|   == Origini del nome == StandoVarieadsonounalediffusa,ipotesimacircaconleognioriginiprobabilitàdelerronea interpretazione, il nome Soleto deriverebbe dalla parola ''sole''toponimo. {{Senza fonte|Alcuni studi hanno ipotizzato, invece, che il termine si riferisca a ''basoleto'' (''syllithos'' in greco), la pietra utilizzata nella zona.}}Nel [[2003]] è stato trovato un [[ostrakon]] con una mappa antichissima, detta la ''[[Mappa di Soleto]]'', in cui le prime tre lettere del nome (ΣΟΛ) sono chiaramente incise ad identificare il paese. Essendo l'ostrakon di [[Messapi|epoca messapica]], non è chiaro cosa questa parola possa significare. [[Plinio il Vecchio]], nel libro III della [[Naturalis Historia]] parla di ''Soletum'', che in latino ha il significato di (luogo) solitario. È attestato anche il toponimo ''Salentum'', ritrovato sulle monete coniate in zona e, ancora, ''Sallentia'' citata dallo storico [[Stefano Bizantino]]<ref>[Guida di Soleto. Cultura della Pietra Grecia salentina, Manni Luigi, Congedo, 1992]</ref>. Da una lettera greco-latina inviata nel [[1598]] dall'ultimo [[Arciprete]] soletano di rito greco Antonio Arcudi a [[Papa Clemente VIII]], si evince il modo di firmarsi del chierico, cioè Αντωνιος ο της Σωλεντȣ Αρχιπρεσβυτερος (traslitterato ''Antōnios o tēs Sōlentou Archipresbyteros''), mentre in latino si firmava ''Antonius Arcudius Archipresbyter Soleti''<ref>{{cita libro | nome=Lorenzo | cognome=Giustiniani | titolo=Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, Tomo IX |url =https://books.google.ch/books?id=C18-AAAAYAAJ&pg=PA53&lpg=PA53&dq=soleto+nome+in+greco&source=bl&ots=QRQZy-BENX&sig=lLmMqKKEWzZe4EowpRrGdTLfAEM&hl=de&sa=X&ved=0ahUKEwjBu4CP7qPUAhXEL8AKHbAEALYQ6AEIZTAI#v=onepage&q=soleto%20nome%20in%20greco&f=false | anno=1805 |p =53 | città=Napoli }}</ref>. Questo potrebbe indicare l'origine dell'odierno nome del paese in [[dialetto grico]], Sulítu. Visto che la pronuncia di ω [o] non accentato, all'interno di certe parole, nel gricosi è spostato addiventa ου [u]<ref name=":0">Canali e V. Galati, La committenza baronale degli 'Orsini' nel Regno meridionale e i 'molti modi' dei Fiorentini, per Vicovaro e Galatina, fino alle 'Torri dei Venti' (Guglia e Campanile) di Soleto e Corigliano d'Otranto, in Architetture e ornamentazioni dalla Toscana al Lazio agli Umanesimi Baronali del regno di Napoli (1430-1510), in «Bollettino della Società di Studi Fiorentini», 5, 1999, pp. 12–22.</ref>.
   == Storia == [[File:Orsini3.jpg|thumb|Nascita della famiglia Orsini Del Balzo]] [[File:MuradiSoleto.jpg|thumb|left|Una veduta di Soleto nel Settecento]] I primi contifeudatari di Soleto di cui si conoscono il nome sono d'età sveva. Il primo fu [[Glicerio de Persona|Glicerio de Matino]], già barone di Matino oltre che signore delle terre di [[Ceglie Messapica|Ceglie del Gualdo]], di [[Mottola]] e del casale di San Pietro in [[Galatina]], probabilmente negli anni fra il 1254 e il 1260. In seguito alla morte di [[Federico II di Svevia|Federico II]] Glicerio rimase fedele al figlio di questi, [[Corrado IV di Svevia|Corrado IV]],re di Sicilia, contro gli [[angioini]].Cadutoe dopo la morte di questi al suoanchefratellastro [[Manfredi di Sicilia]],[[CarlofinoIald'Angiò]]1266loannocondannòdellapermorte[[fellonia]]delerenesvevoordinòdurante lacattura.BattagliaIdipossedimentiBeneventochealladetenevaqualefurono confiscatiGlicerio ecedutiiladpadreAnselinoGervasio deToucy<ref>RegistriMatinodellapreseroCancelleriaparte.Angioina,DopoNapolila1963battagliavol.GervasioXIVfuggìpag.in230:Ungheria<ref>{{Cita«Mentiolibro|titolo=SabaNarzonisMalaspina,de Tucziaco milI.consanguineiet4,famc.6fEd.Philippi, regniDelamiratiRe, qui succeditinMotula,CronistiCilia,eSoleto,scrittoriSanctosincroniPetro in Galatinanapoletani,que bona fuerunt Eligesii de MatinoNapoli,proditoris nostri...».1868}}</ref>.QuestimentreebbeGlicerioper primo, tradiventò il[[1271]]maggioreesponenteilfra[[1272]]iilribellititolofilo-svevi di''ComesTerraSoleti'd'Otranto.<br/>NelRitornò[[1277]]allapassòribaltaaldurantefratellolaPhilippesfortunatafinchébattaglianeldi[[1299]],Tagliacozzomortodove l'ultimoerededeglidellaHohenstaufenfamiglia-Corradino-senzafufigli,sconfittoFilippotto,da Carlo IdD'Angiòcedette la Contea di Soleto ad [[Orsini del Balzo|Ugo del Balzo]], venuto al suo seguito dalla [[Francia]]. Alla morte di Ugo, avvenuta nel [[1319]], gli succedette il primogenito Raimondo ([[1303]]-[[1375]]). Raimondo cinse la città di mura e acquistò i casali di [[Cutrofiano]] (che includeva il territorio dellcom'odiernaera[[Collepasso]])giàeavvenutodiper[[Castrignano de' Greci]]. Successivamente Nicola Orsini ([[1331]]-[[1399]]), conte di [[Nola]], la ereditò dallolo zioRaimondoManfredideleBalzonelle(fratellosettimanedellasuccessivemadreuccisoSvevaperdel Balzo) nel [[1375]] con la promessa di lasciarladecapitazione aRaimondelloNapoli.e di unire i cognomi delle due famiglie Orsini-Del Balzo.   Glicerio fu tratto prigioniero e come diversi altri baroni giurò fedeltà al re angioino ma riuscì con un inganno ad appropriarsi della somma di 2.000 once d'oro destinata al Principe di Acaya dal Carlo D'Angiò e a rifugiarsi nei suoi feudi ''Ydronti partibus (dalle parti di Terra d’Otranto) ac exinde latenter indendebat aufugere (e da lì segretamente poi fuggire)'' scriveva il suo pressoché contemporaneo Malaspina<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Ibidem}}</ref>.    Si asserragliò invece con tutti i baroni filo-svevi di Terra d'Otranto nel castello di Gallipoli, dove subirono l'assedio delle truppe francesi di Carlo, l'[[Assedio di Gallipoli 1268-1269#:~:text=L'assedio di Gallipoli, avvenuto,svevo sul Regno di Napoli.|Assedio di Gallipoli]], che durò dall'ottobre 1268 alla primavera inoltrata del 1269. Alla caduta della città Glicerio fu tratto prigioniero e condotto a Brindisi dove fu torturato, fatto trascinare da un cavallo per le strade della città e infine impiccato.<ref>{{Cita libro|titolo=Camillo Minieri Riccio, Carlo I di Angiò; la data dell'esecuzione è in Arnesano - Baldi, 2004, p. 126-128}}</ref>    I possedimenti di Glicerio de Matino, compresa Soleto, furono confiscati e in seguito ceduti ad ''Anselino de Toucy''<ref>Registri della Cancelleria Angioina, Napoli 1963 vol. XIV pag. 230: «Mentio Narzonis de Tucziaco mil.consanguinei et fam. f. Philippi, regni amirati, qui succedit in Motula, Cilia, Soleto, Sancto Petro in Galatina, que bona fuerunt Eligesii de Matino, proditoris nostri...».</ref> che nel 1270 sposò una figlia di Glicerio, ''Sibilla de Matino'', diventando quindi feudatario dei notevoli possedimenti della giovanissima moglie ''maritali nomine,'' oltre al territorio di Soleto che con gli angioini acquista la dignità di contea della quale il De Toucy ebbe per primo, tra il [[1271]] e il [[1272]] il titolo di ''Comes''.   Nel [[1277]] Soleto passò al fratello Philippe finché nel [[1299]], morto l'ultimo erede della famiglia senza figli, Filippotto, Carlo I d'Angiò cedette la Contea di Soleto ad [[Orsini del Balzo|Ugo del Balzo]], venuto al suo seguito dalla [[Francia]]. Alla morte di Ugo, avvenuta nel [[1319]], gli succedette il primogenito Raimondo ([[1303]]-[[1375]]). Raimondo cinse la città di mura e acquistò i casali di [[Cutrofiano]] (che includeva il territorio dell'odierna [[Collepasso]]) e di [[Castrignano de' Greci]]. Successivamente Nicola Orsini ([[1331]]-[[1399]]), conte di [[Nola]], la ereditò dallo zio Raimondo del Balzo (fratello della madre Sveva del Balzo) nel [[1375]] con la promessa di lasciarla a Raimondello e di unire i cognomi delle due famiglie Orsini-Del Balzo.   [[Raimondo Orsini Del Balzo]], conosciuto anche come Raimondello ([[1361]] – 17 gennaio [[1406]]), era il secondogenito di Nicola Orsini. Fu Conte di Soleto ([[1382]]), Duca di [[Benevento]] ([[1385]]-[[1401]]), Principe di [[Taranto]] ([[1393]]-[[1406]]), [[Conte di Lecce]] ([[1401]]-[[1406]]), Duca di [[Bari]], Gran Connestabile del [[Regno di Napoli]], [[Gonfaloniere]] della Sacra Romana Chiesa.<br />Sposò [[Maria d'Enghien]] ([[1367]]-9 maggio [[1446]]), contessa di Lecce, che dopo la morte del marito continuò ad interessarsi concretamente di Soleto, sotto gli aspetti architettonici ed artistici, urbanistici, sociali ed amministrativi. Dopo la morte di Raimondello, Maria completò l'ultimo ordine della [[Guglia di Raimondello|Guglia]], collaborò per molteplici opere d'arte come la cappella di San Leonardo e la cappella di Santa Lucia (oggi inesistenti) e commissionò diversi affreschi della [[chiesetta di Santo Stefano]]. Alla sua morte i domini vennero ereditati dal figlio primogenito [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo|Giovanni Antonio]]. Dopo che questi fu ucciso dai sicari del re [[Ferrante d'Aragona]], questi fece sue le ricchezze degli Orsini compresa la contea di Soleto. |