Bressanone: differenze tra le versioni

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'''Bressanone''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/bressaˈnone/|it}}<ref>{{Dipi|Bressanone}}</ref>; ''Brixen'' in [[lingua tedesca|tedesco]], {{IPA|[ˈbʁɪksn̩]}}, {{Audio|De-Brixen.ogg}}; ''Persenon'', {{IPA|[pəʀsəˈnɔŋ]}}, o ''Porsenù'' in [[lingua ladina|ladino]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />, il terzo per popolazione della [[provincia autonoma di Bolzano]] in [[Trentino-Alto Adige]].<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/021/lista.html|titolo=Comuni italiani.it - Elenco comuni della Provincia di Bolzano|accesso=26 novembre 2011}}</ref> È il capoluogo storico, artistico, culturale, economico, sociale ed amministrativo del [[Comunità comprensoriale|comprensorio]] della [[Valle Isarco (comprensorio)|Valle Isarco]].
 
Secondo la tradizione Bressanone venne fondata nel [[901]], tre secoli prima della costituzione della [[Conti del Tirolo|Contea del Tirolo]].<ref>Da un documento del 13 settembre 901, si sa che l'allora vescovo Zaccaria della diocesi di Sabiona, ricevette come regalo una grande tenuta agricola (nota come ''mansus Prihsna''), dall'allora re Ludovico IV il Fanciullo, l'ultimo dei Carolingi. Tradizionalmente si considera questo documento come l'atto di fondazione della città.</ref> Dal 1004 e durante il corso dei secoli è stata sotto dominazione ecclesiastica del [[Principato vescovile di Bressanone|principe vescovo di Bressanone]], del quale fu la [[residenza ufficiale|residenza]] principale. È sede - insieme al capoluogo della provincia [[Bolzano]] - della [[diocesi di Bolzano-Bressanone]], costituita nel [[1964]] staccando dall'[[arcidiocesi di Trento]] la città di [[Bolzano]] e il territorio a sud di quest'ultima e aggregandolo alla diocesi di Bressanone, mentre i territori della diocesi di Bressanone ora siti in [[Austria]] (Valle dell'[[Inn]]) sono stati staccati dalla diocesi di Bressanone ed aggregati a quella di [[Diocesi di Innsbruck|Innsbruck]].
 
I [[Santo|santi]] [[Santo patrono|patroni]] della città sono [[Cassiano di Imola]]<ref>Cfr. a proposito [[Leo Andergassen]], ''Vom ludi magister zum episcopus: zur Ikonographie des Cassian von Imola'', in «[[Der Schlern]]», 74, 2000, pp. 358-403.</ref> - festeggiato il secondo sabato dopo Pasqua con festa esterna la domenica seguente - e i vescovi [[Albuino di Bressanone|Albuino]] e [[Ingenuino di Sabiona|Ingenuino]] - patroni contro la siccità e festeggiati il 5 febbraio. Le loro reliquie sono custodite nel [[duomo di Bressanone]].
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== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Situata in fondovalle a circa 560 {{m s.l.m.}}, si trova alla confluenza della [[Rienza]] nell'[[Isarco]]. A est si trovano le cime del [[Plose|Gruppo della Plose]] con il monte Telegrafo (2.504 {{m s.l.m.}}), a ovest la cima Cane (2.354 {{m s.l.m.}}) e il [[monte Pascolo]] (2.439 {{m s.l.m.}}).<ref>{{cita web | 1url = http://www.brixen.org/it/montagna/mete-escursionistiche/malghe-e-rifugi.html | 2titolo = Bressanone e i dintorni | 3accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 16 novembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111116193314/http://www.brixen.org/it/montagna/mete-escursionistiche/malghe-e-rifugi.html | urlmorto = sì }}</ref> È situata circa {{M|40|u=km}} a nord di Bolzano, circa {{M|45|u=km}} a sud del [[Passo del Brennero|valico del Brennero]] (confine [[Italia|italo]]-[[austria]]co) e {{M|35|u=km}} a ovest del comune di [[Brunico]] (in [[val Pusteria]]).
 
Viene attraversata dall'[[Autostrada A22 (Italia)|autostrada del Brennero]], con un [[casello autostradale|casello]] {{M|5|u=km}} più a nord (Bressanone-Val Pusteria) e uno {{M|8|u=km}} più a sud ([[Chiusa (Italia)|Chiusa]]-[[Val Gardena]]). Dal 3 gennaio [[2007]] è stato aperto anche il casello di Bressanone-Zona industriale, concepito solo in direzione nord in entrata e in direzione sud in uscita ma molto più vicino al paese e soprattutto alla sua zona industriale. È prevista anche l'apertura nella direzione opposta.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/12/31/news/la-provincia-si-al-casello-sud-dell-a22-a-bressanone-3078956|titolo=Si al casello sud dell'A22 a Bressanone|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|giorno=31|mese=12|anno=2010|accesso=24 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150411042951/http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2010/12/31/news/la-provincia-si-al-casello-sud-dell-a22-a-bressanone-1.4185676|dataarchivio=11 aprile 2015|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nella zona di Millan si trova il [[biotopo Prà Millan]].<ref>{{cita web | 1url = http://www.parks.it/biotopo.pra.millan/index.html | 2titolo = Biotopo Prà Millan su Parks.it | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091202093140/http://www.parks.it/biotopo.pra.millan/index.html | dataarchivio = 2 dicembre 2009 | urlmorto = sì }}</ref> Diverse sono le aree verdi della cittadina, tra cui i giardini Rapp, costruiti dopo l'inondazione disastrosa del 1882, quando si decise di spostare la confluenza dei due fiumi. I lavori, sostenuti anche grazie al barone e capitano von Rapp, iniziarono nel 1883 ed ebbero termine l'anno successivo: la confluenza fu spostata più a sud e l'immissione dell'Isarco non fu più così perpendicolare come in origine. La nuova lingua di terra venutasi a formare fu utilizzata per la creazione dei giardini.<ref name=historia/>
 
==== ''Karlspromenade'' ====
Lungo la costa est di Bressanone, nella frazione di Millan, si trova la ''Karlspromenade'': una storica passeggiata costruita nel 1903 in memoria dell'imperatore [[Carlo I d'Austria]], che trascorse alcuni momenti della sua vita presso la Cura Guggenberg, amando passeggiare lungo questa via che anticamente partiva proprio da lì e conduceva sino alla vecchia chiesa di Millan, ''Maria am Sand'' e quindi alla residenza Karlsburg.
 
Dal 2010 questa passeggiata prosegue con il cosiddetto sentiero dei [[Salmi]] e a seguire con una [[via crucis]], sino ad incontrare la strada che porta a [[Luson]]. Da qui il sentiero, attraversando la strada, scende fino al fiume Rienza, dove è stato ricostruito un vecchio ponte, dedicato ad [[Andreas Hofer]] (18 luglio 2009).<ref>{{cita web | 1url = http://www.brixen.org/it/montagna/mete-escursionistiche/escursioni/77-tours-passeggiata-karlspromenade.html | 2titolo = Descrizione della Karlspromenade su brixen.org | 3accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 10 aprile 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120410223952/http://www.brixen.org/it/montagna/mete-escursionistiche/escursioni/77-tours-passeggiata-karlspromenade.html | urlmorto = sì }}</ref> Oltrepassato il fiume, un sentiero che prosegue con alcune scale porta in località Seeburg, da dove è possibile scendere verso il centro storico passando dall'antico rione di Stufles.<ref>{{cita web|http://papa.bressanone.it/it/attualita/appuntamenti/3474_inaugurazione-del-nuovo-ponte-andreas-hofer.html|Descrizione del ponte Andreas Hofer su brixen.org|15 febbraio 2012}}</ref>
 
=== Sismologia ===
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{{Vedi anche|stazione meteorologica di Bressanone}}
 
In base alla media di riferimento [[1951]]-[[2010]], la [[temperatura]] media del mese più freddo - gennaio - si attesta a -2,0&nbsp;°C; quella del mese più caldo - luglio - è di +19,2&nbsp;°C.<ref name =tempmendie/>
 
Le [[Precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] medie annue si aggirano attorno ai 700&nbsp;mm, mediamente distribuite in 85 giorni con un accentuato minimo [[inverno|invernale]], stagione in cui si verificano generalmente a carattere [[neve|nevoso]], ed un picco in [[estate]], quando possono verificarsi frequenti [[temporale|temporali]] per il contrasto di diverse masse d'aria, favorito dalla vicinanza della catena [[alpi]]na.<ref name =precipitazioni/>
 
Bressanone appartiene alla zona climatica ''F''.<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/021/011/clima.html|titolo=Comuni Italiani.it Clima e dati geografici|accesso=25 novembre 2011}}</ref>
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== Origini del nome ==
Il [[toponimo]] è attestato per la prima volta nell'[[827]] come ''Pressena'' (menzionato in un documento di Quartinus, ma è controverso, se si tratti della stessa località)<ref>{{cita web|url=http://homepage.uibk.ac.at/~c61705/30b-korr.pdf|titolo=Documenti di Quartinus, di Richard Heuberger, 1930, museo Ferdinandeum di Innsbruck|accesso=16 febbraio 2012|urlmorto=sì}}</ref>. L'appartenenza dei fondatori della città, i [[Brixeneti]]<ref name="Full text of">{{cita web| url=https://www.archive.org/stream/ireti00obergoog/ireti00obergoog_djvu.txt| titolo=Giovanni Oberziner, "I Reti", 1883, su "Archive.org"| accesso=2009-10-6}}</ref>, al gruppo etrusco-retico<ref name="unitn">{{cita web|url=http://lett.unitn.it/storia/roman/roman4.htm|titolo="I reti e la cultura fritzens-sanzeno" su "Le Alpi on line. Storia e archeologia della Alpi" (Università di Trento).|accesso=4 ottobre 2009|urlmorto=sì}}</ref> e il confronto con i nomi attuali della città in [[ladino]] (''Persenù''), ma anche in bellunese (''Persenòn'') conducono all'etimo con radice etrusca ''Φersu'' (''Paersonius/Porsaenna'', col significato di grande/i persona/e, (come, ad esempio, fu chiamato il re della etrusca [[Chiusi]], [[Porsenna]])<ref>{{cita web|url=http://pittau.it/Etrusco/Studi/alto_adige.html|titolo=Alto Adige, Rezia, Etruschi, di Massimo Pittau}}</ref>; quindi: città fondata/retta da grandi persone/grande personaggio). Documenti altomedievali dell'827 riportano per la città ancora il nome ''Pressena''. Dal [[901]] troviamo la forma ''Prichsna'', nel [[935]]-[[955]] appare come ''Prixina'', nel [[967]] come ''Brihsine''. La forma tedesca ''Brixen'' (1297) evolve probabilmente dal termine [[celti]]co ''brik''/''brig'' ("altura, sommità", analogamente a ''Brigantia'' ([[Bregenz]]) e ''Brixia'' (per [[Brescia]] e [[Bresso]]).<ref>{{cita libro | cognome=Kühebacher | nome=Egon | titolo= Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1| editore= Athesia | città= Bolzano| anno=1995 |ISBN = 88-7014-634-0}}</ref> La forma italiana<!-- , attestata la prima volta nel [[1817]],--> corrisponde a quella [[lingua ladina|ladina]] ''Persenù'' e a quella [[lingua veneta|veneta]] settentrionale ''Persenón''.<ref>{{cita libro | cognome=AA.VV. | nome= | titolo=Nomi d'Italia | editore= Istituto Geografico De Agostini| città= Novara| anno= 2004}}</ref>
 
== Storia ==
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[[File:Statt Brixen (Merian).jpg|thumb|left|Veduta di Bressanone in una stampa del 1679.]]
Il 23 marzo [[1797]] {{formatnum:12000}} uomini delle truppe [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]], agli ordini del generale [[Barthélemy Catherine Joubert|Joubert]], arrivarono ed occuparono Bressanone. L'enorme massa di soldati portò al diffondersi di un'epidemia, causando la morte di migliaia di persone, che furono inumate in fosse comuni tra Millan e Bressanone. Ma, già il 3 aprile, le truppe si ritirarono. Dal [[1803]] la città, che allora contava circa {{formatnum:3000}} abitanti, conobbe un periodo di decadenza legato alla fine del [[Principato vescovile di Bressanone|principato]]. Questa si rese sempre di più conto di quanto fosse legata ai principi. Solo sei anni dopo, nella notte del 6 dicembre [[1809]] le truppe napoleoniche devastarono tutte le residenze nobiliari ede i castelli, oltre a circa 200 masi attorno alla città.
 
[[File:Brixen um 1898.jpg|thumb|left|Vista da sud di Bressanone nel [[1898]]]]
Nel [[1814]], con la sconfitta delle truppe francesi, il Tirolo e quindi Bressanone ritornano a far parte dell'[[Impero austriaco]], che nel 1867 si trasformò nell'[[Impero austro-ungarico]].<ref name=enrosadira/> Nel suo libro, ''1830: Reisebilder. Dritter Teil'' (traducibile in italiano con, "Quadri di viaggio. Terza parte") [[Heinrich Heine]] descrisse ne "Il viaggio da Monaco a Genova", alcune caratteristiche al riguardo della città vescovile, annotando: "Ovunque una puzza asfissiante di immagini sacre e di fieno secco".<ref name=historia/>
 
Nell'anno [[1865]] lungo l'asse del Brennero iniziano i lavori per la realizzazione della [[ferrovia del Brennero]], e il 24 agosto [[1867]] il primo convoglio giunge a Bressanone. La decisione di far partire la diramazione della [[ferrovia della Val Pusteria]] da [[Fortezza (Italia)|Fortezza]] (invece che da Bressanone come era stato inizialmente stabilito), significò una perdita in termini economici per la città di Bressanone. Quasi contemporaneamente vi fu anche una rinascita in campo religioso e culturale. Furono fondate nuove scuole come il seminario vescovile (detto "maggiore") e più tardi anche il seminario minore (il ''Vinzentinum'').<ref name=diocesi/>
 
La sistemazione dei [[Bacino idrografico|bacini fluviali]] della [[Rienza]] e dell'[[Isarco]] negli anni 1883 e 1884 portò la città alla prosperità. La sistemazione delle condutture che inizialmente trasportavano l'acqua attraverso tronchi di larici, venne migliorata, e si costruì una nuova condotta d'acqua presso Scaleres.<ref name=historia/>
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Nel 1903 fu costruita la [[centrale idroelettrica]] di [[Naz-Sciaves|Sciaves]]. La centrale venne inaugurata il 22 dicembre 1903 dal sindaco Otto von Guggenberg e l'avvenimento fu celebrato con una poesia di Albertine Luhde-Ilg. pubblicata il 24 dicembre sulla "Brixener Chronik"<ref>{{cita web|url=http://digital.tessmann.it/tessmannDigital/Zeitungsarchiv/Jahresuebersicht/Zeitung/3|titolo=Brixener Chronik|accesso=22 dicembre 2015|dataarchivio=23 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151223164045/http://digital.tessmann.it/tessmannDigital/Zeitungsarchiv/Jahresuebersicht/Zeitung/3|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita libro|autore = Prandini Liliana|titolo = Luci a Bressanone. La centrale idroelettrica cittadina nella prima metà del Novecento. Licht für Brixen. Das städtische Wasserkraftwerk in der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts|anno = 2015|editore = Heimat Brixen - Weger|città = Bressanone|ISBN = 978-88-6563-157-7}}</ref>. In seguito, a partire dal 1937, essa fu sostituita dalla centrale costruita nella stretta di ''Hachl,'' lungo la [[Rienza]].<ref>{{Cita libro|autore = Prandini Liliana|titolo = Luci a Bressanone. La centrale idroelettrica cittadina nella prima metà del Novecento. Licht für Brixen. Das städtische Wasserkraftwerk in der ersten Hälfte des 20. Jahrhunderts|anno = 2015|editore = Heimat Brixen - Weger Verlag|città = Bressanone|ISBN = 978-88-6563-157-7}}</ref>
 
Nel 1914 scoppiò la [[prima guerra mondiale]]: la popolazione maschile di Bressanone venne mobilitata e spedita in guerra, e nel 1915 la città si trovò a breve distanza da un altro fronte, e cioè quello italiano. Nel novembre [[1918]] le truppe italiane occuparono Bressanone, che assieme all'intero Alto Adige entrò a far parte del [[Regno d'Italia]], mentre il restante territorio del Tirolo ([[Tirolo del Nord]] e [[Tirolo Orientale]]) rimase all'Austria.<ref name=enrosadira/>
Fino al 1925 nel centro cittadino vi era un servizio di sorveglianza, organizzato dai cosiddetti "guardiani notturni". Costoro sorvegliavano l'ordine pubblico durante la notte, dopo aver chiuso le porte della cinta muraria. Inoltre dovevano avvisare in caso di incendi, furti e avvistamenti di nemici, oltre ad annunciare ad alta voce l'ora esatta. In particolare a Bressanone avvenne che uno dei guardiani morì improvvisamente, e la moglie ne prese il posto, dando così origine alla leggenda della "dama della torre".<ref>{{cita web | 1url = http://blog.brixen.org/it/page/4/ | 2titolo = Blog Brixen | 3accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 4 aprile 2015 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150404021326/http://blog.brixen.org/it/page/4/ | urlmorto = sì }}</ref>
 
Durante il [[fascismo]], la città fu oggetto con l'intera regione di un processo di [[italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] forzata. Successivamente furono attuate le "[[Opzioni in Alto Adige|Opzioni]]", un accordo fra il Regno d'Italia e la Germania che obbligava i cittadini altoatesini a scegliere tra cittadinanza italiana e tedesca e tra rimanere nella provincia, accettando la definitiva italianizzazione, o trasferirsi oltreconfine. Nel [[1928]] al territorio comunale vengono aggregati i territori dei soppressi comuni di Millan, Sarnes, Albes e Monteponente, e la frazione di Elvas, staccata dal comune di [[Naz-Sciaves|Naz]]. Nel [[1941]] vengono invece aggregati i territori del soppresso comune di Sant'Andrea in Monte. Dal 1943 al 1945 la città fece parte della ''[[Zona d'operazioni delle Prealpi]]''.<ref>Hans Heiss, ''Brixen 1943-1945 - ein Problemaufriß'', in «[[Der Schlern]]», 68, 1994, pp. 538-560</ref> Nel [[1964]] vi è una nuova sistemazione dei confini della diocesi che corrispondono da allora a quelli della provincia di Bolzano, e la sede della diocesi, rinominata in [[diocesi di Bolzano-Bressanone]], si spostò da Bressanone a Bolzano.<ref name=diocesi>{{cita web|url=http://www.bz-bx.net/pls/bolzano/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=22824|titolo=Storia della diocesi Bolzano-Bressanone|accesso=24 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181117233528/http://www.bz-bx.net/diocesi_di_bolzano_bressanone/diocesi/00022824_Storia_e_fatti.html|dataarchivio=17 novembre 2018|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel 1950, per il timore di possibili manifestazioni antitaliane in piazza Duomo, la polizia ha ordinato di limitare gli spazi liberi nella piazza. L'allora sindaco, Natale Dander, fece realizzare le due aiuole, recentemente rimosse quando vi è stata l'ultima revisione dell'intera piazza. Un momento importante per la comunità italiana di Bressanone fu nel [[1952]], quando don Giuseppe Franco, [[canonico]] del [[Duomo di Bressanone]], pose la prima pietra dell'[[Oratorio (centro giovanile)|oratorio]] dedicato a [[Giovanni Bosco|don Bosco]]. Il complesso della struttura, dopo oltre cinquant'anni di attività è stato demolito nel gennaio [[2010]], per essere successivamente ricostruito nel [[2011]].<ref>{{cita web |1url=http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |2titolo=Circolo ricreativo Don Bosco - Storia |3accesso=15 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100415011604/http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |dataarchivio=15 aprile 2010 |urlmorto=sì }}</ref>
 
Negli anni cinquanta, il clima a Bressanone era maggiormente freddo e dava la possibilità di pattinare sulla superficie ghiacciata del laghetto, originato per regolare il corso dell'Isarco negli anni 1882-1895. Nel [[2001]] la città di Bressanone ha festeggiato i suoi 1100 anni di storia, con un giubileo cittadino.<ref>{{cita libro | cognome= Angerer | nome= Leonhard |coautori =Barbara Fuchs | titolo= Brixen 2001 Bressanone: ein Stadtjubiläum in Bildern | editore= Athesia touristik| città=Bolzano | anno= 2002}}</ref>
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; Il palazzo municipale
[[File:Bressanone, piazza duomo 03, rathaus.JPG|thumb|left|Il Municipio.]]
Il palazzo, sede del municipio di Bressanone, sorge al centro della città. Il suo lato settentrionale sbocca sulla strada dei Portici Maggiori, mentre quella meridionale dà sulla centrale piazza Duomo. Al visitatore questa facciata presenta alcuni elementi rinascimentali, mentre il tetto merlato, la torre richiamano al tardo Medioevo, seppur costruito nei primi anni del XX secolo<ref name=historia/>. Al suo interno invece le pitture sono più recenti, quelle del secondo piano infatti sono del [[XX secolo|Novecento]], nonostante richiamino all'[[Medioevo|epoca medioevale]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/municipio-porte-aperte-per-i-cent-anni-1.502876|titolo=Municipio porte aperte|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=|giorno=18|mese=12|anno=2011}}</ref>. Cent'anni fa al posto dell'attuale palazzo, si trovava una casa borghese di proprietà del commerciante di farina Joseph Oberhaidacher. L'edificio all'epoca aveva due piani e i locali e le facciate erano di semplice fattura. Nel [[1895]] la famiglia Oberhaidacher vende la casa all'allora imperial-regio consigliere di Stato Ferdinand Kaltenegger, di origine viennese, che ne fece la sua dimora, modificandola nello stile e nell'architettura. L'edificio fu quindi rialzato di un piano, in modo tale che si poteva distinguere dalle altre case di piazza Duomo.
 
Fu aggiunta quindi la torre, e il parapetto merlato. Anche all'interno si effettuarono delle modifiche, ad esempio fu decorata la scalinata nell'atrio meridionale con affreschi cavallereschi, mentre l'altra scalinata, quella settentrionale, con il suo andamento ripido e angolato, ricordava l'antichità del palazzo<ref name=historia/>. Le pareti interne e i soffitti furono ricoperti da un rivestimento in legno, anche le porte furono rinnovate, e per finire Kaltenegger decise di attribuire al palazzo il (fantasioso) nome di castel Tauernstein, dove il proprietario sottolineava i suoi rapporti con la [[Carinzia]] e quindi con i [[Tauri (catena montuosa)|Tauri]]. Il proprietario inoltre, in occasione dei festeggiamenti per il millennio del paese, decise di farsi ritrarre come un cavaliere crociato, dopo aver così sfilato durante i festeggiamenti. Kaltenegger morì il 13 maggio [[1911]], e nel novembre, la figlia Johanna Pejicic, sposandosi con un proprietario terriero della [[Bosnia]], decise di vendere il palazzo. Il borgomastro Otto von Guggenberg e ai suoi assessori, in quanto necessitavano di nuovi spazi per l'amministrazione comunale, decisero di acquistare il palazzo nel [[1912]]. Il palazzo ospita la sala consigliare e gli uffici del sindaco e degli assessori, mentre gli altri vari uffici sono sparsi nelle vie del centro storico.<ref>{{cita web | 1url = http://www.quimedia.it/QuiValleIsarco/Articoli/Un-secolo-di-politica-nella-piazza | 2titolo = Articolo Quimedia | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlmorto = sì }}</ref>
 
; Ex sanatorio
Nel [[1910]] s'iniziò a progettare l'ospedale di Bressanone: la prima pietra fu posta nel [[1912]] e nel [[1914]], alla presenza dell'imperatore [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe]], avvenne l'inaugurazione dell'allora ''Kaiser Franz Josef Jubiläums-Krankenhaus'', ove lavorava come primario Lorenz Böhler<ref>{{cita web|lingua=de|http://www.austria-lexikon.at/af/Wissenssammlungen/Biographien/B%C3%B6hler,_Lorenz|Lorenz Böhler a Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>. Già a quei tempi l'ospedale ospitava i reparti di medicina, chirurgia, ostetricia e ginecologia, traumatologia, pediatria, malattie infettive, sale operatorie, da raggi e da parto, ecc. Tutta la struttura era dotata di un impianto di aerazione ad aria ozonizzata,<ref>Altre versioni parlano di aria ossigenata, quindi tonificante.</ref> un composto particolarmente battericida. Tutte le stanze dei degenti erano inoltre dipinte con colori riposanti e rallegranti.
 
All'interno della struttura trovava posto anche una piccola chiesetta a pianta ottagonale dedicata al nome del [[Sacro Cuore di Gesù]]. Tutto l'edificio era ed è contornato da un grande parco. Nel [[1930]] si pensò alla costruzione di un secondo edificio, dato che questo primo ospedale era l'unico attrezzato in tutta la provincia per trattare i "malati di petto" (ad esempio di [[tubercolosi]]), e quindi si andava via via riempiendo. Non si conosce bene il motivo vero, ma questo nuovo edificio venne designato come il nuovo ospedale (quello dei giorni nostri), mentre il vecchio edificio rimaneva solamente come [[sanatorio]]. Durante la seconda guerra mondiale, nell'ottobre del [[1944]], i germanici requisirono l'edificio per poterne fare un ospedale militare; fu quindi necessario liberarlo in pochi giorni. Nel [[1945]], finita la guerra e smantellato l'ospedale militare, scoppiò a Bressanone un'[[epidemia]] di [[Febbre tifoide|tifo]]. Nel [[1946]], debellata l'epidemia e ripristinati i locali, il sanatorio riaprì con 170 posti letto.
 
In un pomeriggio d'estate del [[1954]], sul tetto del sanatorio scoppiò un incendio, dovuto ad un difetto delle canne fumarie, che lo distrusse per due terzi. In poco più di tre mesi si riuscì a riparare con mezzi di fortuna i danni fatti<ref>{{cita libro | cognome= Sarti| nome=Vinicio | titolo= Dal fiume alla montagna| editore= Weger| città= Bressanone | anno= 2005|ISBN=88-88910-27-1}}</ref>. La struttura, oramai persa la sua primaria funzione (è stata attiva fino al [[2002]]), è stata completamente ristrutturata per 9 anni, con una spesa di 22 milioni di euro, e dal [[2004]] è parte integrante dell'ospedale civile di Bressanone (blocco C).<ref>{{cita web |url=http://wai.provinz.bz.it/lpa/news/detail_i.asp?artc_id=57081 |titolo=Südtiroler Bürgernetz |accesso=15 febbraio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111027174545/http://wai.provinz.bz.it/lpa/news/detail_i.asp?artc_id=57081 |dataarchivio=27 ottobre 2011 }}</ref>
 
; Oratorio Don Bosco
[[File:Ritrovamenti Oratorio don Bosco 1.JPG|thumb|Alcuni ritrovamenti durante gli scavi sotto l'oratorio]]
Nel [[1951]] don Franco diede inizio a una raccolta di fondi tra i parrocchiani per la futura costruzione di un [[Oratorio (centro giovanile)|oratorio]] dedicato a [[Giovanni Bosco|San Giovanni Bosco]] anche a Bressanone, lungo il viale Mozart. I lavori furono affidati alla ditta Lamber di Bressanone e iniziarono nel [[1952]]; il 25 aprile [[1954]] l'allora vescovo [[Joseph Gargitter]] benedisse la struttura ricreativa. E da lì in poi il nuovo oratorio iniziò a proporre diverse attività ricreative e culturali. Di seguito venne acquistato il campo di calcio e fu costruita una nuova struttura accanto a questo nel [[1959]].<ref name=storia_oratorio>[{{cita web | url= http://www.donboscobressanone.it/storia.htm | titolo= Storia dell'oratorio] {{webarchive|url urlarchivio= https://web.archive.org/web/20100415011604/http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |datadataarchivio=15 aprile 2010 }} sul sito del circolo Don Bosco</ref>
 
Dopo un periodo di fervente attività nel 1977 l'allora parroco don Hugo Senoner promosse un restauro della struttura che l'edificio necessitava, come ad esempio la ristrutturazione del tetto<ref name=storia_oratorio/>. A fine [[2010]] la giunta comunale affida i lavori di demolizione e ricostruzione dell'edificio<ref>[http://www.donboscobressanone.it/Progetto%20del%20nuovo%20oratorio/foto%20ingrandita%20.htm Mappe e prospetti nuovo edificio] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140325204818/http://www.donboscobressanone.it/Progetto%20del%20nuovo%20oratorio/foto%20ingrandita%20.htm |data=25 marzo 2014 }} su Circolo culturale e ricreativo Don Bosco</ref> che una volta completato ospiterà al suo interno anche l'istituto musicale "[[Antonio Vivaldi]]" e il circolo culturale e ricreativo Don Bosco, fondato nel [[1981]].<ref>[http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/11/12/news/oratorio-don-bosco-via-ai-lavori-1.4167816 Oratorio Don Bosco: via ai lavori] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140325205020/http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/11/12/news/oratorio-don-bosco-via-ai-lavori-1.4167816 |data=25 marzo 2014 }} su Altoadige</ref>
 
La prima pietra viene posta il 21 agosto [[2011]] con una cerimonia alla presenza del presidente provinciale [[Luis Durnwalder]] e dell'assessore provinciale Christian Tommasini;<ref>{{Cita news|autore=|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/08/03/news/oratorio-don-bosco-il-21-agosto-la-posa-della-prima-pietra-1.4267877|titolo=Oratorio Don Bosco: il 21 agosto la posa della prima pietra|pubblicazione= [[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=3 agosto 2011|accesso=22 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140325204033/http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/08/03/news/oratorio-don-bosco-il-21-agosto-la-posa-della-prima-pietra-1.4267877|dataarchivio=25 marzo 2014|urlmorto=sì}}</ref> da dicembre 2012 iniziano le nuove attività, fino alla sua nuova inaugurazione il 26 gennaio 2013. Durante gli scavi per la ricostruzione dell'edificio, si sono scoperti alcuni reperti che testimoniano come quest'area fu utilizzata come [[lazzaretto]] nel [[1755]]. Si sono anche trovate tracce di un'antica cappella dedicata a San Michele; sono anche stati estratti quattro scheletri probabilmente risalenti alla peste del [[1692]].<ref>[http://www.rizziarcheologia.it/it/pubblicazioni.html Ricerche storiche della Società Ricerche Archeologiche Rizzi & Co]</ref>
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Esisteva anche il [[16º Centro Radar A.M.]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|Aeronautica Militare]] con base logistica a Plancios e base operativa in cima al [[Monte Telegrafo (Plose)|Monte Telegrafo sulla Plose]] collegate da una funivia privata dell'Aeronautica.
La funivia e il radar furono disattivati nel [[1978]], la base di Plancios qualche anno dopo. Entrambi i siti si trovano in stato di abbandono e in attesa di una futura sistemazione.<ref>{{cita web|url=http://www.funivie.org/funigallery/displayimage.php?album=1&pid=277#top_display_media| titolo=Articolo su Funivia.org|accesso=15 febbraio 2012}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/bressanone-un-centro-d-arte-nell-ex-carcere-1.351916|titolo=Bressanone: un centro d'arte nell'ex carcere|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=|giorno=07|mese=02|anno=2011}}</ref>
 
==== Castelli ====
Presso Bressanone si trovano anche diversi castelli:
* Castello Pallhaus o anche noto come Palazzo di Sarnes, sito nella periferia a sud della città. La prima costruzione dell'edificio è del XII secolo.<ref>{{cita web|url=http://www.pescoller.it/index.php?id=46&uid=346&type=555&hight= | titolo=Restauri al castello|accesso=15 febbraio 2012}}</ref><ref>{{cita web | 1url = http://www.burgen-adi.at/ansitz_pallaus/ | 2titolo = Scheda su Pallaus con fotografie | 3accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 12 novembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111112130220/http://www.burgen-adi.at/ansitz_pallaus/ | urlmorto = sì }}</ref> L'ingresso è sovrastato dallo stemma dei Pallhauser e da un nucleo pittorico della "Madonna col bambino" e da "Sant'Anna" del XVI secolo. Il cancello esterno è un'opera del [[Magnano (mestiere)|magnano]] Hans Waiz da Bressanone e risale al Settecento. L'intero perimetro del castello è circondato da un parco e cinto di mura.
* Campan: questa residenza patrizia si trova ai piedi del sovrastante Castello di Pallhaus. Del vecchio castello, distrutto da un incendio nella primavera del 1868, rimangono solo le fondamenta del corpo centrale. Una leggenda popolare vuole che i due castelli siano stati collegati da una galleria sotterranea. A sostegno di queste teorie vi è il fatto che esista tuttora un affossamento che rivela opere di tracce murarie.<ref name=Albasini/>
* ''Karlsburg'' (traducibile in "casaforte di Carlo"), fu inizialmente un antico maso del capitolo, presso Millan, documentato nel 1217, e proprietà nobiliare dal 1392. Nell'anno 1618, Karl Hannibal von Winkelhofen ne fece sua residenza in stile rinascimentale, dandole il proprio nome. Al suo interno si trova una sala ed una cappella gentilizia. Dal 1855, è di proprietà di una famiglia di contadini.<ref>{{cita web|http://www.burgen-adi.at/ansitz_karlsburg/|Descrizione del Karlsburg|15 febbraio 2012}}</ref>
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* Porta Sabiona (''Säbener Tor''), al disopra della quale è stata appesa una figura femminile tinta in rosso, opera recente di uno scultore. Già ''Stadeltor'', l'attuale toponimo deriva dai Signori di Sabiona, che ebbero il compito di difendere quest'angolo della cinta muraria nel [[XII secolo]]. Nel [[XVII secolo]] questo castelletto difensivo passò alla famiglia Lachmüller e solo dagli anni 1980 è di proprietà della Comunità di valle (''Bezirksgemeinschaft Eisacktal''). Una parte del castelletto risale però alla più antica costruzione, voluta dal vescovo Heriward attorno all'anno mille.<ref name=historia/>
* Porta San Michele (''Michaelstor''), un tempo denominata anche ''Schwarztor'', è annessa alla "Torre Bianca" della parrocchiale. Questa è la porta urbana orientale, ovvero l'accesso principale alla Pusteria e all'Alta Valle d'Isarco, sino al [[XVII secolo]]. La facciata interna reca lo stemma affrescato dell'Agnello, simbolo della città e della diocesi brissinese.
* Porta Sole (''Sonnentor''), anche chiamata ''Kreuztor'', è la porta urbana occidentale, che permetteva l'accesso alla strada per Bolzano. Precedentemente era nota come Porta San Erardo o di San Gottardo. La porta in realtà consiste di due porte, dove quella a sud è stata costruita solo nel [[1910]] allo scopo di snellire il traffico sempre più intenso, alimentato anche dalle nuove arterie periferiche. La facciata esterna presenta uno stemma ormai consunto degli Asburgo-Lorena, in ricordo dei festeggiamenti in onore dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria.<ref name=Albasini/>
 
Una quarta porta degna di nota è la Porta del Chiostro (''Kreuzgangtor''). Il portone risale al XIII secolo ed è senz'altro da considerare come il più antico esistente a Bressanone. L'accesso ad arco romanico, assolve la funzione di accesso diretto agli edifici della Cattedrale e al Chiostro.<ref name=Albasini/>
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=== Colonna millenaria ===
{{Doppia immagine|right|Colonna millenaria a Bressanone.JPG|150|Omo selvatico bressanone.jpg|115|Vista della Colonna millenaria e dell'Uomo a tre teste}}
La Colonna millenaria (''Jahrtausendsäule'') è una colonna marmorea eretta nel 1909 sul lato meridionale della piazza Duomo in ricorrenza del primo millennio della città.<ref>{{cita web | 1url = http://www.brixen.org/it/citta/giro-della-citta/visite-guidate/27-colonna-millenaria.html | 2titolo = La colonna millenaria | 3accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 4 aprile 2015 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150404000615/http://www.brixen.org/it/citta/giro-della-citta/visite-guidate/27-colonna-millenaria.html | urlmorto = sì }}</ref> La colonna fu progettata dallo scultore accademico Norbert Pfretzschner e raffigura in cima, l'agnello che è anche lo stemma cittadino mentre sul piedistallo si erge la figura in grandezza naturale del vescovo Zaccaria nell'atto di benedire la città. Alla sua destra, un angioletto gli porge il diploma con cui [[Ludovico IV il Fanciullo|Ludovico il Fanciullo]] gli fece donazione del maso "Prihsna". Ai quattro lati del basamento sono altresì raffigurati su delle formelle bronzee, taluni importanti avvenimenti della storia della città:
* a destra: l'atto della solenne investitura feudale di [[Rodolfo IV d'Asburgo]] avvenuta il 2 febbraio 1363 da parte del Principe vescovo brissinese Mattheus An der Gassen;
* di fronte: il Sacro Cuore tra due angeli che veglia sulla conca di Bressanone;
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* fontana Portici Maggiori;
* fontana in Via Mercato Vecchio;
* fontana in Via Portici Minori: è una piccola fontana a colonna e vasca monolitica, senza elementi decorativi e arrotondata, con un cannello metallico posizionato a metà della colonna portante;<ref>{{cita web | 1url = http://nonnoenio.netfirms.com/enio/fontane01.htm | 2titolo = Fontana di Bressanone | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20101002234026/http://nonnoenio.netfirms.com/enio/fontane01.htm | dataarchivio = 2 ottobre 2010 | urlmorto = sì }}</ref>
* fontana della stazione dei treni;
* fontana di via Albuino: chiamata anche fontana di San Michele, con San Michele raffigurato in una statua bronzea intanto ad uccidere il drago a tre teste;<ref name=descrizione/>
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* fontana di via Hartwig;
* fontana di via Tratten: ha la forma di una stella esagonale e si trova di fronte allo storico Hotel Elefante e l'attuale stazione dei Carabinieri;
* fontana del giardino dei Signori: fontana di bronzo con la statua di [[papa Pio VII]];<ref>{{cita web | 1url = http://www.360-suedtirol.com/it/125 | 2titolo = Bressanone e i suoi giardini su 360° Südtirol | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110413205529/http://www.360-suedtirol.com/it/125 | dataarchivio = 13 aprile 2011 | urlmorto = sì }}</ref>
* fontana di via San Cassiano: questa fontana è situata all'incrocio tra Via San Cassiano e Viale Ratisbona, vicino a uno dei tre passaggi che permettono di raggiungere il giardino dei signori;
* fontane di via Bastioni Maggiori: sono due semplici fontane dal design decisamente più moderno, e collegate da un piccolo canaletto al livello stradale. Sono state costruite durante i lavori di ristrutturazione della via intorno alla metà degli anni novanta del XX secolo.
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* ponte Otto von Guggenberg, che attraversa la Rienza e si trova vicino ai giardini Rapp;
* ponte via dei Vigneti, che collega i quartieri ''Rosslauf'' e ''Kranebitt'' nella parte nord della città;
* ponte [[Andreas Hofer]] (pedonale), costruito nel 1909 in occasione del primo centenario dell'insurrezione tirolese. Ristrutturato nel 2009, collega la ''Karlspromenade'' con l'altra sponda del fiume Rienza.<ref>{{cita web|url=http://1809.brixen.it/it/portal-1809/bicentenario-09/iniziative.html|titolo=Ponte Andreas Hofer|accesso=15 febbraio 2012}}</ref>
 
=== Aree naturali ===
[[File:Giardino dei signori bressanone.jpg|thumb|Il Giardino dei signori]]
* Giardino dei Signori (''Herrengarten'') o giardino del Palazzo Vescovile (''Hofburggarten''): è un giardino floreale sito accanto al Palazzo Vescovile, che durante le stagioni calde assume dei bellissimi colori. Il cortile è stato ricostruito soltanto nel [[1991]], sulla base del progetto originale del [[1831]]. Il giardino rinchiuso da alte mura è suddiviso in 4 aiuole, dove vengono piantati fiori colorati ed ortaggi. Al centro delle aiuole si trova una bronzea fontana del periodo Biedermeier completamente restaurata.<ref>{{cita web | 1url = http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/visite-guidate-della-citta/52-i-giardini-nascosti-di-bressanone.html | 2titolo = I Giardini dei Signori | 3accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 25 marzo 2014 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140325205454/http://www.brixen.org/it/cultura/piaceri-culturali/visite-guidate-della-citta/52-i-giardini-nascosti-di-bressanone.html | urlmorto = sì }}</ref>
* Giardino di Corte (''Hofgarten''): posto accanto al palazzo, inizialmente allestito dal cardinale [[Cristoforo Madruzzo]], principe-vescovo di Trento. In seguito, nel 1595, fu il principe-vescovo Andrea d'Austria che realizzò la cinta muraria a sud del palazzo e le torrette cinese e giapponese ai due angoli meridionali.<ref name=historia/>
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Nel corso del [[2007]] la città ha superato per la prima volta la soglia dei {{formatnum:20000}} abitanti.<ref>{{cita web|url=http://www.urbistat.it/it/demografia/dati-sintesi/bressanone/21011/4|titolo=Ubistat su Bressanone|accesso=18 febbraio 2012}}</ref>
 
{{Demografia/Bressanone}}
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{| class="wikitable"
! Ripartizione linguistica
! 1971<ref>{{Cita web|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=4&news_article_id=573571|titolo=News & pubblicazioni {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|autore=Südtiroler Informatik AG {{!}} Informatica Alto Adige SPA|sito=Istituto provinciale di statistica|lingua=it|accesso=2 novembre 2021-11-02}}</ref>
! 1981<ref>{{Cita web|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=300&news_image_id=899075|titolo=Censimento generale della popolazione 1981 {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|autore=Südtiroler Informatik AG {{!}} Informatica Alto Adige SPA|sito=Istituto provinciale di statistica|lingua=it|accesso=15 dicembre 2024-12-15}}</ref>
! 1991<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002">[https://astat.provincia.bz.it/downloads/mit17_02.pdf | Istituto provinciale di statistica (ASTAT) | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
! 2001<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002" />
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Nel [[1782]], e per altre tre volte, fu invece [[papa Pio VI]] che, recatosi in visita a Vienna su richiesta dell'imperatore [[Giuseppe II d'Asburgo-Lorena]], sulla via del ritorno si fermò a Bressanone.
 
Nell'estate [[2008]] l'allora pontefice [[Benedetto XVI]] decise di soggiornare presso il [[seminario maggiore di Bressanone]] dal 28 luglio al 12 agosto. Questa scelta non fu presa a caso; infatti il papa aveva in parte origini tirolesi. Sua nonna materna Maria Tauber-Peintner era nata il 29 giugno [[1855]] presso il maso Töll a Rasa (''Raas''), paesino nei pressi di Bressanone, e si era sposata il 9 febbraio 1858 nella chiesa di Sant'Elena a [[Rio di Pusteria]]; in seguito si trasferirono a Mühlbach, frazione del comune tedesco di [[Kiefersfelden]].<br />
Già da vescovo, papa Benedetto XVI era stato a Bressanone. La prima volta fu nel [[1967]], quando era professore a [[Tubinga]], e fece il relatore ad un convegno. Ancora nel [[1968]] e nel [[1976]] Ratzinger soggiornò in città, ma solamente come privato cittadino.
<br />Nel [[1977]] l'allora cardinale e arcivescovo di [[Arcidiocesi di Monaco e Frisinga|Monaco e Frisinga]] soggiornò nel seminario maggiore di Bressanone e nel [[1990]] vi ritornò ancora, come relatore ad un simposio sulla musica. Molte altre volte l'allora cardinale soggiornò nella cittadina vescovile, e forse anche per questi motivi ha voluto tornarci anche da papa.
[[Benedetto XVI]] recitò l'[[Angelus]] in piazza Duomo il 3 e il 10 agosto [[2008]], dove erano presenti anche il presidente emerito della Repubblica [[Francesco Cossiga]] e l'ex ministro dell'Economia [[Giulio Tremonti]].<ref>Papa Benedetto XVI recita l'Angelus da Bressanone ricordando Paolo VI</ref>
 
=== Tradizioni e folclore ===
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==== Biblioteche ====
A Bressanone esistono alcune [[biblioteca|biblioteche]], tra cui la maggiore è quella comunale.
La biblioteca comunale è stata recentemente spostata (2021) dalla sua sede storica a sud-est della Piazza Duomo, presso l'ex edificio della Finanza sotto tutela dei beni artistici, ampliato a una parte dell'edificio dell'ex Tribunale con l'aggiunta di una neo-costruzione. Nella nuova sede la biblioteca ha quadruplicato la sua superficie originaria.<ref>[https://biblio.bz.it/bressanone Biblioteca Civica di Bressanone > Benvenuti]</ref> Altre biblioteche degne di citazione sono quelle dello [[Studio teologico accademico Bressanone]],<ref>{{cita web|http://www.hs-itb.it/it/biblioteca/in-generale.html|Biblioteca dello Studio teologico accademico|24 aprile 2013}}</ref> della facoltà di [[scienze della formazione]] della [[Libera Università di Bolzano]]<ref>{{cita web | 1url = http://www.unibz.it/it/library/services/default.html | 2titolo = Biblioteca della LUB | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120130175613/http://www.unibz.it/it/library/services/default.html | dataarchivio = 30 gennaio 2012 | urlmorto = sì }}</ref> e quella dei frati Cappuccini, che contiene libri qui trasferiti dai conventi di Appiano, Chiusa e Silandro, ovvero oltre 41.500{{formatnum:41500}} volumi.<ref>{{cita web|http://www.ehb.it/160d408.html|Biblioteca dei Cappuccini|15 febbraio 2012}}</ref>
 
A Bressanone esistono altre biblioteche:
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=== Teatro ===
A Bressanone non esiste un vero e proprio [[teatro]], ma negli scorsi anni spesso si utilizzavano la sala dell'oratorio Don Bosco e la sala della ''Kolpinghaus'' ("Casa Kolping") per le rappresentazioni teatrali. La sala del Kolping è stata demolita per dare spazio ad un nuovo convitto studentesco e nel 2010 è stato abbattuto anche l'oratorio Don Bosco.<ref>{{cita web |1url=http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |2titolo=Storia del Don Bosco |3accesso=15 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100415011604/http://www.donboscobressanone.it/storia.htm |dataarchivio=15 aprile 2010 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web | 1url = http://www.kolpingbrixen.it/baukasten/it/kolpinghaus-brixen/home.html | 2titolo = Casa Kolping | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130707121840/http://www.kolpingbrixen.it/baukasten/it/kolpinghaus-brixen/home.html | dataarchivio = 7 luglio 2013 | urlmorto = sì }}</ref>
 
Nel 2001 è stata costruita una sede più adeguata, il ''Forum'' (edificato al posto della vecchia sede del [[Gioventù Italiana del Littorio|GIL]]), dove si tengono spesso anche rappresentazioni teatrali.<ref>{{cita web|http://www.forum-brixen.com|Forum di Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref>
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== Economia ==
=== Turismo ===
Bressanone è una città di vocazione [[turistica]], soprattutto grazie alle vicine [[pista di sci|piste di sci]] della [[Plose]], ma anche quelle di [[Valles (Italia)|Valles]] e [[Maranza (Rio di Pusteria)|Maranza]].<ref>{{cita web|http://www.valleisarco.info/it/aree-turistiche/area-vacanze-gitschberg-jochtal/rio-di-pusteria-valles-maranza-spinga-vandoies-vallarga-fundres.html|Valles e Maranza su Valleisarco.info|15 febbraio 2012}}</ref> Oltre al turismo sciistico, durante la stagione invernale Bressanone è anche nota per lo slittino, lo sci da fondo e le passeggiate con le ciaspole che si possono effettuare nel suo territorio comunale. Probabilmente è maggiormente nota per il suo [[mercatino di Natale]], che ogni anno porta molti turisti a visitare la città.<ref>{{cita web | 1url = http://www.weihnacht-brixen.com/ | 2titolo = Mercatino di Natale a Bressanone | 3accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 7 febbraio 2005 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20050207101925/http://www.weihnacht-brixen.com/ | urlmorto = sì }}</ref>
 
Durante la stagione calda invece le zone attorno alla città offrono valide alternative per il trekking e per l'escursionismo (ad esempio a Bressanone arrivano le alte vie [[Alta Via Europa|Europa]] e [[Alta via n. 2|n. 2]]).<ref>{{cita web|http://www.trekking.suedtirol.info/index.php |Trekking in Alto Adige|15 febbraio 2012}}</ref>
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{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1945]]
|[[1947]]
|Alberto Onestinghel
|
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}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1947]]
|[[1948]]
|Adolfo Kunz
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1948]]
|[[1952]]
|Natale Dander
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1952]]
|[[1968]]
|Valerius Dejaco
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1968]]
|[[1988]]
|Zeno Giacomuzzi
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1988]]
|[[2005]]
|Klaus Seebacher
|SVP
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|<ref>Dopo la sua morte prematura (13 settembre [[2005]]), gli si è dedicato il campo sportivo Jugendhort in zona sud, presso il ''laghetto''</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|23 maggio [[2005]]
|10 maggio [[2015]]
|Albert Pürgstaller
|SVP
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|10 maggio [[2015]]
|25 febbraio 2024
|Peter Brunner
|SVP
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|
}}
Riga 577:
|''in carica''
|Andreas Jungmann
|SVP
|[[Südtiroler Volkspartei|SVP]]
|[[Sindaco]]
|
}}
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==== Sport invernali ====
È possibile praticare sport invernali grazie a 9 impianti di risalita e {{M|43|u=km}} di piste raggiungibili grazie alla [[funivia della Plose]]. La pista nera ''[[Trametsch]]'' con i suoi {{M|9|u=km}} di lunghezza e 1.450{{formatnum:1450}} metri di dislivello rappresenta la discesa a valle più lunga dell'Alto Adige.<ref>{{cita web |1url=http://www.plose.org/it/inverno/sci-snowboard/la-storia-della-trametsch.html |2titolo=Dati sulla ''Trametsch'' |3accesso=15 febbraio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111112092349/http://www.plose.org/it/inverno/sci-snowboard/la-storia-della-trametsch.html |dataarchivio=12 novembre 2011 }}</ref> Inoltre è possible slittare su molteplici [[slittino su pista naturale|piste naturali da slittino]], come la ''RudiRun'', lunga {{M|10,5|u=km}} (la più lunga dell'Alto Adige).
 
Nella zona sud della città si trova il "palaghiaccio Bressanone" per la pratica di [[Pattinaggio su ghiaccio|pattinaggio]] e [[Hockey su ghiaccio|hockey]].
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Esistono vari impianti sportivi, suddivisi in diverse zone della città:
 
Nel complesso sportivo della zona sud si trovano lo [[stadio]] ''[[Raiffeisen Arena (Bressanone)|Raiffeisen Arena]]'' con una capienza di 2.000 posti, il palasport con una capienza di 2.000 posti e, presso il cosiddetto "laghetto", il campo sportivo sintetico ''Jugendhort'', dedicato all'ex-sindaco Klaus Seebacher, dove esiste anche la possibilità di giocare a [[baseball]].<ref>{{cita web | 1url = http://www.brixen.org/it/inverno-attivo/pattinaggio-su-ghiaccio.html | 2titolo = Palaghiaccio a Bressanone | 3accesso = 15 febbraio 2012 | dataarchivio = 20 novembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111120211504/http://www.brixen.org/it/inverno-attivo/pattinaggio-su-ghiaccio.html | urlmorto = sì }}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.soccerbook.it/campi/Struttura.aspx?idStruttura=60116|titolo=Campo Jugendhort|accesso=15 febbraio 2012|dataarchivio=7 giugno 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150607211453/http://www.soccerbook.it/campi/Struttura.aspx?idStruttura=60116|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nella zona sportiva nord è stata costruita nel 2000 una tripla palestra<ref>{{cita web | 1url = http://www.provinz.bz.it/edilizia/opere-ultimate/417.asp | 2titolo = Progetto dei lavori zona sportiva nord | 3accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130126082818/http://www.provinz.bz.it/edilizia/opere-ultimate/417.asp | dataarchivio = 26 gennaio 2013 | urlmorto = sì }}</ref> con un adiacente campo da calcio sintetico esterno da 100 x 60 metri.
 
Altro importante impianto sportivo è la [[piscina]], aperta 365 giorni all'anno: l'"Acquarena"<ref>{{cita web|http://www.acquarena.com/|Acquarena Brixen Bressanone|15 febbraio 2012}}</ref> un complesso architettonico con una superficie interna di oltre {{M|12000|u=m²}}, con piscine indoor, saune, palestre, piste da [[bowling]] e la palestra di roccia adiacente.
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La città ha avuto una risonanza internazionale grazie alla manifestazione sportiva riservata ai migliori [[monociclo|monociclisti]] del mondo che si è svolta dal 20 al 31 luglio 2012 su strada sino a Bolzano, nelle piazze, sulla Plose e nelle palestre cittadine.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/bressanone-ospiter%C3%A0-i-mondiali-di-monociclo-1.256809|titolo=Bressanone - Mondiali di monociclo|pubblicazione=[[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=|giorno=20|mese=01|anno=2012}}</ref> In tale occasione il giapponese Seisuke Kobayashi ha stabilito un nuovo record mondiale sugli 800 metri con un tempo di 2 minuti e 33 secondi.<ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/trentino/2012/07/26/Nuovo-record-monociclo-Bressanone_7239279.html|titolo=Articolo ANSA}}</ref>
 
Altre manifestazioni sportive si svolgono a Bressanone: tra queste lo Stricker Sprint (già Filasprint)<ref>{{cita web|url=http://www.strickersprint.com/|titolo=Stricker sprint Bressanone}}</ref>, manifestazione sportiva invernale, il [[Caidom]], gara di [[downhill (ciclismo)|downhill]] dalla cima della Plose alla piazza Duomo<ref>{{cita web|http://www.caidom.it/|CAIdom|15 febbraio 2012}}</ref>, il "Craft bike Transalp", maratona ciclistica a tappe<ref>{{cita web|url=https://bike-transalp.de/|titolo=Bike transalp}}</ref>, e il torneo di tennis [[Bressanone Challenger]].<ref>{{cita web | 1url = http://www.itftennis.com/home.aspx | 2titolo = Sito ITF | accesso = 29 settembre 2017 | dataarchivio = 20 luglio 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130720152033/http://www.itftennis.com/home.aspx | urlmorto = sì }}</ref>
 
=== Società sportive ===
La principale società sportiva della città è il Südtiroler Sportverein Brixen (abbreviato SSV Brixen), particolarmente conosciuto per le sue sezioni di [[pallamano]] [[SSV Brixen Handball|maschile]]<ref>{{cita web|http://www.brixenhandball.com/|SSV Brixen pallamano|15 febbraio 2012}}</ref> e [[SSV Brixen Damen Handball|femminile]], che militano ai vertici del campionato italiano, di cui sono tra le compagini più titolate. Il SSV gestisce anche una sezione calcistica, sia femminile (che vanta quale maggior successo la militanza in [[Serie A2 (calcio femminile)|Serie A2]])<ref>{{cita web | 1url = http://www.ssvbrixendamen.it/ | 2titolo = SSV Brixen calcio femminile | accesso = 24 febbraio 2021 | urlarchivio = https://archive.is/20120912002821/http://www.ssvbrixendamen.it/joomla/ | dataarchivio = 12 settembre 2012 }}</ref> che maschile (spintasi sino all'[[Eccellenza Trentino-Alto Adige|Eccellenza]]<ref>{{cita web|http://www.ssvbrixen.it/|SSV Brixen calcio maschile|31 maggio 2012}}</ref>), nonché di [[atletica leggera]] e altre.
 
Altri club sono
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1url = https://g.co/maps/hphu5 | 2titolo = Punti di interesse di Bressanone | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.brixen.org/it|titolo=Turismo a Bressanone}}
 
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