Primavera araba: differenze tra le versioni
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Molti dei decessi registrati in Libia risultarono concentrati nella sola città di Bengasi, località tradizionalmente poco fedele al leader libico e più influenzata dalla cultura [[Islamismo|islamista]].<ref name="caraccolnellab">{{Cita news|autore = Lucio Caracciolo|url = http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=56434412|titolo =IL COLONNELLO NEL LABIRINTO|pubblicazione = Governo Italiano Rassegna stampa|giorno = 19|mese = 02|anno = 2011|accesso=19 febbraio 2011}}</ref> Il 20 febbraio il numero delle vittime si avvicinava ai 300 morti.<ref name="300morlib">{{Cita news|autore =|url = http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/E-strage-in-Libia-quasi-300-morti_311706475631.html|titolo =È strage in Libia: quasi 300 morti|pubblicazione = Adnkronos/Aki/Ign|giorno = 20|mese = 02|anno = 2011|accesso=20 febbraio 2011}}</ref> Il sito informativo libico Libya al-Youm denunciò che ''i militari inviati dal regime libico per reprimere i manifestanti di Bengasi stanno usando in queste ore armi pesanti contro le persone riunite davanti al tribunale cittadino'', come [[RPG (lanciarazzi)|razzi Rpg]] e armi anticarro.<ref name=300morlib />
Il 21 febbraio la rivolta si allargò anche alla capitale [[Tripoli]], dove i contestatori diedero fuoco a edifici pubblici.<ref>{{Cita news|autore =|url = http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Libia-in-fiamme-sede-del-governo-a-Tripoli-A-Bengasi-polizia-si-unisce-ai-manifestanti_311708881935.html|titolo =Libia, in fiamme sede del governo a Tripoli A Bengasi polizia si unisce ai manifestanti|pubblicazione = Adnkronos/Aki/Ign|giorno = 21|mese = 02|anno = 2011|accesso=21 febbraio 2011}}</ref> Nella stessa giornata a Tripoli si fece ricorso a [[raid]] dell'aviazione sui manifestanti per soffocare la protesta.<ref>{{Cita news|autore = |url = http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/02/21/libia_scontri_morti_voci_fuga_muammar_gheddafi_guerra_civile.html|titolo = Bombardamenti sulla folla a Tripoli|pubblicazione = Skytg24|giorno = 21|mese = 02|anno = 2011|accesso = 21 febbraio 2011|dataarchivio = 24 febbraio 2011|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110224224139/http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/02/21/libia_scontri_morti_voci_fuga_muammar_gheddafi_guerra_civile.html|urlmorto = sì}}</ref> Il 21 febbraio cominciarono le defezioni dei politici libici: la delegazione libica all'[[Onu|ONU]] prese nettamente le distanze dal leader Muʿammar Gheddafi. Il vice-ambasciatore libico, Ibrahim Dabbashi, a capo della squadra diplomatica libica, accusò il Colonnello di essere colpevole di ''genocidio'' e di aver praticato ''crimini contro l'umanità''<ref>{{Cita news|autore =|url =http://www.blitzquotidiano.it/politica-mondiale/caos-libia-onu-gheddafi-genocida-758751/|titolo =Caos Libia, la delegazione Onu volta le spalle a Gheddafi: “Genocida”|pubblicazione = Blitzquotidiano|giorno = 21|mese = 02|anno = 2011|accesso=23 febbraio 2011}}</ref>. Il 20 ottobre 2011 Gheddafi venne catturato e ucciso vicino a Sirte. Il suo cadavere fu poi sepolto nel deserto vicino a [[Misurata]].
=== Siria ===
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