}}.</ref> Il 1971 rappresentò per la carriera di Bowie un momento cruciale, nel quale Defries fu fondamentale per realizzare e promuovere le idee partorite dal genio del cantante; il manager stava rivoluzionando radicalmente tutta l'organizzazione che ne aveva contraddistinto la carriera fino ad allora e lo convinse a interrompere il rapporto con [[Tony Visconti]], reo di mantenere i rapporti con Marc Bolan, che a quel punto contendeva a Bowie il ruolo di [[primadonna]] del glam rock.<ref name=thompson/> Visconti se ne andò e si concentrò sulla produzione di Marc Bolan e dei T. Rex, mantenendo il nome Hype e ingaggiando il cantante dei Rats, Benny Marshall, che andò ad aggiungersi a Ronson e Woodmansey. Avrebbe ripreso la collaborazione con Bowie nel 1974, quando i rapporti tra il cantante e Defries si stavano deteriorando.<ref name=thompson/>
 
A febbraio Bowie affrontò il suo primo viaggio negli Stati Uniti per il breve tour promozionale di ''The Man Who Sold the World''. Nonostante il matrimonio con Angela gli avesse permesso di ottenere la ''[[green card]]'', Bowie non poté esibirsi a causa degli accordi sindacali dell'[[American Federation of Musicians]] e la promozione si limitò soltanto ad apparizioni personali e a qualche intervista a Washington, New York, Chicago, Filadelfia, San Francisco e Los Angeles. Dopo questa breve parentesi americana Bowie tornò ai Trident Studios per completare il nuovo album ''[[Hunky Dory]]'', realizzando nuovi brani tra cui ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'' e ''[[Life on Mars?]]''. Tra gli strumentisti impiegati inizialmente vi furono alcuni studenti di Dulwich che si erano dati il nome Runk, tra cui il chitarrista Mark Carr Pritchard, che era negli Arnold Corns, il bassista Polak de Somogyl e il batterista Ralph St. Laurent Broadbent. Per le successive registrazioni vennero presi in considerazione anche altri musicisti con cui aveva già collaborato nei mesi precedenti tra cui [[Terry Cox]], il batterista di ''Space Oddity'', e Tony Hill, che Bowie conosceva dal 1968.
{{Approfondimento
| allineamento = sinistra
| larghezza = 440px
| titolo = <div style="text-align:center;">Il progetto Arnold Corns</div>
| contenuto = Dopo il tour promozionale negli Stati Uniti del febbraio 1971, oltre a lavorare al nuovo album, Bowie registrò anche le prime versioni di ''[[Moonage Daydream]]'' e ''[[Hang On to Yourself]]'' con Mick Ronson, [[Trevor Bolder]] e Mick Woodmansey e con il chitarrista Mark Carr Prichard, uno studente di Dulwich. Il general manager della Chrysalis, Bob Grace, propose di pubblicarle come 45 giri per recuperare le spese di registrazione e, per aggirare il contratto con la Mercury , venne deciso di farlo sotto falso nome. Nacquero così The Arnold Corns, a quanto pare da ''[[Arnold Layne]]'', la canzone dei [[Pink Floyd]] preferita da Bowie e il singolo venne pubblicato a maggio dalla B&C Records.<ref name=Pegg253-254>{{Cita|Pegg|pp. 253-254}}.</ref> Anche se il progetto non ebbe nessun impatto commerciale, diede modo a Bowie di indulgere in un episodio "[[Andy Warhol|warholiano]]". Freddie Burretti, vero nome Frederick Barrett, è un diciannovenne disegnatore di moda, dichiaratamente omosessuale, che Bowie incontrò al Sombrero, il locale gay all'epoca più in voga a Londra. Burretti, che fornì a Bowie e Angela alcuni dei suoi vestiti, venne rinominato "Rudi Valentin" e presentato come voce solista del gruppo, sebbene non avesse mai partecipato alle incisioni.<ref name=Pegg253-254/> Di fatto il progetto Arnold Corns non andò più in là di altre due canzoni, ''Man in the Middle'', che sarà il lato B di ''Hang On to Yourself'', di nuovo pubblicata nell'agosto 1972 e ''Looking For a Friend'', nelle quali Burretti partecipò ai cori.
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A febbraio Bowie affrontò il suo primo viaggio negli Stati Uniti per il breve tour promozionale di ''The Man Who Sold the World''. Nonostante il matrimonio con Angela gli avesse permesso di ottenere la ''[[green card]]'', Bowie non poté esibirsi a causa degli accordi sindacali dell'[[American Federation of Musicians]] e la promozione si limitò soltanto ad apparizioni personali e a qualche intervista a Washington, New York, Chicago, Filadelfia, San Francisco e Los Angeles.<ref name=Pegg392>{{Cita|Pegg|p. 392}}.</ref> In una di queste interviste annunciò a John Mendelsohn di ''Rolling Stone'' di voler «introdurre il mimo in un tradizionale ambiente occidentale, per attirare l'attenzione del pubblico con una serie di movimenti molto stilizzati, molto giapponesi». Nella stessa occasione dichiarò anche che la musica rock «dovrebbe essere agghindata come una prostituta, come una parodia di sé stessa, dovrebbe essere una specie di clown, di Pierrot. La musica è la maschera che nasconde il messaggio. La musica è il Pierrot e io, l'artista, sono il messaggio».<ref name=Pegg392/>
 
Dopo questa breve parentesi americana Bowie tornò ai Trident Studios per completare il nuovo album ''[[Hunky Dory]]'', realizzando nuovi brani tra cui ''[[Changes (David Bowie)|Changes]]'' e ''[[Life on Mars?]]''. Tra gli strumentisti impiegati inizialmente vi furono alcuni studenti di Dulwich che si erano dati il nome Runk, tra cui il chitarrista Mark Carr Pritchard, che era negli Arnold Corns, il bassista Polak de Somogyl e il batterista Ralph St. Laurent Broadbent. Per le successive registrazioni vennero presi in considerazione anche altri musicisti con cui aveva già collaborato nei mesi precedenti tra cui [[Terry Cox]], il batterista di ''Space Oddity'', e Tony Hill, che Bowie conosceva dal 1968.
 
L'album ''The Man Who Sold the World'' vide la luce anche in Gran Bretagna quasi un anno dopo la fine delle registrazioni, ma nonostante le critiche favorevoli, così come era accaduto oltreoceano, le vendite furono disastrose.<ref name=Pegg252/> Il contratto che legava Bowie alla Mercury stava per scadere, ma la compagnia sarebbe comunque stata intenzionata a rinnovarlo per un altro album. Il mese successivo il rappresentante della casa discografica Robin McBride arrivò a Londra da Chicago per offrirgli un nuovo contratto di tre anni. Defries rispose che se la Mercury si fosse avvalsa dell'opzione di rinnovo per avere un nuovo disco, gli avrebbero consegnato «la più grande schifezza che avessero mai avuto», informandolo che in nessun caso Bowie avrebbe registrato un'altra nota con la Mercury, che acconsentì a rescindere il contratto.<ref name=Pegg254>{{Cita|Pegg|p. 254}}.</ref>
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L'8 novembre ebbe inizio la prima vera sessione che produsse molte delle tracce destinate al nuovo album. Tra queste figurarono le nuove versioni di ''[[Moonage Daydream]]'' e ''[[Hang On to Yourself]]'', la celebre ''[[Ziggy Stardust (brano musicale)|Ziggy Stardust]]'' e ''[[Lady Stardust]]''; le ultime due erano già state incise in un demo acustico agli studi di Radio Luxembourg alcuni mesi prima.<ref>{{Cita web|url=http://5years.com/ziggy30th2cd.htm|titolo=EMI 30th Anniversary 2CD Limited Edition (2002)|editore=5years.com|accesso=2 agosto 2015 | lingua=en}}</ref> Tra i brani scartati vi furono ''Shadow Man'', ''Sweet Head'', ''Velvet Goldmine'', una nuova versione di ''Holy Holy'' e un'interpretazione del brano ''[[Around and Around]]'' di [[Chuck Berry]], reintitolato ''Round and Round''.
 
''Hunky Dory'' venne pubblicato il 17 dicembre 1971, quando Bowie era già a metà strada nella registrazione dell'album successivo e stava lavorando a un ulteriore cambio d'immagine e di stile. La nuova opera vide il ritorno a sonorità più folk dominate dal pianoforte di Rick Wakeman e dagli arrangiamenti operistici di Mick Ronson e soprattutto mise in luce l'abilità acquisita da Bowie come autore di canzoni ma, nonostante le brillanti recensioni della stampa specializzata e la pubblicazione del singolo ''Changes'', la campagna promozionale risultò inadeguata e le vendite scarse. Negli Stati Uniti si fermò alla posizione n. 93 della [[Billboard 200]] mentre nel Regno Unito si dovette addirittura attendere l'uscita di ''Ziggy Stardust'' per vederlo in classifica.<ref>{{Cita web|url=http://www.officialcharts.com/search/albums/hunky%20dory/|titolo= Official albums Chart results matching: Hunky Dory |editore= officialcharts.com|accesso=2 agosto 2015 |lingua=en}}</ref> ''Hunky Dory'' venne comunque considerato con gli anni il suo primo, autentico album "classico".
 
=== L'epoca di Ziggy Stardust (1972-1973) ===