Curiosità: differenze tra le versioni

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== Teorie ==
=== Teoria della pulsione di curiosità ===
I sottoinsiemi della teoria della ''pulsione di curiosità'' differiscono a seconda che la curiosità sia una [[pulsione]] primaria o secondaria e se questa pulsione di curiosità è originata dal proprio bisogno di dare un senso e regolare il proprio ambiente o se è causata da uno stimolo esterno<ref name="csun.edu2">Edleman, S. 1997. Curiosity and Exploration. California State University, Northridge. Retrieved from {{cita web|url=http://www.csun.edu/~vcpsy00h/students/explore.htm|titolo=Curiosity and Exploration|accesso=28 dicembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111230213048/http://www.csun.edu/~vcpsy00h/students/explore.htm}}</ref>. Le cause possono variare dai bisogni primari che devono essere soddisfatti (ad esempio fame, sete) ai bisogni in situazioni indotte dalla paura. Ognuna di queste teorie di sottoinsiemi afferma che se il bisogno è primario o secondario, la curiosità si sviluppa da esperienze che creano una sensazione di incertezza o percepita spiacevolezza. La curiosità funge quindi da mezzo per dissipare questa incertezza. Esibendo comportamenti curiosi ed esplorativi, si è in grado di acquisire conoscenza di ciò che non è familiare e quindi ridurre lo stato di incertezza o spiacevolezza. Questa teoria, tuttavia, non affronta l'idea che la curiosità possa spesso manifestarsi anche in assenza di situazioni nuove o sconosciute. Questo tipo di comportamento esplorativo è comune in molte specie<ref name="litman2">{{Cita pubblicazione|cognome1=Litman|nome1=Jordan|titolo=Curiosity and the pleasures of learning: Wanting and liking new information|rivista=Cognition & Emotion|volume=19|numero=6|anno=2005|pp=793-814|issn=0269-9931|doi=10.1080/02699930541000101}}</ref>.
 
=== Teoria dell'arousal ottimale ===
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==== Precuneus ====
Il precuneus è una regione del cervello coinvolta nell'attenzione, nella [[memoria episodica]] e nell'elaborazione visuo-spaziale. È stata trovata una correlazione tra la quantità di [[Sostanza grigia|materia grigia]] nel precuneus e i livelli di comportamenti curiosi ed esplorativi, suggerendo che la densità del precuneus ha un'influenza sui livelli di curiosità<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Kimberley|nome1=A.|cognome2=Francys|nome2=S.|cognome3=Chet|nome3=C.|anno=2012|titolo=Curious monkeys have increased gray matter density in the precuneus|rivista=Neuroscience Letters|volume=518|numero=2|pp=172-175|doi=10.1016/j.neulet.2012.05.004|pmid=22579821}}</ref>.
 
=== Memoria e apprendimento ===
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La curiosità morbosa esemplifica un aspetto della curiosità che può essere visto come focalizzato su oggetti di morte, violenza o qualsiasi altro evento che può causare danni fisici o emotivi<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Scrivner|nome=Coltan|titolo=The Psychology of Morbid Curiosity: Development and Initial Validation of the Morbid Curiosity Scale|rivista=Personality and Individual Differences|anno=2021|volume=183|p=111139|doi=10.1016/j.paid.2021.111139}}</ref>.
 
L'idea di curiosità morbosa in genere è descritta come dotata di un aspetto di dipendenza. Questo aspetto che crea dipendenza dal bisogno di comprendere o dare un senso ad argomenti che circondano il danno, la violenza o la morte può essere attribuito all'idea del proprio bisogno di mettere in relazione circostanze insolite e spesso difficili con una propria [[emozione]] o esperienza primaria, descritta come ''meta-emozioni''<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Zuckerman|nome=Marvin|autore2=Patrick Litle|titolo=Personality and Curiosity About Morbid and Sexual Events|rivista=Personality and Individual Differences|anno=1986|volume=7|numero=1|pp=49-56|doi=10.1016/0191-8869(86)90107-8}}</ref>.
 
La comprensione di queste difficili circostanze risale ad [[Aristotele]] nella sua ''[[Poetica (Aristotele)|Poetica]]'', affermando: "''Ci godiamo e ammiriamo dipinti di oggetti che di per sé ci darebbero fastidio o disgusto''"<ref name="Aristotle Poetics">{{Cita libro|cognome1=Aristotle|titolo=Poetics|url=https://books.google.com/books?id=pFYlIO671Z0C&pg=PA15|data=10 gennaio 2013|editore=OUP Oxford|isbn=9780191635809|accesso=15 agosto 2020}}</ref>.